0.1 anginalla, anguinagla, anguinaglia, anguinaia, anguinaie, engonagla, inguinaglia, 'nguinaglya, 'nguinaia.
0.2 Lat. inguinalia (DEI s.v. anguinaia). || La forma antica con a‑ «potrebbe derivare da un incontro di inguen [...] con anguen forma secondaria di anguis» (DEI s.v. anguinaia).
0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.
In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).
0.6 N La forma moderna inguinaglia è att. nel solo Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.7 1 [Anat.] Zone adiacenti, superiore e inferiore, alla radice anteriore della coscia, inguine. 2 [Med.] Malattia che si manifesta con bubboni e piaghe nella regione inguinale.
0.8 Roberta Cella 11.10.1999.
1 [Anat.] Zone adiacenti, superiore e inferiore, alla radice anteriore della coscia, inguine.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 239.4: La figliuola di Niso, la quale imbolò i capelli porporini al padre, cadendo della poppa della nave, si dice che fu fatta ucello; quella Sylva riceve dal padre infino che i debiti alla madre; ella strigne nella anguinaia rabiosi cani.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 30.50, vol. 1, pag. 512: Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, / pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia / tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto.
[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 40, pag. 167.3: Adivinni ki in killa grandi pistilencia ki fu a Ruma, de una generalj murtilitati, in killa pistilencia kistu Theòdoru appi una jnfirmitati all'anginalla, e quasi vini a morti.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 351.29: Poi il pietoso Enea lanciò l'asta: quella per lo ritondo iscudo triplicato di piastre di ferro, e per li dossi di tre tori passoe l'opera entessuta, e risedette nell'anguinaia; ma ella non sostenne le forze.
[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 34, pag. 280.2: Or avvenne che in questa pestilenza e mortalità, che non è anco molto che consumò gran parte del popolo di questa città, gli venne una piaga nell'anguinaglia, per la quale venne a morte...
[6] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 139v, pag. 23.29: Inguen... illa pars corporis que est circha pudenda, que vulgariter dicitur anguinagla.
[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I. introduzione, pag. 10.7: nascevano nel cominciamento d'essa [[peste]] a' maschi e alle femine parimente o nella anguinaia o sotto le ditella certe enfiature, delle quali alcune crescevano come una comunal mela, altre come uno uovo, e alcune più e alcun'altre meno, le quali i volgari nominavan gavoccioli. E dalle due parti del corpo predette infra brieve spazio cominciò il già detto gavocciolo mortifero indifferentemente in ogni parte di quello a nascere e a venire...
[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 89.6: Questa fortezze se crese recuperare donno Alfonzo per assedio; ma non li venne fatto, ca sopravenne la granne e orribile mortalitate, della quale se dicerao, e ferìolo con una iannuglia nella inguinaglia. Donne li convenne, levato campo, morire nello tiempo della granne mortalitate in Sibilia, la citate regale.
[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 21, pag. 197.10: Et Hector, vedendosilo venire incontra, uno suo dardo che tenea in mano chi avea bene lo fierro taglyente devenchyaolo fortemente contra de Achilles, e gitaolo contra de lluy co lo quale lo ferio gravemente alla 'nguinaglya, smaglyandole la pancera che teneva aduosso.
[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 39, pag. 265.6: Or avene che in questa pestilencia e mortalità chi, non ancora monto è, consumà gram parte de lo povo de questa citae, li vene una piaga in l'engonagla per la qua vene a morte.
- [Nell'antropomorfia astr.:] la posizione siderale identificata con una delle due zone anatomiche immediatamente sovrastanti la radice della coscia.
[11] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 43.20: La XIJ si è quella che è nella cintura nel costato mancho. La XIIJ è quella che si diclina di questa verso settentrione nel anguinaia manca. La XIIIJ è quella che è nella radice di questa coscia manca. La XV è quella dinançi delle tre che sono nella coscia manca.
[12] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 174.37: La XIIJ è quella dinanzi di queste due. La XIIIJ è nella radice della coscia mancha. La XV è nel ventre infra le due anguinaie. La XVJ è sotto 'l ginocchio della gamba di dietro. La XVIJ è in capo di questo pié ritto.
2 [Med.] Malattia che si manifesta con bubboni e piaghe nella regione inguinale. || L'es. allude con ogni probabilità alla forma pestilenziale che si diffuse con maggiore virulenza nel 1348.
[1] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 306.7: hoc inguen, nis, la 'nguinaia, scilicet morbus et locus ubi est.
- Pestilenzia dell'anguinaia: l'epidemia pestilenziale del 1348.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), prologo par. 2, vol. 1, pag. 105.16: Cominciata adunque nel detto tempo sua Cronica, quella di tempo in tempo seguío insino allo stremo de' suoi dì, che fu negli anni della Incarnazione del nostro Signore Redentore 1348 l'anno notabile della generale, e incredibile pestilenzia dell'anguinaia, la quale quasi in desolazione tutto il mondo ridusse.
[u.r. 05.02.2018]