0.1 admiranda, amirande, ammiranda, ammirandi.
0.2 Lat. admirandus (LEI s.v. admirandus).
0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41: 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Degno di rispettosa contemplazione.
0.8 Chiara Coluccia 27.07.1999.
1 Degno di rispettosa contemplazione.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 42.6, pag. 396: Però ti priego, se t'è la mia vita / niente cara, che quel che dimandi / tu il conceda al tuo parente Arcita, / il qual s'è messo a pericoli grandi / per procacciar di lei gioia compita; / e tu il sai se e' son ammirandi, / che uditi gli hai, raccontandotegli io: / fa dunque, caro amico, il mio disio.
[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 64.8, pag. 625: Poi al cesto giucando assai più degno / Polluce si mostrò, che avanzato / aveva Ameto, pien d'alto disdegno, / da Febo male in ogni cosa atato; / onde per la gran forza e per lo 'ngegno / il quale aveva ne' giuochi operato, / li fé venire Egeo due nappi grandi, / per oro cari e per arte ammirandi.
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 191.36: Oh ammiranda, e singolar bontà tua!
[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 89.17: O fidi admiranda, oy fidi stupenda, o fidi exaltanda: cruchifissu lu vidi et signuri lu cridi, vidilu cum issu dampnatu et cunuxilu et cridilu sencia peccatu, vidilu pendiri clavatu a lu lignu et cridilu rigi di lu regnu eternu.
[5] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 3.53, pag. 362: In queste cose, Iddio, che dette sono, / e 'n più altre amirande, / ne chiama ognora, e per quelle ci pande / la sua somma possanza, / acciò ch'essa lodiamo.
[u.r. 18.01.2018]