0.1 admonimenti, ammonemento, ammonimenti, ammonimento, ammunimenti, ammunimento, amonimenti, amonimento, amonimentu, amunimenti, amunimento.
0.2 Da ammonire.
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. pis., 1304; Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.
0.5 Sulla u intertonica delle forme toscane ammunimento/i e amunimento/i, cfr. Delcorno, Giordano, glossario, p. 451, s.v. ammunimento.
0.7 1 Esortazione autorevole a fare o a non fare; consiglio; rimprovero. 1.1 Ammaestramento, insegnamento. 1.2 [Degli dei:] oracolo, vaticinio. 2 [Dir.] Ingiunzione di pagamento (di un debito, o a seguito di appropriazione illecita). 3 [Errori di traduzione?].
0.8 Elena Artale 19.07.2000.
1 Esortazione autorevole a fare o a non fare; consiglio; rimprovero.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 162.2: Li amici sono d'amonire e da riprendere sovente in tal guisa che l'amonimento non sia acerbo e la riprensione non sia con villania. E allora sono da prendere amichevolemente, quando benignamente si fanno.
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 6, pag. 164.7: La prima [[scil. ragione]] si è, che ciascuno, sì tosto com'elli è nato, comincia ad amare il diletto; e perciò che l'uomo il desidera naturalmente, l'uomo vi die contrastare con convenevoli ammonimenti.
[3] Poes. an. urbin., XIII, 24.100, pag. 593: Le penetençe ke mme so' date / molto mal l'aio conservate / e ddepo me l'aio iectate: / era rio, or so' pïore. / Roct'aio el To commannamento / e lo Tuo sancto ammonemento: / ora ne so' dolente e tristo / e clamomenne tran[s]gressore.
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 81, pag. 393.26: Dice che dovemo pigliare coll'assenzio del mèle [[...]]; cioè ora pensare de' peccati e dolértine, e averli in odio; poi pensare de la misericordia di Dio, de la gloria degli angeli e cotali cose: questo è l'ammunimento suo.
[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 28, pag. 267.12: Biado è l'omo chi sempre teme in tute le cose"; et altro' dixe: "In tute so' vexende, çoè in vedeta, in guarnimento fare et in guera, in batagia intracta et in asalto è besogno e vole amonimento e preveçimento".
[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 285.37: L'occhio non ha bisogno d'ammonimento, nè di consiglio per intendere la propietà de' colori, perocchè cernirà il bianco dal nero sanz'ammonitore, ma l'animo per contrario ha bisogno di molti comandamenti per vedere quello, che de' fare nel suo vivere. || Cfr. Sen. Ep. XV, 94, 19: «Non opus est exhortatione, ne consilio quidem, ut colorum proprietates oculus intellegat».
[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 286.41: Neente vale, dic'egli, a mostrare le cose molto aperte, perocchè alcuna volta noi sappiamo le cose, ma noi non ci pensiamo. L'ammonimento non c'insegna, ma ricorda, e desta, e mantienci la memoria, e nolla lascia iscadere. || Cfr. Sen. Ep. XV, 94, 25: «Non docet admonitio sed advertit, sed excitat, sed memoriam continet nec patitur elabi».
[8] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 289.15: Ed eziandio è falso, che i comandamenti non facciano alcuna utilità a' pazzi, perocchè, come e' non fanno per loro, così ajutano elli la cura, conciossiacosachè gli ammonimenti, e' gastigamenti hanno alcuna volta refrenati i pazzi. || Cfr. Sen. Ep. XV, 94, 36: «et denuntiatio et castigatio insanos coercuit...».
[9] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 195.14: Ma un altro calunniatore dirae (imperciocchè noi diciemo di sopra che le tribulazioni sono nostri ammonimenti, e gastigature) "perch'io diventi migliore, coloro sono puniti, perciò ch'io viva, coloro muoiono; acciocchè io sia riservato, coloro sono perduti".
[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 70.21: Spavintatu adunca Eneas da sì grandi amonimentu et cumandamentu di li dei, privatamenti chamau li soy cumpagnuni et cumandauli ki chilatamenti apparichinu li navi e li armi.
[11] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 14, vol. 2, pag. 255.27: Or questo sia detto così in breve delle vendette, che Dio ha fatte delli peccati, e peccatori lussuriosi; chè a ponere, e scrivere quì li precetti, e li ammonimenti, e le minacce contra questo vizio troppo sarebbe prolissa cosa, e però la lascio.
[12] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 29, pag. 412.11: Quand'elli intesero l'avvenimento di Decio, grande ammonimento e grande conforto fu loro ad ardire tutte cose per la republica. || Cfr. Liv. X, 29, 5: «Ibi auditur P. Deci eventus, ingens hortamen ad omnia pro re publica audenda».
[13] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 515.25: O savia Eratho, perché deverti tu a le arte de medesina? La meta dentro è da fir triàda dal to curro. Tu che mo' poco enançi celavi li tuo' peccadi per lo nostro amonimento, piega la via e descovri li furti per lo mio amonimento.
- Fig.
[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 36, pag. 261.2: Cum lo qua per despensatium de Dee onipotente fu faito, per quela morte chi fu amonimento, che non devese morì' de morte eterna.
1.1 Ammaestramento, insegnamento.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 23.12: Et insegnava loro le cose oneste dicendo: "Il piccolo onori il grande, il figliuolo tema il suo padre" etc. Et tutto che, dalla prima, a questi che viveano bestialmente paresser gravi amonimenti di vivere a ragione et ad ordine [[...]], udiro e miser cura a intendere lui.
[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 65, pag. 104.12: - O verage maestra delle Virtudi, o chiara luce di questo mondo, per cui tutte le genti sono alluminate, quanti n'hai già recati a penitenzia di coloro che andavano per questo mondo cieco come matti, e tu li hai dirizzati in buona via co le parole de' tuoi ammonimenti!
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 71.3, pag. 369: Quanvisdé che le Scriture / e diverse creature / ne deam amonimenti / de viver ordenâmenti, / d'aotre gente odo assai / chi tuto dì vam per citae, / asenai som la maor parte / chi se norigam de soa arte.
[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 3, pag. 307.16: Due libretti hanno fatto coloro artefici d'amore; questa parte altresie è da amaestrare co li tuoi amonimenti. Colui il quale imprima avea dette vituperose cose de la maritata Elena, incontanente di lei cantoe laude con più prosperevole istormento.
[5] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 448.12: ma io di colui, che·nne pure hae cagione e mestieri, io me ne maraviglierò e io medesimo dirò: - Questi nonn abisogna de' miei amonimenti. - E tu ora, il quale ami infermamente, ad amare aparasti; e non puoti, ma vorresti potere, tu cotale vi se' d'amaestrare.
1.2 [Degli dei:] oracolo, vaticinio.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 24.17: Avvegna che Pirra fosse mossa per la sposizione del marito, tutta via la speranza ee in dubbio. In questo tanto si disfidano amindue de' celestriali ammonimenti: ma che ci nocerà il provare? || Cfr. Ov. Met. I, 396-97: «spes tamen in dubio est; adeo caelestibus ambo / diffidunt monitis; sed quid temptare nocebit?».
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 80.13: Il seguente dì parve alli consoli di cercare, se con sacrificii purgare ciò si potesse; e s'elli era pur certo che così dovesse riuscire per amonimento delli dii, [essi l'avrebber fatto]. || Cfr. Val. Max., I, 7,3: «vel, si certum deorum etiam monitu visum foret...».
2 [Dir.] Ingiunzione di pagamento (di un debito, o a seguito di appropriazione illecita).
[1] Stat. pis., 1304, cap. 14, pag. 664.24: e lo pegno e la cosa che si daràve in tenere per forma de le dicte sententie, vel de le dicte confessione u comandamenti, ad alcuno di loro, si possa vendere publicamente [[...]], dipo 'l termino dell'amonimento che si faccia al debitore dal messo de li consuli, di ricogliare quello tenere.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 2, pag. 546.2: . Però che conciofossecosa che Gajo Ticinio di Minturna, avendo partita da sè, perchè non era onesta, Fannia sua moglie, la quale maliziosamente avea menata, sapiendo che non era casta, si sforzasse altressì di spogliarla della dote, preso Mario per giudice intra loro, avuta la questione dinanzi, ammonìo Ticinio da un lato che lassasse stare quello che aveva impreso, e rendesse a la femina la dote sua. Lo quale ammonimento fatto indarno spesse volte, constretto da Ticinio di pronunziare la sentenza, condannòe la femina di non castitade in uno sesterzio, e Ticinio a ristituirene la somma de la dote... || Cfr. Val. Max., VIII, 2, 3: «sumptus inter eos iudex in conspectu habita quaestione seductum Titinium monuit ut incepto desisteret ac mulieri dotem redderet. Quod cum saepius frustra fecisset...».
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 95, pag. 306.29: Vero è ch'egli gastigano alcuni strignendoli, e dando loro pena, e alcuna volta gli puniscono per ammunimento. Se tu vuogli, che ti sieno buoni, e di buona aere, sii buono. || Cfr. Sen. Ep. XV, 95, 50: «Hi nec dant malum nec habent; ceterum castigant quosdam et coercent et inrogant poenas et aliquando specie boni puniunt».
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 124, pag. 417.24: Il tempo ha tre parti, presente, preterito, e futuro. Alle bestie è dato solamente il presente, il quale è brevissimo, e 'ncontenente passa oltre. Del preterito poco si ricordano, nè giammai se ne ricordano, se non per ammunimento delle cose presenti. || Cfr. Sen. Ep. XX, 124, 17: «praeteriti rara memoria est nec umquam revocatur nisi praesentium occursu».
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 565.11: Lo cui studio in dare amonimenti del suo ingegno tanto d'opera e di fatica sostenne, ch'elli è uopo lunga vita a conoscere quelle cose ch'elli scrisse. || Cfr. Val. Max. VIII, 7, Ext. 10: «cuius studium in tradendis ingenii sui monumentis tantum operae laborisque sustinuit».
[u.r. 22.06.2006]