AMARO agg./s.m.

0.1 amar, amar', amara, amare, amari, amarissim', amarissima, amarissime, amarissimi, amarissimo, amarissimu, amaro, ammara, ammaro.

0.2 Lat. amarus (LEI s.v. amarus).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. comprare amaro 2.3.

0.6 A Doc. prat., 1296-1305: d. Amara <(uxor)> madre di Iapo; Stat. palerm., 1351: misser Lukinu di Amari.

0.7 1 Di sapore opposto al dolce; che provoca al gusto una reazione (inizialmente) sgradevole (che tuttavia può essere apprezzata e ricercata). 1.1 Che contiene sali di origine marina; salso, salato. 1.2 Fastidioso all'odorato; soffocante, acre. 2 Fig. Che provoca dolore, tristezza, avvilimento, o vi si accompagna o ne è manifestazione. 2.1 Rattristato; affranto. 2.2 Che deriva da durezza e crudeltà d'animo, o la manifesta; crudele. 2.3 Fras. Comprare amaro qsa: subire gravi conseguenze da un'azione commessa. 3 Sost. Sapore amaro. 3.1 Fig. Delusione, dispiacere; dolore.

0.8 Fabio Romanini 30.11.2000.

1 Di sapore opposto al dolce; che provoca al gusto una reazione (inizialmente) sgradevole (che tuttavia può essere apprezzata e ricercata).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 199.18: Et in quello tempo tante locuste crebero in Asia ke non tanto le spice de lo grano e li frondi de li arbori teneri, ma le scorse de li arbori amare e le lena secce se rodeano.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 409, pag. 148: D' quella bevanda amara quand el n'av assazao, / «L'è consumao», dis quello, e quand el hav parlao, / El aginó la testa e dis: «Oi patre amao, / Il toe man lo me' spirito sïa recomandao.».

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 2, pag. 147.12: E per questo oposito tale trovamo amara de fore e dolce dentro, come la noce, e ha la follia lata, e l'anima dentro è tutta asieme e è divisa...

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 187.2: Piacciavi donque, piaccia ormai sanare, e no scifare medicina amara, che tanto amara malatìa vi tolle.

[5] f Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 8, pag. 240.4: Ke devem entendre per lo munt de mirra, qui est una especia munt amara, e si n'apareilla hom li corp deil homes morz, que il no possen marcer? || Corpus OVI.

[6] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 38, pag. 639: Per meço ge corro aque entorbolae, / amare plui ke fel e de venen mesclae, / d'ordig[h]e e de spine tute circundae, / agute cum' cortegi e taient plu ke spae.

[7] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 34, pag. 253.27: Or come si parte la sete del corpo infermo? Perché li è dato bere cosa amara, et così fanno li medici.

[8] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 77.6: Item la chognosença de la çedoara: ella vuol esser sallda e grosa e destesa e longa e vuol tegnir in chollor rosseto e vuol essere amara a la bocha et ella sì è squaxio de chollor de çençevro e così sì è fata la bona.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 37.11: Ella si pasce delle foglie delli arbori, e della amara erba, e disavventurata ispesse volte giace in su la terra ignuda in luogo di letto, e bee ne' torbidi fiumi.

[10] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 134.22: Mirra è albero d'Arabia, d'altezza di V cubiti, simile a bianco spino, la cui goccia è verde ed amara...

[11] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 376.13: Legno aloe vuol essere pesante e fisso, e quando l'uomo lo morde col dente che abbia savore un poco amaro, et vuol essere di colore nero e rosso a modo di gherofanato di chiaro, e che quando l'uomo il mastica col dente si dea olore buono e soave.

[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 5, vol. 2, pag. 79.8: Exemplu: la bivenda amara per sanitati plachi, et però ka esti amara displachi...

[13] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 321.13: Onde a noi aviene come alli infermi, che, per la corruttela dello stomaco, il zucchero pare e reputa amaro...

[14] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 159, pag. 295.29: agi q(uan)to te pare d(e) assung(n)a d(e) s(er)pe et d(e) radicina d(e) bruschiali et d(e) le scorce d(e) lu fructo d(e) la castang(n)a et d(e) argento vivo, mestecato co la saliva et d(e) li nuççoli, voi d(e) le scorce d(e) le ma(n)dule amar(e), et d'(e)llere blanca, voi d(e) assung(n)a d(e) gallina.

1.1 Che contiene sali di origine marina; salso, salato.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 45.5: E quando tu vorrai sapere di terra dolce, tu ne metterai un poco in uno vasello con acqua dolce, e poi l'asseggerai con la lingua, e saprai s'ella è dolce o amara o di qual maniera ella è...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 32, pag. 211.22: Et anco molta li ne fue maladecta, però ch'è inutile ad fare fructo, et più è sensa comparatione che la terra utile ad lavorare. Et così l'acqua amara, cioè quella del mare, è più che la dolce.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 55, pag. 73.10: E quando l'uomo si parte di Ciarcan, va bene V giornate per sabione, e àvi di male acque e amare, e àvi de le buone.

[4] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.350, pag. 318: La quantità del latte tenperato, / E 'l color d'esso biancho e non verde, / Nè ancor giallo, e viemeno ancor nero; / L'odor di quello ed anco il savor buono, / Non salso e amaro, ma che s'acosti al dolcie...

[5] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 373.10: E così ancora Moisè con quella medesima virtù, e grazia di Dio l'acque de' diserti amare mutò in dolci.

[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 20, pag. 52.1: Poichè Moise fu stato sette giorni su la riva del mare rosso, prese che ebbe l'arme de' morti, partisse ed intrò nel deserto; nel qual deserto ebbeno molta fatica, che camminaron tre dì senza trovare acqua. All'ultimo trovaron acqua, ma non ne poteano bere, tanta era amara.

[7] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 21, ch., pag. 269.26: e dicono che nel fondo del mare la terra è molto insalata, e imperciò l'acqua del mare è insalata, e danno exemplo dell'acqua che si cola per la cennere, ch'è salsa e amara per lo cenere onde passa.

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 15.20, pag. 379: Acqua dolce non hanno in alcun lato: / tutte vi sono, come il mare, amare; / dal Nilo l'hanno nel tempo ordinato.

[9] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 9, 45.4, pag. 122: Alfin Nicòr sì disse che la legge / de' pagani era iniqua, rea e falsa / e chi la segue perde l'alte segge / bollendo in amara acqua e molto salsa, / nel giusto inferno...

[10] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Gdt 5, vol. 4, pag. 561.1: [15] In quelli luoghi v'erano le fontane amare, le quali diventarono loro dolci acciò che potessero bere...

1.2 Fastidioso all'odorato; soffocante, acre.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 756.2: Siccome il pastore con amaro fumo iscaccia le api e nel nascoso pumice elle vanno per li castelli della cera e tra' sassi suonano e siccome il fumo alle vôte aure.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 418.1: sì come quando il pastore à cercato li api inchiusi nel cavato sasso, e àllo impito d'amaro fummo, quelle dentro trementi delle cose discorrono per le case loro della cera, e si muovono ad ira con grande stridore...

2 Fig. Che provoca dolore, tristezza, avvilimento, o vi si accompagna o ne è manifestazione.

[1] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 3.12, pag. 126: e non poria partire / per tutto 'l meo volere, / sì m'e[ste] sua figura al core impressa, / ancor mi sia partente / da lei corporalmente / la Morte amara, crudele ed ingressa.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.53, pag. 262: Morto fuss'eo pertanto, / o nato non fuss'eo, / o non sentisse ciò ch'eo vegg' e sento! / perché 'l meo dolse canto / amar mi torna e reo, / e in erransa lo innamoramento.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 10, pag. 195: Dra general sententia quiló se diffinisce, / De quel di amarissimo don lo me' cor stremisce...

[4] Poes. an. urbin., XIII, 1.44, pag. 540: Kinqua sapea mello contare / la dura morte ke fece Cristo, / sì lo decìa in suo competare / cum planto amaro e ccore tristo...

[5] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 42.10, pag. 105: Così la pena ch'ho mi mena e caccia, / che mi fa soferir l'amore amaro, / che spesso il giorno il cor m'arde ed aghiaccia.

[6] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 110, pag. 299: 47. Dolc' è l'altrui a prendere, / amaro pare a rendere.

[7] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 12.6, pag. 527: Peccatore, or que farai / quando verrà la morte? / Farai el tracto angustïoso / e ttucto quanto sirai dolloso, / non trovarai alcun reposo / in quell'ura amara e fforte.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 142.25, pag. 595: Largo è lo camin e pjan / unde li peccaor van. / Amara cossa par a dir, / ma pu serà lo so finir: / per lo deleto d'un momento / senza fin aver tormento.

[9] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 8.12, pag. 218: Dunqua v'encresca, donna, el meo dolore; / ché, fin ch'eo non ve vezo approsimana, / farrò d'amare lacreme fonta[na].

[10] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1393, pag. 391, col. 2: Poy che fo decollata / Profilio l'ày pilliata / quasi furunimente; / issu colla sua gente / allora la socterraro / con pianto forte amaro.

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 72, pag. 6: Qual è d'un flume forte d'aqua pleno, / quanto plu fuor per rivoli se spande, / tanto roman de l'aqua in eso meno, / chossì de la mia pena amara e grande / me serà plu restoro a chonpartirla / chon zaschadun fedel che la domande.

[12] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 79.3: Mortu chi fu Serloni, fu nunciata chista amara nova a lu Duca et a lu Conti, chi eranu in Palermu, et appirundi grandi duluri et plangiru.

[13] Maffeo libraio, a. 1365 (fior.), 11, pag. 97: Perché, s'amata le conviene amare, / salute spera aver del tuo afanno, / e saran dolci tue lagrime amare.

[14] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (ii), par. 12, pag. 162.25: e però per le punture delle vespe, amarissime, assai bene si dee comprendere, per quelle, il morso doloroso della rimembranza della loro oziosità, dal quale sono dolorosamente trafitti, come aparir può per lo sangue il quale cade dalle punture.

2.1 Rattristato; affranto.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 38.12: Et intandu havirissivu audutu grandissimu plantu et lamentu di li amarissimi fimini ki muntava fina lu chelu.

2.2 Che deriva da durezza e crudeltà d'animo, o la manifesta; crudele.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 426, pag. 541: Femena del so veço no la pòi unca trare / çà per manace dicerli né dolce né amare...

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 134.23: O patri amarissimu, non ày tu pietati di tua figla nin di ti nì di la matri?

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 6, vol. 2, pag. 131.16: 1. Eciandeu li amarissimi ligi et li crudilissimi imperij di la abhominabili necessitati constrinsiru la nostra citati, et eciandeu l'altra genti strania, a patiri multi cosi gravusi non skictu ad intendiri, ma eciandeu ad audirli sulamenti.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 212.20: e la forte et animosa cittade Spartana giace abbattuta da le nostre armi, e Grecia è liberata da l'amara signoria.

[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 352.14: Pensa a che tempo dolorosa tyrannia tu commettesti contra il tuo padre ragionevole e contra la povera gente... [[...]] Sarà dell'uno e dell'altro amara vendetta colla divina ira insiememente.

[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 42, pag. 75.10: Messenzio, vedendosi di sopra Enea, così gli rispose: «O amaro nimico, perchè mi di' villanía e perchè mi minacci di uccidere? già non venni io a questa battaglia se non per morire...

[7] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 178, pag. 14: Fate le mente vostre plu devote, / che tuta quela note el mio fiolo / fo flazelato chon amare bote.

[8] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 231, pag. 140.13: Non essere tanto amaro ch'ogni uomo ti sputi, né tanto dolce ch'ogni uomo ti succhi.

2.3 Fras. Comprare amaro qsa: subire gravi conseguenze da un'azione commessa.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 438.19: 150. L'altro era quel ec. Questi è Messer Guelfo Cavalcanti, il quale quegli d'uno castello del contado di Firenze, nome Gaville, fecero morire, e amara la comperarono; e però dice, che egli il piangono.

[2] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 139, pag. 140.6: Maestro, i' credo che tu ài falato troppo contra i miei comandamenti; chè me ài manisfestato quello di che io ti chomandai che ttue il mi tenessi credenza, et però io credo che amaroil comperai.

3 Sost. Sapore amaro.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 1.8, pag. 82: Più dolce pare 'l mèle a chi assaggia / L'amaro innanzi, e dopo l'aere tinta / Più bella nel seren la luce raggia.

3.1 Fig. Delusione, dispiacere; dolore.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 672, pag. 551: Saçate, 'n questo libro con' plui leço, plui emparo; / quando l'om à sïencia, mal fai s'el n'est' avaro: / vardaive da le femene, q'ele sembla 'l vespairo; / tal ne va per trar dolce q'elo ne traçe amaro.

[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 32.11, pag. 342: Ma in te, Amore, veggio lo contraro, / sì como quello pien di falisone, / c'al cominciar no mostri fior d'amaro...

[3] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 303.7: Amore, di sua propia natura, onni grave alleva e onni amaro adolsa.

[4] Poes. an. sett., XIII (2), 6, pag. 46: Santo Spirto dolce glorioso, / Ch'anonciò l'agnel Cabriele / Sença fele - a la colonba fina, / Ch'è raina - del precios tesauro, / En nui desenda lume precioso, / Tutti nostri amari devegna mele.

[5] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.17, vol. 1, pag. 219: Dolçor ke tolli força ad ogni amaro / et ogni cosa muti in tua dulceça, / questo sanno li sancti ke 'l provaro, / ke féciaro dolçe morte in amariçça...

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.43, pag. 306: mojer, fijor, bela masnaa / per ti serví aparejaa, / de li quai renden spesso or / lo lor amaro grande amaror...

[7] Cavalca, Rime (ed. Fiacchi), a. 1342 (pis.), A Dio eletta, 179, pag. 79: Lascial intrare a te, non far riparo. / Vien con dolcezza, e sanza nullo amaro / E sanza pena.

[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 25.4, pag. 570: Veramente ve dico, amor mio caro, / che non deletto alcun nel mio cor vène / se non da voi, en cui fermo mia spene, / e per cui credo fuggir tutto amaro.

[9] Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), 4.72, pag. 194: Ami l'amico que' che l'ha provato / né 'l brami di provar chi l'amò prima / e sia tutto fondato in su l'onesto / e con lui si conformi in ogni stato, / così nel basso come ne la cima, / [[...]] / volere e non volere / sia quel de l'uno che de l'altro sempre: / così fra lor si tempre / l'amaro e 'l dolce che dona Fortuna, / né sospizione alcuna, / ch'è veleno in amor, ma' sia fra loro...

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 64, pag. 14: Perché li gentili homini nanti lo re annaro; / Con grande pietate a llui se accomandaro / Che no lli destrugesse né facesse tanto amaro.

[u.r. 11.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]