0.1 ancosciare, ancoscio, angosà , angoscerà , angoscerae, angoscia, angosciamo, angoscian, angosciando, angosciano, angosciar, angosciare, angosciarono, angosciasi, angosciata, angosciate, angosciatevi, angosciati, angòsciati, angosciato, angosciava, angosciavano, angoscio, angosciuol, angossata, angossava, angoxando, angoxava, anguosià , anguosiar, anguosià-sse, anguosiava, angusciava, 'ngosciate.
0.2 Lat. angustiare (LEI s.v. angustiare, 2, 1258.47).
0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Tristano Veneto, XIV.
In testi mediani e merid.: Poes. an. abruzz., XIII; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.).
0.5 Locuz. e fras. angosciare sotto l'arme 1.3.
0.7 1 Provare un senso di oppressione fisica, respirare con affanno, singhiozzare, affaticare. 1.1 Pron. Perdere i sensi, svenire. 1.2 Agitarsi, uscire di senno. 1.3 Fras. Angosciare sotto l'arme. 2 Estens. Dare o provare pena, dolore fisico e morale, ansia, preoccupazione; (anche pron.:) dolersi, crucciarsi, preoccuparsi. 2.1 Soffrire o far soffrire (per pene psicologiche). 2.2 Tormentare fisicamente, estenuare (detto di malattie o spesso di fame e sete). 2.3 Infastidire, assillare, molestare. 2.4 Temere, stare in ansia (per incertezza o ignoranza). 2.5 Affliggere, preoccupare in modo ossessivo, tormentare interiormente (anche pron.). 2.6 Pron. Impegnarsi, prodigarsi, avere a cuore, darsi pena (per raggiungere un obiettivo). 3 Fig. Rendere angusto, ridurre, svilire (rif. a qualità interiori). 3.1 Pron. Fig. Chiudersi, negarsi egoisticamente al prossimo.
0.8 Roberto Leporatti 04.05.2000.
1 Provare un senso di oppressione fisica, respirare con affanno, singhiozzare, affaticare.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 2.42, pag. 32: S'eo guardo, quando passo, / inver' voi no mi giro, / bella, per risguardare; / andando, ad ogni passo / getto uno gran sospiro / ca facemi ancosciare; / e certo bene ancoscio, / c'a pena mi conoscio, / tanto bella mi pare.
[2] Poes. an. abruzz., XIII, 28, pag. 43: Sancta Maria cum Christo stava, / Quando na croce se clavellava; / Scì gran dolore de lui menava / Ke spexamente scì nde angossava.
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 29.9, pag. 247: a simiglianza poss'io dir d'amore, / ch'aprende i suoi con amorosa lenza / mostrando bei sembianti sovent'ore, / e poi li tiene i· llunga penitenza; / e facegli angosciare disïando, / e nonn acompie mai lo loro piacere, / ma li nodrisce di pene aspetando...
[4] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.119, pag. 85: Andianci, Magdalena, star celate, / per poterci del pianto satiare; / la pressa de le donne ci à 'ngosciate, / e vollio·mi con cibo tormentare...
[5] Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 39, pag. 628.10: Dice l'auttore: il nostro cavallo angoscia nel cominciamento della salita...
[6] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1200, pag. 70: Ma Quelli ke fece oni cosa / non trova nulla reposa, / ov'elli lo capo reclinasse / né ov'elli lo reposasse; / ma tutto su êlli braça stava / et fortemente angusciava / per la pena ke soferia / e del dolore ke se sentia.
1.1 Pron. Perdere i sensi, svenire.
[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 418, pag. 381.33: Et vegando lo so fio chusì ciaser, elo l'abraçà tantosto tuto chusì sanguonado como elo gera, et anguosià-sse desovra lui.
1.2 Agitarsi, uscire di senno.
[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 369, pag. 332.20: Et quando ello ave fato cussì grandissimo dolor, elo conmenzà altrosì anguosiar et bater lo so viso et lo so peti.
1.3 Fras. Angosciare sotto l'arme.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 136.14: Lodi oggimai i tempi passati, e biasimi i presenti chi queste cose non sa, perchè gli uomini così invecchiano oggi stando ad agio in su' trebbi, come nelle castella e nelle osti angosciavano gli uomini allotta sotto l'arme.
2 Estens. Dare o provare pena, dolore fisico e morale, ansia, preoccupazione; (anche pron.:) dolersi, crucciarsi, preoccuparsi.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 74, pag. 186.20: Il savio non s'angoscia per la morte de' suoi figliuoli, e de' suoi amici, conciossiacosachè soffera la lor morte con quel cuore, col quale egli attende la sua.
[2] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 22, pag. 23.8: Ed egli fu angosciato di sapere la cagione per che voi eravate così crucciata e domandòvene più volte, e voi non degnasti di dîgliele infino ch'e' vi parve tempo.
[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), lett. 81, pag. 200.21: Ordinate sì che a Stefano e agli altri di costà non vengano da parenti ed amici loro novelle d'angosciare gli animi e le menti.
[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 8, pag. 297.33: Filippo re si contristava ed angosciava, conciò fosse cosa che a tutte le opportunità egli correndo fosse andato, e a niuna perciò fosse in tempo occorso, e la fortuna ogni cosa degli occhi togliendogli avere la sua celerità schernita.
[5] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Gn 2, vol. 8, pag. 229.16: E quando l'anima s'angosciava, io mi ricordai del Signore, acciò che la mia orazione vegna a te, allo tuo santo nome e allo tuo santo tempio.
2.1 Soffrire o far soffrire (per pene psicologiche).
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 9.7, pag. 471: Ch'eo cor avesse, mi potea laudare / avante che di voi foss'amoroso, / ed or è fatto, per tropp'adastare / di voi e di me, fero ed argoglioso: / ché subitore me fa isvarïare / di ghiaccio in foco e d'ardente geloso; / tanto m'angoscia 'l prefondo pensare / che sembro vivo e morte v'ho nascoso.
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 26, cap. 1, par. 2, pag. 413.6: L' avaro prima s' angoscia di raunare le desiderate cose, e quando quasi come in uno ventre d' avarizia molte cose arà messo, saziato, egli è ristretto; perocché angosciando come le acquistate cose guardi, la sua medesima sazietà l' angoscia, e la mente dell' avaro, la quale in prima aveva cercato requie nell' abbondanzia, poi più gravemente s' affatica nella guardia.
[3] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 1.7, pag. 571: Madonna, e' no mi manda, e questo è certo; / ma io, veggendo 'l su' forte penare / e l'angosciar che 'l tene in malenanza, / mi mossi con pietanza a voi vegnendo...
[4] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 028.7, pag. 484: Però che mi fu detto da colei, / per cui sperava viver dolcemente, / cose che sì m'angoscian duramente, / che per men pena la morte cherrei.
2.1.1 Sost. Dolore, affanno (per amore).
[1] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 01.7, pag. 571: Madonna, e' no mi manda, e questo è certo; / ma io, veggendo 'l su' forte penare / e l'angosciar che 'l tene in malenanza, / mi mossi con pietanza a voi vegnendo...
2.2 Tormentare fisicamente, estenuare (detto di malattie o spesso di fame e sete).
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 117.4: Ma questo medesimo patto quasi tra il suo trattamento fue in cotale modo corrotto, che appena passati i due anni, che Socrate, quello filosofo grandissimo, angosciato di molti mali, egli medesimo si diede la morte.
[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 5, pag. 618.9: altri trassero loro le lingue; altri loro gli occhi; altri lapidati, altri afflitti in freddo, altri angosciati in fame, altri mozze le mani, altri i piedi...
[3] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 143.32: Et li romani ebbero vinta tucta Affrica, se non fosse che lo exercito di Roma fue angosciato di gran fame.
2.3 Infastidire, assillare, molestare.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII.7, pag. 550.12: E così essendo dal caldo inestimabile, dal sole, dalle mosche e da' tafani, e ancor dalla fame ma molto più dalla sete e per aggiunta da mille noiosi pensieri angosciata e stimolata e trafitta, in piè drizzata cominciò a guardare se vicin di sé o vedesse o udisse alcuna persona, disposta del tutto, che che avvenire ne gli dovesse, di chiamarla e di domandare aiuto.
[2] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 21, pag. 111.33: Alora Susanna, oldendo cossì fatte parole, començò molto forte a piançere e disse: «D'ogni parte me veço angosà , però s'e' ve consento, e' ofendo al me creatore, e s'e' no ve consento, eio no ve porò scampare da le vostre mane e da la vostra sentencia...
[3] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 16, vol. 6, pag. 226.19: 27: Ciascuno non angoscerae il prossimo suo infino nel secolo.
2.4 Temere, stare in ansia (per incertezza o ignoranza).
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 74, pag. 181.3: Costoro fanno come que', che sono nel terreno de' nemici, che da tutte parti si guardano, di dietro, dinanzi, dal lato diritto, e dal manco, volgendosi a ciascuno romore, e smovimento. E se questa paura non è tolta via, il cuore sempre angoscia, e sta sospeso.
2.5 Affliggere, preoccupare in modo ossessivo, tormentare interiormente (anche pron.).
[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 31, pag. 152.10: «Con grande paura verrano i peccatori a ricordarsi delle loro peccata, perché l'angoscerà la memoria delle loro iniquitadi.
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 25, cap. 1, par. 2, pag. 389.23: Ambruogio in libro de Abel. Crudele stimolo tra gli altri peccati è lussuria, la quale non lascia mai l' affetto dimorare in pace; la notte bolle, lo dì angoscia.
[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 3, pag. 5.19: Ancora sono da riprendere que' che sempre s'angosciano in affanno e in pensiero e que' che sempre stanno in riposo, e in pigrizia, conciossiacosachè troppo, e continuo travagliarsi si è quasi una pazzia, e 'l troppo riposo si è un languire.
[4] Storia distr. Troia (ed. Gorra), XIV pm. (tosc.), cap. 13, pag. 471.16: «O amico Gianson, da quante parte sono tormentata e angosciata! Da quanti dolori sono io cruciata dentro dal cuore!
[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 317.10: E però dice S. Gregorio nelle Morali: «Alcuno è levato in superbia, altro inclinato per peso di paura, altro arde di lussuria, altro s'angoscia per avarizia, altro è tardo e lento, altro è caldo e iracundo.»
2.6 Pron. Impegnarsi, prodigarsi, avere a cuore, darsi pena (per raggiungere un obiettivo).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 155.18: Simigliantemente dovemo combattere e mettere a la morte per la giustizia. Unde disse Giovan Sirac: angòsciati per la giustizia e Domenedio vincerà per te gli nemici tuoi. Anche de' combattere per aver pacie.
2.6.1 Affannarsi, preoccuparsi in modo eccessivo (rif. soprattutto al conseguimento di beni terreni).
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 26, cap. 1, par. 2, pag. 413.4: L' avaro prima s' angoscia di raunare le desiderate cose, e quando quasi come in uno ventre d' avarizia molte cose arà messo, saziato, egli è ristretto; || Trad. anhelat.
3 Fig. Rendere angusto, ridurre, svilire (rif. a qualità interiori).
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 15, pag. 30.8: Molti mali ne sono seguiti a coloro, ch'hanno inteso a 'ngrassare, e 'ngrossare il lor corpo, e' principali mali sono l'operazioni ch'angosciano, e votano gli spiriti, e fannoli mal disposti a studio di più alta cosa.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 51, pag. 111.28: Ma noi ci siamo assai combattuti con Bai, ma non giammai contr'a' vizj, contr' a' quali i' ti priego, Lucillo, che tu combatta sanza fine, e sanza misura, perocchè non hanno fine, nè misura. Caccia da te tutte queste cose, ch'angosciano, e costringono il tuo animo.
[3] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 27, vol. 6, pag. 271.2: Per necessitade molti peccheranno; e chi cerca d'arricchire volge l'occhio suo in altra parte. [2] Così come in mezzo il congiugnimento delle pietre si ficca il palo, così fra la vendita e la compera s'angoscerà nelli peccati. || Cfr. Ecli 27.2: «sic et inter medium venditionis et emptionis angustiabitur peccatum», che propriamente significa 'insinuare'.
3.1 Pron. Fig. Chiudersi, negarsi egoisticamente al prossimo.
[1] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 2 Cor 6, vol. 10, pag. 169.16: La nostra bocca è manifesta a voi, o Corinti; il nostro cuore è dilatato e disteso a voi. [12] Non vi angosciate in noi; ma angosciatevi nelle vostre interiora. [13] Voi che avete quella medesima rimunerazione, dico a voi, secondo che a figliuoli: distendetevi. || Cfr. 2 Cor 6.12: «cor nostrum dilatatum est. Non angustiamini in nobis, angustiamini autem in visceris vestris».
[u.r. 05.02.2018]