0.1 angosciata, angosciate, angosciato, angossata.
0.2 V. angosciare.
0.3 Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).
0.5 Locuz. e fras. cadere angosciato 1.1.
0.7 1 Privo di forze, affaticato, indebolito. 1.1 Locuz. verb. Cadere angosciato: perdere i sensi. 2 Estens. In stato di afflizione, gravato dal dolore (morale). 2.1 Che dà dolore, penoso.
0.8 Roberto Leporatti 04.05.2000.
1 Privo di forze, affaticato, indebolito.
[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 23, pag. 104.7: anzi incontinente Pilato sedè per tribunale, e diede la sentenza contra di lui; e poco innanzi aveva detto che non gli trovava niuna cagione perchè dovesse morire. E data la sentenza, gli posero la croce in collo, non considerando che non la poteva portare, tanto era angosciato.
1.1 Locuz. verb. Cadere angosciato: perdere i sensi.
[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 96, pag. 182: «Macara se dolés[s]eti che cadesse angosciato: / la gente ci cor[r]es[s]oro da traverso e da llato; / tut[t]'a meve dicessono...
[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 105.20: E trovaro Lucretia molge de Collatino in mitade de lancelle soe e diceano enfra esse ka io sto co la camisa refreda de maritomo, k'io non saço se ne la vactalgia ao avuto male, e preseli grande paura e cade angosciata. || Cfr. St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 104.41: «Et ebbe sì grande dolore di paura che cadde in terra quasi tramortita».
2 Estens. In stato di afflizione, gravato dal dolore (morale).
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 30, vol. 3, pag. 105.11: La forza delle fiere si è quella che l'uomo fa per furore, quando l'uomo è fortemente angosciato per danno, o per ingiuria ch'egli si muove a rifarne vendetta.
[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 06.72, pag. 37: «O dolcissima sorella, / quant'è tristo el nostro cuore / di così mortal novella / che tu dici a le tuo suore! / Da quel dì che fummo nate / non fommo sì angosciate!».
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.28, vol. 2, pag. 176: Così a sé e noi buona ramogna / quell' ombre orando, andavan sotto 'l pondo, / simile a quel che talvolta si sogna, / disparmente angosciate...
[4] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 2, pag. 26.12: O benigno Idio padre! come permetti e lasci questa disolata Madre del tuo Figliuolo essere oggi cotanto tribulata e angosciata?
[1] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 105.13: Oime, fiol meo, com è angossata questa despartança!» Et in questo meço cum la multetudene de lagreme molto più lavava la facia del fiol cha no fasea la Madalena i pei...
[u.r. 04.09.2019]