0.1 anchososa, angoscios', angosciosa, angosciose, angosciosi, angoscioso, angoscioza, angosciozo, angosiose, angososa, angosose, angososi, angososo, angosoxe, angossosa, angossoso, angossoxa, angossusa, angossuso, angoxosa, angoxose, angoxoso, angoxusi, anguosiosa, anguosiose, anguosioso, anguososa, anguososo, anguosoxa, anguossiosa, anguossosi, anguossoso, anguscioso, angussosa, angussoso, angussusi, angussuso, anguxusa, 'ngosciosa.
0.2 Lat. angustiosus (LEI s.v. angustiosus).
0.3 Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 2.2.
0.4 In testi tosc.: Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).
In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).
In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Poes. an. urbin., XIII; Borscia da Perugia, XIV pm. (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).
0.7 1 Che dà un senso di oppressione fisica, che rende la respirazione difficoltosa, provoca affanno (frequente anche nella fisiologia amorosa). 1.1 Fig. [Detto del mare:] agitato, tempestoso (anche in contesto metaf.). 1.2 Estens. Stremato, privo di forze, affaticato (in seguito a una ferita, a privazioni fisiche o anche per un grande dolore). 1.3 Privo di sensi, svenuto. 2 Estens. Che causa afflizione, sofferenza, ansia, preoccupazione, paura. 2.1 Afflitto, addolorato; che è espressione di pena, dolore. 2.2 Che causa o prova dolore, pena (per amore). 2.3 Che sente o provoca incertezza, timore, preoccupazione, inquietudine. 2.4 Desideroso, smanioso. 2.5 Sollecito, premuroso. 2.6 Molesto, inopportuno, sgradevole. 2.7 Fiero, crudele (detto di un duello o una battaglia). 3 [Detto dell'animo:] angusto, gretto, meschino.
0.8 Roberto Leporatti 09.05.2000.
1 Che dà un senso di oppressione fisica, che rende la respirazione difficoltosa, provoca affanno (frequente anche nella fisiologia amorosa).
[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2352, pag. 71: Vu andarí in fogo ardente, / Crudel e pessimo e boliente, / In greve puça et in calor, / In tormenti et in dolor, / In fumo grande e tenebroso, / Ke molto è forte et angososo.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quindecim miraculis, 32, pag. 193: Lo dexen di tug homini che seran stai ascusi, / Li quai seran fuzidhi stremidhi e spagurusi, / Appariran il plaze tremand e angustiusi, / Ni favellar porran, tant han ess angoxusi.
[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 37 parr. 1-5, pag. 147.3: E quando così avea detto fra me medesimo a li miei occhi, e li sospiri m'assalivano grandissimi e angosciosi.
[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 29, pag. 297.4: La qual cosa intendendo Brundisbergo trasse angosciosi sospiri...
[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4 ott. 115.4, pag. 141: E forte insieme amendue si stringieno / di lagrime bagnati tutti quanti, / e volendo parlarsi non potieno, / sì gl'impedivan gli angosciosi pianti / e' singhiozzi e' sospiri...
[6] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 02.11, pag. 633: Ogni parola sua sì dolce pare, / che là 've posa torna / lo spirito, che meco non soggiorna, / però che forza di sospir' lo storna, / sì angoscioso è fatto / quel loco de lo qual Amor l'ha tratto.
[7] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 967, pag. 62: Et in quela ora el dise: o Padre Dio, / chon una voze forte et angososa, / in manus tuas commendo el spirto mio.
[8] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 29.14: Ancora dico, che vi guardiate molto di mangiar tanto che voi non abbiate alcuno appetito di mangiare; lo quale appetito viene meno passato una ora, perciò che 'l peggiore mangiare che sia, è quello che fa graveçça a lo stomaco, overo per lo quale l'alito doventa angoscioso, et maximamente alla cena.
[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 228.23: Lo cuorpo adunqua de Troylo poy che nde fo portato a la camera de lo patre, doleande forte re Priamo, dolea la regina Ecuba, dolea multo Polissena, dolea Paris, dolea Helena e con suspiri et angussusi lamienti li iuorni loro menavano pyangitizi.
[10] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 17.2, pag. 19: Piovonmi amare lagrime dal viso / con un vento angoscioso di sospiri, / quando in voi adiven che gli occhi giri / per cui sola dal mondo i' son diviso.
[11] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 232, pag. 105.17: [3] Item la pulviri di la brictonica, bivendu a diunu, coptu, sana a quillu ki sputa sangui et a quilli ki annu tussi anguxusa a lu pectu.
1.1 Fig. [Detto del mare:] agitato, tempestoso (anche in contesto metaf.).
[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Dido., pag. 66.15: Tu seguitando gl'Iddii, se' per molti tempi dirotto da' furiosi venti nell'angoscioso mare. || Cfr. Ov., Her., VII.142: «et teris in rabido tempora longa freto?».
[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), prologo, pag. 5.31: Del quale novero ci dobbiamo ingegnare d'essere noi peccatori, acciò che non periamo, non essendo nella intera e salda navicella della innocenzia, ma caduti nel mezzo del profondo pelago del dubitoso e angoscioso mare del mondo, e nabissati nel peccato mortale.
1.2 Estens. Stremato, privo di forze, affaticato (in seguito a una ferita, a privazioni fisiche o anche per un grande dolore).
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 319.3: E Drusio angoscioso di tanto male, non sappiendo chi 'l si facesse, all'albergo suo fue morto.
[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6. par. 3, pag. 170.24: Ma poi che la trista anima, la quale piagnendo più volte li miseri spiriti aveva per partirsi abbracciati, pure si rifermò nell'angoscioso corpo, le sue forze rivocate di fuori sparse, agli occhi miei ritornò il perduto lume...
[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 147.2, pag. 206: Tu giugni afflizione al tristo afflitto / Spirto che l'angosciose membra regge; / Tu raddoppi le frezze e le corregge / De la fortuna a farmi più despitto.
[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 128, pag. 131.21: Onde lo re montà a chavalo a gran dolor, perqué tanto era navrado et anguosioso che se elo non fosse stadho de molto gran poder, ello non porave cià chavalchar.
[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 427, pag. 29: La pena mia era senza mesura, / io era sì desfata e dolorosa, / ch'el non se chognosea la mia figura. / Chossì mortifichata et angososa / de tera da le done fui levata, / tute planzendo chon doia gravosa.
2 Estens. Che causa afflizione, sofferenza, ansia, preoccupazione, paura.
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 018.5, pag. 480: Arco da cielo te mandi angosciosa / saetta che te fenda, e sïa presta: / che se fenisse tua vita noiosa, / avrei, senz'altr' aver, gran gio' e festa.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 906, pag. 131: Oi dolorosa angustia, oi doia sover doia, / Oi angoxosa pena k'in gran dolor sí invoia: / In mi no è za membro ke tut no me stradoia; / Lo ben eo l'ho perdudho, ki 'n pò trovar sí 'n toia.»
[3] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 176, pag. 256, col. 1: Lo quinto giorno serà doctevile / angoscioso et spaventevile, / che tucte le mute bestie / inver lo cielo terrano le teste; / a Dio vorrano mercé chiamare, / ma elle non potrano parlare, / che non àno intendimento, / ma per paura del giugiamento / ai gran passi se n'andrano / et per paura v'interrano...
[4] Poes. an. urbin., XIII, 41.53, pag. 624: Donna, a lo fillo to mustra le çenne / cun que tu Lo lactasti, / e lo tuo santo corpo dove venne / et en ke Lo portasti, / e ll'angussosa dolla ke tte tenne / quando tu Li guardasti, / ke stava ne la croce clavellato / per lo nostro peccato: / tando de morte avisti disïança.
[5] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 2.1, pag. 89: Caunoscenza penosa e angosciosa, / assai se' più che morte naturale, / al mio parere; / fussi gioiosa tanto e amorosa, / cum cui tu gissi, mai sentiria male...
[6] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.258, pag. 501: O fillo, e cki t'à morto / a la regina affranta? / Fillo, el cor me ss'e[s]clanta, / ke mme dicivi 'Mamma'!: / ke angosciosa flamma / me nn'è remassa in core!
[7] Memoriali bologn., 1279-1300, App. f.35, pag. 99: Però prego la donna glorïosa / ch'è sopra tutte l'altre precïosa, / ched ella guardi di pena 'ngosciosa / e di ria morte / e del tormento ch'è ssí duro e forte / che no nde tocchi a llei alcuna sorte...
[8] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 61.5: Ahi lasso! questa sentenzia tutto sia ella molto brieve, ma ella lunga sanza fine, e molto angosciosa e grave, quando elli dilungherà ciascuno da sè, e da sua compagnia molto saràe ridottata sì dura dipartita, come sarà questo iudicio.
[9] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 16.7, pag. 32: Ançelica figura et amorosa / che lo mi' cor de morte revivasti, / e con la to' mayestà glorïosa / da tenebre la mente me citasti, / tu ch'e' viva radiçe e pietosa, / prego che la vita che me donasti / vogli che se' perfeta e no angososa, / perché en altro çamay no pecasti.
[10] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 26.11, pag. 114: E l'amistate vera è quella sola, / Che mai de nullo tempo vien a meno. / Ma chi se diçe della fede pieno, / E non la serva, è di bosadra gola, / Perchè l'onor che mostra la parola / Senza la mente, in cor tien veneno. / Çà d'ogni tempo si cognosce el bene / Di buoni amici e provansi i frategli, / Alor che paion l'angosiose mene.
[11] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 6, pag. 35.25: Quegli d'onferno dicono che questo è el dolcie mondo, nel quale noi viviamo e moriamo; però che a lloro pare che ogni amaritudine che noi aviamo sia dolce in questo mondo, doppo l'angosciose e crudeli pene che essi ànno e patono in prughatorio, o vero in inferno.
[12] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 2, pag. 239.29: Infino a tanto che Pocris non dubitò di Cefalo, fu la sua vita sanza noia, ma poi che ella udì al male raportante servidore ricordare Aurora, cui ella non conoscea, fu ella piena d'angosciose sollecitudini, infino che alla non pensata morte pervenne.
[13] N. Quirini (ed. Lazzarini), XIV pm. (venez.>trevis.), Amico meo.2, pag. 101: Amico meo, da cui luntano porto / de plu martiri l'angosose frode, / possa ch'eo fui for miso da le prode / çamai de ben non ebi un sol conforto...
[14] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 938, pag. 60: Poi dise: o Verzene, io m'achorzo bene / del gran dolor che dentro el chuor te lania, / e de le tuo angosose e forte pene.
[15] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 16.36, pag. 37: Duol sovra duol mi cresce allor ch'io miro / a l'angoscioso e cordoglioso danno / il qual<e> ricevuto ànno / li suoi fedeli e leal<i>' cittadini...
[16] Tristano Veneto, XIV, cap. 195, pag. 174.30: «Ay Dio, como sè questa vision anguosiosa e tanto dolorosa de grandissima significhacion!».
[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 182.14: Et avengadio che per questo l'animo mio nde sia multo angossuso, plu mayuremente so' adolorato quando penso a la morte de quillo buon prencipe Patrodo, intimo amico mio...
[18] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 07, pag. 226.33: Benedeto sià vuy, messer Iesu Cristo, che in l'ora de sexta ve piaque de lassarve çudigare in su la croxe e chaçare quilli clodi durissimi in le mane e in li pei, portasti quela passione dolorosa, angossoxa, vergognoxa per lo nostro amore e per li nostri peccati.
2.1 Afflitto, addolorato; che è espressione di pena, dolore.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 252, pag. 109: Oi miser mi dolente, mi gram desconsoroso, / O è la grand possanza, l'honor meraveioso, / L'orgoi e la superbia? Oi cor angustïoso, / Com sont eo descazao, mendig e angoxoso. / Com mal eo vi la heredex, lo qual eo tant amava: / Curand eo dri fïoi, de l'arma no curava.
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 2: la buona coscientia sta tra le ge(n)te, (et) la ria etia(n)dio stando sola è angosciosa (et) solicita.
[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 44.19, pag. 116: Ben molti usan a dire / ch'angosciosa e di grande increscimento / sia quella vita che per lor si dura, / ma pare a me ched e' hon van parere, / ché tanto de piacere / grazia divina dona e loro agenza, / ch'è lor di ciò guerenza, / e face lor parer gioia 'l penare...
[4] Poes. an. urbin., XIII, 2.33, pag. 542: Mamma, lo terço iorno tornaraio, / k'averaio- complita la via / dell'angossoso mio pellegrina[i]o, / e rromperaio- la gran presonia...
[5] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 361, pag. 425.31: Quando lo messaggio intese la risposta de la reina, elli prese comiato e si mise per la via e va molto tosto senza indugiare e fece tanto che venne dinanzi a suo signore, che molto era distretto e angoscioso.
[6] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 198.16: Almena di Grecia, angosciosa per le molte sollecitudini, avea Iolen, alla quale potea dire gli suoi lamenti, e le fatiche, le quali lo figliuolo sostenne nel mondo, e' suoi casi.
[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 24, pag. 159.15: Ma Florio, partito, alquanto si turbò nel viso, mostrando il dolore che l'angoscioso animo sentiva.
[8] Borscia da Perugia, XIV pm. (perug.), App. II, 8.1, vol. 1, pag. 219: Cadde nel petto l'angosciosa mente, / gravata di sospir con occhie chiuse...
[9] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 48.5, pag. 109: Se per sofrir et star sempre constante / a sostener una grave percossa, / mazor cha carcho chi porti leffante, / de' l'huom aver alcun merito possa / nel mondo pieno d'angososi pianti, / prender el de' quostui per tuti quanti.
[10] Tristano Veneto, XIV, cap. 600, pag. 551.32: Donqua qui porave dir et narar li planti et li lementi e le lagreme che sostene quelle dolorose et anguosiose done?
[11] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 13.11, pag. 25: Perchè volser veder troppo davanti / portan travolta dirieto la faccia / bagnati sempre d'angosciosi pianti, / retrosi andando queti per la traccia, / tristi et dolenti tanto ne' sembianti / quanto per tristo cuor viso si faccia.
2.2 Che causa o prova dolore, pena (per amore).
[1] Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), canz..28, pag. 68: Ma s'ell'à, rimembrando, / l'amoroso vedere, / null'altra cosa- fecila pietosa, / ma[i] quando al suo comando / mi le dona[i] a servire / e vita assai sofersi ed angosciosa.
[2] Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.), 02.4, pag. 236: Amore, gli occhi di costei mi fanno / aprender dentr'al cor, sì che s'accende, / una fiamma amorosa che discende / a le mie membra angosciose, che stanno / vinte e distrutte per paura c'hanno / di questa donna mia che merzé fende...
[3] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 4.3, pag. 36: Sovrapiagiente mia gioia gioioza / e nova vita sensa cui son morto, / passato ò 'l mar di mia vita angoscioza / e te electa sola ò per mio porto.
[4] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 31.27, pag. 535: Ballata, quando tu sarai presente / a gentil donna, sai che tu dirai / de l'angoscios'e dolorosa mente?
[5] Memoriali bologn., 1279-1300, 20.1, pag. 39: L'angososa partenza / m'ha dogliosa lasata / et inflamata- d'amorosa voglia.
[6] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 28.9, pag. 484: E sarebbemi assai meno angosciosa / la morte che la vita ch'i' attendo, / poi ch'ell'è piena di tanta tristizia...
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 58.15: Medea inde la camara sua, dove stava sola per conceptione de lo 'namoramento suo, stava angossosa e sospirando pensava per che all'ardore de la soa concupiscencia potesse occorrere per satisfacione de la soa voluntate.
2.3 Che sente o provoca incertezza, timore, preoccupazione, inquietudine.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 98, pag. 317.9: L'animo angoscioso delle cose, che sono avvenire, è in miseria prima, che 'l male venga, e s'egli è sollecito, che le cose, nelle quali e' si diletta, non gli falliscano, e vengano meno, perocchè mai non riposa, e aspettando le cose future, perde le presenti, le quali e' potea usare.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena., pag. 161.22: Sarai angoscioso e pieno di gelosia e di sospetto per li tuoi medesimi essempri; dubitando sempre di ciascuno nobile forestiere che capiterae nel tuo porto di Troja.
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 288.17: ora timore angoscioso mi preme e sollecita molto di lui.
[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 25, pag. 185.14: Intra queste guerre il senato pensoso e angoscioso del difetto de' Latini, veggendo che loro convenia ritenere per paura coloro, che la lealtà non aveano tenuta, comandò che li consoli eleggessero e scrivessero gente d'arme il più sforzatamente ch'elli unque potessero.
[5] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 6.10, pag. 22: Mai l'iracundo non è ben punito / si non dall'ira che 'l tiene angoscioso, / et di vedersi d'altrui schernito.
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 74.2: Stava multo perzò angussuso e non sapeva intre questo che sse fare, cà se vedeva recluso in mezo de li suoy nemici.
2.3.1 Che tiene in ansia, in continua apprensione (per desiderio e cupidigia dei beni terreni).
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 37, cap. 3, par. 3, pag. 527.4: Angosciosa cosa è la condizione degli umani beni, la quale o mai non viene tutta, o mai non dura continua.
[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 56.23: Angosciosa cosa è la condizione de' beni umani; la quale, o ver tutta mai non pervegna, o ver mai perpetua non stea.
[3] Ventura Monachi (ed. Mabellini), a. 1348 (fior.), Benchè degli altri.9, pag. 108: Parte da l'alma la gratia infusa, / Rompese amor se non se serva el patto; / Infamia, biasmo s'areca quell'atto, / Quanto se doglia la vista delusa. / Da esso nascon l'angosciose brame; / Lo voler sta, lo pensïer s'embriga / De pascere la sua rabiosa fame.
[4] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 35.22, pag. 86: Il terzo modo, con pene angosciose, / È in voler vie più stato ed onore, / Ch'a lui non si conviene in tutte cose.
2.3.2 Sost. Chi sta sempre in ansia (per desiderio e cupidigia dei beni terreni).
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 58.6: Chiaro è adunque quanto sia misera la beatitudine delle cose mortali, la qual nè appo gli equali d'animo perpetua dura, nè tutta agli angosciosi diletta.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 17.30, pag. 576: Fai lo core amoroso, / famolent'e angossoso, / e cquasi desïoso / fin a lo consumare. / Poi lo vèni e delati, / tanto cu· llui T'affrati, / e ttuct'altre ammistati / li fai dementecare...
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 15, pag. 185.14: Questo Sesto fu molto angoscioso di sapere lo fine de la battallia; ma non domandò, come avea fatto Appio.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 5.111, vol. 3, pag. 79: Pensa, lettor, se quel che qui s'inizia / non procedesse, come tu avresti / di più savere angosciosa carizia; / e per te vederai come da questi / m'era in disio d'udir lor condizioni, / sì come a li occhi mi fur manifesti.
[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 13.5: Io non fui angoscioso per lo regno del mondo in quello tempo che ciascuno de' giganti s'apparecchiava di mettere le braccia nel cielo, ch'eglino volevano pigliare...
[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 389, pag. 353.21: Quando Tristan intende queste parole, elo sè assè plui anguososo de saver qui questo pote eser de ciò qu'elo non era davanti...
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 110.10: Ma o voi, baroni, date e guiderdoni a colui che ha vegghiato per voi: e per le sollecitudini di tanti anni, le quali io angoscioso ho adoperate per voi, rendetemi aguale lo titolo da compensare a' nostri meriti.
2.6 Molesto, inopportuno, sgradevole.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 6, par. 12, pag. 457.10: Dovemo vivere con uomo piacevolissimo e che sia leggiere a conversare, e che non sia angoscioso e molesto, perocché dalle conversazioni si prendono i costumi...
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 8.2329, pag. 269: Ove son corpi morti, là s'annida. / Vede la notte, ma nel giorno è cieca; / Agli altri uccelli è angosciosa e feda...
2.7 Fiero, crudele (detto di un duello o una battaglia).
[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 439, pag. 398.24: Et quando elli ave roto le lance, eli meté man ale spade et conmençà la batagia con le spade tropo dura et crudele et anguososa.
3 [Detto dell'animo:] angusto, gretto, meschino.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 155.2: Da schifare è la cupiditade de l'avere, ché neuna cosa è di più angoscioso e di più distretto animo che amare ricchezze...
[u.r. 05.02.2018]