ANGIOLELLA s.f.

0.1 angiolella, angiolelle.

0.2 Da angela.

0.3 Boccaccio, Rime, a. 1375: 1. || Ma v. 0.6 A.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Rime, a. 1375.

N Att. solo fior.

0.6 A Doc. venez., 1305: Ançolela.

N Doc. esaustiva.

0.7 1 Donna di grazia e bellezza eccezionali (dimin. affettuoso).

0.8 Roberto Leporatti 18.01.2002.

1 Donna di grazia e bellezza eccezionali (dimin. affettuoso).

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 2.7, pag. 4: All'ombra di mill'arbori fronzuti, / in abito leggiadro e gentilesco, / con gli occhi vaghi e col cianciar donnesco / lacci tendea, da lei prima tessuti / de' suoi biondi capei crespi e soluti / al vento lieve, in prato verde e fresco, / una angiolella; a' quai giungeva vesco / tenace Amor, ed ami aspri ed acuti.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 131.8, pag. 123: Creature d'Amor vo' mi parete, / tanto la vostra vista addorna luce! / Né oro né argento in voi riluce, / e, mal vestite, parete angiolelle.

[u.r. 06.07.2006]