ALUNNO s.m.

0.1 alunno.

0.2 Lat. alumnus (LEI s.v. alumnus).

0.3 Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?).

In testi mediani e merid.: Poes. an. perug., 1351-52.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Figlio. 1.1 Allievo.

0.8 Chiara Coluccia 23.05.2006.

1 Figlio.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 203.17: Similemente vidi Tizion, alunno della madre Terra di tutte le cose, il corpo del quale si stende per compìti nove iugeri; ed uno grande avoltore col becco unco, guastandoli il fegato immortale e l'interiora fecunde di pene, cercalo per divorare, e abita lì sopra all'alto petto... || Cfr. Aen., VI, 595: «Terrae omniparentis alumnum».

[2] ? Poes. an. perug., 1351-52, 11.6, pag. 53: Sol per farve l'undecimo manesmo / colla bella arte ch'ebbe Ciambalón / e, come le polzelle di Gorgón, / chi ne mirasse en pietra convertesmo; / a despoliar l'anferno descendesmo / per trarne fuor l'alunno de' tracón / con gli figliuoli del destretto Sción / e per battaglia el mondo sì vencesmo.

1.1 Allievo.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), son. fin. 2.2, pag. 664: Portati abbiam tuoi versi e bel lavoro, / o caro alunno, di Teseo cantando, / e i due Teban, l'un preso e l'altro in bando, / combatter per Emilia donna loro.

[u.r. 17.01.2018]