AMMENTARE v.

0.1 amentassi, amentato, ammenta, amente, ammenta, ammentato, ammentassi, ammentava.

0.2 Da mente.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Doc. volt., 1322.

0.7 1 Pron. Ricordare, tenere a mente.

0.8 Roberto Leporatti 20.01.2000.

1 Pron. Ricordare, tenere a mente.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, ap. 24, pag. 279.16: Et anche disse: quando tu averai comperati li servi a danari, e reputili secondo che fanti, sì t'amente tutta fiata, che elli siano huomini.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 14.56, vol. 2, pag. 233: Né lascerò di dir perch'altri m'oda; / e buon sarà costui, s'ancor s'ammenta / di ciò che vero spirto mi disnoda.

[3] Doc. volt., 1322, 7, pag. 17.37: Io ve l'ò amentato: piacciavi di farlo: Dio l'averà per bene, e ancho a noi potrebbe giovare.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 25, 16-30, pag. 518, col. 1.6: Se t'amentassi. Or qui [responde] Virg., introdugando una fabula poetica, vogliendo dire: lo corpo pò 'agere in anima spiritualil'o vero virtuosamente... per alcuna manera d'aligazione...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 18.12, pag. 235: Giunti in Boezia, trovammo una fonte / che a qual ne bee sì la memoria tolle, / che non s'ammenta dal naso a la fronte.

[u.r. 12.06.2006]