AMPIO agg./avv./s.m.

0.1 ampi, ampî, ampia, ampie, ampii, ampio, ampj, ampla, ample, ampissima, ampissime, ampissimi, ampissimo, ampli, amplissima, amplissime, amplissimi, amplissimo, amplissimu, ampllo, amplo, amplu, amppio, anpi, anpia, anpie, anpii, anpio, anpisimo, anple, anpli, anplo.

0.2 Lat. amplus (LEI s.v. amplus).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Savasorra XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.); San Brendano ven., XIV.

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Doc. macer., 1287.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Amplo è forma non tosc., se non in att. tarde; in tosc. la forma con ‑pl- è propria del superl.

Locuz. e fras. essere ampio 1.4.

0.6 T [Nome proprio di strade:] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi): via Ampia; Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.): via Ampia.

0.7 1 Di grandi dimensioni (in larghezza, in superficie, in volume, rispetto a una dimensione intesa come «normale»; anche fig.). 1.1 [Detto di una parte del corpo umano o animale, o del corpo stesso:] grosso o largo in modo degno di nota. 1.2 [Detto di armi:] massiccio, possente per dimensioni e peso. 1.3 [Detto di qsa in cui si oppone una parte 'più larga' a una parte 'più stretta':] largo. 1.4 [Esprime la dimensione in larghezza, unito a una misura o a un termine di riferimento:] largo. Fras. Essere ampio (frequentemente:) misurare in larghezza. 1.5 [Geom.] [Detto dell'angolo:] ottuso; [detto della superficie:] esteso in larghezza. 1.6 Misura ampia: falsa per eccesso (peso, strumento di misura falso perché eccedente il giusto, cfr. piccola, giusta). 2 Fig. Grande, maggiore, che eccede la misura, la proporzione, la consistenza, il tono normali (rif. a un astratto). 2.1 Fig. [Esprime quantità:] grande (abbondante, ricco, copioso). 2.2 Fig. Non limitato, o che trova largo spazio entro dei limiti; non stretto; [detto di una via (fig.) o di un cominciamento:] facile, agevole; [detto di un privilegio o di una licenza:] illimitato; [detto della 'conoscenza':] vasta e profonda. 2.3 Fig. Proficuo, vantaggioso. 3 Avv. Ampiamente. 4 Sost. Larghezza.

0.8 Redazione interna 10.03.1998.

1 Di grandi dimensioni (in larghezza, in superficie, in volume, rispetto a una dimensione intesa come «normale»; anche fig.).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 4, pag. 55.8: Vedemo e è rascione che se uno signore ha ' andare colla sua gente e colla sua famellia per una via, la via dea èssare ampia e proporzionata a modo de la gente e de la sua famellia, sì che la gente e la famellia possa andare da l'uno lato e da l'altro al signore...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 3, pag. 6.25: E trovamo un altro cerchio mirabile, lo quale è ampio e tutto sturiato de figure, e è chiamato zodiaco, lo quale sega lo 'quatore per mezzo en doi ponti oppositi...

[3] Doc. macer., 1287, pag. 84.8: Primo X lingnarum pro tictu palatij, qua sit grand[e] et longe et basstevele, quali siat ampli et grose quomo ke quelle da sancto Iuliano, mesuranno tuctore 'na maiore tessta.

[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 103.2: Ancora, convengono di meza mano essere i luoghi, perché i troppo ampi rendo le 'mmagini vaghe, e li troppo stretti spesse volte non pare che ·lle allogagioni delle imagini possan comprendere.

[5] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 128, pag. 106: la mia madre che è olta demostra la croxe olente, / le spine ch'el'à de torno demostra lo frixo ponzente, / lo quale la soa testa insanguanoe granmente; / de soto è zinque barbelle ample, longe e strege, / che le soe zinque plage demostrano a tuta zente.

[6] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 3, pag. 225.12: e li Trojani usano la compagnesca cittade: quelli ricevea il re nelli ampj e ispaziosi portici: in mezzo la sala è dato il vino bere, poste le vivande in vasi d'oro, e tenevano coppe.

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 214.10: Spesse volte si sforza di rimuovere da se le gravezze della terra, e di rivolgere le castella e' grandi monti col corpo: onde la terra triema, e 'l re medesimo dell'anime teme ch'ella non perisca, e che la terra non si scuopra con ampio aprimento, e che 'l die mandato non spaventi le paurose anime.

[8] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 455.26: E non ti dei pensare orribile cosa se 'l picciolo regnio nel quale in qua dirieto se' stata tu commuti in ampii e grandi regnami, perciò che al reame di Troia sono molti reami sotto posti...

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), 13, pag. 257.9: li cittadini rifecero la detta cittade, sì come qui appresso si contiene; la quale se non continuasse le guerre, e vivesse pacificamente tolti via li odj cittadineschi, sarebbe ampissima di numero d'uomini, e splendidissima di ricchezze incomparabilmente.

[10] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 118.18: Onde Santo Agostino dice: la volontà di Dio è la prima, e somma grazia di tutti li moti spirituali, e corporali; nulla cosa si fa sensibilemente, e visibilemente in questa ampissima, e smisurata replubica, che non si comandi e permetta dalla invisibile, e [in]intelligibile sala imperiale del sommo Imperadore, secondo la inneffabile giustizia delli meriti e delle pene, delle grazie e delle ritribuzioni.

[11] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 56.11: Et lu re ni mina in li ampli et spaciusi cammari; et poi ki fommu assictati, fu datu di lu vinu et di li vidandi in vasi di oru: per lu quali ascontru fommu multu ricriati.

[12] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 129, pag. 517.3: piena di paura e di vergogna e di dolore incomparabile, piangea, e i suoi occhi né più né meno faceano che fare suole il pregno aere, quando Febo nella fine del suo Leone dimora, che, porgendone acqua di più basso luogo, con più ampia gocciola bagna la terra...

[13] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 29, pag. 105.28: Ella non si curava di bagnare il suo viso nell'ampie piaghe di Lelio, anzi l'avea già quasi tutte piene d'amare lagrime.

[14] Stat. venez., 1338, cap. 82, pag. 453.22: Item, che algun butiglero no olse comprar alguna cosa che pertegna a l'Arte de li galederi, como sè çangole, galede, segle, barili novi nè veri, per caxon de revender nè conprar nè far conprar algun lavorero cun cercli ampli; et che nesun buteglero olse tegnir algun galedero in casa nè in staçon per caçon de lavorare, soto pena de soldi V per çascadun vaxello sovra dito et de soldi XL per çascun butiglero che tegnise algun galedero a lavorar con ello...

[15] Stat. lucch., XIV pm., pag. 77.9: Nel terço luogho, adgiunse che li lecti et le lectiere delli infermi si facciano adconciamente ampi ad riposare et che ciascuno lecto sia coperto di copertoio, ciò è ogni letto lo suo copertoio et ciascuno lecto abbia proprii et divisi panni.

[16] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 491.8: L'osello non fuçe utelmente cum le viscade ale, lo porco cenghiar non esce bene dele ampie rede, lo pesce empiagado fia tegnudo dal tolto amo: premi quella assaçada né non te partir se non vençedor.

[17] Stat. castell., XIV pm., pag. 210.4: Em verità le sore vestite sieno de mantello et de gonella facte de questo humili panno secondo k'è decto, overo almeno collo mantello avere possano guarnello overo piacentono de colore bianco overo nero, o palodello ampio de canape u de lino sença alcuna crespatura cuscito.

[18] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 22.11: Nota qui, che sola diminutione di sangue, basta a quelli che ·ssi reggono di buono nodrimento; et coloro che possono meglo sofferire lo scemar del sangue, sono quelli ch'ànno le vani manifeste et ampie et ànno i corpi pilosi et bruni et rossi et carnosi.

[19] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 42, pag. 168.31: e oltre a ciò era situata opportunamente a trapassare in Africa, e oltre a questo aveva porto ampio da quantunque grande armata altri volesse...

[20] San Brendano ven., XIV, pag. 130.4: la conpagnia de li vetrani s'iera vestidi de lo color de lo stopazo, e tute queste vestimente iera fate a muodo de cote da gagi da Vanzielio, tuti infrisiadi de frisi anpli e de gramite in asè parte.

1.1 [Detto di una parte del corpo umano o animale, o del corpo stesso:] grosso o largo in modo degno di nota.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 116.4: Socrate fue grandissimo filosafo in quel temporale. E fue molto laido uomo a vedere, ch'elli era piccolo malamente, el volto piloso, le nari ampie e rincazzate, la testa calva e cavata, piloso il collo e li omeri, le gambe sottili e ravolte.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 6, cap. 9, pag. 180.14: Cesare sedeva sopra uno forte destriere: [[...]] Lo petto aveva grosso e spesso, la groppa ampia e quadrata, et una coda avea a due forconi, e le gambe forti e dritte, e' piei ampi...

[3] Intelligenza, XIV in. (tosc.), 207.1, pag. 199: La fronte avea lucente ed ampia e piana, / e' sovracigli sottili e ben volti; / dell'altre donne belle è la sovrana, / colli occhi vaghi e co' cape' risolti: / neente vide, chi laudò Morgana.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 503.4: Per più propria comperazione pone l'Autore le scaglie, o vuole schiame d'uno pesce detto scardova, il quale più di nullo altro l'ha ampie.

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse. L. 3, pag. 172.28: [[...]] e tutto l'altro corpo come di pescie, con iscaglie e con aliette e con spine e con coda ampia, e aguta ne' becchi e forchata in mezzo.

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 37, pag. 127.21: I verri agual si debbono congiungere alle femine per generare. E vuolsi scegliere quelli, ch'hanno 'l corpo dilicato, e ampio; e più tosto i tondi che i lunghi: col ventre, e gambe grandi, picciol grugno, con gran capo, spesso lussuriosi, e d'un anno.

1.2 [Detto di armi:] massiccio, possente per dimensioni e peso.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 1, pag. 168.27: Il pietoso Enea la mattina ricercò i nuovi luoghi intorno e nascondè il navilio sotto la ripa coperta d'albori; e egli acompagnato con Acate solo, portando in mano due aste con ampio ferro...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 194.17: e tolse Romolo, che rendea le reali ragioni a' suoi cavalieri: tolse lo corpo mortale discorso per li sottili venti; sì come la ghianda del piombo, mandata dall'ampia rombola, si suole disfare nel mezzo del cielo.

[3] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 193, pag. 717.5: o· sse iscrolli col forte braccio l'ampio dardo, il fiero braccio fa volgere verso sé il mio viso...

1.3 [Detto di qsa in cui si oppone una parte 'più larga' a una parte 'più stretta':] largo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 86.19: E feceli fare una sepultura in quello loco dove morio de grande belleça e de bella preta, ampia da piedi, peçuta in capo, la quale stao en piedi sana e intera e chiamase la Meta, allato a la porta de sancto Paulo, la quale porta è nominata secundo la scriptura porta Capena.

[2] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), c. 3, pag. 460.10: E nota, che l'auctore figuratamente pone i· luogo delli dannati in forma d'una ritonda fossa nel centro della terra, ampia di sopra e apuntata di sotto.

[3] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 167.9: E questo ae il contrario di tutti li altri, ché s'incomincia ampio, e come vae correndo sempre vae stremando, infin che si fae come aguto nel capo.

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 7, cap. 7, pag. 208.1: Avrem fumo di galbano, e sterco di bue in un vaso ampio nel fondo, e stretto da bocca a modo di camino...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par.72, pag. 17.12: e chiamasi Baratro dalla forma d'un vaso di giunchi, il quale è ritondo, nella parte superiore ampio, e nella inferiore aguto.

1.4 [Esprime la dimensione in larghezza, unito a una misura o a un termine di riferimento:] largo. Fras. Essere ampio (frequentemente:) misurare in larghezza.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 13, pag. 20.28: E questa declinazione, cioè questa elongazione ch'è e·llo zodiaco da la via del sole, è chiamata latitudine de li planeti; e questa elongazione, la quale è chiamata latitudine da la via del sole, è ampia sei gradi enverso settentrione e sei gradi da la via del sole enverso lo mezzodie.

[2] Stat. sen., 1280-97, par. 124, pag. 35.11: Item, statuimo et ordiniamo che 'l signore e 'l camarlengo sieno tenuti di fare fare una loggia che sia ampia XVJ braccia a la canna, e longa VIIJ braccia...

[3] Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.), pag. 137.4: Abbo cho[m]perato da Ghiduco Lamberti unna pesa cho· chasa sopra sei e cho· chasalino e cho· chorte dirieto in delo borgho di Pietrasanta, este lu[n]gha bracia xxx ed a[m]pia xij, la chale apita Albino pistorese.

[4] Stat. sen., c. 1303, cap. 19, pag. 86.17: e facciansi sopra la detta fossa due ponti, secondo che parrà a' detti signori e camarlengo et oparai, sì ampi ch'e' buoi possano andare gionti.

[5] Doc. fior., 1294-1318, pag. 190.6: Avemo chomperato tra io Piero e Lapuccio frateli e filioli Rinaldo Ristoli del Bolgioso da mes(er) Lambertuccio di Chino Freschobaldi xij bracia di tereno amppio p(er) testa e lungo dal'una via al'atra, posto nel populo di Santo Simone da Santa Croce nela via dela Stufa.

[6] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 33.21: Un redondo lo qual sé amplo per diamitro 14 lo qual vollçe 3 cotanto e 1/7, doncha vollçe 44.

[7] Doc. sen., 1340, pag. 234.36: E ancho, farano e detti maestri una volta sopra alla detta bottigha di Niccoluccio, grossa uno mattone, o vero di mattoni larghi anpi uno quarro, e mezzo quarro alta chome sonno l'altre volte del detto palazo, della longhezza e della larghezza che sarà la volta dello spazzo della detta bottigha...

[8] Stat. venez., c. 1334, cap. 80, pag. 394.21: Çanachi Çorçi et Marin Grimani iustixieri vieri ordenà et fermà che çaschadun, sì venedego qual forester, possa condure a Venexia de le dicte pelle, çoè varnaçe mesedade de volpe, de lovo et de gatta, habiando una lista de III dea ampla de cavredo...

[9] San Brendano ven., XIV, pag. 76.14: San Brandan li comandà che elli tirase la nave plui a tera che eli podese con li canevi su per lo lido de lo flume, e questo flume iera anplo puoco plui de la nave...

1.4.1 [Generic.:] vasto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 28.64, vol. 3, pag. 465: Li cerchi corporai sono ampi e arti / secondo il più e 'l men de la virtute / che si distende per tutte lor parti.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 10.23: però che 'l monte Molo, raguardante e mari, ampiamente inasprisce nell'ampio salimento; e disteso dall'una e dall'altra chinata, da questa parte finisce a' Sardi, da quell'altra a' piccoli Ipepi.

1.5 [Geom.] [Detto dell'angolo:] ottuso; [detto della superficie:] esteso in larghezza.

[1] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 87.4: Romboidi son quelli che son più lunghi che ampi e àno li cantoni oppositi li due istrecti e gl'altri due anpi.

[2] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 86.31: Trianguli ortogonii son quelli che àno l'un canto ricto; amprigonii sono quelli che àno l'un canto ampio, hoc est magiore che ricto; agutianguli son quelli che àno tutt'e tre li cantoni aguti, hoc est minori di canto ricto.

[3] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 85.22: Superficie este ched è lunga ed anpia e li termini de la superficie so linee, e quando le linee so ricte, allora la superficie este rectilinea e sono superficie di molte facte secondo la moltitudine de le linee che terminano la superficie.

1.6 Misura ampia: falsa per eccesso (peso, strumento di misura falso perché eccedente il giusto). || Cfr. nell'es. (misura) piccola, giusta.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I cap. 2, pag. 10.8: Onde aviene che ciascuno ha nel suo giudicio le misure del falso mercatante, che vende coll'una e compera coll'altra; e ciascuno con ampia misura cerca lo suo mal fare, e con piccola cerca lo bene: sì che 'l numero e la quantità e 'l peso del bene li pare più che se con giusta misura fosse saggiato, e quello del male meno.

2 Fig. Grande, maggiore, che eccede la misura, la proporzione, la consistenza, il tono normali (rif. a un astratto).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 39.21: Tullio àe finito il prolago, e comincia a dire di eloquenzia. Una ragione è delle cittadi la quale richiede et è di molte cose e di grandi, intra lle quali è una grande et ampia parte l'artificiosa eloquenzia, la quale è appellata Rettorica.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 12, pag. 385.8: E ora, dipo' questo larghissimo isciampiamento, grandissima e ampia ruina si seguitò.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 12, pag. 340.9: Sì che, quanto dalla punta ver la base più si procede, maggiori apariscono li desiderabili; e questa è la ragione per che, acquistando, li desiderii umani si fanno più ampii, l'uno appresso dell'altro.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 6, pag. 299.16: O iddii, i quali avete imperio sopra l'anime, o ombre tacenti, o caos, o Flegeton, o luoghi tacevoli nell'ampia oscurità, siemi licito di dire queste cose che sono udite, e per la vostra deità manifestare le cose sommerse sotto l'alta terra e nelle tenebre.

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 7, pag. 72.11: In questo dunque uno piccolissimo punto rinchiuso e circuito, di profferere nome e di dilatar la fama pensate? E che cosa ampia e magnifica ha la gloria, rinchiusa in così piccioli e stretti termini?

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 185.16: Al vostro conforto vi diamo essempro d'alcune cittadi, le quali doveano essere dal diluvio giudigia disfatte per li loro peccati con ampia vendetta, che quelle riserbate furono; e rivocata la dura sentenzia per asprezza di penitenzia e per grido d'orazioni.

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), prologo, pag. 4.22: cui foru sì clari in sapiencia, sì lustri [in] ingeniu, sì serenissimi in omni virtuti, comu fu la romana potencia? La quali da pichula et baxa divintau ampla et altissima...

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 2, vol. 2, pag. 108.27: A, menti humana incumbulyata intra densissimi tenebri, commu tu spargi li toy ceki pregheri in erruri manifestamenti amplu et grandi.

[9] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 664.5: Tormentinsi li miseri, a' quali è più utile morire che vivere, con pauroso et arrischievole consiglio, con quale ragione escano de la vita coloro che 'l cercano. Arruotino li ferri, tèmperino li tossichi, piglino li lacci, guatino l'ampie altezze...

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 3, vol. 3, pag. 30.16: Noi leggiamo d'altre cittadi, le quali per li loro gravi peccati con ampia vendetta diceano esere disfatte, essere riserbate, e rivocata la sentenzia per penitenzia e per orazioni.

[11] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 375 P 1, pag. 760.12: Questo fu ottimo poeta greco, per lo quale Ovidio pruova i versi e le canzoni sanza la pecunia non valere, intendi verso le femmine, della cui avarizia il conte Gualtieri con ampio suono il grida: «E io fo verso omo ove cobla molto valse».

[12] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 7, par. 3, pag. 194.4: All'avidenza della qual cosa maggiore avere e ·ppiù anpia noi ne 'nducieremo l'essenpro e ·lla conparizione di quelli familiare assai, la quale alsì alle parole e ·lla sentenza di Giesù Cristo è e de' santi, le quali noi avemo indotte dinanzi, e medesimamente di santo Anbruogio, molto paiono attenere.

[13] Antonio da Faenza, 1396 (tosc.), 258a.9, pag. 310: Non con isdegno, ma con ampia voglia, / giá è gran tempo ancor non m'abandona / di veder Franco a ciò che mi disoglia / s'amor, ch'a nullo amato amar perdona, / naturalmente in sé questo raccoglia / o se per altro caso si disona.

- [Con valore ironico].

[14] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, par. 33, pag. 763.38: E quelli ancora che i ricchi popoli di Minerva, abitanti in Cimbria, signoreggia, con ampissimo favellare t'empié di somma laude; e non una volta, ma molte con gli occhi suoi tentò i tuoi, più salvatichi ch'alcuna fiera: costui saria stato convenevole amante a te, se tu avessi voluto.

2.1 Fig. [Esprime quantità:] grande (abbondante, ricco, copioso).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 3, pag. 327.17: I poeti fuoro già cura delli dei e delli re, e l'antiche compagnie ebbero grandi meriti; e alli poeti era santa maestade e venerevole nome, e spesso erano loro date ampie ricchezze.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 6, vol. 2, pag. 159.18: Ma issu, un pocu tempu da poy mortu lu vetranu, consumau et distrussi adhastatamenti la hereditati ampla et abundanti, la quali lu patri l'avia lassata.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 660.7: Però che se tu lo vorrai bene usare, eziandio il piccolo numero delli anni farai essere amplissimo, avanzando colla moltitudine delle opere.

[4] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 126.17: Che diranno qui coloro, a gli studii de' quali non bastando della lor casa, cercano le solitudini delle selve? che coloro, a' quali è riposo continuo, e a' quali l'ampie facultà senza alcun lor pensiero ogni cosa opportuna ministrano?

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 2, pag. 70, col. 2.23: La quale conca traboccando e abbondando delle grazie di Dio, travalcando i monti e' colli, si getta e trascorre in umilissimi luoghi: acciocchè quanto la cava dell'umilità sarà maggiore tanto sarà più atta a ricevere più ampia grazia.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II.7, pag. 121.16: molti estimando se essi ricchi divinissero senza sollecitudine e sicuri poter vivere, quello non solamente con prieghi a Dio adomandarono ma sollecitamente, non recusando alcuna fatica o pericolo, d'acquistarle cercarono; e, come che loro venisse fatto, trovarono chi per vaghezza di così ampia eredità gli uccise, li quali, avanti che arrichiti fossero, amavan la vita loro.

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV.2, pag. 276.23: - Usano i volgari un così fatto proverbio: 'Chi è reo e buono è tenuto, può fare il male e non è creduto'; il quale ampia materia a ciò che m'è stato proposto mi presta di favellare...

2.2 Fig. Non limitato, o che trova largo spazio entro dei limiti; non stretto; [detto di una via (fig.) o di un cominciamento:] facile, agevole; [detto di un privilegio o di una licenza:] illimitato; [detto della 'conoscenza':] vasta e profonda.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 211.1: Onde giudico che voler far vendetta e voler fare guerra altrui, ha ampio comminciamento che ciascun può agivolmente di far vendetta incominciare, e di far guerra altrui neuno non sa a che fine né a che porto ne dé venire né che cosa ne debbia seguitare.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III cap. 4, pag. 172.7: Ancora: è posto fine al nostro ingegno in ciascuna sua operazione, non da noi ma dall'universale natura; e però è da sapere che più ampî sono li termini dello 'ngegno [a pensare] che a parlare, e più ampî a parlare che ad accennare.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 26.127, vol. 2, pag. 455: «[[...]] Or se tu hai ampio privilegio, / che licito ti sia l'andare al chiostro / nel quale è Cristo abate del collegio, / falli per me un dir d'un paternostro, / quanto bisogna a noi di questo mondo, / dove poter peccar non è più nostro».

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 6, pag. 367.12: [[...]] diede a Noto ampissima via sopra le salate acque: e Nettunno in se medesimo tutto si commosse con ispiacevol mutamento.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 672.7: Coloro che sono forniti di più ampia dottrina più sottilmente disputano della simiglianza del viso e di tutto il corpo.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 2 vol. 2, pag. 152.5: dice s. Prospero: Stretta è la via, che mena alla vita, e nientemeno si corre per essa con lo cuore dilatato, perciocchè la via delle virtù, per la quale vanno li poveri di Cristo, è ampia, e larga alla speranza delli Fedeli, poniamo, che paia aspera alla vanità delli peccatori, e infedeli.

[7] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 4, pag. 93, col. 2.38: E poi quando quella cosa è assaggiata, lassa più ampia e più certa cognizione per esso assaggiamento che non era quella cognizione che andava innanzi al gusto.

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI.conclusione, pag. 438.6: Or non sapete voi che, per la perversità di questa stagione, li giudici hanno lasciati i tribunali? le leggi, così le divine come le umane, tacciono? e ampia licenzia per conservar la vita è conceduta a ciascuno?

2.2.1 Fig. Non limitato nel donare; generoso, munifico, benefico.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 79.5, pag. 325: La Bontate enfinita vole enfinito amore, / mente, senno e core, lo tempo e l'esser dato: / amor longo, fidele, en etterno durante, / alto de speranza, sopra li ciel passante, / ampio en caritate, onne cosa abbracciante, / en un profonno stante de core umiliato...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 33, 121-138, pag. 785, col. 1.15: ver è che la misericordia de Deo è tanta, ed ha ampio lo so abrazare, che d'onne peccà se pò tornar a penitenzia e no essere perzò per quel perdudo...

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 28, pag. 104.4: Ove è ora il grande onore che tu concedesti a Lelio quando prescritto fu all'ordine militare? Ove sono i molti tesori che tu con ampia mano gli avevi dati? Ove la gran famiglia? Ove i molti amici?

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III.3, pag. 200.33: Il valente uomo, avendo assai compreso di quello che gli bisognava, come meglio seppe e poté con molte ampie promesse racchetò il frate...

2.2.2 Fig. Splendido, magnifico, nobile, eminente.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I cap. 3, pag. 15.10: Apertamente adunque veder può chi vuole che la imagine per sola fama generata sempre è più ampia, quale che essa sia, che non è la cosa imaginata nel vero stato.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 205.10: A costui non bastò di conoscere e costumi della gente Sabina: magiori cose pensò nell'ampio animo; e richiedè qual sia la natura delle cose.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 187.12: A quilla vuci di lu pusteriuri Affricanu la quali eu dirò, s'apoyanu li VIJ consulati li quali appi da poy Gayu Mariu et duy amplissimi triunphy.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 29.27: Adonca, mentre que quillu exalta, la amplissima auctoritati, etiamdeu li rikici, pluy excellenti di n[u]lla privata grandiza, e tutti li ornamenti, li quali da la sua juventuti issu avia acrissuti fin ad invidia...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 15, pag. 471.6: E alle parole aggiunse onore: nè più magnifica alcuna cosa essere appo i Romani che il trionfo, nè al trionfante più ampio ornamento essere di quello; del quale uno di tutti i forestieri il popolo romano degno estimi Massinissa.

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 51, pag. 280.10: E per tutti i tre dì tutti i templi ebbero eguale moltitudine conciò fosse cosa che le matrone con ampissimi vestimenti e co' figliuoli, non altrimenti che se in tutto vinta fosse la guerra, solute da ogni paura, agl'immortali Iddii grazie rendessono.

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 41, pag. 359.16: La casa tua a te, il tuo padre, e il tuo zio infra trenta dì con gli eserciti uccisi, sieno ammaestramento, dove per alquanti anni grandissime cose per terra e per mare operando, ampissimo nome appo le genti strane al popolo romano e alla vostra famiglia avevano fatto.

2.2.3 Fig. [Con partic. rif. all'importanza dell'autorità di qno].

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 16, par. 6, pag. 303.9: Ché ·lla raghunata delli appostoli fu di più anpia auttorità, che ·ssolo Piero o altro appostolo.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 28, par. 2, pag. 458.7: [[...]] più convenenvolemente è ·ffighurato per li LXXIJ l'ordine de' diachani, che de' preti; o ·ppuot'essere detto convenevolemente, che non perciò se ne seque, il vescovo dingnità essenziale più anpia avere del prete.

2.2.4 Superl. [Per calco sul lat. amplissimus: titolo delle alte cariche (consoli, senatori, decemviri) e degli organismi costituzionali dello Stato:] illustre.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 148.26: Ma commu lu spenduri di li amplissimi homini appi gran puttiri in diffindiri li accusati, cussì in opprimirili non poctiru multu.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 82.23: E quillu decretu di lu amplissimu ordini, [chò èn di lu Senatu], fu bellissimu et eternal molimentu di Petiliu: sutta di lu quali li soy ciniri riposanu in la batalya per sua morti et in la curti per la vinditta.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 5, vol. 2, pag. 130.7: Et issu medemmi, avendu jà fatigatu lu campu con li soy repulsi, fu factu consulu duy volti et factu censuri ottinìu eciandeu lu amplissimu gradu di dignitati.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 5, pag. 636.22: Di tirannesco spirito sarebbe tenuto il consolo s'elli si fosse portato in questo modo verso uno solo senatore, nel quale modo si portò Flacco in dispregiare la maestade di tutto l'ampissimo ordine del senato.

2.3 Fig. Proficuo, vantaggioso.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 30, pag. 496.9: Nelle buone tue cose, nelle nostre dubbiose, a te dante è la pace bella e ampia; a noi domandanti più necessaria, che onesta.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 42, pag. 363.9: e tu, essendo Annibale in Italia, t'apparecchi d'abbandonare Italia; non che ciò sia alla repubblica utile; ma perchè tu giudichi essere a te ampio e glorioso...

2.3.1 Fig. Prospero.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 152.9: [[...]] segundu era custumatu in quilla sullennitati, unu nuttaru publicu l'andava ananti, qui commu predicandu dicia quistu versu, que li dei immortali erannu pregati que li cosi di lu populu di Ruma fussiru melyuri et pluy ampli: «Asay - dis'issu - su boni et grandi, et imperò eu preghu que issi li servenu per a sempri sani et salvi».

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 92, col. 2.3: et da' loro bere latte et vino temperato coll'acqua, et studia che ellino ingrassino, sì come noi diremo nel capitolo della malinconia et fa' più ampia et più larga la loro vita et la loro dieta colla carne et col vino et con le confectioni fatte col mele, et ancora comanda loro che dormano assai et si rallegrino et stiano in riposo.

2.3.2 Fig. Felice, gioioso.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 25, pag. 52.9: Adunque, sì come piacque ad Amore, in cotal guisa più tempo, senza avere invidia ad alcuna donna, lieta amando vissi, e assai contenta, non pensando che il diletto il quale io allora con ampissimo cuore prendea, fosse radice e pianta nel futuro di miseria, sì come io al presente senza frutto miseramente conosco.

3 Avv. Ampiamente.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 26.63, vol. 2, pag. 447: Ma se la vostra maggior voglia sazia / tosto divegna, sì che 'l ciel v'alberghi / ch'è pien d'amore e più ampio si spazia, / ditemi, acciò ch'ancor carte ne verghi, / chi siete voi, e chi è quella turba / che se ne va di retro a' vostri terghi.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 13, par. 27, pag. 259.15: E così dunque la sovrana maniera o ispezia di povertà meritoria è la quale davanti noi avemo scritto, però che ·ssecondo quella potrano più anpio e ·ppiù siquramente tutti i comandamenti di Giesù Cristo e consilgli meritori essere guardati.

4 Sost. Larghezza.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 4, pag. 56.17: e dea essere per molte rascioni lo più nobele cerchio che sia e lo più perfetto; adonqua per rascione sarà proporcionato e partito per l'ampio e per lungo per numero perfetto, lo quale è sei, secondo che ponono li savi...

[2] Stat. sen., c. 1303, cap. 61, pag. 113.2: fare e confare le predette cose, secondo la quantità del suo terreno, infino a la metià de la detta fossa per ampio; sì che facendo le predette cose ciascuno dal suo lato de la detta fossa, la fossa rimanga in tutto votia e necta e rimonda e fatta, secondo che detto è, per ciascuna sua parte.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 425, vol. 2, pag. 417.21: Et che nel mezo del detto palazo, per ampio da l'uno muro a l'altro, si faccia et fare si debia buono et convenevole travito...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 30.118, vol. 3, pag. 505: La vista mia ne l'ampio e ne l'altezza / non si smarriva, ma tutto prendeva / il quanto e 'l quale di quella allegrezza.

[5] Doc. perug., 1326, pag. 21.22: e dala porta del Prato enfinente ala casa del cocto vuole essere el fosso per lungo CXV pieie e per l'ampio XVIII pieie.

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 65.14, pag. 59: s'i' notase in aqua tuto l'anno, / cum molta sete non potrebi bere? / forsi che 'l bene virà po' lo danno, / e se nel tempo serò di godere, / poy ne pigerò per l'amplo del panno.

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 1, pag. 177.9: Catun ciato di seme occupa di luogo seminando V piedi per ampio, X per lungo.

[8] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 85.27: Corpo si este chosa che ave lungo ed ampio e alto come sono l'arche, le maide e le casse e le possora e le colonne e molte altre cose.

[u.r. 18.01.2018]