0.1 altereçça, altereççe, alterezza, altierezza.
0.2 Da altero.
0.3 Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?); Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
0.8 Veronica Orazi 28.02.2002.
[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.31, pag. 105: Non dico c'a la vostra gran bellezza / orgoglio non convegna e stiale bene, / c'a bella donna orgoglio ben convene, / che si mantene - in pregio ed in grandezza. / Troppa alterezza - è quella che sconvene; / di grande orgoglio mai ben non avene.
[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), proemio, pag. 20.5: E come che tempo assai pur mi prestassero e le lacrime e' sospiri a potere del vostro valore ragionare e ancora a pensare della vostra leggiadria, dei costumi gentili, della donnesca alterezza e della sembianza vaga più ch'altra, la quale io sempre con gli occhi della mente riguardo tutta, e niente perciò di tale ragionamento o pensiero non dico che piacere l'anima non ne senta...
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 137, vol. 3, pag. 274.13: E se cciò si facesse per li Fiorentini promettea tutte le sue forze per mare e per terra contra li Pisani, a ffare le nostre vendette e levare l'oste loro da Lucca, stimandosi di certo che' Fiorentini per loro alterezza così gran costo e danno e vergogna, com'avieno ricevuta per la 'mpresa di Lucca, negassono la sua dimanda e richiesta, e cciò faccendo avea giusta causa di negare l'aiuto dimandato per lo nostro Comune.
[4] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae, 2, pag. 225: Quando ad un giogo ed in un tempo quivi / Domita l'altereçça degli dei / E degli uomini vidi al mondo divi, / I' presi exempio de' lor stati rei, / Facendo mio profecto l'altrui male / In consolar i casi e i dolor mei...
[5] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 17, pag. 387.6: Costei dineghò il venire per verghognia di tanta giente overo per superbia, ira e alterezza, laonde il re Assuero, indegniato e mosso a ira contro a llei, e raunò suo consiglio e disse quello dovesse fare di costei, ch'avea disubidito.
[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 7-21, pag. 717.2: Et allora Curradino cavalcò a Roma ov'era senatore messer Arrigo fratello dal re di Castella, lo quale odiava lo re Carlo per la sua alterezza...
1.1 Manifestazione di superbia.
[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 581.14: quelli li quali, come tauri tra le vacche, di populi per aventaglio de possança o per impressione di tyrania sì se tirano et usurpano questi beni cusì facti, noi adunque, volendo provedere a cusì facte inconvenientie et altereççe, in quanto a noi sia possibile, per quella medesma auctorità statuimo et ordennamo che nessuno, de che condicione el se sia, alcuni beni mobili o immobili o peccunie, le quali de dative, colte, prestançe o gabelle o de ciaschune altre obventione o intrade de università e de ciaschune comunità s'avessone o fissenno recevute o per altro modo se retresseno, possa tore, per sé o per altri, per dritto o per no dritto...
[u.r. 22.05.2006]