AMBIZIONE s.f.

0.1 abinzïon, ambicioni, ambiciuni, ambition, ambitione, ambizion, ambizione, ambizïone, ambizioni, anbitïone, anbizione, anbizioni, anbizzione, inbizione.

0.2 Lat. ambitio, ambitionem (LEI s.v. ambitio).

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Smodata aspirazione al conseguimento di ricchezze materiali, cariche, onori (dettata da superbia o vanagloria). 2 Intrigo, raggiro.

0.8 Elena Artale 11.04.2000.

1 Smodata aspirazione al conseguimento di ricchezze materiali, cariche, onori (dettata da superbia o vanagloria).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 194.4: Neuno male e neuno vizio è sanza intenzione d'acrescimento e d'apagamento d'animo: l'avarizia promette pecunia, la lussuria promette volontà e diletto, l'ambizione, cioè badare in superbia, promette potenzia.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc., L. 7, cap. 57 rubr., pag. 290.2: Come Cesare venne in molta arroganza e ambizione.

[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 127, pag. 328: Con esse erracompangnase false Emulatïone / cum Curïoscitate, / lu focu de la Invidia con grande Anbitïone / de ria prosperitate, / coperta sanctitate / de falsa Ypocrescia / et perfida Riscia / de la Fede tradente.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 69, pag. 162.4: Avarizia ci promette moneta. Lussuria diletti. Ambizione ci promette esser bene adornato, e festa, e allegrezza dal popolo e possanza, e ciò che possanza puote.

[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 4, pag. 95.27: O perché involgete voi li morti vostri in vestimenti aurati? Come non cessa l'ambizione e la vanità, almeno a tempo di corrotto e di pianto?

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 152.19: ma, modu que li Rumani pussidianu la mayuri parti di lu mundu, commu era cosa di grandi ambiciuni adimandari oy disiyari ancura pluy, cussì lur abastava beni, et era asay grandi prusperitati, si Ruma non perdia nienti di chò que issa pussidia et tinia. || Cfr. Val. Max. IV, 1, 10: «ut avidum esse quicquam ultra adpetere».

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 5, pag. 134.6: La vita di cui per esempio de' fedeli molto estendendosi per grande tempo, il suo arcidiacono, acceso di ambizione d'esser vescovo e dolendosi che Savino vivea tanto, procurò d'ucciderlo per veneno.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 132, vol. 3, pag. 257.3: Che nella nostra cavalleria aveva L o più conestaboli di maggiore affare di lui; ma ll'ambizione dell'uficio de' XX e delli altri reggenti ebbono a schifo il savio consiglio del re Ruberto, ch'al tutto biasimava la 'mpresa di Lucca.

[9] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 542.21: Açonçi che le ensidie è da lonçi dali sacri poeti e la nostra arte conven ali suo' costumi. Né l'ambition ne toca, né l'amor d'aver ne toca; lo letto e l'ombria si coltiva da noi, despresiando el palaço...

[10] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 6, pag. 18.11: Lu Papa, per beni chi fussi prudenti, tamen, per ambicioni di haviri novi possessioni, cum genti chi appi di lu Imperaturi di Alamania et cum lu aiutu di li Puglisi, oy di li Longubardi, si partiu di Ruma et vinni in Pugla.

[11] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 9, par. 5, pag. 210.18: «E primieramente lodevole è d'avere mercié del travalglio della nostra età, e ppare gioire i folli oppinioni del tenpo presente, per li quali l'uomo crede le cose umane aiutare a ddio, e a difendere le chiese di Giesù Cristo l'uomo travalgla per inbizione, cioè quvitigia d'onore sequlare».

[12] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 74, pag. 88.9: Ancora, per volontà di guadagnare, sogliono comunemente tutti gli avari essere desiderosi delle preminenzie; cioè degli ufficii: el quale vizio si chiama ambizione. Contra el quale dice San Gregorio...

2 Intrigo, raggiro.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 17, parr. 11-12, pag. 290.28: Questi rotelli sono li ambiciuni e li rotelli che se usano fare: quando el fraudolente vole una cossa, fa un gran tornello per venir a quello che vole, con parole losengevole, dolce e atractive.

[u.r. 17.01.2018]