ANGÈLICO agg./s.m.

0.1 agnelica, ançelica, ançelice, ançelicha, ançelico, angelic', angelica, angelice, angelich', angelicha, angeliche, angelichi, angelici, angelico, angelicu, angeliki, angelleca, angellica, angielica, angielicha, angieliche, angielico, anzelica, anzeliche.

0.2 Lat. angelicus (LEI s.v. angelicus).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.4.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. cibo angelico 1.2; vita angelica 2.2.

0.7 1 Proprio dell'angelo. 1.1 [Filos.] [Relig.] L'insieme delle qualità proprie degli angeli, di cui partecipa anche la natura intellettiva, incorruttibile, dell'uomo (rif. a forma, sostanza, virtù, intelligenza, natura, volontà ecc. ). 1.2 Locuz. nom. Cibo angelico: manna. Fig. Appagamento spirituale e contemplativo. 2 Fig. Di bellezza e/o virtù degne di un essere puramente spirituale. 2.1 Fig. Di grande santità e dottrina teologica (rif. a santi e dottori della Chiesa: in particolare Tommaso d'Aquino è detto l'angelico Dottore per antonomasia). 2.2 Fig. Locuz. nom. Vita angelica: condotta di astinenza, castità e preghiera. 2.3 Fig. Di spirituale bellezza e virtù quasi soprannaturali (rif. alla donna amata). 2.4 Fig. Soave, celestiale (rif. al parlare e al canto). 3 Fig. Che non conduce una vita attiva, delicato. 4 Fig. Docile, mansueto. 5 Sost. Plur. Setta di eretici adoratori degli angeli.

0.8 Roberto Leporatti 10.03.2000.

1 Proprio dell'angelo.

[1] Poes. an. bologn., XIII, 2, pag. 9: Rayna possentissima, sovr'el cel si' asaltaa. / Sovra la vita ançelica vu sij sanctificaa. / Scala de sapïencia, mare de reverencia, vu si' purificata, / spoxa de Iesù Cristo, in celo humilïada.

[2] ? Tomaso da Faenza (ed. Zaccagnini), XIII sm. (tosc./faent.), 10.9, pag. 238: Se ben discerni di settembre il magio, / ricevon di vegliar soperchio inganno / e più color e onne suo pensier sanno / volano altier' e del nido no caggio; / che fan di spirti angelica ficura, / visibile, eterna in un movimento.

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 34.39, vol. 1, pag. 238: Maravellioso con fervença / quando verrà a iudicare, / con angelica sequença / Cristo starà in su nell'aire...

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.37, pag. 300: Cielo umano passa, l'angelico trapassa, / ed entra en la caligine col Figlio della Virgine. / Ed en Deo uno e trino, loco i se mette el frino: / lo 'ntelletto posato, l'affetto addormentato.

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 72, pag. 352.18: Dicemmo vie via de' doni de la Vergine Maria per la elezione singulare, diremo ora de la seconda cosa: de la sua dignitade, per l'angelica annunziazione.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 6, pag. 185.3: Però quando Ogni Intelletto di là su la mira, non voglio altro dire se non ch'ella è così fatta come l'essemplo intenzionale che della umana essenzia è nella divina mente e, per quella, in tutte l'altre, massimamente in quelle menti angeliche che fabricano col cielo queste cose di qua giuso.

[7] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 36, pag. 47: Dondo [en] lo cel e ['n] la corto divina / el è constituia donna e raina, / e segundo la santa scriptura / sovra tutta l'angelica natura / da pe' del Re del cel el' è exaltaa, / de la gloria e del honor encoronaa...

[8] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 310.6, pag. 198: En la citade del senno, Bologna, / vid'i' Notari, quig da Mançolino, / dig quali vose Dio far lo plu fino / cantatore che nel mondo si pogna, / cum sì dolçe nota che poco alogna / da l'ançelico osana, ymno devino; / per excelentia il clamò Checholino, / e la rason di ço convien ch'eo spogna...

[9] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 2.135, pag. 133: Move ciascun'angelica natura / De' nove cieli in disïosa forma, / Non fatigando lor sostanzia pura.

[10] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 97-114, pag. 631, col. 1.15: Nota che la deletatione angelica è proportionada secondo soa veçuda, e la 'veçuda' e la cognitione si è in loro una cosa.

[11] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 614.13: L'Autore seguita l'opinione d'Aristotile, che li cieli abbiano per motori le intelligenze angeliche; e vuole che il cielo della Luna abbia per motore un Angiolo, quello di Mercurio uno delli Arcangioli, quello di Venere uno de' Principati, quello del Sole uno delle Potestati, quello di Marte uno delle Virtuti, quello di Giove uno delle Dominazioni, quello di Saturno uno de' Troni, l'ottava spera uno de' Cherubini, la nona uno de' Serafini.

[12] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 16, pag. 100.11: E fatigandu illi supra stu factu, subitamente e miravillusamente killa petra partiuse da lu munte e cadìu sì ki nè lla chella sconczau, nè a Martinu toccau: e zo fo factu pir ministeriu angelicu, pir commandamentu de Deu.

[13] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, parr. 6-9, pag. 128.10: E in questo se conclude la corporal materia de li cieli li quali fuoron creati como questa natura angelica, sì como se nota libro i.o Genesi quando Dio disse: «Fiat lux».

[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 1, pag. 222.10: Ché in lo pareiso l'omo era usao odir le parole de Dee e de goé' e, per mundicia de cor e alteça de contemplatium, stà' cum li biai spiriti angelici.

[15] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 199.18: Et ad onnuna de quelle colonne, per luongo quanto era zascuna, era formata e descolpita una ymagene angelica in uno piezo et in una integrità co la sostantia de quelle colonne...

1.1 [Filos.] [Relig.] L'insieme delle qualità proprie degli angeli, di cui partecipa anche la natura intellettiva, incorruttibile, dell'uomo (rif. a forma, sostanza, virtù, intelligenza, natura, volontà ecc. ).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 551, pag. 194: E comincio da prima / al sommo ed a la cima / de le cose crëate, / di ragione informate / d'angelica sustanza, / che Dio a Sua sembianza / crëò a la primera.

[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 4, pag. 229.19: Car sola invisibilis substancia voluit per se subsistere; mixta est lutea materia, ut non posset elevari in proterviam, zo est superbia gravata fragili materia. Car la substancia angelica per levità e per la grant beltà e per lo sen chai en orgoil.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 3, pag. 166.1: E per la quinta e ultima natura, cioè vera umana o, meglio dicendo, angelica, cioè razionale, ha l'uomo amore alla veritade e alla vertude; e da questo amore nasce la vera e perfetta amistà, dell'onesto tratta, della quale parla lo Filosofo nell'ottavo dell'Etica, quando tratta dell'amistade.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 6, pag. 620.19: Considera l'angelica natura, creata sanza corpo e sanza veruna gravezza e sanza corruzione, con compiuto cognoscimento a vedere sempre Iddio sanza impedimento, e cognoscere in Dio ciò che dee cognoscere meglio che non fa in sé.

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3 part. 3, pag. 76, col. 1.33: Allora è veramente ispartito, e tolto acciocchè non veggia la gloria di Dio, il quale vivente nel mondo come bestia, non sarebbe giusto giudicio che egli participasse la vita angelica nel cognoscimento della vita eterna, e l'amore della bontà increata, nelle quali cose sta la gloria in Cielo.

1.2 Locuz. nom. Cibo angelico: manna. Fig. Appagamento spirituale e contemplativo.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 40.166, vol. 1, pag. 285: Andava pascendo per la landa, / ké ià non avea altra vivanda: / per misericordia Dio li manda / angelicocibo per gustare, / ché sabbato, da vespero innanti, / per li tempi c'à sofferti tanti, / li angeli la portavano cum gran canti / a sentire lo dolçore gloriare.

[2] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 41.7, pag. 500: Poi che 'l terzo giorno si consuma, / cibo adomanda l'appetito, / sì come natura lo costuma, / come il corpo prima, sta nodrito; / in quella pregione non si abruna / per lo isplendore che v'è sì chiarito: / da l'angelico cibo si notrica, / credo che la storia lo dica, / amore e riposo di fatica / sor ongni dolzore è savorito.

[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 33, pag. 80.18: Non si spense perciò lo mormorio; che, non ostante che Dio li pasceva di manna, pur non si contentavano, anzi cominciaron a biasimare questo angelico cibo, dicendo ricordarsi li pesci, che mangiavano in Egitto ed aveano la carne in grande abondanzia.

[4] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 19, pag. 115.20: Mio corpo non vuole più cose mundane; anche mio espirto se vole partire da mio corpo per avere cibo angelico, e mio corpo non vole più cibo, anche esso vuole essere cibo de verme, sicchè a questa volta più non bisongna conforto.

2 Fig. Di bellezza e/o virtù degne di un essere puramente spirituale.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 190.6, pag. 242: Figlia spezial di Dio, d'angel sorore, / tu angelica fai umanitate, / celestial vivi in terra; a Re maggiore / tuoi care belle figli' ha'' isposate.

[2] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 241, pag. 109: Questo è segno de forteza e de grande honestà / contrastà alli vizij e a omicha iniquità, / angelicha esse in ovra no pure in so parlà; / Tu e' la vista angelicha, le ovre de falsità...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.2495, pag. 278: Guardandosi li pie', prende tristezza, / E l'allegrezza sta da lui remota. / Voce ha maligna, capo di serpente, / La penna par d'angelica bellezza, / Li passi, di ladrone frodolente. / È l'uomo pravo simile al pavone, / Ché guasta la comune utilitate / Per lo voler che acceca la ragione.

[4] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 94, pag. 89: Vergen bona, / a l'umel vostra angelica persona / e' sì me do e rendo cun gran voja...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 95.10: Avea uno sio figlio cavalieri, iovine de dodici anni, moito agnelica creatura, ma semplice.

2.1 Fig. Di grande santità e dottrina teologica (rif. a santi e dottori della Chiesa: in particolare Tommaso d'Aquino è detto l'angelico Dottore per antonomasia).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.28, pag. 246: Vidde frate Pacifico la croce de duoi spade / en te, Francesco angelico, degno de granne lade; / le spade so scontrade: l'una da capo a pede, / l'altra en croce se vede per le braccia spiecato.

[2] Off. Flagell. S. M. di Pom., a. 1329 (tosc.occ.), pag. 219.29: Di poi verrai seguitando le s(an)c(t)e virtù arai da Dio che è rimunerato la eterna gloria. Amen. Oratio quando si debbe comunichare facta e chonposta dall' angelico Doctore padre Tomaso d'Aquino inançi alla Comunione.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 252.4: Questo frate è si noto per tutto il mondo per le sue mirabile opere, le quali compuose sopra il libro delle scienzie di teologia, e sopra libri di filosofia, e sopra libri morali, che non ha bisogno di dire di lui, il quale per li suoi meriti e manifesti miracoli è oggi canonizzato per la Chiesa di Roma, e quasi ogni altra autoritade è posposta; ritenendo ciò che disse il detto Tomaso: lo ingegno suo fu angelico, le operazioni mirabili, e la vita santa, della cui fine un poco è toccato [sopra] capitolo XX Purgatorii.

2.2 Fig. Locuz. nom. Vita angelica: condotta di astinenza, castità e preghiera.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3 part. 1, pag. 58, col. 1.39: E così per desiderii d'amore menando vita angelica dica come l'Apostolo: Il mio vivere è Cristo, e morire è guadagno.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 268.57, pag. 338: Donne, voi che miraste sua beltate / et l'angelica vita / con quel celeste portamento in terra, / di me vi doglia, et vincavi pietate...

[3] Novella d'un barone, XIV (fior.), pag. 26.17: E Vergognia, istando con quegli santi monaci, cominciò a fare vita angielica di digiuni e di vigilie e d'orazioni e di grande istinenza di suo corpo: e in questa angielica vita istette XI anni, e poi morì in santa pacie, e ' nostro Signore Gieso Cristo lo chiamò a sè.

[4] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 76.3, pag. 347: San Domenico beato, / lucerna rilucente / d'angelich'e d'appostolica vita.

[5] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 7, pag. 22.11: E la sor Dea comandò a tute le sore et a le converse et a tute le altre serviciale del monestero che de queste conse no se disesse mai a tuta la soa vita; e tuta via predicando e amaistrando le soe sorelle et in questa angelica vita vivè VII anni, et al so trapassamento ave vita eterna e corona beata.

2.3 Fig. Di spirituale bellezza e virtù quasi soprannaturali (rif. alla donna amata).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [son.] 37.1, pag. 366: Angelica figura- e comprobata, / dobiata- di ricura- e di grandezze, / di senno e d'adornezze- sete ornata, / e nata- d'afinata- gentilezze.

[2] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 10.2.6, pag. 125: Donzella gaia e sag[g]ia e canoscente, / in cui dimora tutora ed avanza / bontà e senno e valore valente / e biltà tanta, ch'io credo in certanza / che Dio co le suo mani propiamente / formasse voi d'angeli[ca] sembianza, / ché non si truova tra l'umana gente / bieltà nesuna a vostra somiglianza.

[3] Memoriali bologn., 1279-1300, App. f.6, pag. 98: Da poi che piace all'alto dio d'amore / ch'i' mmi cominci a dire lo gran valore / di quella ch'è di tutte l'altre 'l flore / di bellezze, / diròvi alquante delle sue adorneze / e delle sue angeliche belleze...

[4] Memoriali bologn., 1279-1300, App. h [Cino da Pistoia], 10, pag. 103: Ridendo par ch'allegri tutto loco, / per via passando, angelico diporto, / nobil ne li atti et umil nei sembianti; / tutt'amorosa di solazo e gioco, / è sagia nel parlar, vit'e conforto, / gioi e diletto a chi le sta davanti.

[5] Federico dall'Ambra, XIII ex. (fior.>ven.), 1.7, pag. 232: S'Amor, da cui procede bene e male, / fosse visibil cosa per natura, / sarebbe senza fallo appunto tale / com'el si mostra ne la dipintura: / garzone col turcascio a la cintura, / saettando, cieco, nudo, ricco d'ale; / dell'ale assembra angelica figura, / ma, chi l'asaggia, egli è guerrer mortale.

[6] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 6.81, pag. 583: Così a la vostr'angelica piagenza / nulla vertù sarebbe a darmi morte, / ancor sentendo ch'i' fosse più forte, / donna, poi che da voi no mi difendo.

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 262.6, pag. 171: Se' tu, Dante, oy anema beata, / che vay cherendo la tua Bëatrice? / Ben so che fosti a la morte feliçe / sol per trovalla en cielo coronata. / Ma vée che Deo çi l'à qui çù mandata / cum ançelica forma en süa viçe: / tu no la conoseray, ço me diçe / lo core meo, tanto èe purificata.

[8] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 6, ott. 22.4, pag. 182: E non crediate che ne' Greci amore / non sia assai più alto e più perfetto / che tra' Troiani; e 'l vostro gran valore, / la gran biltà e l'angelico aspetto / troverà qui assai degno amadore...

[9] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 10.2, pag. 643: Una gentil piacevol giovanella / adorna ven d'angelica vertute, / in compagnia di sì dolce salute / che qual la sente poi d' amor favella.

2.3.1 [Detto di singoli atti o attributi della donna, soprattutto del volto].

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 82.7, pag. 234: Vostro angelico viso, là ove apare, / chi 'l vede, sempre à gioia ed alegrez[z]a...

[2] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 10.3.3, pag. 127: Gentil e sag[g]ia Donzella amorosa, / in cui è tutto bono insegnamento, / la vostra cera angelica, gioiosa, / è som[m]a d'afinato compimento.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 286.7, pag. 186: profetar mi duol de sì çentil cosa, / poy non ti posso clamar «pïetosa», / ché Amor per tua casone il cor me struçe / quante hore l'ançelico volto fuçe...

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 292.6, pag. 366: le crespe chiome d'òr puro lucente / e 'l lampeggiar de l'angelico riso, / che solean fare in terra un paradiso, / poca polvere son, che nulla sente.

[5] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 23.6, pag. 25: Tal mi tien chiuso sotto a mille chiave, / che, con sua faccia angelica e polita, / or pena etterna or dolcezza infinita / mi mostra, or m'assicura ora mi spave.

2.3.2 Fig. Candido, luminoso (detto del corpo o di sue parti).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 332, pag. 303: La faza el ge descovre, oi miracol divin, / La faza soa angelica ge lux com cexentil. / Lo peregrin è morto, lo volt ge resplendeva, / Lo volto sí com d'angelo mirabelment aveva...

[2] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 17.5, pag. 735: Tornato v'è l'angelico colore, / che tanto dolcemente e ben vi stava, / poi si partì lo mal ch'a tutte l'ore / piangere mi faceva...

[3] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 2.62, pag. 6: Vedi ch'ogni suo membro par dipinto, / formoso e grande quanto a lei s'avene / con un colore angelico di perla...

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 23, pag. 206.20: e commo le soy mano ad hora le alzava descippandose quilli suoy capilli non pareano de essere mano de carne, se no angeliche per la soverchya loro blancheze a muodo de lacte.

2.4 Fig. Soave, celestiale (rif. al parlare e al canto).

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 9 (34), pag. 237.16: Un(de), quando i(n)tese novam(en)te che voi, i(n) cui è tuta mea spera(n)ça, p(er) la p(ro)videntia de Deo Pare erati electo i(n) vescovo d(e) cutale cità, quasi voxe ang(e)l(ic)a d(e) cello veg[n]endo intrò i(n) lo core meo (e) allegra la m(en)te mia.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 9.36, pag. 132: Chi tti dipinse la candida gola? / Chi diede l'ordine bello a que' denti? / Da chui traesti l'angielica vocie?

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 347.10, pag. 217: Cusì smaruto, presi a seguir quella / finché 'l raço de ley me conducia / denanti ad una donna che venia, / coprendola tutta a modo d'onbrella; / nel cuy conspetto se alegrò el cor meo / udendo voçe ançelice cantare: / «Gloria et laus sit in excelsis Deo».

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 12, pag. 404.7: Dopo tali parole la festa s'apparecchia, alla quale intorno al tempio in Banbillonia sono ordinati più luoghi e spazj da festeggiare, cioè da una parte saranno tutte le femmine e giovani e ballatori del paese, dove maravigliosamente si balla di mani e di piedi, mischiate intra queste uomini e femmine e stormenti sonare; e restati i balli cantano; quelle che hanno l'angieliche boci s'udivano.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 167.4, pag. 223: Quando Amor i belli occhi a terra inchina / e i vaghi spirti in un sospiro accoglie / co le sue mani, et poi in voce gli scioglie, / chiara, soave, angelica, divina, / sento far del mio cor dolce rapina...

[6] San Brendano ven., XIV, pag. 248.25: e tuti cantava plu dolzementre e plu soavementre che nesun de nu', siando bon cantador, poria cantar per canto musico e per terza e per quarta e per quinta e per otava: le suo bósie s'iera anzeliche a casion de la zioventude, ond'el'è clare, soave, alte da oldir.

3 Fig. Che non conduce una vita attiva, delicato.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 148, pag. 220.19: Anco vi dico che tutti li buoni uomini e le donne e li capi maestri no fanno nulla di lor mano, ma stanno così dilicatamente come fossono re e le donne come fossono cose angeliche.

4 Fig. Docile, mansueto.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 53, pag. 168.11: E di tali sono che non portano se nonne il loro signore diritto, secondo che fece il cavallo di Giulio Cesare, e Bucefalas d'Alessandro, che in prima si lasciò toccare come angelica bestia, e poi che 'l re vi montò suso, e' non degnò poi mai di lasciarsi toccare ad altro uomo per cavalcare.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 232.15: Era questo Arrigo, sanza mai avere offeso, giovane simple[ce], dolce, e mansueto, e angelico.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 135.45, pag. 188: ma l'engordo / voler ch'è cieco et sordo / sì mi trasporta, che 'l bel viso santo / et gli occhi vaghi fien cagion ch'io pèra, / di questa fera angelica innocente.

5 Sost. Plur. Setta di eretici adoratori degli angeli.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), app, proemio c. 10, pag. 593.29: Ora delli eretici alcuni eretici, che si partirono dalla Chiesa, sono appellati dal nome de' suoi prencipali, e sono questi infrascritti, primo si chiama da Simone mago, IJ menandriani da Menandro mago discepolo di Simone predetto ......, XVIJ Angelici perchè adorano li Angeli...

[u.r. 05.02.2018]