0.1 amica, amicha, amiche, amichissimo, amici, amicissima, amicissimi, amicissimo, amicissimu, amico, amicu.
0.2 Lat. amicus (LEI s.v. amicus/amica).
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lett. pist., 1320-22; Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).
In testi mediani e merid.: Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Che dimostra o muove da affetto, benevolenza, solidarietà e disponibilità. 1.1 Che ama o che è amato. 1.2 Fig. [Di soggetti inanimati]. 1.3 Di amico, che appartiene a un amico. 2 Alleato, di un alleato, partigiano, favorevole. 2.1 Che appartiene a una potenza alleata. 3 Propizio, favorevole. 4 Amico di Dio: pio, religioso. 5 Affine o compatibile.
0.8 Pär Larson 03.03.2001.
1 Che dimostra o muove da affetto, benevolenza, solidarietà e disponibilità.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 14.19: quelli il quale s'arma sìe d'eloquenzia che non possa guerriare contra il bene del paese, ma possa per esso pugnare, questo mi pare uomo e cittadino utilissimo ed amicissimo alle sue et alle publiche ragioni. || Cfr. Cic. De inv., 1, 1: «utilissimus atque amicissimus civis fore videtur».
[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 14, par. 1, pag. 56.3: avvenne che questa gentilissima venne in parte ove molte donne gentili erano adunate; a la qual parte io fui condotto per amica persona, credendosi fare a me grande piacere...
[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, par. 1, cap. 11, pag. 54.34: Ché lle persone stabolite in giudicamenti possono alquna volta essere amiche al giudicie o nnemiche, o nocievoli o profittevoli, iudicando o promettendo, per dare o per promettere alqune cose...
[4] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 193.11: tutti li uomini infra loro si portano invidia in fatto d'amore, e a pena si truova nessuno sì amico, che in cospetto di femmina voglia un altro di prodezza lodare, o raccontare l'opere laudabili d'alcuno.
[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 232.23: Irata madonna Cia de questa perdenza convertìo la sia ira in li doi consiglieri amicissimi dello marito, Iuorio delli Tumberti e Scaraglino, feceli decollare.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 8.19, pag. 18: lontan stando doe amiche persone / e avendo isconforto, / de ciò ch'è loro apporto / ed agio e cagion de fallire / e d'altra parte gioire, / se par coraggio di perfetto amore; / ché vile e fellon core / tosto baratto face, / ma lo puro e verace / allora monta e affina en suo valore.
1.2 Fig. [Di soggetti inanimati].
[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 14, pag. 240.8: la filosofia è in atto, si dichina un celestiale pensiero, nel quale si ragiona questa essere più che umana operazione; e dice 'del cielo' a dare a intendere che non solamente essa, ma li pensieri amici di quella sono astratti dalle basse e terrene cose.
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 317.8: questo bevero sta a ffare guerra a' pesci col predetto inganno, che tiene occulta la parte nemica, e ne l'acqua mette la parte che mostra amica, cioè pescina.
[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae I.33, pag. 244: Campidoglio al tempo antico / Talora o per Via Sacra o per Via Lata / Venian, tutti in quell'ordine ch'i' dico, / E leggeasi a ciascuno intorno al ciglio / Il nome, al mondo più di gloria amico.
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 53, pag. 378.4: i cani, se non è o per esser battuti o perché veggon cosa che non par loro amica, non latran mai; il che avviene spesse volte de' gulosi, li quali, come sentono o che impedimento sopravegna o che veggano per caso diminuire quello che essi aspettavano di mangiare, incontanente mormorano e latrano.
[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 325.72, pag. 403: Il sol mai sì bel giorno non aperse: / l'aere et la terra s'allegrava, et l'acque / per lo mar avean pace et per li fiumi. / Fra tanti amici lumi, / una nube lontana mi dispiacque: / la qual temo che 'n pianto si resolve, / se Pietate altramente il ciel non volve.
1.3 Di amico, che appartiene a un amico.
[1] Dante, Rime, a. 1321, 1a.7, pag. 5: Disio verace, u' rado fin si pone, / che mosse di valore o di bieltate, / imagina l'amica oppinïone / significasse il don che pria narrate.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 141.3: Egli, non dimentico del padre antico e della madre, rallegrasi molto di loro che so ritornati, e lieto riceve co la cacciagione, e conforta e rileva loro lassi dell'amiche ricchezze.
[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 134.13: Ella gridava: - Guai 'me, tu hai ferito lo petto amico! Questo luogo ha sempre ferite da Cefalo!
[4] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), 16 (a. 1398).7, pag. 373: Ché molti fan delle lor lingue cetra, / di cui l'efetto poi non è reperto; / ché sotto amica vista sta coperto / fraude, che tutt[o] il propio utile impetra.
[5] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 181.14: E 'l grave caso pruova li amici cuori, siccome la fornace l'oro, lo mare la nave, la catena la spada.
2 Alleato, di un alleato, partigiano, favorevole.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 15, pag. 238.9: Annibale, imperadore di quelli di Cartagine, nell'ottavo mese disfece Sagunzio, una nobile cittade di Spagna, amica del popolo di Roma, con lei imprima cominciando guerra, e poscia assediandola...
[2] Lett. pist., 1320-22, 13, pag. 55.12: Fa che nel nostro avere vicari da' Re tu operi sì, che quando noi vengniamo ad avere nuovo vicario, che sia amico.
[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 26, pag. 123.25: Fiorença ricieverà pericolo, e questo testifichano quegli di Prato piaççanese, e quali sono più amici e vicini che Fiorenza abbi.
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 56.4: Adonca cun chò sia cosa que lu rigi di Asia Eumenes, lu quali fu amicissimu di la nostra citati, avissi significatu a lu senatu que Perses se aparichava di fari guerra a lu populu di Ruma...
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 70, vol. 3, pag. 154.33: Assai avemo detto de' fatti di Bologna, ma ènne paruto di nicistà, come di città vicina e amica di Firenze, considerando l'antica unione e libertà e stato e potenza del buono popolo di Bologna...
[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 47, pag. 675.8: lasciando la lor città quasi vòta d'abitanti, non parendo loro ben fatto, pensarono di lasciare la guardia di quella al Comun di Firenze, del quale essi erano a que' tempi amicissimi...
2.1 Che appartiene a una potenza alleata.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 141.20: Ma ora di fuore dalla nostra intenzione, certamente penso, non senza la volontà e senza la potenzia delli Dei, sèmo venuti al cienere ed all'ossa di esso padre, ed apportati intriamo nei porti amici.
[2] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 10 rubr., pag. 36.2: Come si de' dire quando alcuno comune si duole d'alcuna divisione o cacciata di terra amica.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 1, pag. 107.2: Pompeo, Pompeo! tanto quanto fui con teco, tu trovasti fortuna a te amica e di buon aire; ma ella t'è cambiata appresso mia morte.
[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.10, pag. 191.17: E questo non dovean fare, perchè la notte era loro più amica che 'l dì, sì per lo calore del dì, e sì perchè gli amici sarebbono iti a loro di notte della terra, e sì perchè ruppono il termine dato agli amici loro...
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 66.30: Allora io in questo luogo non so di che dubito; Deità a me male amica mi tolse la mente confusa.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 488.14: è buona pezza che io diliberai meco di non volere, se la fortuna m'è stata poco amica in darmi così vecchio marito, essere io nimica di me medesima in non saper trovar modo a' miei diletti e alla mia salute.
[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 289.2, pag. 363: L'alma mia fiamma oltra le belle bella, / ch'ebbe qui 'l ciel sì amico et sì cortese, / anzi tempo per me nel suo paese / è ritornata, et a la par sua stella.
[6] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II, 37.3, pag. 202: Nascosi son gli spirti e l'ombre tolte / di fronde agli albuscelli / dal poco amico inverno e da' suo' nati: / ma non senza cagion le 'ngiurie molte / fatte gli son da quelli / per dargli maggior merti e più onorati.
4 Amico di Dio: pio, religioso.
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 21, par. 7, pag. 358.16: uomini, a' quali per la pietà chattolicha e veracie fé il più di parole è, acciò che tutti cierto tale e vana dubitazione di proposito soltivo d'inquisizione sia solto, e veracie e di dio amicha la fede chattolicha sia fermata.
[2] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 1.33, pag. 662: caritate Amore alberga, / e chi non sente lei, né lui non sente. / Carità realmente / onne vertude en sé ferma rachiude; / ella retiene en sé la real verga / del sommo Giove, ed è sì possente / ch'amica fa la mente / a Quel che l'universo en sé conchiude.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II. dist. 3. cap. 2, pag. 103.4: è mestieri che noi poniamo e ·llo mezzo, entra la spera del foco, ch'è en qualità calda e secca, e la spera de l'acqua, ch'è en qualità freda e umeda, una spera, la quale se comunichi e sia amica de la spera del foco e de quella de l'acqua, la quale noi chiamamo aere; e questa spera d'aiere per èssare amica de la spera del foco sarà calda, e per èssare amica de la spera de l'acqua sarà umeda.
[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 11, pag. 121.10: Perchè la leggerezza tira le fiamme in su, e 'l peso di sotto la terra depreme, se non che questi luoghi e movimenti si convengono a ciascun singularmente? Ancora, quella cosa ch'è amica a qualunqu'altra, quella conserva; sì come le cose che sono inimiche, corrompono.
[u.r. 17.01.2018]