ALTO (1) agg./avv./s.m.

0.1 aite, aiti, aitissima, aitissime, aitissimo, aito, allta, allti, alltissimo, allto, alt, alt', alta, alte, altessema, altesseme, alti, altisemo, altisima, altisime, altisimo, altismo, altissema, altisseme, altissemo, altissima, altissime, altissimi, altissimo, altissimu, altj, alto, älto, altto, altu, alty, anto, aota, aotisimo, aotissima, aotissimo, aoto, ata, atissimo, ato, atta, auta, aute, auti, auto, elta, elte, elti, elto, olt, olta, olto.

0.2 Lat. altus (LEI s.v. altus).

0.3 Doc. cors., XII: 4.4.1. || Ma per la prima att. del lemma come agg., cfr. Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc., toscanizzati e corsi: Doc. cors., XII; Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Alta maiestà , 1252-53 (lucch.); Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. pis., 1264 (3); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. prat., 1296-1305; Stat. pist., 1313; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Serventese romagnolo, XIII tu.d.; Salimbene, Framm. volg., 1282-88 (emil.); Caducità , XIII (ver.); Poes. an. bologn., XIII; Poes. an. padov., XIII sm.; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Poes. an. mant., XIII/XIV (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.); Ritmo cass., XIII in.; S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Doc. perug., 1326; Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. viterb., c. 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Doc. palerm., 1361.

0.5 Sull'origine di alti si veda Nannucci, Teorica, pag. 183, dove la forma viene posta tra i nomi maschili con desinenza in -i per imitazione dell'uscita della terza declinazione latina. Per quanto concerne la sua diffusione (già additata da Barbi, «Bull. Soc. Dant.», XII, pag. 251, n.), essa risulta notevole, limitatamente ai testi toscani, nella seconda metà del XIII secolo (prima att. nel corpus, l'es. cit. a 4.1.2 [1]); nella prima metà del secolo successivo l'uso va progressivamente restringendosi al solo fiorentino.

Per le forme velarizzate in olt- e per quelle in elt- (queste ultime tutte in Jacopo della Lana), cfr. altezza 0.5 e relativi rinvii.

Locuz. e fras. ad alta voce 1.10; ad alte voci 1.10; ad alti 4.1; ad alti nel cielo 1.1.5; ad alto 1.10, 4.1; al più alto 4.3; alto di 4.4.2; alto e basso 3.3; alto la voce 1.10; alto mare 2.4; alto pelago 2.4; alto su 3.1.1; amare alto 1.2.1; andare alto 2; andare alto e basso 3; andare verso l'alto 5; cadere d'alto 1.5.1; con alta voce 1.10; creatore da alto 1.1.5; crescere in alto 2.3; d'alto 1.1.5; da alta 4.2; da alti 2.4.2, 4.2; da alto 4.2; da alto e da basso 3.3; de alto 1.10; far dell'alto basso 1.5.1; fare alto abbasso 3.3; fare alto e basso 3.3; il più alto 1.1.3.1, 4.3; in alto 1.1.5, 1.10 , 4.1, 4.4.1; l'alto del mare 2.4.2.1; levare a alto 4.1.1; levare alte le mani 1.1.2; levare alto 2.1, 3.1; levare in alti 4.1.1; levare in alto 4.1.1; levare su alto 3.1; levarsi su alto 3.1; menare de alto 4.2.1; mettere in alti 4.1.2; montare ad alto 1.8.1; montare alto 1.5.1; montare in alto 1.4.2, 1.5.1, 1.8.1; murare a alto 2.1; murare alto 2.1; negli altissimi 1.1.5; nel più alto 4.3; porre alto 1.5.1; re da alto 1.1.5; regnare alto 1.4.2; riporre a alto 1.5.1; saltare alto in piedi 1.1.2.1; sedere ad alti 1.4.2; sedere alto 1.4.2; smontare d'alto 1.5.1; su alto 3.2; tendere alto 2.1; tenere alto 1.5.1; tirare su alto 3.1; vivere alto 1.5.1.

0.6 A Doc. prat., 1296-1305: D. Alta madre di Piero.

T Doc. fior., 1279-80: il komune di Montte Altto; Doc. prat., 1296-1305: portatura di grano ad Alti.

N La struttura della voce privilegia gli usi e le accezioni semantiche del termine rispetto alla funzione grammaticale; pertanto, assumendo come primaria la valenza aggettivale, gli usi sostantivati, predicativi e avverbiali sono stati posti in corrispondenza o quali sottolivelli dei corrispettivi semantici dell'agg., mentre sotto 3 e 4 si sono accolti solo usi locutivi e avv. stricto sensu.

0.7 1 Elevato, situato su un piano superiore (per lo più fig.); eminente, di pregiate qualità, nobile (moralmente); solenne, supremo (di un ordine, di un patto o di un documento); acuto, penetrante (della mente, dell'ingegno). 1.1 Sollevato, rialzato da terra; che supera il livello terrestre (dell'acqua), o quello marittimo (della terra). 1.2 [Nella lirica, quale attributo di madonna, per indicarne l'altezza interiore]. 1.3 [Attributo divino (in relazione a Dio, Cristo, alla Vergine o alle loro manifestazioni):] eccelso, sommo; celestiale, divino. 1.4 [Epiteto regale o nobiliare in gen.]. Estens. Potente, autorevole; nobile. 1.5 [Di status, anche nella metaf. del servizio d'amore:] onorevole; prospero, fortunato. 1.6 [Di beni materali, feste o conviti:] ricco, sontuoso; pregiato (di lega metallica). Oro alto: (opposto al 'basso') oro che nel processo di affinamento ha superato i 18 carati. 1.7 [Di un componimento, dei suoi contenuti e dello stile, rif. alla tripartizione aristotelica]. 1.8 Altero, superbo. Andare (venire) alto, con la testa alta; portare gli occhi alti; tenersi alto (fig., per denotare atteggiamento altezzoso, manifestazione di superbia). 1.9 [Di problematiche o questioni:] complesso, arduo. 1.10 [Della voce o di un suono (con verbi che ne indicano l'emissione) rif. al volume o al tono:] forte; acuto. Locuz. avv. A, con alta voce; ad alte voci. 1.11 [Del giorno, dell'ora o della vecchiaia:] inoltrato, tardo. 2 (Alquanto) esteso nella dimensione verticale a partire da un piano di riferimento (di un luogo naturale, di un edificio o di una costruzione in gen.; con determinativo di quantità per indicare la specifica altezza). 2.1 [Con valore avv.]. Fras. Levare, tendere alto: ergere, costruire (di opera artificiale). 2.2 Sviluppato in altezza, di mole notevole (di animale o di gigante). 2.3 Sost. Dimensione (anche geom.) o estensione nel senso della verticale, altezza. 2.4 Esteso verso il basso, profondo. Locuz. nom. Alto mare, alto pelago: il mare dov'è profondo. 2.5 Estens. Lungo; spesso (della neve); ampio (della fronte). 2.6 Fig. Grande, intenso, forte (di tempesta o moti dell'animo); grave (di tradimento). 2.7 Sost. Rilievo, altura. 3 Avv. A (grande) distanza da terra, a notevole altezza (con verbi di stasi, in relazione al volo); in posizione rialzata; verso un punto notevolmente elevato (con verbi di movimento indicanti un moto di ascesa). 3.1 Locuz. verb. Levare, tirare (su)alto: sollevare, innalzare. 3.2 Sopra, nella parte superiore (di un corpo); in cima (di un luogo elevato). Locuz. avv. Su alto. 3.3 Fig. Locuz. avv. (Da) alto e (da) basso: in tutto e per tutto. [Con perifrasi del tipo 'a sua (vostra) volontà', 'come a lui (voi) piace', 'quanto (quello) gli (vi) pare':] fras. Fare alto e basso, fare alto abbasso: disporre totalmente di qno o di qsa, esercitare poteri assoluti (di un'autorità, laica o ecclesiastica). 4 Locuz. e fras. 4.1 Locuz. avv. In, ad alto; ad alti (per esprimere ascesa o elevazione, con verbi di movimento; per indicare una posizione rialzata o una grande distanza dal suolo, con verbi di stasi e in relazione al volo; per definire la direzione dello sguardo, con 'guardare'). 4.2 Locuz. avv. Da alto, alta / da alti (per esprimere discesa o caduta verso il basso, con verbi di movimento; per indicare una posizione rialzata o un punto di osservazione, con verbi di stasi o con 'guardare' o 'vedere'). 4.3 Fig. Locuz. avv. Al, il, nel più alto: al massimo. 4.4 Locuz. prep. 4.5 [Prov.]. 5 Sost. Punto molto distante da terra. Fras. Andare verso l'alto: ascendere, salire. 5.1 Estens. Parte superiore (di un edificio, di una scala); sommità, cima, la zona più elevata (di un'altura, di una città). In, nell'alto; nel più alto. 6 [Derivante da errore di trad. o da fraintendimento dell'originale].

0.8 Elena Artale 29.06.2001.

1 Elevato, situato su un piano superiore (per lo più fig.); eminente, di pregiate qualità, nobile (moralmente); solenne, supremo (di un ordine, di un patto o di un documento); acuto, penetrante (della mente, dell'ingegno).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 165, pag. 606: Mai ben devria la çente aver molt grand paura / de la morte crudhel, negra, pessima e scura, / qe re ni emperador encontra lei no dura, / né principio ni dus qe sia d'alta natura.

[2] Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.), 22, pag. 18: Magna dignitate avea / et grand'enore possedea / et patriciatu tenia / et in alta sede sedia / et iniustitia [com]ponia, / ka multu se mn'entremetia...

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 30.9: per la qual cosa cadde eloquenzia in tanto odio et invidia che gli uomini d'altissimo ingegno [[...]], così fuggiendo la discordiosa e tumultuosa vita si ritrassero ad alcuno altro queto studio.

[4] Doc. pis., 1264 (3), pag. 385.8: la quale este fermata p(er) lo comandame(n)to altissimo, che Dio guardi, cum d(omi)no Parente Vesconte, filio q(uon)d(a)m d(omi)ni Galgani Grossi Vesconte...

[5] Poes. an. bologn., XIII, 6, pag. 9: Denançi al re de gloria vu siti incoronata. / De le vertù altissime tuta ne si' ornata. / [Ma]donna perfectissima, de Ioachìn fusti nata.

[6] Tomaso da Faenza (ed. Zaccagnini), XIII sm. (tosc./faent.), 8.11, pag. 236: Nel secondo alto grado onor t'è grande. / Ma tu te sforzi paliar quel fallo / con manto di vergogna e quel sapendo...

[7] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 103.15: «Nulla victoria è più alta» Cesar disse «che perdono». Contra chi disse che Cesar non fosse de alto lignaggio, per madre nato fo de schiatta dei re e per padre descese da li dei... || Per 'alto lignaggio' cfr. infra.

[8] Frate Ubertino, XIII sm. (tosc.), 1a.8, pag. 4: Vile metallo talfiada è dorato / e prende alto colore, / e poco ha di valore; / la canna prende altezza di bel vana, / laidi fa fiori, e nullo frutto grana.

[9] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 58, pag. 290.19: Elli sedeva nel tempio di Venus: là vennero a lui tutti li senatori di Roma con certe carte e brivilegî alti e onorevoli, per parlarne a lui. || Cfr. Fet des Romains, p. 735: «a chartres et privileges hauz et honorables por parler a lui».

[10] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 6.10, pag. 497: I' veggo a luï spirito apparire / alto e gentile e di tanto valore, / che fa le sue vertù tutte fuggire.

[11] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 16.3104, pag. 311: Il matrimonio tien con gran diletto; / Fa verso gl'inimici la mente alta; / Incender fa la man, di ciò sii certo, / S'al Sol s'oppone, come s'è già esperto.

[12] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 3.6, pag. 79: Quando di cibo ben satollo stai, / Non ti dismenticar l'alto commando; / E guarda prima nel tuo passo andando / Che di ço stolto non ti trovarai.

[13] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 4.5, pag. 549: Sì che per l'alto emmaginar che face / mïa mente, nel cor formata vede / vostra figura, la qual propria crede / del ciel venuta, angelica verace.

- [Della sezione superiore della croce].

[14] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 111.15: Igitur la tua cruchi da lu braczu destru mi insigna caritati, da lu sinestru austeritati, da lu bacxsu humilitati, da l'altu speranza di divinitati.

- Più alta vita: la vita oltremondana.

[15] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 216.6: Sia scrito eciandeo quilli che in questo collegio se partirà de questa vita o che montarà a più alta vita.

- Signoria alta e bassa: potere assoluto. || Cfr. 3.3.

[16] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 78.4: A costui fecero li Fiorentini molto grande onore, et trasserli incontro il Carroccio, e fecero armeggiatori vestiti a zendado, et diederli la Segnoria a suo senno alta e bassa.

1.1 Sollevato, rialzato da terra; che supera il livello terrestre (dell'acqua), o quello marittimo (della terra).

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 44, pag. 581.34: l'altra porta ene, la quale guarda ad la via Pompeiana voi Palestrina, la quale via ene alta et spatiosa, ad differentia de quella ke ene la menore...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 125.5: cum ciò sia cosa che l'acqua sia sperica e per rascione debia coprire tutta la terra entorno entorno, secondo questa via sarà più alta l'acqua de la terra.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 80, pag. 212.14: Questa cosa medesima si può dire di tutti questi dilicati, che si fanno portare per la piazza in queste alte bare sopra capo agli uomini. || Cfr. Sen., Ep., IX, 80, 8: «Idem de istis licet omnibus dicas quos supra capita hominum supraque turbam delicatos lectica suspendit».

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 56.3: o chente è lo suono che rendono gli ultimi tuoni, quando Giove ha percossi gli alti nugoli.

[5] Iscr. fior., p. 1333, 4, pag. 369: CCC.XXXIII / Dì quatro di novembre, giuovedì, / la nocte poi vengnendo -l venerdì / fu alta l'acqua d'Arno i(n)fino a qui.

[6] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 129.6: l'isola era molto bassa e di gran pianura ond'ella nonn- era più alta che 'l mare e non v'era né albori né erba che potesse essere mossa dal vento.

1.1.1 [Con funzione predicativa:] a (grande) distanza da terra, in posizione rialzata. Estens. Separato, distante (da qno o da qsa, nell'espressione alto da). || Cfr. 3 e 4.1.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 177.11: e neuno lasciava andare ad acorrere le cose sue. Ed elli, istando alto, guardava e cantava per allegrezza del fuoco.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 32, pag. 78: In i ort e in li verzerij eo nasco fò dra spina, / Olta da terra, e guardo invers la cort divina.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 187, pag. 290.15: Elle ànno corta coda, e sono alquante basse dirieto, ché lle gambe di drieto sono piccole, e lle gambe dina[n]zi e ['l] collo si è molto alto e grande: alt'è da tterra bene IIJ passi.

[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 7.32, vol. 1, pag. 105: E se pur ti vuol esso / allato a sé, alquanto men girai; / ma quando troverrai / altoda te, arrietra più alquanto.

[5] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 12, pag. 9.2: E tucte queste poliçe scripte e no scripte se mectano in uno cappello, el quale cappello tenga alto uno garçone overo el balio...

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 12, pag. 404.9: Quegli ragunati da una parte saettano in una tavola altissima posta; dall'altra parte sono quegli co' dardi in mano, e in uno alto tavoletto traggono i colpi.

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 317, pag. 285.18: elo vene ala chapela, la qual davanti lui era, et intrà dentro et sì vene in una fanestra la qual era desovra lo mar, altadalo mar ben quaranta còmedi.

1.1.2 Levato al cielo, rivolto in su (del volto o delle braccia); issato (di vela).

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 34, pag. 578.11: Et como le braza alte et stese et replicate le deta ad similitudine ke numeravano quelle cose ke deveano venire.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 7.20: Con ciò sia cosa che gli altri animali istieano col volto chinato a guardare la terra, iddio diede la faccia alta a l'uomo, e comandògli ch'egli guardasse il cielo, e levasse lo dirizzato volto verso le stelle. || Cfr. Ov., Met., I, 85-86: «Os homini sublime dedit caelumque tueri / iussit et erectos ad sidera tollere vultus».

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 79.12: Ma la regina Dido, comu da primu vidi sclaruta la luchi di lu iornu supra li alti munti, di la rocca, et lu naviliu di li Troyani cum li vili alti navigari, III fiati si bactiu lu bellu pectu... ||Cfr. Aen., IV, 587: «vidit et aequatis procedere velis».

[4] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 55.12: «O frati miei, non abbiate paura, Iddio nostro ci reggerà e governerà e daràcci di quello che ci farà bisogno, onde allogate tutti e' remi e l'altre cose a' luoghi suoi e lasciate la vela sua alta distesa...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 69.16: Era intando lo tiempo de la primavera [[...]], che lo mare incommenzava ad abonazare, e quisti ri de Grecia, alte le vele a le nave loro, allegramente se possero a lo cammino... || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., pag. 35: «scindunt maria velis extensis».

- Fras. Levare alte le mani. || Cfr. 4.1.1.

[6] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 11, pag. 25.16: A queste parole la Filosofia levò alte le mani, e rizzò li occhi al cielo...

1.1.2.1 [Con funzione predicativa:] in posizione eretta (del corpo umano); in verticale (di epiciclo). Fras. Saltare alto in piedi: drizzarsi (di animale).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 3.15: ché noi vedemo li animali avere revolte le reni e le spalle enverso lo cielo [[...]]; e l'omo, encontr'a tutti li altri animali, è ritto sù alto...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 3, pag. 6.14: Anco trovamo un altro cerchio levato sù alto, a contrario de quello che giace, lo quale passa per lo mezzo cielo...

[3] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 17.16: e quand'egli l'udì parlare, saltò alto in piede così malato com'egli era e se ne venne al suo signiore al più tosto che potè...

[4] Colori rettorici, XIV m. (fior.), pag. 35.21: Ne' reggimenti userai la presente dottrina; di stare alto e basso, ritto o a sedere, secondo l'usanza del paese: le mani terrai a te... || Cfr. Rhet. Her., III, 15: «nam si erit sermo cum dignitate, stantes in vestigio, levi dexterae motu loqui oportebit».

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 21, S. Antonio, vol. 1, pag. 208.2: Narra Antonio di sé, e dice: «Io viddi alcuna volta il diavolo alto del corpo... || Cfr. Legenda aurea, XXI, 43: «vidi aliquando dyabolum celsum corpore».

1.1.3 [Di un astro o della sua posizione:] levatosi un certo numero di gradi; a notevole altezza dalla linea dell'orizzonte.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.36, pag. 105: Lo sole è alto, e sì face lumera, / e tanto più quanto 'n altura pare: / vostr'argogliare - donqua e vostra altezze / facciami prode e tornimi in dolcezze.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 12, pag. 18.26: e questo è segno de ciò che noi vedemo una volta lo planeta èssare alto delonge da la terra, e pare piccolo, e un'altra volta lo vedemo basso apressato a la terra, e pare grosso.

[3] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 294, pag. 498: sarag[g]io certo poi d'uscir di pene / e di venire al ben ch'ag[g]io aspettato, / sì com' lo marinaro vène a porto / guidandosi per l'alta tramontana...

[4] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 6, pag. 134.21: ed allora ànno 2 alti solstizî ed ancora ànno 2 bassi solstizî, cioè quando il sole viene nel principio di Cancro e nel principio di Capricornio.

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 260.9: Or così, quando è alto [45] gradi, li raggi non fanno angulo alcuno, ma in se medesimi si rifr[an]gono.

1.1.3.1 Locuz. nom. Il più alto: il punto di massima ascesa sull'orizzonte, lo zenit.

[1] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), III, 30-49, pag. 192.4: per la quale chiocciola il sole salga ogni dì uno grado e alcuna cosa meno, tanto che in mez[z]o anno sia salito, al principio di Cancro, nel piò alto che possa essere e di quinde poi comincia a scendere...

1.1.4 Alta Germania: la regione montuosa della Germania (coincidente con la zona meridionale).

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 78, vol. 2, pag. 614.23: tra la gente del Bavero ebbe grande dissensione, da' Tedeschi dell'alta Alamagna a quegli della bassa, per cagione della preda di Cisterna e per lo caro della vittuaglia...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 10.28, pag. 30: Due son le Germanie, l'alta e la bassa: / l'alta il Danubio da levante lega, / poi dal suo nido in vèr la Trazia passa...

1.1.5 [Relig.] Sost. Il cielo, il regno dei cieli. Locuz. avv. D'alto, in alto, negli altissimi. || Per negli altissimi cfr. lat. in altissimis,in excelsis.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 23.7, vol. 1, pag. 172: Amoroso veramente / fo di noi, cum gram pietança, / poi ke d'alto, 'nnipotente, / discese ad nostra semblança.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.24, pag. 49: L'Accidia molto pensosa va pensanno onne viaio: / «Si l'aver ce fosse en alto, emperìase el tuo coraio».

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 22, par. 8, pag. 166.10: E come il sole che nascie al mondo nelgli altissimi di Dio, così la bellezza della buona donna in ornato della casa è llucierna sprendiente sovra in candellier santo».

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.11, vol. 1, pag. 110: Non è sanza cagion l'andare al cupo: / vuolsi ne l'alto, là dove Michele / fé la vendetta del superbo strupo».

[5] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 24, vol. 6, pag. 258.3: [7] Io abitai nelli altissimi, e la sedia mia nella colonna del nuvolo. || Cfr. Eccl., 24, 7: «Ego in altissimis habitavi».

- Fras. Creatore, re da alto: Dio dei cieli. || Lat. ab summo: cfr. Poppe, Studi su «da», pp. 297-301.

[6] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 157, pag. 156: Oi De, segnor de gloria, oi dolce rex da olto, / Anc poëssem nu far quel delectevre solto / Ke nu fossem lá suso a quel sopran aspolto...

[7] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 24, pag. 628: c'ancoi l'anema soa sì n'à far un tal salto / k'el n'ascendrà l'odor al Creator da alto.

- Fras. Ad alti nel cielo: nell'alto dei cieli. || Cfr. Lc. 2,14.

[8] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 21, pag. 422.21: rallegrandosi igli Angioli, cantaro: «Gloria sia a Dio ad alti nel cielo, e in terra sia pace agli uomini di buona volontade». || Cfr. Orosio, Hist., VI, 22, 5: «angeli cecinerunt: "Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis"».

1.2 [Nella lirica, quale attributo di madonna, per indicarne l'altezza interiore].

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 12.9, pag. 165: Tanto set'alta e grande / ch'eo v'amo pur dottando, / e non so cui vo mande / per messaggio parlando...

[2] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 3.43, pag. 103: Va', canzonetta fresca e novella, / a quella ch'è di tutte la corona, / e va' saluta quell'alta donzella...

[3] Galletto, XIII sm. (pis.), 1.1, pag. 284: In alta donna ho miso mia 'ntendansa: / in quella c'ha 'n bailia / gioi' e solasso e tutto insegnamento.

[4] Poes. an. padov., XIII sm., 88, pag. 809: Ela li sta col viso claro / quan' li favela, mai de raro / i aven quela rica aventura, / k'el' è sì alta per natura / ke, quando el è da lei apresso, / de dir parole sta confesso...

[5] Poes. an. mant., XIII/XIV (2), 46, pag. 788: Dansa de grande valore, / van'a quel'alta donçella: / salu[a] la flor de li flori, / che vegn'a la dansa [nov]ela.

1.2.1 [Estens. In relazione allo stesso amante-poeta, al suo amore e al processo di affinamento da esso determinato].

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 30.1, pag. 334: [S]ì alta amanza à pres'a lo me' core, / ch'i' mi disfido de lo compimento: / che in aguila gruera ò messo amore / ben est'orgoglio, ma no falimento.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 11.14, pag. 65: Tant'allegrezza nel meo core abbonda / di sì alto servaggio / che m'ha e tiemmi tutto in suo volere...

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 23.60, pag. 87: Non credetti svenire / com'io sono svenuto / tanto crudelemente, / tant'era alto per la vertù d'amore; / ben era, a lo ver dire, / fiorin d'oro venuto / d'amor, cui son servente...

[4] Meo Abbracc. (ed. Ageno), XIII sm. (pist.>pis.), 6b.8, pag. 47: sovenmi di speransa e di soffrensa, / ne le gravoze pene / di dizïansa portar più leggero / (ch'a lo dispero - non ave podere / ne l'auto mio volere)...

- Fras. Amare alto. || Cfr. altamente 2.4.

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 216.4, pag. 255: ma de seguir lo 'nvit'aggio temenza: / bass'om non sembra, amand'alto, sennato.

1.2.2 Sost. Donna di elevate qualità.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 231, pag. 533: De li lero malveci lo cor m'art et encende, / et an' questi proverbii d'amar me le defende, / sì q'en alta né 'n bassa lo meu cor non entende...

1.3 [Attributo divino (in relazione a Dio, Cristo, alla Vergine o alle loro manifestazioni):] eccelso, sommo; celestiale, divino.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 184, pag. 530: lo regno d'Israel en grand error aduse, / ke le ydole d'Obel molti adorar conduse: / per quest pecad'oribele l'auto Deu la distruse.

[2] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 57, pag. 180: «Boimè tapina misera, com'ao reo distinato! / Geso Cristo l'altissimo del tut[t]o m'è airato: / concepìstimi a abàttare in omo blestiemato.

[3] Alta maiestà , 1252-53 (lucch.), 1, pag. 128: Alta maiestà celestïale, / tu che facesti cielo e gente e mare, / a nnoi iscendesti per ricomperare / dallo serpente, / chieroti mercede, Onnipotente...

[4] Poes. an. urbin., XIII, 10.12, pag. 557: Facçàm corrocto e dolentia / coll'alta Vergene Maria, / però k'è grande cortesia / partir co· llei sì gran dolore.

[5] Poes. an. ver., XIII sm., 13, pag. 13: 'd ogno omo cora e vegna / per devero loaro quela alta iema, / c'à fato tuta la çento degna / d'esro en çelo de quela fameia / del re de vita.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.447, pag. 171: Ora preghimo l'alta Trinitate / che ne perdoni le nostre peccata.

[7] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 53, pag. 325: loco è scripta, e notatu / ke nno l'à facta li homini, la sua temperatura, / né fabru in terra natu, / ma l'altu Deu de gloria la fa forte e secura / de virtüusu statu.

[8] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), 6.70, pag. 36: Ond'io che penso a Soddoma e Gomorra / come l'alta giustizia le disfece, / per l'opre scure e biece / del maladetto e dileggiato stuolo...

[9] Contrasti Laur.XLII.38, XIV (tosc./merid.), 1.35, pag. 11: Sed io davanti l'avessi saputo / che mmi dovesse incontrare, / davanti all'uscio mi sare' dormita / per la mia resta guardare; / potrebbemene aiutare - l'alto Iddio!

1.3.1 Sost. (L')altissimo: Dio.

[1] S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.), 3, pag. 33: Ad te solo, Altissimo, se konfano, / et nullu homo ène dignu te mentovare.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 430, pag. 41: Jesu Criste de ti verá, / Filiol del'altissimo clamao firá...

[3] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 227, pag. 37: LVII. Say ke lo bene noceli a cquillu ked è rreu, / Como binu a ffreneticu, como croce ad iudeu, / Ke nnon serve a l'Altissimu co lo potere seu...

[4] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 724, pag. 47: Audi et intendi el mio dolor gravisimo; / io son cholei la qual fo obombrata / per ti da la vertute de l'altisimo.

1.4 [Epiteto regale o nobiliare in gen.]. Estens. Potente, autorevole; nobile.

[1] Poes. an. tosc.>ven., 1267, 35, pag. 198: alegramente presente / vada çascun adomando, / a l'alto re, so comando / nesun ne sia falidore.

[2] Serventese romagnolo, XIII tu.d., 39, pag. 881: L'aquila è salita e[n] trono e tornò lo nido / e vol esere onida da tal ch'è ne lo sidu; / per Deo dia vita a l'altu conte Guido / de Montefeltro.

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 18, pag. 59.4: E perçò dise lo savio: «Tu k'e' potente et alto, non despresiare quel ke poco pote, per quello ke pote iuvare quello ke non te pote nocere».

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 17.82, vol. 3, pag. 286: ma pria che 'l Guasco l'alto Arrigo inganni, / parran faville de la sua virtute / in non curar d'argento né d'affanni.

[5] Lett. sic., 1341, pag. 114.6: A la vostra alta riali maiestati faczu asaviri, Signuri, ki eri vinardì XIIIJ presentis mensis septembris...

[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 1, pag. 4.16: chì divia esseri ditta Altavilla per grandi et alti homini chi divia aviri la signoria di quista villa.

1.4.1 [Di stirpe:] nobile (per nobiltà di sangue).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 12, pag. 175: sì ch'a voi tutta terra / che 'l sole gira il giorno / e 'l mar batte d'intorno / san' faglia si convene, / ponendo mente al bene / che fate per usaggio, / ed a l'alto legnaggio / donde voi sete nato...

[2] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 191.8: Qé Panfilo sè bon omo e belo e d'alta generacione e de grande abondança... ||Cfr. Pamphilus, 615: «vir bonus et pulcer, genus altum, copia grandis».

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 4, pag. 280.5: e più sottile in acquistando né fu né fia che quella della gente latina - sì come per esperienza si può vedere - e massimamente [di] quello popolo santo nel quale l'alto sangue troiano era mischiato...

[4] Lett. volt., 1348-53, pag. 182.35: Et molti di quelli che ora sono in Pisa ci sono stati ritenuti, bene che paia che non se ne ricordino; e molti di più alto lignaggio e maggiore affare che non è Franceschino avemo veduto signoreggiare Pisa...

1.4.2 [Di ruolo o carica prestigiosa (anche predicativo e avv.)]. Fras. Montare in alto, regnare alto: assurgere a, rivestire una carica eminente. Estens. Fras. Sedere alto, ad alti: occupare una posizione insigne ed autorevole.

[1] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 3.9, pag. 162: Omo ch'è posto in alto signoragio / e in riccheze abunda, tosto scende, / credendo fermo stare in signoria.

[2] Poes. an. fior., c. 1269, 6, pag. 471: ch'è, di ciascun, suo antices[s]or non tardo / d'esser segnore ed in alto montare: / io per caldo di parte sì non ardo / che tutto il ver non voglia mentoare.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 63.9, pag. 128: Falla seder ad alti, e ttu sie basso, / E sì ll'aporta carello o cuscino: / Di le' servir non ti veg[g]hi mai lasso.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 1, pag. 5.12: e alli loro piedi si pongano tutti quelli che per pigrizia si sono stati, ché non sono degni di più alto sedere...

[5] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 643, pag. 47: E quel che più s'accende / E che nel suo comun più alto regna, / Volgerà tosto insegna / Pur che l'offerta non manchi a l'altaro.

- Alto giardino: l'Impero.

[6] F Arrigo da Castiglia, 1267/68 (tosc.): Alto giardino di loco ciciliano, / tal giardinero t'à preso in condotto / che ti· drà gioia di ciò c'avei gra· lutto... || CLPIO, V 166 Arri.41.

- Brivilegio d'alto: privilegio concesso da una somma autorità. || L'espressione, complessivamente perspicua, risulta quanto meno atipica; si veda pertanto quanto scritto avanti nella medesima sezione di testo (Diritti di mercatantie che si paga in Anguersa et Brabante).

[7] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 254.11: Quello che si dee pagare per pesaggio al pesatore della villa d'Anguersa di mercatantia che si pesasse per lo detto pesatore secondo le convenenze contenute nel detto brivilegio d'alto... || Cfr. Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 251: «e quella franchigia ànno le dette gente l'uno come l'altro, e per li fiorentini lo procacciò Francesco Balducci della compagnia de' Bardi, essendo il detto Francesco per la detta compagnia in Anguersa l'anno del 1315, e di ciò prese brivilegio suggiellato col gran suggiello pendente del duca di Brabante...».

1.4.3 Sost. [Appellativo regale].

[1] Doc. pis., 1264 (3), pag. 385.4: Per lo comandame(n)to de lo signore califfo grande ( et) alto, p(er) la gr(ati)a di Dio, elmire Momini Buabidelle, filio delo alto (et) delo potente (et) gentile...

1.4.4 Sost. Autorevolezza.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 4 Proemio, 18, vol. 2, pag. 350: onde ci mostra ch'all'occhio dilecta / sì come cosa electa / che non ch'a i buon' piacere, / ma netto face et alto possedere.

1.5 [Di status, anche nella metaf. del servizio d'amore:] onorevole; prospero, fortunato.

[1] F Pier della Vigna, a. 1249 (tosc.): Istato sì rico ed alto nom fue dato / di sì poco servire, al mio parvente, / ond'io mi· tengno ben aventuroso... || CLPIO, V 40 PiVi.13.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 10.8: e dicendo «nostro comune» intendo Roma, però che Tulio era cittadino di Roma nuovo e di non grande altezza; ma per lo suo senno fue in sì alto stato che tutta Roma si tenea alla sua parola...

1.5.1 [Con valore predicativo o avv.]. Fras. Montare (in),(ri)porre (a), tenere, vivere alto: in situazione felice, vantaggiosa (con allusione al volgere della ruota della Fortuna).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 16.1, pag. 88: Movo di basso e vogli'altomontare, / come l'augel, che va in alto volando; / stendo le braccia, sì voglio alto andare, / come la rota in su mi va portando.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 185.12: Neuno per li seculi fue postoalto che non abbia povertà d'amici, s'elli vuole che per richezza neente li falli.

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 1.77, pag. 5: Ma bon conforto m'ene / che, con più alto tene / segnor suo servo, più li po valere...

[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 17.11, pag. 102: perché di rot'à 'l mondo simigliansa, / che non pozansa - à mai, ma va vogl[i]endo: / saggio, temendo, - vive alto, mutansa.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 75.20, pag. 380: O quanti ne son strabucai / per tropo in aoto montai! / Che, per mantener quelor / chi a lui àn dao favor / e 'n deverli munerar, / convén a lui l'atrui strepar...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 88.17: se valente uom fosse, ancora Idio il riporrebbe là onde la fortuna l'aveva gittato e più a alto...

- Fras. Cadere, smontare d'alto.

[7] F Canz. an. Poich'è sì doloroso, XIII (tosc.): Daché 'n sì reo stato, / tapino me, sono giunto, / poi n'ò diritto, è rasgione / di mostrare pianti ed affanni con doglia, / d'alto im basso smontato / per fortuna in uno punto... || CLPIO, V 130.23.

[8] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 224, pag. 37: Multi malvasci peru[nu] per la loro rickiça; / Null'omo d'alto càdera, se nnon fosse l'alteça.

- Fras. Far dell'alto basso.

[9] F Tomaso da Faenza, XIII sm. (tosc.): Nul'-omo ce non esperi, se no tanto / quanto cogli ochi suoi medesmi vede, / ch'e' tostamente fa del'alto basso. || CLPIO, L 392 ToFa.14.

1.5.2 Sost. Chi occupa una posizione socialmente degna; fortunato, felice.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 308.7: Oi, quanti dei picciuli boni e quanti dei grandi malvagi e quanti d'alti bassi, e quanti de' bassi alteri, e quanti servi che converean signori, e quanti segnori che degni serèno servi!

[2] F Ser Pace, XIII (tosc.): E ki contra l'Amor falso provare / inte[n]de, credo rimarrà in oblia; / k'Amore è degno giusto e[n] cortesia, / ke alto e basso fa 'n gio' sormontare. || CLPIO, P 162 Pace.8.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 32.11: La prima ragione, perchè noi dobbiamo essere tutti uno, e li alti e bassi, e ricchi e poveri...

[4] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 31, vol. 5, pag. 781.15: chè a ciò se' tu eletto e messo in sì grande dignitade, cioè di re, per difendere i fragili da' forti, e come per guardare i bassi dagli alti, e per giudicare bene il povero come il ricco...

1.5.3 Sost. Condizione di prosperità. || Cfr. altezza 2.4.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 262.37, pag. 315: Costanza, e Fortezza par che 'l copra, / e da quel non si muta / per alto, o per caduta... || Ageno, Sacchetti, Rime, p. 416: «nonostante gli alti e i bassi (della fortuna)».

1.6 [Di beni materali, feste o conviti:] ricco, sontuoso; pregiato (di lega metallica). Oro alto: (opposto al 'basso') oro che nel processo di affinamento ha superato i 18 carati.

[1] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 475, pag. 88: Ov'ài <tu> le belle vestimenta / E altre ricce guarnimenta, / [[...]] / Che tu portavi 'n <el> l'alte feste / Chome tu fussi <lo> Marchese d'Este?

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 333.12: ben'è vero che l'oro alto sofferà et può meglio sostenere lo grande fuoco che non puote l'oro basso, e però dico che là ove tu metti uno pezzo di legne nello fornello all'oro basso di 18 carati in giuso, ne puote mettere 2 pezzi continovamente nello fornello all'oro di 18 carati in suso.

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 360.1: ma verghe d'ariento non bianchite, se sono di buono ariento et d'alta lega, ti mosterranno lo loro dosso chiaro e bianco, e le nale delle verghe chiaro lucente...

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 24.42, pag. 165: Iexù pur a colue che invita dice: / «Quando disnare o cena vol' far alta, / a clamar gli toi amici il no(n) te lice, / né fratei, né cugin, parenti o richi...

- Fig. [Nella lirica, in relazione al compenso elargito da madonna:] prezioso; vantaggioso.

[5] Rinaldo d'Aquino (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), 19, pag. 112: Aggio gio' più di null'om certamente, / c'Amor m'ha sì ariccuto, / da che li piace ch'eo la deggia amare: / poi che de le donne [ella] è la più gente, / sì alto dono aio avuto, / d'altro amadore più deggio in gioi stare...

[6] Canz. an. Sì altament'e bene, XIII (tosc.): Un amor m'à [a]mendato / lo danno e lo danpnagio. / Sì alto cangio n'agio, / ankeké sia privato, / tegno ·mi 'ncoronato / delo suo signoragio... || CLPIO, P 68.63.

1.7 [Di un componimento, dei suoi contenuti e dello stile, rif. alla tripartizione aristotelica].

[1] Fiore di rett., red. alfa, a. 1292 (fior.>bologn.), cap. 3, pag. 111.8: Mezana è dita quella favella la cui materia no è così alta, e non à in sé tanti ornamenti.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 4, pag. 19.16: conviemmi che con più alto stilo dea [al]la presente opera un poco di gravezza, per la quale paia di maggiore autoritade.

[3] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 3, pag. 376: Però che sia piú fructo et piú dilecto / a quei che ssi dilectan di savere / de l'alta comedìa vero 'ntelletto, / intendo in questi versi profferere...

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 296.3, pag. 343: Non fu né fia né ancor è rimaso / fama d'alcun poeta in suo vilume / volgar<e> con alto stile e bel costume / come di Dante gloria ha persuaso.

- Avv.

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 28, 1-21, pag. 583, col. 1.8: sí che necesso se convignía dire più alto et excellenziori voxi exprimere del suo concepto.

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 187.4, pag. 243: Giunto Alexandro a la famosa tomba / del fero Achille, sospirando disse: / O fortunato, che sì chiara tromba / trovasti, et chi di te sì alto scrisse!

1.8 Altero, superbo. Andare (venire) alto, con la testa alta; portare gli occhi alti; tenersi alto (fig., per denotare atteggiamento altezzoso, manifestazione di superbia).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 181.11: che sei cose sono, le quali odia Domenedio, e la septima li fa fastidio; l'una è portar gli ochi alti, l'altra la lingua bugiarda...

[2] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 1.21, pag. 451: ella non mette cura di neente, / ma vassen disdegnosa, / ché si vede alta, bella e avenente. / Ben si pò tener alta quanto vòle, / ché la plu bella donna è che si trove...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.47, vol. 1, pag. 10: Questi parea che contra me venisse / con la test'alta e con rabbiosa fame, / sì che parea che l'aere ne tremesse.

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 12.7, pag. 30: Dolore sento tal, m'à quasi morto, / a stare non posso, contra m'è tale / signore sì alto, che da reo 'l porto / a contrastar[e] mort'e chi ne sale.

[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 67.1, pag. 66: Vada chi vuol pur alto e meni orgoglio / ché io veggio ogni dì nova fortuna / in questo mondo fallace e diverso...

[6] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 58.9: ampuo' no nd'è nessun che no nde rida, / sì co' -l cavalca a menar gambe qua-colà, / con la test'olta e con le picce olzade...

1.8.1 Fras. Montare (ad, in) alto: stare impettito; inorgoglire.

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 2, pag. 124.14: La terza dispone l'animo e ordina a sostenere in pace le tribulazioni, l'aversità e le miserie del mondo, e per lusinghe della Ventura in alto non montare, ma portare igualmente tutte le cose...

[2] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 106, pag. 105: tu ste su driga, asperta, molt'è el pexo to vario, / anch'e' tu montada ad olto per ben parire da lonze, / zoè per vanagloria, perché el te mira la zente...

1.9 [Di problematiche o questioni:] complesso, arduo.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 125, pag. 565: Quanto l'om è plui çente e de maior afar, / tanto plu en ogna caussa li des omelïar: / querir trop alte cause c'a l'om no se convien...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), Proemio, pag. 5.2: de la prima potentia, cioè rationale, de la quale aver più perfecto conoscimento usando con voi avete grande volontà [[...]], spetialmente quanto ad alcune alte questioni (et) dub[i]tationi trovate per sutilità di vostro ingengno...

1.9.1 Sost. Difficoltà.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 21, cap. 4, par. 5, pag. 345.25: Seneca, primo de clementia. Naturalmente contumace è l'animo dell'uomo, e nel contradio e alto si sforza più.

1.10 [Della voce o di un suono (con verbi che ne indicano l'emissione) rif. al volume o al tono:] forte; acuto. Locuz. avv. A, con alta voce; ad alte voci.

[1] Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.), 120, pag. 22: Oveunqua eranu iullare, / tutti currunu per iocare: / cythari cum timpani et sambuci, / tutti gianu cantando ad alta voce.

[2] Caducità , XIII (ver.), 243, pag. 663: Mai li plusor sì n'à 'l cor doloros / ke tu no e' çà soto la terra ascos<o>, / digando l'un a l'altro ad alta vos: / «Deo, quanto sta 'sti prèvei cun la cros!

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 6, pag. 235.19: E prima començe quelo ch'el vole dire no cum alta voxe me temperatamente e dolçe, andando sempre meiorando la voxe sì como se convene.

[4] Stat. pist., 1313, cap. 30, pag. 193.11: si dicano p(er) li ditti cappellani almeno due messe ciascheduna mattina, cioè una nella aurora, sonata la campana del die, e dicasi pianamente; e l'altra messa si dica ad alta voce...

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 28, pag. 36.10: e po' tornadho en si, demandava se lo re era vegnudo et aldando de no, tornà in la primera devocion, e simelmentre li parete esser in celo et aldir en altissima voxe dire...

[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 7, pag. 17v.4: Al bene cantare bisognano quattro cose. La voce buona, bella, alta e bassa quanto alla superna harmonia si richiede.

[7] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.2: Ma poi che Cassandra, figliuola del re Priamo, seppe che Paris avea presa per moglie Elena, gridò ad alte voci e con pianti lamentevoli.

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 21, pag. 105.29: subitamente lu demoniu intrau in lu corpu de killu villanu, e cadiu in terra e gridava ad alte vuchi. Videndu zo, killa dopna iuveni sirvitriche de Deu levause da sedire subitamente cum una chera curruchata, e cum grandi vuchi accommenczau a dire...

[9] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 16, pag. 143.9: accenti d'ira. « Accento» è il proferere, il quale facciamo alto o piano, acuto o grave o circunflesso...

[10] San Brendano ven., XIV, pag. 228.29: E (li albori) iera tuti cargadi de osieleti beli da veder per le so bele pene e plume e per le so dolze bósie et alte e clare...

- Avv. Alto, alti. Locuz. avv. A, de, in alto: a volume elevato; con tono acuto.

[11] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 142, pag. 109: entro 'sto rengo sì parlarà alquanto, / avrà la vox e cridarà ad alto: / «Oi re de 'Talia bon' ora fus' tu franco...

[12] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 18.12, pag. 64: Quel dolor t'afflige tanto, quanno i figli piango en alto, / che 'l fatto tuo largi da canto de renner lo mal acquistato.

[13] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 397.27: e T. la prende in sue braccia, e quando elli la tiene in tale maniera sopra lo suo petto, elli disse sì alti che tutti quelli di là entro lo 'ntesero bene...

[14] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 101, pag. 819: E Çilberto fo a le porte / sì començò a crïer a olt: / « O' e-tu andà, chonpare Raynald?»

[15] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 177.22: Chi ride alto sì no ridotta onta; e chi ride isquitendo e riprende su[a] alena a forza, sì è di piciolo savere...

[16] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 115, pag. 376, col. 1: Tucte genti cantavano / ad altu et poy sonavano / tromme et corni et bucine / ch'erano senza fine, / et altri loro strominti / che usavano allora le genti.

[17] Stat. viterb., c. 1345, pag. 160.25: Laudato sia (Iesu) (Cristo) crocifixo». E dicalo sì alto che tutti l'oiano.

[18] Stat. prat., 1319-50, cap. 3, pag. 12.28: Allora, se 'l detto fratello dice di sì, lo Confessore dica a lui in alto: «Fratello, rispondi...

[19] Tristano Veneto, XIV, cap. 211, pag. 188.22: Et amantinente uno servo sonà uno corno dealto che ben lo porave aldir da molto lonci.

[20] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 90.13, pag. 86: Chi ci cantasse suoni o madriali, / d'amor dolci ballate o alto o basso, / inteso ci è com'uom tra gli animali! || Ageno, Sacchetti, Rime, p. 111: «con voce acuta o grave».

- Fras. Alto la voce.

[21] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 23.29, pag. 159: alçato gli ochi soi, vide da lunge / come il mendico Laçar stae in governo / del padre Abraàm, et quanto il seppe agiu(n)gê / alto la voce il disse: - O padre caro...

1.11 [Del giorno, dell'ora o della vecchiaia:] inoltrato, tardo.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2064, pag. 247: e se tu vai atorno, / sì va' per alto giorno, / mirando d'ogne parte, / ché non ci ha miglior arte / per far guardia sicura / che buona guardatura...

[2] Intelligenza, XIV in. (tosc.), 210.7, pag. 200: Antonio giunse in sull'alto matino, / quivi prese e tagliò 'l capo a Fortino, / poi fecer falso accordo e rea propensa.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 8, pag. 147.18: Et allura lu flumi, lu quali era unflatu, si humiliau, per modu ki cum li loru navi poctiru navigari fina a l'altu iornu.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 60, vol. 1, pag. 329.29: Quando il dì si fece, i Romani usciro delle tende per assalire i nemici nelle tende loro [[...]]; quando fu alta ora e li nemici non si buzzicavano, il consolo comandò che l'assalto si desse. || Cfr. Liv., III, 60, 8: «et postquam multa iam dies erat...».

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), MCLI, pag. 266: Lo predicare odemmo multo devotamente. / Nanti venne alta nona che ne revennessemo, / Sì che tucta la messa complita vedessemo.

[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 120.16: El quale Caim ne la alta sua vechieza fo amazato da Amelech patre de Noè.

2 (Alquanto) esteso nella dimensione verticale a partire da un piano di riferimento (di un luogo naturale, di un edificio o di una costruzione in gen.; con determinativo di quantità per indicare la specifica altezza).

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 4, pag. 563.29: Ad lato ad essa fo lo Teribintho de Nero, tanto alto quanto lo Castiello Adriano. Lo quale fo de granne prete tabolato.

[2] Doc. perug., 1326, pag. 23.13: e apresso dela dicta piazza vuole essere un casamento de lunghezza de I pieie e largo XXV pieie e alto ad un terrato...

[3] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.1.34, pag. 11: E rexe el spirito al padre e tuta tremò la terra. / Morto è Christo, in su quella alta croxe strapasà.

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 683, pag. 256.42: Avesse ancora 5 cappelle alla croce, le quali fossero di questa proporzione. Alte da terra al loro cielo braccia 72...

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 91, terz. 13, vol. 4, pag. 178: Le Torri, che l'adornan son sessanta, / colla grossezza ognuna, che l'è tocca, / e ciascun'alta il men braccia quaranta.

[6] San Brendano ven., XIV, pag. 182.19: e questa isola iera de una montagna molto redonda e alta zerca pasa CC (e) in la zima de sovra non iera erba nì alboro...

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 87.7: aizavano la faccia e resguardavano, como ammaravigliassino, le belle edificia e palazza aitissime le quale staco intorno allo puorto de Genova.

[8] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 25, pag. 39.4: Or se 'n va lo bono kavalere tuto francho e campado da li demonii; e vide denanze da lu uno muro alto e de tropo maravelioxa faxon.

[9] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 96.22: E segondo ch'el se trova per scritto, el era alto XII pedi XV, e menavalo molto tosto angustiando e façandoge desonore e schernie.

- Fras. Andare alto: ergersi.

[10] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 31, pag. 159.12: E allora Nembrotto disse di far fare un'alta torre, la quale vada alta in fino al cielo...

2.1 [Con valore avv.]. Fras. Levare, tendere alto: ergere, costruire (di opera artificiale).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 191, vol. 1, pag. 473.4: Et costregnerò tutti et ciascuni, e' quali le case sue più alto levate ànno alcuno hedificio o vero tetto, o vero protetto sopra la casa, [[...]], tollere et levare quello hedificio o vero protetto infra XV dì...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 15.10: La pergola della vite ne' luoghi aspri si vuole alto tendere quattro piedi, o più: ne' luoghi placidi, sette. || Cfr. Palladio, Op. Agr., I, 6: «vitis quae ad iugum colitur per aetates ad hoc perducenda est, ut locis molestioribus quattuor pedibus a terra, placidioribus vero septem summitas eius insurgat».

- [Arch.] Fras. Murare (a) alto: edificare per un'altezza di.

[3] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 115.27: E murò il decto fondamento braccia 9 a alto, che sono quadre braccia 148 1/2.

[4] Doc. sen., 1368 (3), pag. 265.11: Anche debbano fare finestre bisognevoli dentro e di fuore al pi[a]cere de l'oparario; debano murare alto sopra la imposta del palco otto braccia...

2.2 Sviluppato in altezza, di mole notevole (di animale o di gigante).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 44, pag. 154.11: Ma le vacche deve l'uomo scegliere molto alte, lunghe e di grandissimo corpo, che abbian la fronte alta, ed occhi grossi e neri, e la gorgia pilosa... || Per 'fronte alta' cfr. infra.

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 4, pag. 136.5: de' avere el c. tucte le membra proportionate al corpo, sì i(n) longheçça como en ampieçça, de' essere anchimo el cavallo piò alto de reto che denanti... || Cfr. Lorenzo Rusio, De cura equor., IV: «sit vero equus altior ex parte posteriori».

[3] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Gdt 16, vol. 4, pag. 607.17: [8] E lo potente di loro non fu gittato a terra dalli giovani, nè li figliuoli del sole, cioè uomini prestantissimi, lo percossero, nè li alti giganti se li fecero incontro... || Cfr. Iudit, XVI, 7: «nec excelsi gigantes opposuerunt se illi».

2.3 Sost. Dimensione (anche geom.) o estensione nel senso della verticale, altezza. || Cfr. altezza 1.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 98.28: E la detta opera tutti i centurioni dieci braccia la misurano in alto...

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 31.17: Questa sì è la soa dreta riegolla che nui devemo començar da quella che sé amplla 3 pallmi e devemo moltipllichar per plan e per allto per questo modo...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 66.12: [Geometria] è la scienza da misurare, [[...]]; e dividesi in planimet[ri]a che misura in piano, e altimet[ri]a che è misura in alto...

[4] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 85.27: Corpo si este chosa che ave lungo ed ampio e alto come sono l'arche, le maide e le casse e le possora e le colonne e molte altre cose.

[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 14.3: E la Luna è in alto XXIIIJ tanto e mezzo e V dodicesimi che la terra non è di grossezza nel mezzo...

- Fras. Crescere in alto: svilupparsi in altezza.

[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 82, pag. 401.17: Non solamente in ampiezza, [[...]], passò l'amore di Cristo tutto l'amore di tutte le creature, ma in altezza, cioè in fortezza, in potenzia e in valore; ché non solamente il fuoco è grande perché ssia sparto, ma quando cresce in alto e in forza.

[7] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 1.3: Lo figliuolo di Dio ch'è verace sole le fa crescere in alto e fruttare...

[8] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 247, vol. 2, pag. 190.3: I fichi di Faraone sono così fatti, che lo pedale cresce molto in alto, e ingrossa molto, e diventa grande arbore...

2.4 Esteso verso il basso, profondo. Locuz. nom. Alto mare, alto pelago: il mare dov'è profondo. || Pretto latinismo semantico.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 17, pag. 335.8: Et sappie che la soperbia àe sì alte radici, ke quando l'uomo àe cacciati da sè tutti li vizi, anche rimane la superbia.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 24, pag. 32.9: sicchè rimanga fossa là, onde le gevi della terra sono levate, e sia lata la fossa piedi nove, ed alta sette. || Cfr. Veg., Mil., 1, 24: «deinde tumultuaria fossa fit lata pedes novem et alta pedes VII»

[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 153.20: Molti sono che dichono che Giason fue il primo uomo che entrò inn alto mare.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 218.21: li quali poi in Affrica retornando, onde li era vegnudi, in l'alto pellago se anegà. || Cfr. Mart. Pol., Chron., pag. 462: «redeuntes in alto pelago dimersi sunt».

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 105.26: Sikì in killu locu era una auta gructa obscura turniyata di multi boski, supra la quali li auchelli non putianu vulari, tali era lu vapuri ki ixia da ipsa. || Cfr. Aen., VI, 237: «spelunca alta fuit vastoque immanis hiatu».

[6] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 4.31: Appollonio con molto oro et argento, et con molti et bellitissimi vestimenti, [[...]], in la terça hora della notte andoe in nave, et començoe a naveghare per olto mar.

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 7, pag. 121.25: lo ferro insì de lo manego e caìte in lo lago, in lo qua logo era l'aigua sì atta che nixunna sperança s'avea de poei-lo reavei'. || Cfr. Greg., Dial., VI, 6: «ubi scilicit tanta erat aquarum profunditas, ut spes requirendi ferramenti nulla iam essit».

2.4.1 Fig. [Del sonno, di un mistero].

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 936, pag. 208: ben ha grande potenza, / ché, s'io vo' dir lo vero, / lo suo alto mistero / è una maraviglia...

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 339.11: e sono altresie medicamenti li quali fanno li alti sonni e serrano gli occhi vinti co la notte di Lethe, o vinti colle cose di Lethe. || Cfr. Ov., Ars. am., III, 647: «sunt quoque quae faciant altos medicamina somnos».

2.4.2 Il profondo. Locuz. avv. Da alti: dal profondo (fig.).

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 31, Settuagesima, vol. 1, pag. 290.26: e traendo sospiri da alti ne l'Officio grida e dice: «Attorniato m'hanno i pianti de la morte». || Cfr. Legenda aurea, XXXI, 23: «ab alto trahens suspiria».

2.4.2.1 Fras. L'alto del mare: il mare profondo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 21.25: E prese Elena e molti altri conpangi con essa e tornando a la nave e prese 'n alto de lo mare, donde Elena stava molto trista ne la nave.

2.5 Estens. Lungo; spesso (della neve); ampio (della fronte).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 44, pag. 154.12: Ma le vacche deve l'uomo scegliere molto alte, lunghe e di grandissimo corpo, che abbian la fronte alta, ed occhi grossi e neri...

[2] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 146.11: e le taulette siano fatte a questo modo, cioè alte I spa(n)na e codute I piede...

[3] Buccio d'Aldobr., XIV ui.di. (tosc./orviet.), 87, pag. 440: Grotta [non] ci ho né casa, / e la neve alta ci ha più di doe brazza, / e tutto l'anno lassù si conserba.

- [Di panno, in opposizione a bassetto (?):] che ha un certo spessore? Non rasato?

[4] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 30., pag. 278.4: Item statuimo et ordinamo, che neuno panno grosso bassetto non si debbia fare longo più di XIJ canne e mezzo la pezza; e i panni grossi alti, più di X canne e mezzo la pezza. || Il signif. rimane imprecisato anche a causa dell'incertezza di senso dell'anton. (ricorrente altre volte nel testo).

2.6 Fig. Grande, intenso, forte (di tempesta o moti dell'animo); grave (di tradimento).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 9.30, pag. 62: cotant'è l'abondanza / de l'amoroso foco, che m'incende, / membrando l'alta gio', che 'l core atende.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 117.18: e per lei trovò e seppe dinanzi tutte le cose in tale maniera ch'elli difese la cittade e 'l comune della molt'alta tradigione.

[3] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 5.1, pag. 48: A guisa d'om che d'alta tempestate / ariva a porto ond'era disïoso, / che 'nmantenente obria l'aversitate...

[4] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 1.11, pag. 212: a cui per voluntà fosse 'n errore / [[...]] vol fazza monstranza / onde enfra nui scende soa gran possanza, / e quanto vale e dona valimento, / e ll'alto piacimento / che 'l fai regnare en mente vertuoso.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 483.5: La dottrina d'Aristofane è [di] più alta prudenza... || Cfr. Val. Max., VII, 2, Ext. 7: «Aristophanis quoque altioris est prudentiae praeceptum».

2.6.1 Avv. [Rafforzativo:] più (tanto) alto: (di) più, maggiormente; con maggiore intensità.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 13.9, pag. 28: En gran valor valer tant'alto sovra, / saggi'om non po di lei laudar star sovro / suo gran bellor piagente; e nente sovro / orrat'è, ma più fin che non par sovra.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 352.27: Quello follemente meno esulta e già crudeli ire surgono più alto al duca trojano, e le Parche filano a Lauso l'estreme fila... || Cfr. Aen., X, 813-814: «saevae iamque altius irae / Dardanio surgunt».

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 17, pag. 71.23: Se di Dio parlarete, più sentirete alto di Dio, e sempre puoi riconoscerete da Cristo ogni cosa e ogni bene umilmente.

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 509.23: così la mente umana andò dentro alli organi sensitivi, e, quasi alluminata e impregionata dalla grazia di Dio, uscì della sua naturale cognizione, e intese più alto.

2.7 Sost. Rilievo, altura.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 6.2: 31. Qui descrive l'Autore tre impedimenti, che se li oppuosono, quando salìa allo a[l]to inluminato di sapienza...

3 Avv. A (grande) distanza da terra, a notevole altezza (con verbi di stasi, in relazione al volo); in posizione rialzata; verso un punto notevolmente elevato (con verbi di movimento indicanti un moto di ascesa). || Cfr. 4.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 2, pag. 163.24: vultur volans [[...]] è mestieri de rascione per la sua nobilità ch'elli significhi e adopari molte e diverse generazioni d'avoltoi, e specialemente le generazioni de li avoltoi che volano alto...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 9, pag. 82.20: Uno fuoco che ardeva di lungo tempo in su uno altare d'una deessa che aveva nome Vesta, si divise in due parti, e molto montò alto per due volte.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 24, pag. 171.5: sì come lo serpente col pecto va per terra tra'nandolo et non va alto, così lo demonio perdette la sua altessa et è in basso...

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 758.12: un sasso, termine d'un campo, il quale a pena da dodici uomini, che 'ntorno produce la terra, potrebbe essere portato, gittò contra lui più alto di lui... || Cfr. Aen. XII, 901-902: «ille manu raptum trepida torquebat in hostem / altior insurgens et cursu concitus heros».

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 122, pag. 409.23: e piantano gli alberi in sull'alte torri, e fannovi i giardini, dove gli arbori son piantati tant'alto, che tengono le barbe là, ove appena dovrebbero tenere le cime? ||Cfr. Sen., Ep., XX, 122, 8: «quorum silvae in tectis domuum ac fastigiis nutant».

- Fras. Andare alto e basso: andare su e giù, qua e là.

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 62.5: Come Feton per paura dello scarpione lasciò i freni; e come i cavalli andavano alto e basso, come piaceva loro.

- Fig. [In relazione alle potenzialità della ragione umana].

[7] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 4 bis, pag. 200.14: tenìelli en modo de cose santuarie, maravelliandose che l'umana natura potesse montare tanto alto in sutilità e·ll'artificio...

- Fig. [Rif. ad un processo di perfezionamento morale].

[8] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 19.43: e sanza queste quattro vertudi niuno può montare nella montagna di perfezione. Che chiunque vuole sì alto montare, si conviene ch'elli abbia prima prudenzia...

- Fig. [In relazione al processo di affinamento determinato da amore].

[9] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 53.9, pag. 145: E ben confesso, sono alti salito, / pensando che cangiato son d'amare / da voi, cui sono fedele e gechito.

3.1 Locuz. verb. Levare, tirare (su) alto: sollevare, innalzare.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 71.20: Adonqua questo cerchio svariaremo quanto noi potaremo cum rascione, e levaremolo sù alto per lo mellio più da l'uno lato che da l'altro a la terra...

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 14, pag. 142.5: dico che ll'aiere v'è nubiloso e spesso ed i rraggio del sole ae ivi debile virtude e leva alto più i vapori che non ne può consumare...

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 9.210, vol. 3, pag. 140: Chosì più secura ène / galea ch'a riva tene, / salvo che, se volesse / sua via non si savesse, / tenga per lo mar alto / e diverse levi alto / insegne di signori...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 7, pag. 30.20: E per sio sapere posava li travi viecchi e tirava li nuovi suso aito, più prestamente che se fussi uno ciello.

- Locuz. verb. Levarsi su alto: ascendere (del sole).

[5] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 5, pag. 191.20: e [[il sole]] era en cancro, e levavase sù alto collo cancro per fine al die; e per la luce del sole se nascondea collo cancro asieme...

- Fig. Magnificare.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 672.13: Chi adunque, possendo, fa quello che a lui s'appartiene, fa bene; ma non se ne dee l'uomo tanto maravigliare né alto con somme lode levarlo...

3.1.1 [Esortazione a sollevare le mani]. Locuz. escl. Alto su.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 106.46, pag. 101: e gli altri ballin forte chi più pò. / Ballate forte, ed alto le man su. / Se c'è il gallo, canti « cu cu ricù»...

3.2 Sopra, nella parte superiore (di un corpo); in cima (di un luogo elevato). Locuz. avv. Su alto. || Cfr. 4.4.1, 4.4.2.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 3.16: e la sedia de l'anima intellettiva fo alto e·lla parte de sopra, delongata da la terra e apressata al cielo lo più che potesse èssare a respetto del suo corpo.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 151, pag. 228.20: Quando vanno in oste si tondono li capelli molt'alto, e nel volto si dipingono d'azurro un segno com'un ferro di lancia.

[3] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 13.25, pag. 35: Alto nel bosco al mio parer vedea / due leggiadre e belle giovinette, / le qua' ciascuna assai ben conoscea, / inghirlandate di due ghirlandette...

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 31, pag. 122.22: Avventano nel piano e nelle piagge, ma più desiderano le terre al pendío, e le piagge. E altri sono che le piantano su alto nel poggio; ma fanno più tardi frutto. ||Cfr. Palladio, Op. Agr., III, 25: «serunt aliqui cacuminibus et talea».

[5] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu mali..., cap. 10, pag. 583.14: E si lu cavallu è juvini e magru non li dari a biviri, comu eu dissi di supra, ma ligali cun lu frenu la testa altu a lu ayru friddu... || Cfr. Giordano Ruffo, De med. equor., cap. 11: «sed in tantum cum freno alto in aere frigido alligetur».

3.3 Fig. Locuz. avv. (Da) alto e (da) basso: in tutto e per tutto. [Con perifrasi del tipo 'a sua (vostra) volontà', 'come a lui (voi) piace', 'quanto (quello) gli (vi) pare':] fras. Fare alto e basso, fare alto abbasso: disporre totalmente di qno o di qsa, esercitare poteri assoluti (di un'autorità, laica o ecclesiastica). || Traduce il fr. de haut et de bas 'in allen Stücken, durchaus' (cfr. Tobler-Lommatzsch s.v. haut, IV, 1017, 27).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 3, pag. 90.7: Li savi compraranno la follía de' folli; quelli di stranie terre e da alto e da basso compraranno la follía de' Romani. ||Cfr. Fet des Romains, p. 368: «comperront cil d'estranges terres et haut et bas la folie as Romains».

[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 74.17: e misesi sotto el suo arcivescovo, di farne alto e basso a sua volontade, e che del male lo dilivrasse.

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 70, pag. 315.32: nu' ge provederemmo con le persone e con l'avere in questo facto che a lue è sopravegnuto, in quelo modo, e cusì alto e cusì basso come a lue piacerae.

[4] Stat. tod., 1305 (?), pag. 282.18: che el nostro pregiore con 'l soppregiore aia albritrio et podestade de podere fare alto et basso quanto a llora parrà , con consentemento delgl'altri discreti della nostra f.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 52, vol. 1, pag. 318.17: Parlando adunque i Padri in cotal modo, i dieci compagni vinti per loro consentimento, dicono ch'elli si mettono alto e basso nelle loro mani...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 57, vol. 2, pag. 369.9: Lo detto signore conoscendo la sua impotenzia, [[...]], nondimeno cercò sottilemente con segreto trattato, offerendo di fare alto e basso quanto fosse piacere del Comune di Firenze...

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 322, pag. 289.34: «Signor, ben sié vui vignudo, et sì me onfiero a vui la persona, et tuto quello lo qual io ho al mondo sì è ala vostra voluntade de far alto abasso cho' ve piase...

4 Locuz. e fras. || Ma cfr. quanto puntualizzato a 0.6 N; altre locuz. e fras. in vari punti della voce (v. elenco completo in 0.5).

4.1 Locuz. avv. In, ad alto; ad alti (per esprimere ascesa o elevazione, con verbi di movimento; per indicare una posizione rialzata o una grande distanza dal suolo, con verbi di stasi e in relazione al volo; per definire la direzione dello sguardo, con 'guardare').

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 3, cap. 3d, pag. 76.8: dove è 'l vento, overo che ssia vento vaporoso, umoroso, overo che ssia seccho, è mestieri che ssia aiere spesso e grave, e per la graveza fiere lungo la terra e non molto ad alto.

[2] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 7b.3, pag. 63: Monte che 'n alto sali, eo veg[g]io mo' 'n te / savere per qual savere ti rispondo.

[3] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 163.16: E i· ne l'uno di questi due fiumi si ae molto pericoloso passaggio, ch'è suso in alto per la costiera della montagnia.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 14, 1-15, pag. 259, col. 1.11: Supini, çoè guardando ad elto.

[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 34, vol. 1, pag. 101.1: e riguardano ad alti, per la finestra ch'è di sopra, per vedere il santo fuoco, e così dura per ispazio di due ore.

[6] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), pag. 18.18: Quando re Galliziano vide vollare li falconi tanto in alto e prendere la grua, [[...]], miravilgliòsi molto...

- [Arch.] Locuz. avv. Ad alto, ad alti: posto nel piano superiore.

[7] Doc. prat., 1293-1306, pag. 180.2: Anche demo i(n) due anelli p(er) l'uscio della chasa da terra (e) p(er) la finestra ad alti d. V. Anche demo, regatura della bigo(n)gia gra(n)de di Belli(n)cione, d. IJ.

[8] Doc. palerm., 1361, pag. 240.34: di l'altra parti una camera tirrana et una camera ad altu cum lu astracu cum lu usu di la intrata di la banda di la vanella di notaru Urbanu di Xinibaldi...

- Fig. [Per indicare l'ascesi mistica].

[9] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 89.62, pag. 362: Co la croce me signai / e lo ramo sì pigliai, / tutto lo core ci affrattai, / sì che en alto fui levato.

[10] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 46, pag. 179.5: però che, essendo levati in alto, la terra non ci potrà impedire, come disse la bocca della verità...

- Fig. [Per indicare l'irraggiungibilità di qsa].

[11] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 11, pag. 26.7: E poi disse :- Il regno di Cielo è molto forte a conquistare, perché è posto molto ad alti, e vavisi per una stretta via...

[12] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 2.62, pag. 704: ch'a vostr'onor potete / me dar conforto, e a ppietà discenda / lo vostro cor, che 'nn alto lo ponete, / poi ch'a pietà intenda.

4.1.1 Locuz. verb. Levare a, in alto / in alti: sollevare; rivolgere al cielo (degli occhi o delle mani); drizzarsi (dei capelli).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 32.9: non tenendo il volto rivescio, non volgiendo gli occhi ad terra e ad cielo, nè col capo chinato, nè levando le ciglia ad alto...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 797, pag. 47: Levar le man in alto e preseno adorare, / De ço ke 'l g'á donao començano regratiare.

[3] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 204.11: e' fue ispaventato e tutte le menbra gli tremaro di paura: gli chapegli gli s'ariciaro e levaro in alti e fue tutto isbighotito...

[4] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.275, pag. 53: Vedeva Io, ch'era conversa in bove, / mugghiando andar levando ad alto el viso...

[5] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la sturtiglatura, cap. 41, pag. 601.5: lu pedi di lu cavallu, zò è lu sanu ki è cunpagnu di killu ki zopica, leva susu in altu e ligalu a la cuda di lu cavallu... || Cfr. Giordano Ruffo, De med. equor., 42: «pes equi socius claudicantis elevetur in altum».

4.1.2 Fras. Mettere in alti: aprire (delle ali).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 9-2.10, pag. 276: E 'l vostro prescio è quello che le ale / [ha] miso in alti; e han fatto gran volo, / sì che gran parte de li buoni sallo.

[2] Poes. an. tosc., XIII m., 10, pag. 275: E prego che 'l tuo pregio, che le ale / [ha] miso 'n alti, che, launque volo, / lo 'ntendo da' pregiati che ben sallo, / un consiglio mi d[e]a, che sia leale...

4.2 Locuz. avv. Da alto, alta / da alti (per esprimere discesa o caduta verso il basso, con verbi di movimento; per indicare una posizione rialzata o un punto di osservazione, con verbi di stasi o con 'guardare' o 'vedere').

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 75, pag. 103: E ora caz da alto, dond el ven affollao, / On ke sovenz el è stang e affadhigao.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 10, pag. 381.6: la cui vetta era iguale colla fonte, acciò che a pari balestrare e lanciare si potesse, e non temessero i sassi che da alti erano gittati. || Cfr. Orosio, Hist., VI, 11, 25: «vel praecipitata desuper saxorum volumina non timeri».

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 92, pag. 278.17: e pregj, e ragguardi da alti i ricchi, con tutte le loro ricchezze, de' quali neuno è tanto allegro del suo, quant'egli è cruccioso dell'altrui. || Cfr. Ep., XIV, 92, par. 32: «cum opibus suis divites superne despiciat».

[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 27.6, pag. 163: e spesse volte mi giugne un tremore / che mi riscuote e desta, e fa parere / che d'alto in basso i' caggia...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 50.29: la mayuri parti di quilli que sonnu in Cephalunia, per la plù parti di lu annu, standu cu la buka aperta e recivendu li venti da alta, se levanu la siti commu si illi bevissiru acqua. || Cfr. Val. Max., I, 8, Ext. 18: «ore aperto ex alto ventos recipientes...». Alquanto strano il femm. nel testo volg.

[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 332.16: Il quale poi ch'ebbe da sè presa Seragusa, ne la ròcca de la terra stette per vedere da alti la fortuna della ricchissima cittade ora afflitta. || Cfr. Val. Max., V, 1, 4: «ut urbis modo opulentissimae, tunc adflictae fortunam ex alto cerneret».

[7] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 229.1: sì nne potrebbe ricevere qualche luce, e così non [...] lo sole ben guar[d]are da alto al basso come non può l'occhio dell'uomo guardare lo sole...

4.2.1 [Espressione formulare]. Fras. Menare de alto (di colpo, sferzato sollevando prima il braccio per infliggergli maggiore forza). || Cfr. Fras. Alzare un colpo (alzare v. 1.2.1).

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 422, pag. 385.37: Miser Tristan getà inprimamente sovra a miser Galiaço et dè-li lo maor colpo qu'elo puote menar de alto ala força de braço; || Cfr. Rustichello, par. <66>: «et li done li greingnor coux qu'il peut amener de haut a la force dou bras» (l'espressione ricorre assai di frequente nel testo; si riporta quest'unico passo in quanto è possibile il confronto con la compilazione arturiana di Rustichello).

4.3 Fig. Locuz. avv. Al, il, nel più alto: al massimo.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 28.6: E trovamola delongata dal sole lo più alto quaranta e quatro gradi, e puoi torna ad esso...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 387.25: Quando le novelle sì sono dette che T. s'apressima sì dura mente a sua fine, ch'elli non puote più durare, al più alto tre giorni o vero quatro...

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 314.33: che si dovesse macinare del grano p(er) dare a poveri i(n)fermi (e) a fe(m)mine di parto povere uno quarto di farina p(er) pe(r)sona, il più alto, (e) p(er) le pasque seco(n)do il modo usato...

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 81.23: E se lo metti nella zecca del re sarai pagato in 15 o in 20 dì il più alto, e aràne dalla detta zecca come diviserà qui appresso...

[5] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 97.29: Troviamo Franciescho e io che bisogniano, per alzare otto braccia nel più alto, in uno anno...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 55.12: «Amico, qualunca te si', refiere securamente a lo re tuo che ademane a lo plu alto nuy sirrimmo partuti da questa terra. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., pag. 13: «regi tuo secure referras quod ad plus die crastino de terre sue statione penitus discedemus».

4.4 Locuz. prep.

4.4.1 Locuz. prep. In alto: sopra, su. || Si tratta del primo passo sulla strada che porterà, attraverso la forma assimilata innanto (attestata in testi quattrocenteschi della Corsica settentrionale), alla prep. nantu 'su', 'sopra' del corso moderno (Pär Larson).

[1] Doc. cors., XII, pag. 123.1: Et investiro la lor decima in alto lo altare de S(an)c(t)o Gavino, p(ro) a(n)ima illor(um) (et) de illor(um) morti.

[2] Doc. cors., 1365, 15, pag. 219.10: (Et) quando li diti Amondaschi co li diti di sopra stedesino tre anni ch'elli non pagasino lo dito ubedio a lo dito monestero sì como dito este di sopra, sì siano vachi (et) casi d'in alto la dita pro[ce]sio(n)e.

4.4.2 Locuz. prep. Alto di: sopra.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 65, vol. 1, pag. 150.10: Montando alto di questo muro, a levante, essendo in cima, di sopra, sì è apianato col monte di sopra...

4.5 [Prov.].

[1] Salimbene, Framm. volg., 1282-88 (emil.), 10.3, pag. 426: Ki punçe troppo ad alto e no li çunçe, / kadhe in terra e tutto se deçunçe.

[2] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 242, pag. 38: Ki a lo vassu non flectese, urta ad altu la fronte.

[3] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 270, pag. 305: Mazza è temuta / se in alto è tenuta.

5 Sost. Punto molto distante da terra. Fras. Andare verso l'alto: ascendere, salire.

[1] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Purg. 21, pag. 243: e giá levati verso l'alto andando, / Bonconte ed altri molti incontro farsi / vider...

5.1 Estens. Parte superiore (di un edificio, di una scala); sommità, cima, la zona più elevata (di un'altura, di una città). In, nell'alto; nel più alto.

[1] Ritmo cass., XIII in., 5, pag. 9: Poi ke 'nn altu me 'ncastello, / ad altri bia renubello / e mmebe ['n]cendo [e] flagello. / || Cfr. Contini, PD, vol. 1, pag. 9, n. 5.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 34, vol. 2, pag. 200.17: intanto il consolo ebbe spazio ed agio di gittare la sua gente fuori del pericoloso passo; ed egli salì nel più alto del monte. || Cfr. Liv., VII, 34, 8: «et ipse in summo constitit vertice».

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), DCCXXVIII, pag. 166: Fra li altri, Pizolani ne passaro plu nicti: / Tuctiquanti nell'auto se nne foro restricti; / Sbarraro lo pagese et stavanose ficti...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 7, pag. 221.11: pieno di varii pensieri se ne tornò all'albergo; e poi che cenato ebbe insieme col fante suo quasi nel più alto della casa fu messo a dormire.

[5] Doc. fior., 1362-75, [1367] 170, pag. 189.3: ne l'alto della chiesa si facciano finestre, sì e in quanto le decte finestre vi chapiano con ongni loro ragione...

[6] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 159.10: Mandò Pietro e Ioh(ann)i e disse: « Andate e(n) Gerusale(m), el'alto dela citade decto Monte Sion, e lì trovarite uno homo che porta acqua.

6 [Derivante da errore di trad. o da fraintendimento dell'originale].

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 46, pag. 190.25: La bipenne è una scure, la quale ha da ogni parte altissimo, e latissimo ferro. ||Cfr. Veg., Mil., 4, 46: «bipinnis est securis habens ex utraque parte latissimum et acutissimum ferrum».

[2] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 208.18: vide Ciesare i mezo di sua giente, che non atendevano se nno il comandamento del'alto... ||Cfr. Fet des Romains, pag. 351: «qui n'atendoient fors le conmandement de l'asaut».

[u.r. 11.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]