AMMENDO s.m.

0.1 amendo.

0.2 Da ammendare.

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Atto di riparazione, rimedio, (di un torto, di un errore o simile); espiazione. Anche in contesto metaf. 1.1 Risarcimento (d'amore). 2 Correzione, rimprovero.

0.8 Milena Piermaria 04.05.2000.

1 Atto di riparazione, rimedio, (di un torto, di un errore o simile); espiazione. Anche in contesto metaf.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 24.13, pag. 145: Né fu, né fia, néd esser mai non osa / più bellez[z]e che'n voi sono formate: / à dimostrato in voi la vertudiosa / sua Graz[i]a, la Divina Maëstate! / Sì che, se ['n] fallo fosse stato alcuno, / veg[g]endo voi, se nn'è' fuori d'er[r]anza: / ché siete il propio amendo di ciascuno. / Merzé, vi chero, di me ag[g]iate pietanza!; / da poi che naturalemente sono / corpo, cor, vita ïn vostra pos[s]anza.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 45, vol. 3, pag. 403.27: onde i Fiorentini si dolfono forte a' Pisani per loro ambasciadori, onde si scusarono molto che non era loro fattura; ma come sempre hanno usato, il vizio pisanoro d'inganni e tradimenti fu questo, però che non ne feciono né amendo né punizione; e se l'avessono preso, il s'avrebbono tenuto a onta e dispetto di Fiorentini.

1.1 Risarcimento (d'amore).

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 1.30, pag. 887: bene son vil ch'i' no scoteo / lo mio corag[g]io a dire. / Franco e sicuro sono ch'io vi 'ntendo; / e päuroso ché non ag[g]io amendo. / Savio sono ch'io non dico / d'orgoglio né acatto nemico; / e sono folle ch'io m'imbrico / in così alto amore...

2 Correzione, rimprovero.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 55.5, pag. 131: l'amoroso consiglio vostro prendo, / sperando venire nel vostro regno. / E, s'io aggio fallato, al vostro amendo / son, di voi, donna, mio core e sostegno; / e, s'io lamento e doglio e non atendo, / ormai di più doler muto divegno.

[u.r. 12.06.2006]