0.1 anemale, anemali, animal, animale, animali.
0.2 Lat. animalis, animalem (LEI s.v. animalis).
0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Dante, Convivio, 1304-7; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.6 N Non sempre è agevole distinguere tra agg. e sost.; le esemplificazioni del primo sono ristrette ai casi sicuri.
0.7 1 Proprio degli esseri viventi. 1.1 Pertinente alla sfera fisica e sensitiva dell'essere vivente (distinto da corporale, carnale, e da razionale, spirituale). 1.2 [Detto dell'uomo:] che sottomette la ragione ai sensi, che conduce una vita bestiale. 1.3 [Rif. all'eventuale natura sensitiva di corpi celesti].
0.8 Roberto Leporatti 31.05.2000.
1 Proprio degli esseri viventi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 13.83, vol. 3, pag. 214: Però se 'l caldo amor la chiara vista / de la prima virtù dispone e segna, / tutta la perfezion quivi s'acquista. / Così fu fatta già la terra degna / di tutta l'animal perfezïone; / così fu fatta la Vergine pregna...
1.1 Pertinente alla sfera fisica e sensitiva dell'essere vivente (distinto da corporale, carnale, e da razionale, spirituale).
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 301.11: Corpo forte tenere e debele alma, unde anima serva corpo e vertù rassionale a diletto animale sia sottoposto, cosa è perigliosa e laida troppo e ontosa a chi reggie.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 3, cap. 8, pag. 48.9: Ciò è ke dice l'apostolo: «Semenase el corpo anemale e resuscitarà corpo spirituale», cioè come el seme così el corpo nostro se mette sotto terra (et) enfracida e resurgerà sotilissimo.
[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 393.12: «Ogni anima nobile ha tre operazioni, cioè animale, intellettuale e divina».
[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 2.790, pag. 176: Lo spirito che fu dal padre messo / Per le ferventi stelle del Leone / Forma le membra movendosi spesso. / Da questo nasce lo spirto animale / E naturale di sua perfezione / Passando in atto sotto le prime ale.
[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 1, pag. 232.3: intanto che solenni uomini, vinti da questo furioso e fervente disiderio, non solo i sensi corporali ad ogni disonestà dispongono, ma eziandio le vertù animali disordina e disvia; intanto che l'onore si pospone, vergogna non si teme, pericolo non si vede o si considera.
[6] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 1, pag. 7.15: La qual sentenza esponendo l'abate Daniello, secondo che si legge nelle Collazioni de' santi Padri, dice così: Tre sono gli stati de gli uomini in questa vita, cioè carnale, animale, e spirituale. Carnale è l'uomo freddo senza calore di carità.
[7] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 24.8: Onde dice Avicenna: l'allegreçça conforta le virtudi, sì all'animali come alle vitali, et ingrassa il corpo; onde quelli che s'àe iscemato sangue, de' stare con coloro che lli delectino et piacciano...
[8] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2 part. 2, pag. 46, col. 2.11: Se una volta al dì il corpo nostro animale non fosse pasciuto di questo pane materiale, egli perderebbe il vigore della corporale fortezza...
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 7, pag. 32.18: In questo responne Avicenna e dice ca, quanno l'omo stao in luoco moito aito, tutta la virtute se reduce a confortare la virtute animale dello cerebro, che non [...] E imperciò le membra tremano, perché sse denudano della virtute regitiva.
1.1.1 [Rif. alla virtù immaginativa che presiede all'atto di sognare].
[1] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 327.3: Le cagioni dentro anche sono in due modi; chè la cagione che fa sognare, o ell'è animale o ell'è corporale. Animale è quando la persona, per alcuno pensiero o immaginazione o intima affezione ch'ella abbia, essendo desta e vegghiando, si muove la fantasia e la virtù immaginativa, e forma alcuno idolo e similitudine, secondo quel pensiero e secondo quell'affezione che la persona ha...
1.2 [Detto dell'uomo:] che sottomette la ragione ai sensi, che conduce una vita bestiale.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 438.12: O uomini animali, che considerate più le cose secondo i sensi corporali; o menti, o intelletti grossi, se la Scrittura non fosse sopra voi, allora sarebbe da dubitare e da maravigliare di quella giustizia...
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 14, vol. 1, pag. 106.9: Bene è dunque animale e bestiale uomo colui, il quale non usa ragione, nè considera per intelletto il suo Creatore, e Signore, e non pensa se non delle cose sensibili, e visibili come gli animali bruti.
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 42, vol. 2, pag. 54.11: Come per contrario l'uomo dissoluto e rio è detto bestia, non perchè non abbia spirito ed anima, ma perchè non vive secondo ragione; onde questo cotale chiama s. Paolo uomo animale, cioè bestiale; e dice, che non percipe le cose di Dio, anzi gli pajono stoltizia...
1.3 [Rif. all'eventuale natura sensitiva di corpi celesti].
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 3, pag. 60.3: Decto del sole e de la luna è da dire de le stelle, (et) dividese el tractato loro in quattro parti, e prima, se le stelle sono anemate et anemali; secondo, se sono anemali ke cibo usano acciò ke vivano...
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 132.25: E se pur vogliono dire, che siano animali animati questi luminari celesti, almeno questo pensino, che tanto ci sono di lungi, che i nostri prieghi udire non possono, sicchè invano si fanno.
[u.r. 05.02.2018]