0.1 amensurai, amesurar, amesurare, amesurata, amesurato, amiçurò, amisurare, amisurata, amisurate, amisurati, amisurato, amisuratu, amisurava, amisuria, ammesurai, ammesurato, ammisurano, ammisurare, ammisurate, ammisurato.
0.2 Da misurare.
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1293-1306.
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).
0.7 1 Prendere una misura. 2 Mantenere o mantenersi entro un limite, moderare. 2.1 Rendere conveniente. 2.2 Disciplinare. 2.3 Pron. Trattenersi dal fare qsa, contenersi. 2.4 Risparmiare.
0.8 Roberto Leporatti 25.01.2000.
[1] Doc. prat., 1293-1306, pag. 212.17: Fue l'o(r)çio che ci rapreçe(n)tò Tuccio Bonaguid(e) e frate Cho(r)sellino fabbro XLVIJ, lo quale amiçurò Va(n)ni mugniaio. MCCCIIJ, a dì J d'ogosto.
2 Mantenere o mantenersi entro un limite, moderare.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 59.5, pag. 199: Nesuna gioia creo, / che 'n esto mondo sia ver' cortesia / o pregio di valenza prosedere, / ché per asempro veo, / chi non si amisuria co maestria, / che fina canoscenza non pò avere: / ch'è verità tenere / loco di danno e o[n]ta, / e lo mentire pronta / e vale talfïata: / però è più laudata / la gioia ch'omo ave in grato, / che 'l giusto adoperato...
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.197, pag. 581: Quando t'è oso o mister, / spendi tosto e volunter, / ma monto ben te vòi guardar / como e quando lo dei far. / Sapite sì amesurar / che l'aver te posa durar; / niguna cosa sta ni dura / en la quar no è mesura.
- Ammisurare il parlare e la voce: esprimersi con misura e ponderazione.
[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), Indice rubr., vol. 18, pag. 36.28: Rubrica XV. come l'uomo de' il suo parlare, e la sua boce attemperare, e ammisurare, e che la vita del folle ispiace, e annoja a lui medesimo, e non si tiene contento di se medesimo.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 78.6: Et al ver dire poco vale trovare, ordinare, ornare parole et avere memoria chi non sae profferere e dicere le sue parole con avenimento. Et perciò alla fine dice Tulio che è pronuntiatio; e dice ch'è quella scienzia per la quale noi sapemo profferere le nostre parole et amisurare et accordare la voce e 'l portamento della persona e delle membra secondo la qualitade del fatto e secondo la condizione della diceria.
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 18, par. 3, pag. 113.6: Ma però che uomo ch'è principante à appetito e intendimento che ppuò ricievere forma altra, siccome falsa istimazione o per oppinione o per vero disiderio o per l'uno e per l'altro, secondo i quali elli aviene che faccia il contradio di queste cose che ssono diterminate per la leggie, però secondo quelle azzioni è renduto il principante misurabole per alquno che à l'auttorità di regholare e amisurare lo secondo la leggie o ll'azzioni di colui che à trapassato la leggie...
2.3 Pron. Trattenersi dal fare qsa, contenersi.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 161.9: La maravilyusa progenia di lu quali plù prussimana a la nostra etati, zò Cato, cussì ardiu di disiyu di sapiencia que eciandeu quandu lu Senatu s'asemblava non se nci amisurava que nienti menu issu non ligissi libri greciski. || Cfr. Val. Max., VIII, 7, 2: «temperaret sibi».
[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 8.27, pag. 90: «Eo ammesurai a sostenere / la terra, la vigna, per far lo podere: / or non potete nïente volere / darme una fetta de quel ch'acquistai[e]?»
[u.r. 21.06.2006]