0.1 abendoro, ambendora, ambora, amboro, ambur, amburi, amburo, amendora, amendoro, aminduro, ammendoro, ammerdora, ammerdura, ammordoe, ammura, amordora, amura, anbordue, anbur, anburi, anburo, 'mboro, 'nburo.
0.2 Dal lat. ambo, forse per analogia su loro, costoro (LEI s.v. ambo, 2, 586.5-9). || Faré 414 ipotizza un *ambutrum, ma cfr. LEI, 2, 586.5-9.
0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Quindici segni, 1270-90 (pis.); Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.); Doc. pist., 1294-1308; Stat. pis., a. 1327.
In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.5 Mantenendo la triplice partizione dei derivati dal lat. ambo effettuata in LEI (cfr. s.v.), si assume come elemento di differenziazione la presenza di -oro /-uro, accogliendo qui pertanto anche le forme in cui vi sia incrocio tra amboro ed ambedue, ossia - in particolare - le forme abendoro, ambendora, amendora, amendoro, aminduro, ammendoro, ammerdora, ammerdura, amordora (ambo + due + oro/uro), nonché ammordoe e anbordue (ambo + oro/uro + due).
Per quanto riguarda l'inserzione di -n- tra ambo e due, cfr. ambedue 0.5, mentre la sua rotacizzazione (nd > rd) sarà da imputarsi ad assimilazione alla r del suffisso.
0.8 Elena Artale 08.03.2001.
1 [Con funzione pron.:] l'uno e l'altro, ambedue.
[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 56, pag. 19: Ammordoe se gianu continendo / e lu servitiu de Deu facie[ndo], / la lor vita contenendo; / e ll'unu e ll'antru donu attendu; / e ll'unu e l'antru [fan]nu questa prece...
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 3.5, pag. 52: Similemente onore / como 'l piacere, / al meo parere, / s'acquista e si mantene; / e ambur hano un core / e un volere, / como savere / a li bon si convene.
[3] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 70.21: Palatinus fece Amulium e Munitorem doi regi, li quali regi fuoro doi generalemente, nome abero Amilium Silvium, Munitorem Silvium et infra ambora cresciero tanto odio, ke Amulius caçao Munitorem et occise Lavinio suo filio et Ilia...
[4] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 339, pag. 258, col. 1: l'aire che ora veggiamo / et la terra u' avitiamo / anburo andrano interamente / e tornerano a neiente: / et poi tosto sensa erra / serà cielo nuovo et nuova terra.
[5] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 11a.5, pag. 154: Più ch'amistate intera nulla vale, / e tre sono gli amori ond'è menzione. / Primeramente aparve lo comune, / e po' congiunse seco lo carnale, / e nacquene d'amburi il naturale...
[6] Doc. pist., 1294-1308, pag. 138.3: Alogai a Fiore Guicte ed a Giu[n]tarello suo filiuolo anbordue insieme e '(n) solido uno paio di va(c)che chon una vitella in socio a p(ro)de ed a da(n)no di loro e di me...
[7] Stat. perug., 1342, II.50.3, vol. 1, pag. 428.25: E se alcuna cosa sirà partita entra gl consorte e alcuno degl consorte vorrà fare el muro per chiudenda de la sua parte, e non sironno amendoro en concordia de la dicta chiudenda, che possa l'uno de loro [[...]], liberamente edificare e muro fare.
[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 128, pag. 23: Due corone de auro mundo tennu em capu, / ammerdora li cori de sotta li non capu.
[2] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 86.1: [L']unicorno àe intra 'nburo le corna li orechi sì forte che non este nessuna armadura che si difendesse né nessuna chosa l'aspeterebe per paura se non la vergine pulcella.
[3] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 9, pag. 33.14: Et di catuna carta de pace tra amburo le parte infine in soldi tre di dinare alfonsini minuti, faccitura la carta, et notatura a piè del processo, et non piò...
[4] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1349, pag. 391, col. 1: undi lu imperadore, / rechandoselle a core / quello che dicto avea, / et questo che dicea, / tanto fo adiratu / che abbe commandatu / che sia la moglie presa / senza nulla defesa; / in primo li siano prese / ambendora le sese, / per grande crudelitate / da pectu li siano cavate...
[5] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 10 [Fazio?], 58, pag. 26: subbitamente, allor, si fuoro offerte / le picciole mammelle agli occhi miei, / tal che con una mano ambur<o> le schuda; / e là dove si cinge era minuda; / nel ventre suo giamai segnò Lucina.
[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 53, pag. 174.8: q(ua)n lu stricturo se deve levare, levese coll'acqua calla et col olio. Ad quello mede(si)mo vale se ambora le maist(re) vove delle templa se coca. || 'Vove' sarà errore per 'vene': cfr. Delprato, vol. I, pag. 97: «se anbure le mastre vene», e cfr. Lorenzo Rusio, De cura equor., LIII: «Ad idem valet si ambae venae magistrae utrorumque temporum coquantur».
- Amburo loro: loro due. || Cfr. ambedue 2.1.
[7] Doc. lucch., 1288, pag. 25.11: Videlic(et) che tucto q(ue)llo che Dio drà loro a guadangnare fia p(er) messo tra amburoloro, et p(er) meço mettrae ciascuno sua p(ar)te, et q(ue)sto aranno fermo intra lloro di q(ui) a cinque p(ro)ximi anni, più (et) meno a lloro volontade.
[u.r. 17.01.2018]