AMNESTÌA s.f.

0.1 amnestia, anestia.

0.2 Lat. amnestia.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Cancellazione della memoria, dimenticanza (detto di mali e contrasti passati).

0.8 Roberto Leporatti 01.02.2000.

1 Cancellazione della memoria, dimenticanza (detto di mali e contrasti passati).

[1] Gl Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 116.20: Il quale modo di patto, quasi come una nuova vita tra loro, e uno nuovo stato di felicitade, l'appellaro amnestia, cioè uno dimenticamento de' mali.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 4, pag. 436.27: di ciò che detto e fatto era ordinò che fosse perdonato, e neuna memoria ne dovesse in perpetuo essere. E così quella preclara e famosa umilitade di quelli d'Atena, la quale appellaro amnestia, si fece...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 157.13: E quista aminticanza, la quali li Athenisi la chamanu anestia, riturnau lu scurrenti et labili statu di la citati a lu primu statu so. || Cfr. Val. Max., IV, 1, Ext. 4: «quam Athenienses amnestian vocant».

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 272.11: Elli fece uno ordinamento popolesco, che alcuna menzione non si facesse delle cose passate. Questa dismenticanza, la quale quelli d'Atene chiamavano amnestia, ritrasse il discorrevole stato della cittade nel suo primo abito.

[u.r. 27.06.2006]