ANGIOLETTA s.f.

0.1 angeletta, angioletta, angiolette.

0.2 Da angela.

0.3 Dante, Rime, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Rime, a. 1321.

0.6 A Doc. venez., 1315 (02): sor Ançoleta; Doc. venez., 1315 (03): fiia de mia sor Ançoleta.

0.7 1 Donna di grazia e bellezza eccezionali (dimin. affettuoso).

0.8 Roberto Leporatti 18.01.2002.

1 Donna di grazia e bellezza eccezionali (dimin. affettuoso).

[1] Dante, Rime, a. 1321, 34.19, pag. 116: Queste parole si leggon nel viso / d'un'angioletta che ci è apparita; / e io, che per veder lei mirai fiso, / ne sono a rischio di perder la vita...

[2] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 9.1, pag. 587: Angioletta in sembianza / novament'è apparita, / che m'uccide la vita / s'Amor no le dimostra sua possanza.

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 16.25, pag. 78: Tal, qual vedete, giovane angioletta / qui accompagno Amor che mi disia; / poi tornerò al cielo a chi m'aspetta».

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 106.1, pag. 142: Nova angeletta sovra l'ale accorta / scese dal cielo in su la fresca riva, / là 'nd'io passava sol per mio destino. / Poi che senza compagna et senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva / tese fra l'erba ond'è verde il camino.

[5] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Niccolò madr. 7.5, pag. 99: Quando li raggi del sol più possenti, / i' vidi donne in parte d'un giardino / tra verde lauro e 'l merrancio più fino. / Tra loro in tonda ridda una ne vidi: / con dolce canto gìa sesta angioletta, / cantava a la verzura pasturetta.

[u.r. 17.02.2024]