AMISTANZA s.f.

0.1 amistança, amistansa, amistanza, ammistança, 'mistanza.

0.2 Prov. amistansa (Castellani, Gramm. stor., pp. 128-29).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta monaco (ed. Pollidori), XIII ex. (fior.).

In testi sett.: Rime Mem. bologn., 1301-24.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Amicizia. 1.1 Alleanza. 2 [Con valore collettivo:] amici. 2.1 [Con valore collettivo:] alleati.

0.8 Pär Larson 06.09.2000.

1 Amicizia.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [canz.] 7.19, pag. 105: sì com'eo presi a voi merzé chiamare, / ben dovea dare - a voi cor di pietate; / ca tutesor cad eo merzé chiamasse, / in voi, donna, trovasse / gran core d'umiltate; / se non tut[t]e fïate / facestemi a lo meno esta 'mistanza, / mille merzé valesse una pietanza.

[2] F Compagnetto da Prato, XIII (tosc.): La bella dicie: «Par Deo!, / giuro ·lo ·ti per mia leanza / che non è cosa per ch' eo / lasciasse la tu' amistanza. || CLPIO V 87 CoPr.49.

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 4.37, pag. 10: Per mante guise è l'amistanza fina, / fina donna, fra noi, / che trambi sen d'un tempo: / faite ch'abbiam per tempo uno coraggio.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 41.31, pag. 145: Con granne piacemento faccioglie perdonanza, / rennoglie l'ornamento, donoglie mie amistanza...

[5] Bonagiunta monaco (ed. Pollidori), XIII ex. (fior.), (son.) 11b.1, pag. 157: Copula amistanza generale / verace apella bono oppinïone; / e chi figura sana intenzïone, / Amor non è che un substanzïale, / dal qual diriva, per accidentale, / a sua sembianza speze per ragione.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 11, pag. 218.10: Da questo nasce lo vocabulo del suo propio atto, [cioè] Filosofia, sì come dello amico nasce lo vocabulo del suo propio atto, cioè Amicizia. Onde si può vedere, considerando la significanza del primo e del secondo vocabulo, che Filosofia non è altro che amistanza a sapienza o vero a sapere...

[7] Rime Mem. bologn., 1301-24, (1314) 67.6, pag. 96: Lo fino amore e la vera amistate / se prova, amico, per perseverança. / Anchor l'amico se sol per usança / provar nel tempo de l'aversitate. / Donqua lo amico che in prosperitate / conserva per lo fructo l'amistança, / no ten d'amico vera simiglança, / chi muta fede per l'aversitate.

[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 93, pag. 357.1: Palamides disse: - Certo, Tristano, egli è ben folle chi vi puote avere per amico e sìe vi voglia per nimico. Imperò io vi voglio pregare che 'n fra noi sia pace e buona amistanza -.

[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 35, pag. 243.8: Vera amistà ma[la]gevolmente si truova in coloro che 'ntendono agl'onori e al governo del comune. Per disusanza si perde l'amistanza e per continuare cresce e avanza.

[10] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 85, pag. 80.13: Molto ti guarda di non avere compagnia né amistanza con uomo ch'abbia fama d'essere traditore o paterino o falsatore di moneta, o micidiale o assessino o ghiottone, o con maldicente o sodomito...

1.1 Alleanza.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 182.8: Convenne che Iudiei recurressino a Romani, colli quali avevano lega. Donne mannaro a Roma li ammasciatori per renovare questa amistanza, ca volevano aiuto e succurzo.

2 [Con valore collettivo:] amici.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 3, cap. 1.43, pag. 81: Ch'io ebi gratia da Dio di potere / Aiutare coloro che mi sanno tenere, / Chè Tenperanza, Fortezza e Costanza / Son mie parenti, co· llor amistanza; / E tutte quante le posso menare / In tuo servigio a Dio per te pregare.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 5, par. 42.3, pag. 359: Donde viene in donna avara, / Che se tutta la sustanza / Di marito e d'amistanza / Si spendisse in vestir lei, / Mai non dicie: «I' non vorrei»...

2.1 [Con valore collettivo:] alleati.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 7, pag. 20.11: Et vedendo lo re Meliadus come el re Artù aveva assediata sua città, fu assai gramo et doglioso, et tantosto mandò léttare et messaggi a tutta sua amistanza, significando a loro tutto il convenente.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 45, terz. 83, vol. 3, pag. 9: Ma come sepper, ch'egli era assalito, / si tornò addietro tutta l'amistanza, / e poichè questo fu tra' suoi sentito, / appoco, appoco abbandonar la danza; / e 'l Cavalier veggendosi lasciare, / incominciò a perder la speranza.

[u.r. 04.06.2006]