0.1 amorosamente, amorossamenti, amurusamenti.
0.2 Da amoroso.
0.3 Jacopo Mostacci (ed. Contini), XIII pm. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Jacopo Mostacci (ed. Contini), XIII pm. (tosc.); Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Cronica fior., XIII ex.
In testi sett.: Doc. gen., c. 1320.
In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.); Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. congiungersi amorosamente 1.2; giacere amorosamente 1.2; ragionare amorosamente 1.2.
0.7 1 Con amore. 1.1 Con disposizione d'animo amichevole; con modi affettuosi e amichevoli. 1.2 Fras. Congiungersi, giacere amorosamente: avere un rapporto sessuale, accoppiarsi.
0.8 Fabio Romanini 30.11.2000.
[1] Jacopo Mostacci (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), 23, pag. 143: E però canto sì amorosamente / a ciò che sia gaudente / lo meo corag[g]io di bona speranza: / ca s'eo son sofretoso d'abondanza, / sarò, madonna, di voi mantenente / ricco e manente di gio' e di bombanza.
[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 38, parr. 1-7, pag. 150.2: E molte volte pensava più amorosamente, tanto che lo cuore consentiva in lui, cioè nel suo ragionare.
[3] Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.), pag. 68r.34: Li amanti spesse volte si delectano senza peccato per li sentimenti l'uno coll'altro prolixamente conservando. Et molte volte si delectano per la ragione l'uno dell'altro amorosamente pensando.
[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 90, pag. 262.4: Tutte l'arti, che tengono in faccenda le genti, servono al corpo, al quale si dava nel tempo passato tutte le cose, siccome a servo. [[...]] Ancora servono al corpo che 'nsegnano alla gente ballare, e cantare amorosamente a gran boci.
[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 101.12: iamay li ochy suoy no le levava de sopre sì forte era 'namorata de lluy. De che Paris adonandosse fo multo lieto e semelemente non cessava de sguardare Helena amorosamente.
[6] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 166.34: O a(n)i(m)a devota, co no(n) t'enamori de sì dolce e cortese Signiore, lo quale sì palesem(en)te, en p(re)sentia de tutti i suoi descepoli, raco(m)ma(n)dò e preghò el suo Padre p(er) loro e p(er) tutti i fedeli crestiani sì amorosam(en)te, e che dè cotama(n)tissimi doni p(er) te (e) p(er) li descepoli suoi!
1.1 Con disposizione d'animo amichevole; con modi affettuosi e amichevoli.
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 120.22: Quando il conte Pannocchino udio questa cosa, come gentile e cortese huomo, non prese di lei alkuno sollazzo; ma presa a dimandare com'era la cagione, e poi amorosamente la prese a confortare, e consilglando, sì lle fece nobili e grandi donamenti, e sì lle diede quella conpagnia ch'a llei si convenia.
[2] Doc. gen., c. 1320, pag. 23.21: Perché, Segnor, quando piaxese a la vostra Corronna d'aver fim in bonna paxe, honore[v]er per l'unna parte e per l'atra, sì come se deverea raxonevermenti far, lo nostro Duxe è desposto a viver pacificamenti e amorossamenti con tuti quelli de questo mondo e specialmenti con la vostra Coronna.
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 2, vol. 2, pag. 112.20: Ma quissu Calisteni, riprehendendu Alexandru qui s'alegrava di essiri salutatu a la maynera di Persia, [commu tyrannu], et perseverandu in reducirilu benivolamenti et amurusamenti a li costumi di li Macedonij, cumandatu que fu di essiri aucisu, tardu se repentiu di zò, c'avia sprezatu lu sanissimu consiliu d'Aristotili.
1.2 Fras. Congiungersi, giacere amorosamente: avere un rapporto sessuale, accoppiarsi.
[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Fedra, prol., pag. 30.7: Giove giacque con lei amorosamente, e per lo suo amore la terza parte del mondo fu chiamata Europa.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 3, pag. 126.30: e presi alquanti animali, seguitando le pedate della cerbia, n'andavano là ove ella era; e quivi gli parea che il leoncello, occultamente dal cane, si congiungesse con la cerbia amorosamente.
- Fras. Ragionare amorosamente: sedurre.
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 85, pag. 193.14: E così dopo alquanti dì monna Ermellina ne venne una sera a marito, e avendo cenato, ed essendo l'ora d'andarsene al letto, n'andò alla camera, là dove Gherardo ancora si rappresentò, com'è d'usanza; e serrato, monna Ermellina, accostandosi al leccone, comincia a ragionare amorosamente col detto Gherardo; e Gherardo si comincia a spogliare in farsettino, e monna Ermellina in giubba.
[u.r. 28.06.2006]