ALTERNO agg.

0.1 alterna, alterne, alterno.

0.2 Lat. alternus (LEI s.v. alternus).

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.).

0.7 1 Che si ripete in successione più o meno regolare con altro.

0.8 Veronica Orazi 28.02.2002.

1 Che si ripete in successione più o meno regolare con altro.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 2.37, pag. 255: Però conversa, dico, in polve trita, / Per la virtute che spreme la Luna / Riprende in poca forma prima vita / E poi, crescendo, torna nel suo stato. / Al mondo non fu mai più che quest'una; / Da l'orïente spande il suo volato. / Così costei, che alterna al tempo muore / Per la grifagna gente oscura e cieca, / Accende fiamma di disïo nel cuore...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4 6.19, pag. 169: Con ordinati tempi iguali attenta / La bella Venus ci annunzia la sera, / E poi il chiaro dì ci rappresenta. / L'amore alterno in cotal manera / I corsi delle stelle etternalmente / Rinnuova in cerchi con concordia vera.

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I. 103.3, pag. 122: Era sereno il ciel, di stelle adorno, / e i venti tutti nelle lor caverne / posavono, e le nuvolette alterne / resolute eron tutte intorno intorno, / quand'una fiamma più chiara che 'l giorno, / rimirand'io alle cose superne, / veder mi parve per le strade etterne / volando fare al suo loco ritorno...

[u.r. 17.01.2018]