0.1 anca, ancha, anche, anki, hanche. cfr. (0.6 N) anchi.
0.2 Etimo incerto: dal fr. ant. hanche (DELI s.v. anca) o da una voce germ. (franca, got. o longob.) *hanka (VEI e DELI s.v. anca)?
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. bagnare l'anca 2.2; battersi l'anca 1; battersi le anche 1; darsi delle mani nelle anche 1; menare le anche 1; muover d'anca 1; muover l'anca 1; tener l'anca di fuori 1; volgere l'anca 2.1.
0.6 N La forma li anchi in <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)> è un errore dell'ed. per fianchi del ms.; la forma «lu ancha» al sing. nell'indice della Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), pag. 569.19, andrà considerata errore.
0.7 1 Parte superiore della gamba, comprendente parte della coscia e l'articolazione con il bacino (anche generic. per la gamba). 1.1 [Di animali:] la parte della gamba connessa con l'articolazione superiore. 1.2 [Anat.] L'articolazione superiore della gamba. 2 Il fianco, dalla vita alla sommità della coscia. Plur. I fianchi. 2.1 Fras. Volgere l'anca (a qno): voltare le spalle, mostrare disdegno. 2.2 Fig. Bagnare l'anca: [detto di un fiume:] passare accanto o attraverso (a una città).
0.8 Roberto Leporatti; Pietro G. Beltrami 20.04.2007.
1 Parte superiore della gamba, comprendente parte della coscia e l'articolazione con il bacino (anche generic. per la gamba).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 3, pag. 156.6: E ponono che lo segno d'ariete abia a significare la faccia e 'l capo, [[...]] e la libra le nateche e l'anche...
[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.77, pag. 497: e braça, spalle et anche, / sì belle non vidi anke...
[3] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 18.12, pag. 57: Maraviglia che no gli cascar l'anche! / ché, se grande bisogno no· richiede, / da la sua casa non si partio anche.
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 21.35, vol. 1, pag. 349: L'omero suo, ch'era aguto e superbo, / carcava un peccator con ambo l'anche, / e quei tenea de' piè ghermito 'l nerbo.
[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 6.4001, pag. 361: Porta la Libra nelle sue bilance / Le membra genital di ciascun nato / Di fuor del ventre (queste non son ciance), / E l'ombelico e li lombi con l'anche...
[6] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 8.62, pag. 71: E 'nmagina sutto ricolto dentro, / tu che qui leggi, che cal capo a l'anche / scendon le pene a questi che c'è entro.
[7] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 2, pag. 102.10: E ancora senza questo si parton questi segni sopradetti in tre parti che si chiamano façes. E queste façes si intendono così, dal capo infino a la spalla, e da le spalle infino a l' anche, e da l' anche infino a la coda.
[8] Poes. an. fior., a. 1347, In questo piano, 8, pag. 452: Nell'ora della nona pare stancha, / quivi si pone e tanto fa dimoro / ched ella partorisce un brando toro / con un serpente aviluppato a l'ancha.
[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 9, pag. 626.29: Giosefo per tutto questo non rifinava, anzi con più furia l'una volta che l'altra, or per lo costato, ora per l'anche e ora su per le spalle battendola forte, l'andava le costure ritrovando, né prima ristette che egli fu stanco...
[10] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 11, pag. 91.6: Ancora i pianeti ànno a formare il corpo dell'uomo, perché Aries àe la sua virtù a formare il chapo [[...]] Libra le natiche e ll'anche...
[11] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 18, pag. 477.4: ma poi che videro trapassato nell' anche Magone cadere e presso che morto trarlo della battaglia, incontanente tutti si convertirono in fuga. || Cfr. Livio, XXX, 18: «postquam femine transfixo [...] uidere».
[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 53, pag. 124.1: Di che l' uno, saltato con una lancia sul muro, e gittatosi di là co' piedi su l' anche di Berto, che era addosso alla detta forese, fu tutt' uno...
- Bussare le anche: picchiare (in partic. alle gambe, azzoppare).
[13] Poes. an. sen., 1321, 56, pag. 20: Tu mandasti ambasciaria / per esser capitan di taglia: / sanno la tua codardia, / non ti darieno una paglia; / Fiorentin, gente di vaglia. / Vagheggiare non lo' piacque; / anche ti bussarien le hanche / per meno d'una castagna.
- Fras. Battersi l'anca (le anche), darsi delle mani nelle anche (manifestazione di sconforto).
[14] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.9, vol. 1, pag. 400: lo villanello a cui la roba manca, / si leva, e guarda, e vede la campagna / biancheggiar tutta; ond' ei si batte l'anca...
[15] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 28.67, pag. 170: e scapigliata e battendosi l'anche / giunger la madre trista e vedovella /
[16] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 70, pag. 155.1: Quando Torello vede questo, dàssi delle mani su l' anche dicendo: - Oimè, or siàn noi diserti...
- Fras. Menare le anche (nel ballo).
[17] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 43.3: Come «'l giullare [[...]] sconciamente menerà l'anche e' piedi e le mani quando verrà a ballare...
- Fras. Muover l'anca (verso qno): procedere, dirigersi.
[18] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 40.94, pag. 103: Così vedrai vêr te muover su' anca / A cortesia, ch' è virtù molto bella...
- Fras. Muover d'anca: un passo.
[19] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.72, vol. 1, pag. 389: quella gente stanca / venìa sì pian, che noi eravam nuovi / di compagnia ad ogne mover d'anca.
- Fras. Tener l'anca di fuori: star fuori (da un luogo).
[20] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 59, terz. 25, vol. 3, pag. 157: Nel dett' anno, d' Ottobre, Messer Branca, / Guelfucci, corse la Città di Castello, / e fece a' Guelfi di fuor tener l' anca.
1.1 [Di animali:] la parte della gamba connessa con l'articolazione superiore.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 2.49, pag. 187: Ne' suoi lagumi un animal ripara / ch'è bestia e pesce, il qual bivaro ha nome [[...]] Qual d'oca ha i piè, che si tengon con l'anche...
[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di li naturali..., pag. 576.16: cun una ancha longa e l'altra curta, kistu cavallu si chama sculmatu...
[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 48, pag. 172.20: et q(ue)ste i(n)firmitate so(n)no q(ua)n nasce l'animale (con) diminut(i)o(n)e de m(em)bra [[...]] voi l'ancha, l'una ov'è menore ch(e) l'altra, çoè più corta, ove tucto ove diminuto; onde lu cavallo, questo patiente, dicese scalmato.
1.1.1 Falce dell'anca: La parte a forma di arco delle gambe posteriori del cavallo. || v. falce.
[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 29, pag. 593.35: Ancora la falchi di ll'anca pir diversi caxuni si danna...
1.2 [Anat.] L'articolazione superiore della gamba.
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 1, cap. 9], pag. 91.32: Le due vene che sono di sotto ai talloni di fuori sì si ne fae l'uomo sengniare per malatie del'anche e per dolore che viene al ginochio e al piede.
[2] Fisiognomia, c. 1320 (tosc.), cap.18, pag. 41.23: Quando l' osso dell' anche esce fuori, sì dee essere forte e di grande ardire:
[3] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 1, vol. 1, pag. 5.18: e vidi l' osso della coscia di santo Cristofano, e misura'lo; il quale era dalla giuntura dell' anca a quella del ginocchio, spanne grandissime quattro, e la misura della grossezza del detto osso si era ancora lunga IIII spanne...
[4] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 73, pag. 330.14: Lo suo grasso, ciò ène quello dela merolla, vale contra pulsatione et dolore d'anca et sprena, et anco ène buono ad ogni malore.
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 17.84, pag. 233: Per mal li venne Enesim tra le branca; / si fe' d'Oritia, quando a lui s'arriccia: / tutto l'aperse da la coscia a l'anca.
[6] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 11, 61.4, pag. 624.17: Di che Vulcano, volendola un dì sforzare, fu sì da lei percosso in terra, che egli si guastò l'anca, e sempre poi andò sciancato.
[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 4, pag. 5.30: La decocion del sparexe se beve, e sì è remedio al dolore colerico de l'ancha.
[8] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 7, pag. 139.5: El c. cioppecante de reto et q(ua)n servolta pare che cioppeche più à male et dolore ne l'a(n)ca.
- Capo dell'anca.
[9] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 27, pag. 593.3: Aveni a lu cavallu una altra infirmitati fortunalimenti, la quali infirmitati commovi e parti lu capu di l'anca da lu so locu undi naturalimenti divi stari.
[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 93, pag. 209.8: Un' altra lesione advene allu c. p(er) alcuna cascione move(n)te lu capo d(e) l'ancha...
- Grosso dell'anca.
[11] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.77, vol. 1, pag. 592: Quando noi fummo là dove la coscia / si volge, a punto in sul grosso de l'anche...
- Nervo dell'anca.
[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 68, pag. 187.9: il tuo nome sarà Israèl, per ciò che, se tu se' forte contro a Dio, pensa quello che tu potrai contro agli altri uomini. - E, toccatogli il nervo dell'anca, gliele indebolì in sì fatta maniera, che sempre poi andò isciancato...
2 Il fianco, dalla vita alla sommità della coscia. Plur. I fianchi.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 31, pag. 240.12: Cleopatra bellissima si sforzò di piacere a Cesare, e Cesare guardava la sua fronte chiarissima et ampia [[...]] l'anca grossetta e spessa...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.43, vol. 1, pag. 318: Lo buon maestro ancor de la sua anca / non mi dipuose, sì mi giunse al rotto / di quel che si piangeva con la zanca.
[3] Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.), pag. 379.15: Cotta e mantello usava di portare e in su l' anche sempre cinto andava.
[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 21, 19-36, pag. 514, col. 1.7: E sozunge la figurazione d'uno demunio [[...]] e dixe ch'addusea a dosso, zoè su la cullata o ver anche, lo preditto peccadore ...
[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 18, pag. 729.25: Io dico che i lunghi drappi, toccanti terra come ora fanno, essendomi io cinta sopra l' anche, quasi paurosa dell' onde mostrandomi, in alto molto più che il dovere li tirai...
[6] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 42.87, pag. 848: Formate ha per ragion le belle gambe / polpute, senza pel, candide e bianche, / ben rispondenti a l'anche / e altre parti c'ha dinanzi, credi...
[7] Poes. an. tosc. or., XIV, [65].15, pag. 62: Me che vedi sì bianca / et d'or'ò la corona / et lo schigiale al'anca / per ornar mi' persona / sovr'ongn'altra so' bona / Virginità ...
2.1 Fras. Volgere l'anca (a qno): voltare le spalle, mostrare disdegno.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.92, pag. 391: «No à bon proponimento / chi fa desprexiamento: / vostri vexim ve teràm vil, / chi ve teneam segnoril; / ni vorràn mai usar con voi, / e a tuti starei de poi; / e se voi v'aseterei in banca / li aotri ve vozeràn l'anca...
2.2 Fig. Bagnare l'anca: [detto di un fiume:] passare accanto o attraverso (a una città).
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 5.40, pag. 197: E fummo [[...]] / e 'n quella a cui la Secchia bagna l'anca / e 'l Panaro...
[u.r. 07.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]