ANGUSTIATO agg.

0.1 angustiato, angustïato, angustiati.

0.2 V. angustiare.

0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.).

In testi sett.: Pass. e Risurrez. udinese, XIV (ven.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Stremato, privato delle forze. 1.1 Indebolito, deperito (per amore). 2 Estens. Angosciato, addolorato. 2.1 Signif. incerto. 3 Ridotto in condizioni disagiate, misero, meschino.

0.8 Roberto Leporatti 19.05.2000.

1 Stremato, privato delle forze.

[1] Pass. e Risurrez. udinese, XIV (ven.), 135, pag. 194: Iesu era en la croxe molt fort angustiato, / dal sangue ke l'insia era debelitato.

[2] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 98.32: E stando Cristo su la croxe cossì angustiato e cum tanto dolore, domandò bevere.

1.1 Indebolito, deperito (per amore).

[1] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 2 Re 13, vol. 3, pag. 225.5: E dopo queste cose ad Assalom era una sorella bellissima, la quale avea nome Tamar; e intervenne che Amnon, figliuolo di David, l'amò troppo; [2] sì che era per lei molto angustiato, ed era infirmato per suo amore... || Cfr. 2 Re 13.2: «deperiret».

2 Estens. Angosciato, addolorato.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 16.43, pag. 120: «O figlio, figlio, figlio, / figlio, amoroso giglio! / figlio, chi dà consiglio / al cor mio angustïato?

2.1 Signif. incerto.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 9.66, pag. 94: Sospicarà maritota che non si' de lui prena: / tal glie verrà trestizia, che i seccarà onne vena; / accogliaràtte en camora, che nol senta vicina: / quale ce trarrai mena, de morte angustïate! || Contini annota: «'Che tormento vi subirai, angoscia mortale!'», e aggiunge: «È dubbio se angustiate sia un astratto singolare, arditamente analogico, o il plurale d'un angustiato 'angoscia' (ma sta in fatto che, come la Bonaccorsi, i codici più autorevoli leggono angustiata)»; ma cfr. Jacopone (ed. Ageno), p. 27, che invece interpreta: «'qual maniera di supplizi (morte: plur.) angosciosi vi sopporterai».

3 Ridotto in condizioni disagiate, misero, meschino.

[1] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 18, pag. 97.1: Sono iti stentando per lo mondo, vestiti di pelle di tassi e di capre, poveri, angustiati, afflitti, de' quali non era degno el mondo.

[u.r. 19.04.2010]