0.1 anemal, anemale, anemali, anemalie, anemalio, animagl, animagli, animaglie, animai, animal, animal', animale, animali, animalibus, animalie, animalii, animalio, animallo, an'mal, annimaglie, annimale, hanimali.
0.2 Lat. animal (LEI s.v. animal).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 2.1.3.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg.>, 1288 (sen.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Disticha Catonis venez., XIII; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.); Esercizi cividal., XIV sm.
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.5 Anche s.f. (animale).
Locuz. e fras. animale bruto 2; animale divino 3; animale formale 5.1; animale immobile 2; animale imperfetto 2; animale intellettivo 3; animale irrazionale 2; animale perfetto 3; animale razionale 3; animale sensibile 2; animale terreno 3.4; animale vegetabile 5.2.1; animale vegetativo 5.2.1.
0.7 1 Essere vivente dotato di corpo, movimento spontaneo e anima sensitiva (l'uomo, nella sua natura fisica e sensibile, e le bestie). 2 Essere vivente, mobile, dotato di anima sensibile e corruttibile; bestia (contrapposto all'uomo in quanto essere razionale o per non possedere qualità sue peculiari come parlare, ridere ecc.). Locuz. nom. Animale bruto, irrazionale, sensibile. 2.1 Bestia (generic. distinta dall'uomo). 3 [Filos.] [Rif. all'uomo, con esplicitazione dei caratteri che lo distinguono dagli altri animali]. Locuz. nom. Animale intellettivo, razionale; fras. Animale divino, perfetto. 3.1 [Rif. all'uomo per sue qualità distintive rispetto agli altri animali o che in lui si manifestano al massimo grado (soprattutto la socialità)]. 3.2 Uomo (detto generic.). 3.3 [Detto della donna in senso spregiativo in invettive di tipo misogino]. 3.4 [Rif. a persona:] essere dotato di limitate vedute umane. Fras. Animale terreno. 3.5 [Detto del feto umano, animale solo sensibile prima di ricevere la virtù intellettiva]. 4 [Altre distinzioni all'interno della categoria degli esseri animati]. 4 [Rif. o attribuito a inanimati]. 4.1 [Rif. a corpi celesti, terra compresa]. 5 Estens. Cosa esistente (inclusi quindi gli esseri inanimati e i vegetali), creatura. 5.1 Fras. Animale formale: essere dotato di anima solo formale ossia materiale, corporea; minerale. 5.2 Esseri viventi, dotati di corpo e anima vegetativa (uomini, bestie, piante). 6 [Come argomento di opere didattiche]. 6.1 Titolo di un'opera di Aristotele. 7 [Astr.] Segno zodiacale, costellazione (animale del cielo).
0.8 Roberto Leporatti 31.05.2000.
1 Essere vivente dotato di corpo, movimento spontaneo e anima sensitiva (l'uomo, nella sua natura fisica e sensibile, e le bestie).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 13, pag. 226.16: ama Domenedio, e chiamalo in tua salute. E secondo che ogni animale ama assimiglianti; e così ogni huomo 'l proximo suo.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 35.23: E partendone noi da questo, venimo a li animali: [e] trovamo animale che sente e animato...
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 4, pag. 190.15: E ciascheduno de questi ch'è mosso ha in sé l'intelligenzia e la virtude motiva che move: come l'animale, c'ha en sé e·lle sue membra la virtude motiva che move; e quando alcuno de li suoi membri perde la virtude motiva, lo membro non se move maio...
[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 4, pag. 133.6: E perciò che l'uomo e tutti gli altri animali s'inchinano per natura a ingenerare cosa somigliante a sé...
[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 22.22: e perchè tutti gli animali, e cose che germinano, sono più pazienti del freddo che del caldo, per le dette cagioni, cioè perchè hae meno terreno, e perch'ee peggio abitata, è Africa minore che Europa e per sito e per genti.
[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 2, cap. 3, pag. 38.14: R(espond)o ke l'angelo non ène rationale, e ke non sia rationale potemo mostrare per tre vie. La prima via ène considerando l'anemale, lo quale se divide per rationale (et) inrationale: inperciò ke ongne cosa k'è rationale ène anemale e ongne anemale è corporale, e così se fosse rationale necessariamente siria corporale e materiale...
[7] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 11, pag. 255.4: Or cum po zo eser que home seit animal, e animal non sia hom? Or vel direm planament. Tota creatura que vif e se mof arma à, mas queste doe chose non à en sei...
[8] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), tenz. 1, canz. 1.10, pag. 450: Isvarïato son d'ogn'altro corpo, / fuor di natura son d'ogne animale; / e solo Amore m'ha condotto a tale, / che 'n sua propia natura tuttor resta / lo mio affetto, ed hami dato vesta / di sé...
[9] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 222.23: Nel calore sta la vita, e questo è in ogne animale; mei de' pesci, che tti paiono cosa fredda, sì hanno il calore naturale dentro, altrimenti non viverebbono.
[10] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 34, pag. 219.13:Delle creature che ànno vita, alcune hanno vita vegetativa, alcune sensitiva: vita vegetativa ànno le piante et l'erbe, vita sensitiva ànno li animali. Ma intra li animali è differentia, però che l'uno è migliore che l'altro, segondo che l'uno àe della vita più che l'altro.
[11] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 79, pag. 324.1: Lo nostro segnore Deo fe' tute le cose sì complutamente e sì ordenatamente e saviamente e compostamente como se pertene a lue, lo quale è sovrano componetore, sovram ordenatore e sovram senno e sommo bene, a la cue operatione no se po' raxonevelmente opponere per alcum animale.
[12] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 68, pag. 98.4: E li anemali simelmente no à plusor chavi ma un solo, lo qual dà enfluentia e movimento e consentimento en tuto lo corpo.
[13] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 8.4282, pag. 376: Dico che non farà, né fe' mai Dio / Animai, pietre od erbe e ciò che vedi, / Ove non sia virtute, a parer mio.
[14] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 2, 1-9, pag. 49, col. 1.5: Qui mostra commo a tal ora i animali mondani vanno a riquiare, ed ello puro alora s'aparechiava de sustignire quello affanno el qual significa che chi va a l'Inf. non speri requiare ma apparichisse de sostiniere infinita bataia, guerra e pena.
[15] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 186.2, pag. 125: Homo no, ma[la] bestia che 'l somigli, / vituperato pyù d'altro animale, / Deo te donò conoser ben e male: / ch'avesti liber arbitrio vols'igli.
[16] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 11, pag. 119.17: «Sì come negli animali, che quando l'anima e 'l corpo in uno si congiungono e permangono, questo cotale animale è chiamato; ma quando questa unitade, dell'uno e dell'altro per dispartimento, si dissolve, chiaro è che l'animale muore e che più animale non è.
[17] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 120.14: «Lu spiritu, in omni generacioni di animali, regi lu chelu, la terra, lu mari et l'ayru, però ka lu spiritu in sou naximentu si hedifica lu chelu per sou stari.
[18] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 73.5: Adonca rimovasi et stia ad una parti la naturali dulciza di vita, la quali avemu tutti li animali, da poy que, morta issa, se trova lu sou fini alquantu plù beatu oy plù prosperu.
[19] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 26.8, pag. 58: Era di stelle il cielo ancor dipinto / e dava lume l'argentata luna / di qua giù a ciaschuna / cosa ch'à vita o natura sensibile, / quando dal sonno mi trovai sì vinto, / che visibil non m'era cosa alchuna; / ma pur, quando la bruna / tenebra alli anima<l>i si fa visibile, / m'aparve in forma sì aspra e terribile / la päurosa Povertà taupina...
[20] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 2 parr. 1-6, pag. 111.20: e 'l giorno se n'andava e atoglieva gli animali che son in terra da le lor fatiche.
[21] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 116, pag. 122.6: L'umana spezie: è l'umana generazione spezie di questo genere che noi diciamo «animali»...
[22] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 22.1, pag. 24: A qualunque animale alberga in terra, / se non se alquanti ch'ànno in odio il sole, / tempo da travagliare è quanto è 'l giorno...
[23] Esercizi cividal., XIV sm., 54, pag. 111.7: Gll animagll, glli quagll, qual è fuart per grandeço di quarp, qual per ardiment di cur, uarta! di quantis çestis si ghatin, seont chu scrivin gllu filosofs in gllu sye codis.
2 Essere vivente, mobile, dotato di anima sensibile e corruttibile; bestia (contrapposto all'uomo in quanto essere razionale o per non possedere qualità sue peculiari come parlare, ridere ecc.). Locuz. nom. Animale bruto, irrazionale, sensibile.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 38.15: Ma in questa una cosa avanza l'uomo tutte le bestie et animali, che elli sa parlare.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 3.12: Cum ciò sia cosa che l'omo è più nobele de tutti li animali, degna cosa è ch'elli debbia entèndare en più nobili cose; ché noi vedemo li animali avere revolte le reni e le spalle enverso lo cielo, ch'è la più nobele cosa che noi vediamo, e 'l loro petto e 'l loro capo pondoroso piegato giù a terra, quasi a domandare lo pasto...
[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 1, pag. 128.38: Ma a l'uomo, ch'è più nobile di tutte l'altre bestie od animali, la natura non à dato né corna né unghie, dond'elli si possa difèndare...
[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, Prologo, pag. 147.5: Il primaio ordinamento di fare cittadi sceverò l'agresta e solinga vita degli uomini (che fue dallo incominciamento del secolo) dalla comunanza de' bruti animali, o vero fiere.
[5] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 7.49, pag. 220: Peggio che guerra, via reo se' più ch'omo: / ché l'omo perde in te discrezïone / e la razïonale operazione, / per che non poi tra gli animali è omo...
[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 1, pag. 89.2: In lo primo capitolo s'adomanda, con ciò sia cosa ke l'uomo ène el più nobile a(n)i(m)ale ke veruno altro, perké a sua defensione non à el naturale istrumento, cioè le corna come alcune bestie, colle quali se defenda...
[7] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 68, pag. 81.20: Sì como lo leone si à assai sentimento. Trovasi che 'l leone intra li sensibili animali abbi assai sentimento...
[8] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 68, pag. 333.60: Ma tu non t'addai qui d'un tratto, che se alcun'otta adiviene che l'omo non si curi de la morte, si è perch'è santo e spera altra vita, e i cristiani sperano vita eterna; ma io ti parlo ai pagani, che ssi credeano morire in corpo e in anima, come gli altri animali.
[9] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 7, pag. 190.8: e altrimenti dall'anima umana, che, avegna che da una parte sia da materia libera, da un'altra è impedita, sì com'è l'uomo ch'è tutto nell'acqua fuor del capo, del quale non si può dire che tutto sia nell'acqua né tutto fuor da quella; e altrimenti dalli animali, la cui anima tutta in materia è compresa...
[10] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 7, pag. 304.14: Sì come dice Aristotile nel secondo dell'Anima, «vivere è l'essere delli viventi»; e per ciò che vivere è per molti modi (sì come nelle piante vegetare, nelli animali vegetare e sentire e muovere, nelli uomini vegetare, sentire, muovere e ragionare o vero intelligere)...
[11] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 43, pag. 282.34: bem è raxom e convense che l'omo, chi à senno e conoscimento in sie, cognosca e dibia savere lo so essere e soa condition e tempo maiormente che li osegi o altri anima' no raxoneveli e sença senno.
[12] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 134, pag. 120.23: Lo bruto animalio parlava perzò ke lo povero pagan ke no aveva seno, sì com lo bruto animalio ke no ha seno, se deveva convertire a Deo laudare.
[13] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 64, pag. 94.2: chè altramente se de' correzer l'omo et altramente lo anemal ke s'è zenza raxon...
[14] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 1.5, pag. 125: Oltre non segue più la nostra luce / Fuor della superficie di quel primo / In qual natura, per poter, conduce / La forma intelligibil che divide / Noi da' animali per l'abito estrimo / Qual creatura mai tutto non vide.
[15] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 7, 130-144, pag. 175, col. 2.9: L'anima d'ogni bruto e delle piante. Nota che le anime degli animai bruti, e degli àlburi et erbe sono addutte in atto da movemento de celo, e però sono corruttibili e non eterne.
[16] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 418.9, pag. 252: Anchor gl'animali cum lor sentore / cuy mancha rasone non vive bene, / nì verun omo che trova honore.
[17] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), Ch. 74, pag. 828.21: Questo è nelle bestie, che·lla vacca mug[g]hia quando vuole il toro ecc.. E questo perché è? Però che nelli animali non è alcuna ragione ma solo apetito.
[18] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 4, pag. 94.34: La qual cosa intendendo Antonio, incominciò con grande cuore a lodare e ringraziare Iddio, e rallegrandosi ch'eziandio gli animalibruti e muti secondo il modo loro l'ubbidiano e conosceano, orò e disse...
[19] ? Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 18, pag. 90.32: L'aventura era questa: che ne la detta ysola era uno montone, el quale avea el vello suo d'oro, el quale montone era guardato da più maniere di diverse bestie, e ancho da certi animaliinrationali. || Il contesto sembra supporre una distinzione fra bestia e animale irrazionale sempre attestati come sinonimi.
[20] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 25.16: Gli altri animali partorio la terra in diverse forme per sua voglia, poi che 'l vecchio omore si riscaldoe dal fuoco del sole, e 'l fango e' molli pantani enfiaro per lo caldo, e gli abondevoli semi delle cose notricati nella viva terra, sì come nel ventre della madre, cuminciarono a crescere...
[21] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 1, pag. 608.24: Dio buono ci ha cosí distinti, e divisi dalle cose che non sentono, dandoci il sentimento; dagli animali venenati e mansueti, da mangiare e da non mangiare, dandoci la ragione e 'l conoscimento e lo intelletto.
[22] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 173.20: li uomini, e li animali hanno simile principio di generazione, quanto al corpo, ma non quanto a l'anima; però che l'anima de' bruti si produce per virtù el corpo...
[23] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 11, vol. 2, pag. 175.18: Ca per que ne maravilyarimu nuy se li animali, li quali non ànnu rasuni, sianu stati inganati da l'arti, con zò sia cosa que nuy viyamu que lu sacrilegiu desideriu carnali fu smossu et incitatu da la muta figura di una petra?
[24] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1. par. 17, pag. 40.5: Udito hai il cielo e la terra soggiogata dal mio figliuolo negl' iddii e negli uomini; ma che dirai tu ancora delle sue forze, estendentisi negli animali irrazionali, così celesti come terreni?
[25] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 35 [Antonio da Ferrara].44, pag. 74: Io maladico il suo buono intellecto, / che di suo stato vile / volse agrandir mio stile / e fuor delli animali trarmi a sciensa.
[26] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, parr. 65-69, pag. 437.21: Questo se intende che la simia è quasi facta a modo de omo, ma per vero essa è animal brutto.
[27] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 259.25: Li terzi sono li animali sensibili c'hanno forma, vivono e sentono.
[28] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 89.18: E se nuy, chi simo de tanta nobeletate de li quali la iniuria, nén tanto sia pizola, èy de grande vergogna (concessa de cosa che la qualetate delle persone manca et accresce in sé la qualitate delle iniurie) desideramo vendecta de queste iniurie che ne so' facte da li Grieci, non simmo adunca discisi da la condicione de li huomini de natura, concessa de cosa che vedimmo manifestamente li animali senza raysone questo avereno per usanza?
- [In similitudine o in opposizione con l'uomo o con la condizione umana].
[29] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 12.58, pag. 82: Per che mia vita, dico, è più ferale / che d'animale alcun, perché natura / segue; ma pur è in me tanto ismizura, / che fuggo e llasso lei, seguendo 'l contra.
[30] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 10.35, pag. 106: Disaventura batte· / ·me, co non finando mai, a dismisura; / ché, non com'om, ma com'altro animale / mi cor[r]eg[g]e Fortuna ad ongni male: / liber non son di me, lo giorno, un'ora!
[31] Dante, Rime, a. 1321, 49.101, pag. 188: Qui si raddoppia l'onta, / se ben si guarda là dov'io addito, / falsi animali, a voi ed altrui crudi, / che vedete gir nudi / per colli e per paludi / omini innanzi cui vizio è fuggito, / e voi tenete vil fango vestito.
[32] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 39.22, pag. 138: Guardanno en quello specchio, vidde la mia prudenza: / era una ensipienza d'anemalio bruto: / la lege del Segnore non abi en reverenza, / puse la mia entennenza al monno c'ho veduto...
[33] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), Tenz. 8.1.11, pag. 780: Ben so ch'ell'è vendetta corporale; / se non ch'en farla piggioràra l'onta / chi se ponesse col brutto animale.
[34] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 24.11, pag. 404: O doloroso avaro, anima stolta, / che guardi l'or come bruto animale, / lo qual non ha ragion né mai l'ascolta, / dimmi: ecco la morte...
[35] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I.2, pag. 40.18: Oltre a questo universalmente gulosi, bevitori, ebriachi e più al ventre serventi a guisa d'animali bruti, appresso alla lussuria, che a altro gli conobbe apertamente...
[36] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, parr. 102-105, pag. 103.13: Qui continuando D. introduce V. al proposito e a la quarta parte del capitulo, dicendo como questa lupa, cioè questo vitio de avaritia, se amoglia, cioè se fa mogliere, a multi animali, cioè omini bestiali. E dice «animali» per vilipendio, però che non vive con ragione.
[37] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 15, pag. 256.21: E però chi 'l suo diletto pone in ozioso stare, non si dee dire uomo, ma più tosto una pietra o uno legno, il quale, se mosso non è, già mai non si muove. Oh laudevole desiderio che questo è, di divenire d'uomo animale insensibile!
[38] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 67. (1376), pag. 281.5: Oimé, non ve ne fate invitare a lassargli, però ched e' non ci à tempo, e non è neuna cosa che faccia l'uomo bestiale quanto questo perverso vitio, e grande stoltitia è della creatura, che si tolle tanta dignità per tanto trista cosa e diventa animale bruto.
[39] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 19.12,pag. 47: Pensa che tu sey huom per la ragione, / la qual convien che ti sia principale / duce et guverno; et s'el ti ven a meno / questa parte, tu sei bruto animale: / seguendo il senso, curi senza freno, / et de huom in cervo fai traslatione.
[40] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 1, comp. 1.4, pag. 68: L'omo, che vinto da concupiscença / se volgie a seguitar lo suo delletto / non refrenando suo maligno affetto / a guisa d'animal fuor de sciença, / temer dée forte la giusta sentença / de l'alto sire che prociede retto / ala punicion d'ogni deffetto / sì come piaçe a sua summa prudença.
[41] Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.), lett. 13, pag. 52.26: e mai non compresi in me tanto lume di verità dell'amore unitivo, quanto i' ò compreso per la vostra lettara, e so sì forte invilito che mi pare essare un animale bruto, considerata la mia miseria e la mia ignoranza.
[42] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 26.65, pag. 59: [E però con vertù prendan vigore / li 'nnamorati e non per volere oro, / ché vertù è tesoro / col qual s'acquista il ben perpetuale / e peggio è sensa fama hom ch'anim[ale]».
- [In quanto sottomesso, maltrattato].
[43] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 67.2, pag. 325: Po' s'aviaron verso la cittate / Iesù menando com'un animale, / facendo lu' cader molte fïate: / e a diletto ognun li facìe male.
- [In quanto indocile, indisciplinato].
[44] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV. introduzione, pag. 264.29: se voi mi piacete o se io di piacervi m'ingegno, e spezialmente guardando che voi prima cha altro piaceste a un romitello, a un giovinetto senza sentimento, anzi a uno animal salvatico?
- [In quanto sciocco, sempliciotto].
[45] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII.9, pag. 560.13: E Bruno, conoscendolo in poche di volte che con lui stato era questo medico essere uno animale, cominciò di lui a avere il più bel tempo del mondo con sue nuove novelle...
- [In quanto rozzo, incolto].
[46] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 8.4284, pag. 376: E tu a me: «Or sono animai bruti / Quest'uomini silvestri? Che ne credi? / Pelosi, piccinacoli, negruti...!»
2.1 Bestia (generic. distinta dall'uomo).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 180.16: però che dicie San Giacopo ne la pistola sua: che la naura di tutti gli animali del mondo è domata da la natura dell'uomo, ma pur la lingua sua non può domare.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 149, pag. 8: Li bo e li oltri animai per mi trovan pastura, / Perzò ke l'erb e li arbori tornan in grand verdura.
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6. pt. 3, cap. 2, pag. 154.11: E trovamo e·lli animali molta diversità oposita: ché trovamo tali animali èssare armati, e avere li denti denanti de sopra, e non avere le corna...
[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 3, pag. 219.19: E così l'astore è femmina, e 'l terzuolo è maschio, ed è più vile che non è l'astore; e dunque, se delle bestie e dell'uccelli, e delli altri animali, e maschi e le femmine si combattono, e' pare che, secondo l'ordinanza della natura, che le femmine debbiano andare a combattere, siccome gli uomini, ed imprèndare a combattere.
[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 319.13: E continuamente alla detta grande mortalità crudeli segni e maraviglie andaro innanzi; perchè gli animali d'ogne generazione, che sofferano le lusinghe d'uomini, e cogli uomini sono usate di vivere, lasciate le mangiatoie e le stalle, con belamenti e terribili mugghi a' monti e alle selve fuggiero.
[6] Disticha Catonis venez., XIII, L. 4, dist. 11, pag. 75.20: Cu(m) ço sea causa qe tu p(re)pone a ti a temere tuti li anemali, eu comando a ti un homo plui eser temù da ti.
[7] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 39, pag. 111.4: S'el fo dato al bove a recognoscere lo so possessore et a l'aseno lo presepio del so signore, sì como se dice in la sancta Scriptura, e per quello k'el porta natura ke çascuno animale recognosce lo so signore, cum lo quale el domestega, ben è raxone e conven[en]te ke l'omo, a cui è dato senno e discretione et intendimento de cognoscere [lo bene dal male, dibia maiormente cognoscere] quel signore per lo quale e·lla soa grandeça e so honor tuto spera ad avere...
[8] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 37.20, vol. 1, pag. 251: Sì fosti pieno de caritade / ke insegnavi a l'animali / come dovessaro laudare / lo suo dolçe creatore. / Tanto fosti amico a Deo / ke le bestie t'ubidieno...
[9] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.28: Egliceron e unicorn fi dit esser lo capricorn, et è animal pizol, simel al cavré, ma è feletixem et ha un sol corn ila front.
[10] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 9, pag. 40.26: Nel quale diserto sono le molte bestie: ivi abondano i leoni, le molte pantere, e molti altri animali che non sono di qua.
[11] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 87, pag. 40.22: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona lavassi panni o alcuno trescame o interiora d'alcuno animale o bestia overo piedi in alcuna fonte di Chiarentana, o faessi alcuna soççura di suo corpo...
[12] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 15.2997, pag. 305: Molte altre proprietati son nel cervo / E in molti altri animai, che qui non scrivo / E nella stanca penna le riservo.
[13] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 24, 88-96, pag. 542, col. 1.1: Cuoia, çoè carte, imperçò che le membrane se fanno de coio d'animai.
[14] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 30.10, pag. 39: Bene certo l'odor de la pantera / retraçe gl'animali tuti a ley, / temendo sempre per ela perire; / ruçendo gl'ancide sì è 'la fera.
[15] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 128, pag. 376, col. 2: Lo sangue delli animali / correa como canali, / che allora se occideano, / che sacrificare voleano.
[16] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 77.16: et zo fu ancora quandu li stilli in lu mezu di lu chelu si giranu, et quandu tachi omni campu, et li pecuri et li auchelli et omni autru animali si riposa, et quandu ancora li airi et li aspri campi, vinendu la nocti, si abandunanu di li fatigy, et pensanusi di ripusari.
[17] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 26, pag. 124.14: e mirando per le valli veggono volare le mosche e gli ucciegli e gli altri animali, cioè ell' uno in qua, ell' altro in là.
[18] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II cap. 6, pag. 671.25: Poscia Noè, secondo il comandamento di Dio, uscí dell'arca, ed ebbe licenzia di manicare la carne degli animali, la quale non era mai usata di mangiare.
[19] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 52.12: Sikì, poi ki appimu xisu in terra, alcuni di nui auchisiru di killi animali cum loru ferri.
[20] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1061, pag. 68: E li anemali aveva chognosenza / tanta, ch'ei chognosè el suo posesore, / et adorava lui in mia presenza. / Sì che grande alegreza del chriatore / par che mostrase ogni chossa chriata / vedendo in tera nato el suo fatore.
[21] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, parr. 66-71, pag. 496.12: E però che lo vispristello, overo spiritello, è animale odiato e nocturno...
[22] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 73.1: non v'è niuno che lle faci morire, né uomo né altro animale e così vivono andando istando bevendo mangiando come lor diletta...
[23] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 138.15: Anche per l'acqua venivano arbori, navi, mole, tavole, animali, case, le quale violentemente avea tratto lo furore della acqua.
[24] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 252.28: E commo quilli animali cossì occisi e scorticati fossero posti de sopre li altari de quillo tiemplo e lo fuoco nce fosse puosto de sotto azò che quilli animali se devessero ardere e faressende lo sacrificio deputato, sobetamente in quillo luoco adevennero doe cose maravellose.
[25] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 41.1, pag. 95: Ne l'aspra selva, tra grande animali, / franco sedea, quando senti' una fera / venir gridando morte a vuoce altera.
[26] Esercizi cividal., XIV sm., 7, pag. 99.7: La bolp, la qual è molt pluy schaltrida degl agltris animagl, ven ghaçado inimievulmentri degl ghans.
- S.f.
[27] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 72, pag. 85.2: Sapere devemo che la leonissa à tutte quelle proprietà e figure sì come avemo dicto del leone, et oltra à tre proprietà principalmente. La prima si è ch'ella è scalterita animale.
- Fras. Animale imperfetto: forme animali elementari come gli invertebrati (in opp. a animale perfetto).
[28] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 73, pag. 356.10: «Ben sono certi animali che ssi chiamano animaliimperfetti, come sono vermi e certi sórrici e certi pesci: dicono i savi che il cielo piglia in ciò luogo di padre».
- [Animale marino fisso a corpi sommersi (ossia che tiene parte della pianta e parte dell'animale)]. Fras. Animale immobile.
[29] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 35.17: E cercando, noi trovamo una cosa engenerata che tene parte de planta e parte d'animale; e dìsarome spermentatori che la trovavano giù e·ll'acqua, e·llo fondo de la riva del mare...
[30] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 5, pag. 198.17: Imperciò che 'l senso solo da tutte altre cognizioni privato, agli animali immobili ha dato luogo, sì come sono le conchiglie del mare, e ciascune altre cose che a' sassi accostandosi si nutricano: ma la immaginazione alle belve mobili, nelle quali alcuno effetto di fuggire e di desiderare si vede.
2.1.1 Famiglia di animali specificata di volta in volta secondo l'ambiente da essa abitato (animali d'aria, d'acqua e di terra).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 4, pag. 158.18: E dovemo trovare de le plante nàsciare e·ll'acqua, perché li animali de l'acqua trovino la vivanda.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 247.20: E deppo' questo trovamo grandissima variazione e·lli animali de l'aire, come so' li ucelli, e·lla grandezza, ' e·lla fortezza, ' e·lla forma, ' e·llo colore e in ogne altro...
[3] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 5, pag. 67.14: Ed a nullo altro animale d'acqua addiviene quello che a lui, che mentre ch'egli sta sotto l'acqua non può inspirare.
[4] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 72.7: Della diversità dei pesci e di loro natura non dirà ora più il maestro che detto ha, anzi dirà degli altri animali che sono in terra, e prima dirà delli serpenti che sono in molte cose più simiglianti a' pesci.
[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 17, pag. 131.19: La terra è luogo dell'animale et non l'acqua: unde, se l'animale fusse messo in dell'acqua ad stare, sì v'affogherebbe.
[6] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 541.32: Essendo dimandato se 'l mare avea molte deversità di pescie, rispuse, che tucti gli ucelli ch'erano per l'aire e gli animali ch'erano per la terra erano in mare contrafacti.
[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II cap. 6, pag. 671.6: Spezialmente Noè co' suoi figliuoli e sua moglie e nuore; al quale Iddio, cento anni dinanzi al diluvio il manifestò e comandogli che facesse una arca grande per campare lui e sua famiglia con gli animali della terra.
[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 30.33: per lu quali signali se significau lu avinimentu di tantu apparatu di essercitu. Ca quillu, chò èn Xerses, qui era venutu per mari cun grandi naviliu, commu animali di terra et fugitivu a guisa di lepuru fu constrictu di riturnari con grandi pagura per terra a lu sou regnu.
2.1.2 [Detto di una parte delle bestie, soprattutto animali terrestri rispetto a pesci e uccelli].
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 5, cap. 5, pag. 135.8: In lo v.o cap(itol)o s'ademanda perké li ucelli bevendo como l'anemali non orinano come essi a(n)i(m)ali.
[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), Prologo, pag. 17.10: Qui se cominça lu libro de l'animali et de uccielli e de lloro nature per belli exempli.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 38, pag. 416.18: Egli vuol chiudere con avvisi le vie dell'aere e della terra, e, brievemente, ne' suoi pensieri gli nocciono il cielo e la terra, gli uccelli e gli animali, e qualunque altra creatura...
[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 141.17: le creature del savio e benigno Creatore sono create per diversi rispetti; chè alcune sono in nostro cibo, come molte erbe, e molti animali ed uccelli, e pesci...
[5] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 02.6, pag. 422: Om può saper ben fisica e natura / e legge con Decreto e Decretali, / e conventare en divina Scrittura / e in tutte sette l'arti liberali, / nigromanzia, alchìmia o ver d'augura, / e propietà d'uccelli o di animali, / e le vertù de l'erb'e che 'l procura, / e 'l pregio de le gemme orïentali.
2.1.3 Bestia domestica e da lavoro, gregge (anche come parte del patrimonio familiare).
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 219.12: Ancora de la multa pagura tucte le animalie ke so consuete de vivere enfra li genti, quale in monti quali in selve se nascondeano...
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 3, pag. 155.11: E per questo oposito è mestieri che se trovi specie d'animali domestichi che non sieno tutti segnati, come li cavalli e li buoi e altri, e li loro segni e· lloro se vadano mutando.
[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, prologo, pag. 1.16: Perchè nella casa del ricco padre, ch'è in grande famiglia, conciossiacosachè v'abbia animali di diverse generazioni ad utolità della masserizia, non v'è piccola la cura de' cani...
[4] Stat. pis., 1332, pag. 1269.24: In prima, che 'l dicto operario sia tenuto e debbia fare inventario, per publica scriptura, dei beni de la ditta Opra, mobili e immobili e animali...
[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 118, vol. 2, pag. 285.23: le possessioni di terra et vigna o vero casa et bestie et animali, sia condennata, essa comunanza et università, in L libre di denari al comune di Siena...
[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 108.3: Overo perchè ha voluto la natura, che ne l'isola di Cefalonia, conciosiacosa che tutti li mansueti dimestichi animali in ogni luogo col bere de l'acqua si togliano la sete, in quella isola la maggiore parte de l'anno le pecore a bocca aperta ricevono il vento, et in quello modo la sete spengono?
[7] Stat. mess., c. 1338, pag. 59.4: Item si alcuna pirsuna fachi vindiri in li buchirii di Missina, oy in tuctu lu sou districtu, becki oy capri oy pecuri, pir chascunu di quisti animali pagi a lu cabellotu grani dui; et si sunnu dui, pagi gr. IIII, et si sunnu tri, pagi pir putiga una, sicundu esti lu iornu.
[8] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 51, par. 10, vol. 1, pag. 211.28: E i polgle overo porce overo altre anemalie niuno leproso mande a vendere, ma vendere entra sé sia licito a ciascuno de loro.
[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 31, pag. 599.10: ciaschuno de luogho e de terra a terra fra la provincia, possa liberamente e sença pena e sença licentia o bulleta de Rectore, de thesorero, de mareschalco o de qualunque altro officiale portare, condure o menare o fare portare, condure e menare vino, grano, oleo, animali et ogni altra victualia...
[10] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 32, vol. 2, pag. 171.2: E i figliuoli di Israel Ruben e Gad aveano molte pecore; e aveano in animali una grande facultà.
2.1.4 [Filos.] Idea (platonica) dell'animale (distinta dall'animale particolare).
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 58, pag. 126.16: l'animale non si vede, ma l'uomo il pensa; ma l'uomo vede la spezie, siccome è un cane, o un cavallo.
2.1.5 [Animali fantastici, allegorici, esseri mostruosi].
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 5, pag. 19.20: Così del badalischio, ch'è il più pessimo e feroce animale che Idio creasse, che pur col guatare uccide...
[2] Intelligenza, XIV in. (tosc.), 228.2, pag. 205: Ed èvi ancora una bella figura, / un animal ch'uom appella Finice...
[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 46-66, pag. 338, col. 1.9: 'Centauri' sono animali meçi cavagli e megi omini li quai vano cum archi e cum sagitte pestilenziando quelle anime di tyranni che buglino in lo sangue.
[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 57.20: E quando venne al tempo del parturire, fecie uno animale el quale era mezzo uomo e mezzo toro, el quale fu chiamato Minotauro...
[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 97, pag. 194.1: Poi trovò santo Antonio in quel medesimo diserto uno animale, che dal bellico ingiù era cavallo con quattro piedi e dal bellico insù era uomo; e questi cotali sono chiamati dalli poeti centauri.
[6] San Brendano ven., XIV, pag. 232.2: sì viti ganbari grandi como omeni; sì viti animali molti stranii da veder e de diverse figure, et altre da do piè et altre da tre et altre da quatro, in per infina XII piè...
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 65.6: Intre questo andando, Iasone, con descrectione e maturitate, pervenne a lo luoco pericoloso ove erano li animali crudili, resguardao inprimo e vedeo li buoy che gittavano flamme abrusante per bocha tanto fortemente che yà chillo luoco parea tutto scalfato...
[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, parr. 15-22, pag. 157.13: Item questa parola 'pullicane', in uno modo significa «uno animale lo quale era mezo homo e mezo cane», e divisa significa, primo «li pulli», e poscia significa «lo cane latrabile».
[9] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ap 4, vol. 10, pag. 503.3: E nel conspetto della sedia a modo d'uno mare di vetro, simile al cristallo; e nel mezzo della sedia, e intorno della sedia, quattro animali pieni di occhi dinanzi e da drieto.
- [Esseri mostruosi (anche in contesto fig.)].
[10] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 31.50, vol. 1, pag. 531: Natura certo, quando lasciò l'arte / di sì fatti animali, assai fé bene / per tòrre tali essecutori a Marte.
[11] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 31-45, pag. 719, col. 1.23: Divene mostro, çoè che la Chesia per le richeçe divene mostro. E nota che 'mostro' si è animale defettivo secondo i ordini degl'organi della soa spezia.
[12] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 7.23, pag. 174: Ulisse, errando nel suo lungo esilio, / I divorati suoi compagni cari, / (Se 'l vero scrive Ovidio e Virgilio) / Dal fiero Polifem, con pianti amari / Pianse; ma poi l'animal disumano / Rendè al duolo allegrezze pari.
2.1.6 [Animali simbolici o allegorici].
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 1.100, vol. 1, pag. 16: Molti son li animali a cui s'ammoglia, / e più saranno ancora, infin che 'l veltro / verrà, che la farà morir con doglia.
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 1, 28-30, pag. 14, col. 2.4: e mostra com'el ave tentacione da tri vicii principali, zoè vanaioria, superbia et avarizia. E figura questi per III animali: çioè, una lonza...
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 313.18: E perciò l'Autore, come appare nel testo, la figura ad uno animale, lo quale [ha] le parti dinanzi d'uomo benigno e credibile, e quelle di drieto di serpe con coda venenosa, come di scorpione...
[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 19, pag. 97.14: Questo animale significha la santa chiesa di Roma, e' sette capi significhano le sette virtù che diè lo spirito santo; le diecie corna significhano li diecie comandamenti del vecchio testamento, e quali Dio diè a Moysè ne la tavola...
[5] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 130, pag. 283.12: Ma perché tu se' fatto bestia, tieni dentro nell'anima tua gli animali de' molti peccati mortali...
[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 146.28: Nello lato ritto della parte de sopra staievano quattro ordini de diverzi animali colle scelle, e tenevano cuorni alla vocca, e soffiavano como fussino vienti li quali facessino tempestate allo mare, e davano aiutorio alla nave che pericolassi.
- [I simboli animali dei 4 evangelisti].
[7] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 32.15, vol. 1, pag. 213: Noi credem sença fallança, / fermamente cum sperança, / tre persone, una sustantia, / da li sancti venerata. / Li animali oculati / k'evangelisti som chiamati / lauda[n] l'alta potest[ta]te / cum la voce concordata.
[8] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 29, 97-105, pag. 624, col. 2.7: Qui è da savere ch'Eçechiel pone ch'el vide li ditti animai, çoè: aquila, lione, omo e boe, che figurano li quatro Evangelisti...
- [Rif. al Demonio raffigurato come serpente].
[9] Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.), 43, pag. 21: E quando ella have zo digio, se volze verse lo serpente, / E ghe disse :»Com'è' tu sì osso ke tu mordi l'innocente? / Tu animallo bruto, com po' tu esse sì rabioso, / Sì osso e sì malvax e sì presumptüoso, / Ke tu offendi a l'homo con morso angustïoso, / Lo qual è fagio a l'imagine del patre glorïoso?».
[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 16, pag. 141.12: Quale è meglio, o più ragionevole: o dire e credere che il Figliuolo di Dio, rimanendo quello che era in deitade, prendesse nostra carne mortale, acciocché per questo modo facesse noi immortali, e levasse al cielo, facendoci partefici della sua divinitade, o inchinare la gentilezza della mente umana ad adorare gl'idoli sordi e muti, anzi le demonia, e gli uomini scellerati in forma e in figura di diversi animali, e dare loro onore divino?
[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 15, vol. 6, pag. 141.8: Ma elli, miserissimi, adorano li animali; e cose sanza sentimento, assomigliate a queste, peggiori sono di queste.
3 [Filos.] [Rif. all'uomo, con esplicitazione dei caratteri che lo distinguono dagli altri animali]. Locuz. nom. Animale intellettivo, razionale; fras. Animale divino, perfetto.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 42.12: Per bene chiarire sia questo l'exemplo nella diffinizione dell'uomo, la quale è questa: «L'uomo è animale razionale mortale». Certo queste parole si convegnono sì all'uomo che non si puote intendere d'altro, né di bestia, né d'uccello, né di pescie, però che in essi nonn à ragione...
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 154.1, pag. 222: Messer Bottaccio amico, ogn'animale / dico razionale, / in quanto ten ragion di sua natura; / e om, ch'ha legge e ragion naturale, / ben cernendo da male, / e in disragionata opera dura, / dico piò d'onne bestia è bestiale.
[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 11, pag. 172.2: Detto della fornichazione e delle sue spezie seghuita dello omicidio, il quale avendo ragione di pecchato è volontario e malizioso astengnimento d'animale razionale.
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 17, pag. 86.16: Non è così de l'omo: imperò ch'egli è il più nobile animale, abisogna di maestro, e avegna che ss'ammaestrino de le criature e degli uccelli ad alcuno atto, non è quello ammaestramento che gli sia necessario né utile, né ch'egli sappia che ssi sia.
[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 73, pag. 357.5: Nullo animale perfetto può fare la natura sanza padre e madre, e se questo è ne l'altre creature, questo al tutto è impossibile ne l'omo...
[6] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 8, pag. 104.13: e così seguiterebbe che lo perfettissimo animale, cioè l'uomo, fosse imperfettissimo - che è impossibile - e che quella parte, cioè la ragione, che è sua perfezione maggiore, fosse a lui cagione di maggiore difetto...
[7] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 30, pag. 227.10: Unde dice Tulio che solamente alla natura rationale è data la lingua ad parlare et nulla bestia puote parlare in veritade, pognamo che siano alcune che abbiano similitudine di voce, ché la loquela è data pur all'animalerationale.
[8] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 5.350, pag. 147: Gema chi regna e chi porta corona, / E tema gli accidenti feri e pravi / Ogni animal che di virtù ragiona.
[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 3, 13-21, pag. 86, col. 2.20: e quilli animali intellettivi che perden l'intelletto, sí diventan commo bestie...
[10] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 63.24: Così la condizione delle cose è rivolta, che 'l divino animale - per merito della ragione - altrimente non paia risplendere, se non con possessione di ricchezza sanza anima?
[11] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 259.26: Li quarti furono li animali razionali, ciò è l'uomo, il quale hae forma, vive e sente, e discerne ed ha la ragione, per che appare l'uomo con tutti li altri animali participare.
3.1 [Rif. all'uomo per sue qualità distintive rispetto agli altri animali o che in lui si manifestano al massimo grado (soprattutto la socialità)].
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 39, pag. 203.13: l'uomo è detto animale mansueto e dolce per natura, e così dee essere.
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 4, pag. 275.6: E però dice lo Filosofo che l'uomo naturalmente è compagnevole animale.
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 115-126, pag. 198, col. 1.6: No, se il maestro; çoè, 'l serave lo peço, lo qual appare per lo Filosofo nella Politica, sí com'è ditto l'omo è animale sociabele e non porave vivere ben cença compagnía.
[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 212.14: Rispondimi; se l'uomo non fossi in terra animale civile, cioè trattevole, ragionevole, e cittadinesco, ed acconcio ad essere retto, sarebbe egli [il] peggio?
[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 213.6: però ch'è manifesto ed appare (per quello ch'è detto di sopra quella parola - Lo ben che tutto il regno ec.), che l'uomo è animale civile politico, però ch'è uomo per intelletto...
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 5.88, vol. 1, pag. 88: «O animal grazïoso e benigno / che visitando vai per l'aere perso / noi che tignemmo il mondo di sanguigno...
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 84.17: Dico che nella prima aquista benivolenzia [dal]l'uditore, dove dice: o animale (intendi razionale mortale) grazioso, a ddenotare che in lui conoscevano ch'ra conceduto per grazia acquis[i]ta di visitare il regno de' morti sanza alcuna pena...
[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 16 son. 3.6, pag. 807: Io sono stato gran tempo degiuno / del pasto avuto, che no è disoguale / a quel ch'i' emmaginava aver, del quale / vago me stava, com' pregna del pruno; / e più vaghezza d'odir, più rauno / or da voi, ragionevole animale, / per ciò ch'ogni desio sormonta e sale, / sentendos'el diletto in ciascheduno.
[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Jacopo madr.1.9, pag. 29: Là vidi l'ombra e là la vera essenza. / Creatura gentil, animal degno, / salire in alto e rimirare 'l sole / singularmente tuo natura vole.
[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5 parr. 42-47, pag. 167.8: Qui quele anime dicono O animale , però che D. era col corpo, e quando l'anima è separata dal corpo, alora è ombra.
3.3 [Detto della donna in senso spregiativo in invettive di tipo misogino].
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 35, cap. 1, par. 5, pag. 493.3: Secondo filosofo. Che cosa è femmina? Confusione d'uomo, non sazievole bestia, continua sollecitudine, battaglia sanza mancare, cotidiano danno, tempesta di casa, annegamento dello incontenente uomo, vaso d'avolterio, pericoloso combattimento, animale pessimo, serpente che non si sazia, schiava dell'uomo.
[2] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 10.2, pag. 726: S'io veggo il dì che io mai mi dispigli / de l'animale, il qual si chiama moglie, / ch'io abbia sempre mai tristizia e doglie, / se con nessuna mai più mi rappigli!
[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 24.24: Oh fatica inestimabile, avere con così sospettoso animale a vivere, a conversare, e ultimamente ad invecchiare o a morire!
[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 30, pag. 214.24: La femina è confusione dell'uomo, non sazievole bestia, continua solicitudine, battaglia senza triegua, continuo danno, tempesta di casa, annegamento dell'uomo, vaso d'avolterio, pericoloso combattimento, animale pessimo e peso gravissimo.
[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 58.7, pag. 51: Così quest'animal brutto conquide / ciascun che vive, ed ogni luce oscura. / Al mondo spiace la sua opra e vista / più che non piacque adrieto in giovenezza; / e per questo che vede al cor acquista / superbia e ira ne la sua vechiezza...
3.4 [Rif. a persona:] essere dotato di limitate vedute umane. Fras. Animale terreno.
[1] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 436.5: Dunqua di che pur piangi e di mei non fini lamenti? Parla, dimmi la tua piò forte ragione, o terreno animale. Nulla te ne senti, per che mutulo taci...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 19.85, vol. 3, pag. 318: Certo a colui che meco s'assottiglia, / se la Scrittura sovra voi non fosse, / da dubitar sarebbe a maraviglia. / Oh terreni animali! oh menti grosse! / La prima volontà, ch'è da sé buona, / da sé, ch'è sommo ben, mai non si mosse.
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 67.15: Che è questa vostra desiderabile e chiara potenza? Non considerate voi, o terreni animali, a cui voi soprastare siate veduti?
[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 32.2, pag. 142: «Voi terreni animal disiderate / i voler vostri tututti seguire / mediante costei, cui voi chiamate / Fortuna buona e rea, secondo ch'essa / vi dà e to''mondana facultate.
[5] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 9.54, pag. 24: Dunque, da poi che tanto ben procura, / o terreni animali, state accorti / e drissate i pie' torti, / sì che possiate seguitar sua orma.
[6] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I. 31.9, pag. 32: «O stolte menti, o animali sciocchi! / poi che t'avrai co' tua inganni sciolto / e volando sarai fuggito via, / una parola, un riso, un muover d'occhi, / un dimostrarsi lieto il vago volto / farà tornarti più stretto che pria».
3.5 [Detto del feto umano, animale solo sensibile prima di ricevere la virtù intellettiva].
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 25.61, vol. 2, pag. 431: Ma come d'animal divegna fante, / non vedi tu ancor: quest'è tal punto, / che più savio di te fé già errante, / sì che per sua dottrina fé disgiunto / da l'anima il possibile intelletto, / perché da lui non vide organo assunto.
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 25, 1-15, pag. 515, col. 1.8: La terça cosa fa che Stazio solve lo ditto dubio digando inanci la formazione del corpo umano, e come doventa poi animale razionale.
[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 25, 61-78, pag. 527, col. 2.45: Or cussí quanto se pò dire a simele: lo feto è prima animale sensitivo; la grazia che poi lo sovravene dal Criatore conçunta cum ditto feto li fa cambiar forma sustanziale, e cussí devene animale rasonevele.
[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 4, proemio, pag. 47.12: e 'l Filosofo, terzo de Anima, e' fanne una cotale demostrazione: che lo f[e]to, nel principio della sua generazione, sia animale vegetativo...
4 [Rif. o attribuito a inanimati].
[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 023.8, pag. 83: se·ffose sangue saria ragunata: / no è animale c'ha sanguinitade. / Così dunque chi sangue non perdesse / in nullo modo doveria morire, / s'anima fosse sangue e sangue vita.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 113, pag. 373.8: La cosa, che non ha consentimento, non è animale razionale. Se la vertù è animale, ella è razionale. Ma ella non è razionale, dunque non è ella animale. || Cfr. Sen., Ep. XIX, 113, 20: «Virtus si animal est, rationale est; rationale autem non est, ergo nec animal».
[3] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 2.5, pag. 718: - Egli è un nome che si chiama Amore, / il quale ha signoria sopr'ogni stato. / - Egli è un animal proporzionato, / che gusti e dorma ed abbia in sé sentore? / - E' nasce di piacer e di dolzore; / animal no, ma è così un nome usato.
4.1 [Rif. a corpi celesti, terra compresa].
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 222.15: Lo monte Enna, lo quale arde con fornaci di solfo, non sarà sempre di fuoco, e non fu sempre di fuoco: però che, o vero che la terra è animale, e vive, e ha fessure che mandano fuori la fiamma per molti luoghi...
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 132.25: E se pur vogliono dire, che siano animali animati questi luminari celesti, almeno questo pensino, che tanto ci sono di lungi, che i nostri prieghi udire non possono, sicchè invano si fanno.
5 Estens. Cosa esistente (inclusi quindi gli esseri inanimati e i vegetali), creatura.
[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 259.21: Adunque, a evidenzia della detta considerazione, secondo l'oppinione de' savi, quatro spezie di creature e d'animali creò Iddio, oltre alli angeli. De' quali i primi sono li animali formali che hanno corpo e forma, come sono i cieli, il sole, la luna e le stelle, le pietre preziose, i metalli, le minere, le pietre comuni, e tutte l'altre cose corporee e formate. Li secondi sono li animali vegitabili c'hanno forma e vivono, come sono li alberi, le piante e l'erbe...
5.1 Fras. Animale formale: essere dotato di anima solo formale ossia materiale, corporea; minerale.
[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 259.22: De' quali i primi sono li animaliformali che hanno corpo e forma, come sono i cieli, il sole, la luna e le stelle, le pietre preziose, i metalli, le minere, le pietre comuni, e tutte l'altre cose corporee e formate.
[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 18, pag. 266.3: E acciò che noi dalli animali, o vero creature, formali incominciamo, è da riguardare il cielo, il sole, la luna e l'altre stelle, i quali dal camino loro, stato dal principio del mondo statuito, mai non si truova deviassero.
5.2 Esseri viventi, dotati di corpo e anima vegetativa (uomini, bestie, piante).
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 195, pag. 182: Ma tornando a la mente, / mi volsi e posi mente / intorno a la montagna; / e vidi turba magna / di diversi animali, / che non so ben dir quali: / ma omini e moglieri, / bestie, serpent'e fiere, / e pesci a grandi schiere, / e di molte maniere / ucelli voladori, / ed erbi e frutti e fiori, / e pietre e margarite / che son molto gradite, / e altre cose tante / che null'omo parlante / le porria nominare / né 'n parte divisare.
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 45.5: La seconda scienzia, cioè fisica, sì tratta le nature delle cose corporali, sì come sono animali e lle cose che ànno corpo; e di questa scienzia fue ritratta l'arte di medicina, ché, poi che fue connosciuta la natura dell'uomo e delli animali e de' loro cibi e dell'erbe e delle cose, assai bene poteano li savi argomentare la sanezza e curare la malizia.
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 7, proemio, pag. 178.20: Tutte le creature o procedono da Dio immediante, sì come sono li Angeli, l'anime, e li cieli; o mediante alcuna cosa, sì come sono li elementi, e li animali bruti sensitivi e vegetativi, che procedono da Dio mediante li cieli.
5.2.1 Locuz. nom. Animale vegetabile, vegetativo: essere dotato di anima solo vegetativa, pianta.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 29, proemio, pag. 628.21: il grado infimo, elementi simpliciter, pietre e metalli; nel grado mezzano, animali vegetativi simpliciter, erbe ed alberi: grado supremo, animali sensitivi simpliciter, cioè animali bruti.
[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 259.24: Li secondi sono li animali vegitabili c'hanno forma e vivono, come sono li alberi, le piante e l'erbe.
[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 28, pag. 609.10: Egli è vero che ogni animale vegetativo in nudrimento di sé attrae con le sue radici quella parte d'ogni elemento che gli bisogna...
6 [Come argomento di opere didattiche].
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 71.34: Onde si legge nel libro delli animali, che il dalfino quando elli vede, o truova alcuno altro dalfino morto, elli ne raguna molti, e piglianlo e portanlo nel fondo di mare...
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 24, 106-120, pag. 588, col. 1.2: Scriveno li Fysici in glie libri delle Nature degl'animai ch'elli è un oxello che à nomme 'Fenixe'...
[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 7, pag. 38.15: Ancora è nela parte d'Asia, Persia, Erminia, dove sono isole che vi nascono le calcatrici, dela cui natura diremo nel Naturale, ciò è nel Libro della natura degl'animali.
6.1 Titolo di un'opera di Aristotele.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 8, pag. 104.6: Ciascuno è certo che la natura umana è perfettissima di tutte l'altre nature di qua giù, e questo nullo niega, e Aristotile l'afferma quando dice nel duodecimo delli Animali che l'uomo è perfettissimo di tutti li animali.
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 474.6: Onde Aristotile disse, nel XVIIIJ delli Animali, che lo intelletto diviene di sopra, dimostrando che da Dio proceda.
[3] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 46.1: Onde dice Aristotile nel libro degli animali, ke 'l seme umano è superfluitade de la quale non bisogniamo.
7 [Astr.] Segno zodiacale, costellazione (animale del cielo).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 3, pag. 164.28: Adonqua pare che l'animale del cielo, c'ha a mantenere e a defèndare lo suo animale ch'elli ha a significare e·lla terra, od altro, abia quello anno alcuno impedimento da non poterelo defèndare...
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 8.19: e·lla quale spera de l'otone trovamo descritti e desegnati per li savi tutti li cerchi, e tutti li animali e tutte le stelle che so' e·ll'otava spera, cum tutte le sue figure e posizione e sito.
[3] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), Pt. II, cap. 3, pag. 114.4: Ed è dinominato questo cerchio zodiaco acciò che tanto è a dire quanto vita, imperciò che secondo il movimento de le pianete sotto esso circulo è ogne vita in queste cose di sotto, o vero ch'è detto zodiaco a zodias che viene a dire animale; imperciò che con ciò sia cosa che questo zodiaco si parte in 12 parti iguali, ciascuna parte si è chiamato segno e ciascuno segno ae nome speziale per nome d'alcuno animale.
- [In perifrasi a indicare un segno zodiacale].
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 9.5, vol. 2, pag. 138: La concubina di Titone antico / già s'imbiancava al balco d'orïente, / fuor de le braccia del suo dolce amico; / di gemme la sua fronte era lucente, / poste in figura del freddo animale / che con la coda percuote la gente...
[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 5.2, pag. 328: Febo, salendo con li suoi cavalli, / del ciel teneva l'umile animale, / ch'Europa portò sanza intervalli / là dove il nome suo dimora aguale...
[u.r. 05.02.2018]