AMMATTIRE v.

0.1 amatė, amatido, amatir, amativa, ammattisce.

0.2 Da matto 1.

0.3 f Fiore di virtų, 1304/23 (tosc.): 1; Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: f Fiore di virtų, 1304/23 (tosc.); Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.).

In testi sett.: Tristano Veneto, XIV.

0.6 N Per l'occ. di ematir in Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), v. immattire: cfr. Meneghetti-Tagliani et al., Il ms. Saibante-Hamilton 390, p. 443.

0.7 1 Uscire di senno, diventare matto. 1.1 Essere in subbuglio (detto di folla); agitarsi.

0.8 Milena Piermaria 13.12.1999.

1 Uscire di senno, diventare matto.

[1] f Fiore di virtų, 1304/23 (tosc.): Il giovane lussurioso pecca, ma il vecchio lussurioso ammattisce. || GDLI s.v. ammattire.

[2] Tristano Veneto, XIV, cap. 241, pag. 209.21: E chussė diseva la raina molto aliegra, de queste novele, et anchora molto plui serave ela plui aliegra s'el non fosse che ala chorte non se savea alguna novela de Lanciloto, lo qual era senįa falo a quel tempo amatido et inssido da seno.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 346, pag. 310.24: et se l'altra Isota amava Tristan de tuto so chuor, questa Isota l'amava ben altrotanto over plui. Et ela lo amā tanto qu'ela se amatė et adevene tuta mata per lui.

1.1 Essere in subbuglio (detto di folla); agitarsi.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 32, pag. 270.32: E non potendolo piegare per preghiere, nč per cosa che dire li sapessero: ŦRiguardate, Messere, dissero elli, il parlamento che tutto pispiglia e ammattisce. Egli non s'appartiene nč alla vostra etā, nč al vostro grande senno di mettere fuoco e di dare materia di divisione agli animi che tanto sono infiammati e affocati.

[u.r. 08.09.2021]