ANFISBENA s.f.

0.1 affisibena, amfisibena, amfisibene, anfisibena, anfisibine.

0.2 Lat. amphisbaena (LEI s.v. amphisbaena).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

0.7 1 [Zool.] Serpente favoloso a due teste.

0.8 Roberto Leporatti 23.02.2000.

1 [Zool.] Serpente favoloso a due teste.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 24.87, vol. 1, pag. 409: Più non si vanti Libia con sua rena; / ché se chelidri, iaculi e faree / produce, e cencri con anfisibena, / né tante pestilenzie né sì ree / mostrò già mai con tutta l'Etïopia / né con ciò che di sopra al Mar Rosso èe.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 417.6: Anfisibena è così chiamata, però ch'ha due teste, l'una nel luogo suo, l'altra nella coda, correndo da ciascuno de' capi, circulato il tratto del corpo; questa sola de' serpenti non teme il freddo, uscendo prima di neun altro fuori; della quale Lucano dice: e Anfisibena, grave volgente le due teste, li cui occhi lucono come lucerne.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 16.78, pag. 384: «Ancora vi si vede / in molta copia de l'amfisibene. / Questi han due teste: l'una, ove si chiede; / l'altra hanno ne la coda e van bistorti, / però che con ciascuna morde e fiede.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 24, parr. 28-34, pag. 370.3: Celidri, iaculi, faree, centri, amfisibena sono serpenti de diverse spetie de li dicti lochi, sì como scrive Lucano libro viiii...

[6] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 24, pag. 186.25: Anchora v'à d'una ragione e gienerazione che ssi chiamano anfisibena, che ciaschuno àe due teste e sono crudeli e chiamansi giacoli e sono sì legieri e feroci, che iscontrando l'uomo cholla coda il passa dall'altra parte e àvene di più gienerazioni assai.

[u.r. 05.02.2018]