ÀNIMO s.m.

0.1 alimo, almo, aneme, anemi, anemo, ànemo, anim, anim', animi, animj, animo, animu, annemo, annimi.

0.2 Lat. animus (LEI s.v. animus).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1280-97; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Doc. prat., 1305; Lett. garfagn., 1328/32; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. lucch., XIV pm.; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Doc. venez., 1300 (6); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Stat. moden., 1335; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Lett. napol., 1356; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per con forte animo > forte 1.

Locuz. e fras. accendere l'animo 1.4.2, 1.4.2.1; al mio animo 3.2.1; aprire l'animo 3.1.6; 3.2.3; apprendere l'animo 1.4.2; avere animo 3.1.1; avere in animo 3.1.1; con buono animo 3.1.7; con forte animo 4; con tutto l'animo 1.6.1; d'animo semplice 1.2.1; di buono animo 3.1.7; essere in animo 3.1.2; fortezza d'animo 4; forza d'animo 4; in buono animo 3.1.7; incendere l'animo 1.4.2; infiammare l'animo 1.4.2; mettersi in animo 3.1.3; muovere l'animo 3.2.4; mutare animo 3.2.2; parlare sopra animo 1.5.1; porre l'animo 3.1.5; ragione d'animo 2.1; rubare l'animo 1.4.1; secondo il mio animo 3.2.1; venire in animo 3.1.4.

0.7 1 [Relig.] Principio vitale dell'uomo, entità ritenuta immortale da varie dottrine religiose e filosofiche (in esplicita opposizione a corpo o a funzioni corporee). 1.1 Puro principio vitale. 1.2 Principio morale e religioso di rettitudine, teso alla sua perfezione o beatitudine. 1.3 Espressione della volontà, giustizia. 1.4 Sede delle passioni. 1.5 Sentimento ostile, animosità. 1.6 Sede delle emozioni, sensibilità, temperamento. 2 [Filos.] Principio di razionalità che conduce alla conoscenza e attributo distintivo della specie umana. 2.1 Fras. Ragione d'animo: sapienza. 2.2 Capacità di astrazione della conoscenza sensibile, intelletto. 2.3 Complesso delle facoltà intellettuali, ingegno. 3 Disposizione a compiere un'azione, intenzione; proposito. 3.1 Locuz. e fras. 3.2 Sede delle opinioni e delle convinzioni. 4 Disposizione psicologica e temperamentale nei confronti di difficoltà, avversità, pericoli. Locuz. nom.Fortezza, forza d'animo. 4.1 Capacità di reazione in situazioni difficili e rischiose, coraggio. 4.2 Carattere violento.

0.8 Fabio Romanini 30.11.2000.

1 [Relig.] Principio vitale dell'uomo, entità ritenuta immortale da varie dottrine religiose e filosofiche (in esplicita opposizione a corpo o a funzioni corporee).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 65, pag. 144.38: Questo nostro corpo è carico, e pena dell'animo, e strignelo, e tienlo legato, se filosofia non l'ajuta a farlo un poco respirare, e guardare alla natura delle cose, sicch' egli si sollievi alle cose divine.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 78, pag. 203.10: E perciò il savio scevera l'animo dal corpo, e conversa il più del tempo colla migliore, e divina parte di se medesimo, e coll'altra debole, e lamentosa, tanto quanto necessità il costrigne.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 434.2: Il digiuno rende l'animo attento alle sue cure, e lla satollezza dà sopore alli membri.

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 2.69, pag. 17: dunque salite su sanza esser lenti, / l'animo vinca la carne impigrita».

1.1 Puro principio vitale.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 113, pag. 370.33: Il mio animo è animale, e io sono animale, per tutto questo non siam noi due, perochè 'l mio animo è parte di me.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 133.7: e diventó ismorta come, essendo levate l'uve de la serotina vite, sono ismorte le fronde, le quale lo nuovo verno offende, e come li Cidoni maturi, li quali piegano li suoi rami, e li corni non anco bene acconci ai nostri cibi. E poi che l'animo ritornó, isquarciósi da petto li vestiri sottili e picchiasi sempre le gote non degne.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 544.11: E perché il giorno quivi non la cogliesse cominciò a volere smontar della torre, ma ella trovò non esservi la scala. Allora, quasi come se il mondo sotto i piedi venuto le fosse meno, le fuggì l'animo e vinta cadde sopra il battuto della torre.

1.1.1 Partirsi dal corpo (sogg. l'animo): morire.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 102, pag. 336.15: Tu dei securamente attendere quell'ora, che partirà l'animo dal corpo, perocch'ella è ultima al corpo, non all'animo.

1.2 Principio morale e religioso di rettitudine, teso alla sua perfezione o beatitudine.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 61.23: Mo' parola la vetrana a Panfilo e dise: «Molte fiade la sperança deli omini e la fadiga deli soi animi è endarno e molto voida.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 278.29: Et [[Claudius Tyberius]] abbe granne scientia de lectera et bello parlamento ma fo de pessimo animo et infengease de sapere quello ke non volea.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 179.6: Io» disse ella «non dico queste parole perch'io ti creda potere muovere; ma poi ch'io ao perduto il buon pregio e la castitade del corpo e dell'animo, non è gran cosa a perdere le parole e le cose vili».

[4] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 155.6: Forte e costante è l'animo che non si turba ne le cose aspre.

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 69, pag. 108.15: De la terza porta tien le chiavi la Giustizia, e a neuno la diserra né 'l lascia andare in paradiso, se non è d'animo giusto, e redde ad ogni persona sua ragione a cui è obligato.

[6] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 37.9: Unde nostro Singniore: «Che pro è all'omo, se tutto el mondo fruasse, all'animo suo poi porta tormento, e eterno?»

[7] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 4, pag. 121.15: mundus iste una dicta ecclesia se realegre con grandi canti et humili animi, perché ei nostru sengiore Christu triumphans che ane destructi li legami dela impia morte.

[8] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 25, pag. 423.10: Lo pudore è uno ritraimento d'animo da laide cose, con paura di cadere in quelle...

[9] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 9, pag. 15.6: Dunque pensa qual val meglio, o dire animo sì franco, e sì fornito, che neun male il possa corrompere, nè mutare, o animo fuori di tutta sofferenza. Questa differenza è tra Epicuro, e noi.

[10] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 386.2, pag. 236: Aristotile çudicha felice / l'anemo che solo adopra vertute, / poy d'una intelligentia abia salute, / e cascun perypatetico el diçe.

[11] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 208.24: Adunque i vizi inimicate, esercitate le virtudi, a diritte speranze l'animo su levate, e umili preghiere ad alto porgete.

[12] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 21, proemio, pag. 468.37: Contemplazione, è accostamento d'animo a Dio per elevazione dalle cose terrene.

[13] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 10, pag. 50.24: Esso Guido fu tenuto filosofo, e di magnio animo, e buono dicitore in rima; e fu valoroso in facti d'arme, ma ebbe per nulla tucti egli altri huomini.

[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 185.2: 1. A li puri et a li necti animi per virtuti dunarà gran dilectu se nuy manifestamu li cosi magnifici, li quali accideru a certi homini per lur meriti.

[15] Stat. lucch., XIV pm., pag. 77.27: Sopra -l septimo finalmente capitulo, soprasedette comandando che dovumque serà luogho dove infermi siano, li comandatori di quelle case con puro et devoto animo servano...

[16] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 10, pag. 25.21: E poi che Santa Elisabet seppe la fine del suo marito, incontanente con devotissimo animo prese lo stato e abito vedovile...

[17] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 844, pag. 192: Tuctotamen non vollio de altri l'animo judicare; / Beato chi à possuto questa gratia guadangnare!

[18] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 52, pag. 65.16: Dice ch'el fuoco pruova l'oro; così la miseria e' grandi e forti animi.

[19] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 19, pag. 78.20: Que dunquano utilità serave vincere i barbari, se nu se lassemo vincere a la crudelitae et a l'empietà? Vincere i stranii povoli avene per força de quigi, chi combateno, ma vincere gi vicii e i peccai vene da vertù d'animo.

1.2.1 Fras. D'animo semplice: non incline alle raffinatezze della civiltà.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 9.1: non credo che si possa dubitare che all'arme più acconcio non sia il popolo che dimora nella villa, il quale è sotto pura aria, ed a grandissime fatiche si nutrica, e tiene al sole la faccia, e dell'ombra non cura, e bagno non conosce, nè le morbidezze del mondo, ed è d'animo semplice, e di vile cibo contento, e ad ogni fatica sostenere ha indurate le membra...

1.3 Espressione della volontà, giustizia.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 20.9: Et là dove dice che non manteneano ragione intendo «ragione» cioè giustizia, della quale dicono i libri della legge che giustizia è perpetua e ferma volontade d'animo che dae a ciascuno sua ragione.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 68, pag. 76.14: E questa materia è tanto sottile che gl'antichi savi, che diedero al cominciamento dottrina di parlare, disson che di questa materia non si potea dire colla lingua, ma solo l'animo potea iudicare chi profferesse bene a ragione.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 113, pag. 371.38: Giustizia, cioè animo bene ordinato è animale.

1.4 Sede delle passioni.

[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 17.18: E così per errore e per nescitade la cieca e folle ardita signoria dell'animo, cioè la cupiditade, per mettere in opera sé medesima misusava le forze del corpo con aiuto di pessimi seguitatori.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 16, pag. 329.15: De la qual disse Tullio: io dico che questo è propio de la virtù, di riconciare gli animi e aggiungere ai suoi usi, cioè alle sue utilità.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 167.1: Ma vincer suo animo, costringere l'ira, temperare la vittoria, rizare lo nemico suo da ch'è caduto e crescerlo in sua dignità...

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 1, pag. 85.19: noi diremo omai quali movimenti d'animo ei re e i prenzi debbono seguire, e quali ellino debbono fuggire; e quali movimenti, cioè quali passioni d'animo, sono a lodare e quali da biasmare.

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 29, pag. 52.19: - Avarizia è una pestilenzia d'uno desiderio d'animo di guadagnare o di ritenere ricchezze-.

[6] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 25, pag. 145.18: E fall[e] per Furore, ch'è una tempesta d'animo che non considera ragione.

[7] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 7, pag. 162.33: unde dice Salamone innei Proverbii «Furatur enim ut exurientem inpleat animam, deprehensus quoque reddet septuplum (et) omnem substantiam domus sue tradet», cioè 'l'omo fura acciò ke satii l'a(n)i(m)o affamato (et) cupido...

[8] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 139, pag. 122.3: \D.\ Perqué voss -El [fì] batezà in agua? \M.\ L'aqua è contraria al fogo e questo fogo spetialmente si è per significanza lo peccao; spezialmente la ira in l'animo, la concopiscentia in la carne è com fogo.

[9] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 30, pag. 40.7: La terça cosa necessaria al rector a ben reçer si medemo si è aver le passion dell'anemo ordenadhe.

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 24, pag. 55.38: E perciò noi dobbiamo essere ammoniti, e confortati di non amare, nè odiare troppo la nostra vita, e di volere finirla, quando ragione vorrà, ma non follemente, perocchè l'uomo non dee seguire l'impeto dell'animo sopra al corso della vita.

[11] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), Ch. 4, pag. 814.33: Amore, sì com'io dissi, è una passione d'animo innata, cioè dentro nata.

[12] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 89.5: E io: «Per certo raccordarmi non posso, me mai essere stato d'animo libero, che d'alcuna cosa sempre non sia tormentato».

[13] Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 19, pag. 626.1: Cioè niuno animo non porrà giù li pensieri d'amore per incantamenti né per solfo vivo.

[14] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 4.3, pag. 549: Ligiadra donna mia, tanto me piace / mirar voi sempre con devota fede, / che 'n l' ànemo desio altro non sède / e diletto ciascun fuor quel li spiace.

[15] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 38, pag. 274.23: e non è vero amore quello ch'è tra congiunti e tra cognati, però ch'è amore parentale, e non puote esser amore senza gelosia, la quale è vera passione d'animo...

[16] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 38, pag. 102.37: Ella [[la mente]] è allora chiamata «anima», quando ella vivifica il corpo; ella è chiamata «animo», quando ella alcuna cosa vuole; ella è chiamata «ragione», quando ella alcuna cosa dirittamente giudica...

1.4.1 Fras. Rubare l'animo: suscitare l'amore, innamorare.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 235.1: In quello luogo spesse volte le giovane rubarono gli animi de' giovani e la lussuria fue nel vino e il fuoco fue nel fuoco.

1.4.2 Fras. Accendere, apprendere, incendere, infiammare l'animo (di qsa): provocare un eccesso di passioni (positive o negative), scuotere da un precedente stato di equilibrio. Accendersi, infiammarsi, ardere (sogg. l'animo): provare un aumento improvviso delle passioni.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 6, par. 8, pag. 455.25: Fame e sete per quella medesima cagione si dee schifare, perocché inasprisce e incende gli animi.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.16, pag. 144.30: Poi che cominciato abiamo, ardiamo il resto»: e tanto romore fu nella terra, che accese gli animi di tutti contro a Giano.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 232.30: E con queste parole accese l'animo e infiammò d'amore, e alla dubbiosa mente diede isperanza e cacciò la vergogna.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 64, pag. 141.23: I' voglio l'immagine de' valenti uomini per accendere il mio animo, e far festa della loro natività, e onorargli sempre.

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio, osservazioni, pag. 74.9: Ma sempre l'animo suo ardeva: la paura del perdere la signoria lo sprona a uccidere lo innociente...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 64.2: Paria [per quista risposta] que li Privernati avissiru pilyati l'armi con paroli, et però avianu inflamati li animi di li senaturi audendu zò.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 26, pag. 97.24: E già innumerabile quantità di saette e di tremanti dardi erano sopra i romani giovani discese, gittate dagli archi di Partia dalle arabe braccia, quando Lelio, nell'animo acceso di maravigliosa virtù, mosso il potente cavallo, dirizzò il chiaro ferro della sua lancia verso un grandissimo cavaliere...

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 2, pag. 64.24: e la sua bellezza di tanto fuoco gli accese l'animo, che la fiamma dell'amore appena gli capea nel petto, e quasi, vinto di disordinato amore, deliberava di lasciare l'eremo.

[9] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 14, pag. 104.23: Di queste cose furo gli animi della plebe sì appresi, e sì infiammati, che parve che a torto e a diritto dovessero seguitare e mantenere il difensore della loro franchigia.

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 19.37, pag. 142: ma poi che contro a me l'animo infiamma, / come hai udito, non me ne vidi uno / in cui fosse vertù quanto una dramma.

[11] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 44, pag. 172.9: Egli davanti a sè posti gli scudi di tre fortissimi giovani (perciò che già grandissima quantità d'ogni generazione di saettamento volava delle mura) alla città s'appressò: conforta e comanda quelle cose che nella bisogna sono, e molto ad accendere gli animi de' militi faceva lui essere presente, testimonio e ragguardatore della virtù e della viltà di ciascuno.

[12] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 153.1: Signori, non crediate che questo non sia de licenzia e voluntate dello papa, ca moiti tiranni faco violenzia nelli bieni della Chiesia». Per queste paravole accese li animi delli congregati.

1.4.2.1 Fras. Accendere l'animo a qsa: motivare e spronare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 10, pag. 377.1: E ancora quelli d'Arvernia e le genti di quelli confini, sollicitati a loro igli Edui, molte battaglie con Cesare fecero. I quali, di combattere affaticati, rifuggendo ad uno castello, a' cavalieri di Cesare per disiderio della preda a vincere lo castello s'accese l'animo, ma indarno...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 238.29: qui la vergine Cocythia mandò ai cani subbita rabbia, e toccò le nare loro d'odore cervino, acciò che ardentemente perseguissero il cervio: l'acqua fu prima cagione de' mali, e accese li animi agresti alla battaglia.

1.5 Sentimento ostile, animosità.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 135.22: Fermamento è il firmissimo et appostissimo argomento al giudicamento, come se Orestres volesse dire che ll'animo il quale la madre avea contra il suo padre, quel medesimo avea contra lui e contra le sue sorelle e contra il reame...

[2] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 20.19: 'Che è questo a dire, che quisti ribaldi e rimarchi vano in gliexia a so modo, e l'arcevescovo Ambroxo m'à cusì veperado ancoi, ch'io non reçevì çamai una sì gram vergogna? E a dire ch'io li tornase o farli favelare? Non so ch'io me diga, ché l'arcevescovo me pare avere sovra de mie grande animo'.

[3] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 3, pag. 29.6: Seguita giustamente quello ch'è giusto. Sopra la qual parola dice s. Gregorio, che ingiustamente fa giustizia quegli, che la fa per animo, o per vendetta.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 39, vol. 2, pag. 29.25: Fa, dice, e compi giustamente la giustizia. Sopra la qual parola dice s. Gregorio, che giustamente fa giustizia, chi la fa non per animo, ma per carità.

[5] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 137.1: Se noi vorrem por giù gli animi e con ragion riguardare, io mi credo che assai leggiermente potrem vedere gli antichi poeti avere imitate, tanto quanto all'umano ingegno è possibile, le pedate dello Spirito Santo...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 32.2: ben sapete che io so che le cose che al servigio di Dio si fanno, si deono fare tutte nettamente e senza alcuna ruggine d'animo: e chiunque altramenti fa, pecca.»

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 95, pag. 110.18: Ni quello sì non lo amava miga meyo Tristan, anci li prendé sì mortal animo inversso de lui qu'ello non ha ora alguna cossa sì mortalmentre como ello faseva a lui...

[8] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 2 Re 21, vol. 3, pag. 277.5: [4] E gli Gabaoniti dissero a lui: non è questione appo noi d'oro nè d'ariento, ma abbiamo animo contro a Saul e contro la sua casa; non vogliamo che uomo d'Israel sia morto.

1.5.1 Fras. Parlare sopra animo: esprimersi con animosità.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 14, pag. 151.16: Et [[corniola]] ha queste virtute, che, tocando la carne o in deto o al collo, la umilia le ire de quegli che parla soperbamente e sopra animo.

1.6 Sede delle emozioni, sensibilità, temperamento.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 59.10: Mai eu voio qe enfratanto lo to amore lo dibia abrasare, e qe madona Venus, la dea delo amore, sì adovre li ençegnosi cor deli çovenceli, açò qe chascun dibia recolir ençegno per questo studio, e qesta causa, çoè adovrar lo amore, sì comove li anemi e dà prosperitade a quili qe sè largi et à en odio li avari...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 218.13: «Che è parola?» «Parola è manifestamento d'animo».

[3] Stat. sen., 1280-97, par. 43, pag. 14.21: Item, statuimo che qualunque traesse fuore o vero sguainasse alcuno coltello contra alcuna altra persona iniuriosamente adirato animo, sia punito in V soldi di denari...

[4] Disticha Catonis venez., XIII, L. 3, dist. 6, pag. 67.12: Alguante fiade mete alegrece a li toi penseri, açò qe tu pose sostegnir, qual fadiga tu vòi en lo to anemo.

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 12, pag. 43.1: E cusì per la grande amistate k'è tra li nostri communi e per la grande unitate de core cum voi ne dolemo, e 'l vostro dolore amarica li nostri animi gravemente.

[6] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 5, pag. 79.2: Pompeio fo vertuoso cavaliere e savio e de gentile anemo e giusto et amatore de Roma e de la comune utilità.

[7] Novellino, XIII u.v. (fior.), 77, pag. 305.18: Un giorno, andando il donno a sollazzo con altri cavalieri [[...]] il donno il conobbe e con adiroso animo il fe' venire dinanzi da ssé...

[8] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1090, pag. 292: «Eo sì ò lo coro, l'animo e la mente / al meo Segnore Cristo a la cu' festa vegno, / la soa santa fé eo la ò e sì la tegno.»

[9] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.06, pag. 135.31: I Ghibellini, nè per anbasciate nè per minaccie avessono da Firenze, non li accettorono; e richiesono gli Uberti, Pazi di Valdarno e Ubertini, e 'l Vescovo, che sapea meglio gli ufici della guerra che della chiesa, il quale era de' Pazi, uomo superbo e di grande animo.

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 13, pag. 25.15: La cosa non certa ismuove l'animo pauroso sanza misura, secondo il vano, e falso pensiero, ch'egli ha immaginando conceputo dentro a se.

[11] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 384, col. 3.36: Catalina, de lo quale yo dico, vedendo l'alimo de li Romanj tanto pleno, cautamente incommenzane ad cercare lo mutamento de lo stato de Roma.

[12] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 26, pag. 110.13: O Petru, illi su dui generacioni de martirij, unu in plùpicu e l'autru in privatu; e pò essere tanta la bona volla in l'animu inver la passione de Xristu, de vulire substenire martiriu, che pir beni ke la pirsune non sia marturiata, illa pote avire lu meritu de lu martiriu».

[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 12.20: Et zo dictu Iuppiter mandau a Mercuriu sou figlu azò ki convertissi in alcuna mansuetudini li crudili animi di li Africani, però ki Eneas era arrivatu in killi parti.

[14] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. I, pag. 425.3: E abbi a mente ch'ora si è da pigliare l'animo de la femina co·llusinghe furtivamente, sì come l'acqua sot[t]entra ne la pendente ripa.

[15] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 403.8: Nessuno potrebbe con femmina tanta famigliarità avere, né da lei essere tanto amato, che potesse sapere lo segreto dell'animo suo, o conoscere di che animo ella favella.

[16] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 7, pag. 21.27: Filea Tarentino lungamente sotto spezie d'ambascieria dimorato a Roma, essendo uomo d'animo inquieto, e che patire non poteva l'ozio, nel quale troppo lungo gli pareva invecchiare, trovò modo d'avere l'entrata agli stadichi tarentini...

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 182.11: «Hector Hector, assay me èy grato cha mo' te vego senza arme, perzò che iammay non te puocte vedere insarmato; ma multo plu me forria grato se eo te potesse dare morte, commo lo mio animo desidera...

[18] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 31.7, pag. 74: Se le vertù celeste favoreggia, / pò l'huom securo star, ben che da terra / s'apresti insidie o manifesta guerra; / et se la ragion alma segnoreggia / le passion', sì ch'el senso coreggia / quel verace iudicio che non erra, / l'animo sta constante et non se atterra, / ben che fortuna grave aprexar veggia.

1.6.1 Locuz. avv. Con tutto l'animo: con completa disposizione interiore.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 32, par. 8, pag. 773.32: Ma, già multiplicata negli anni e in bellezza, con tutto l'animo desiderava le nozze mie, le quali sperava che gl'iddii avessero promesse a degno giovane, per aspetto e per età simile a me, che era bella...

[2] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 106, pag. 700.16: Certo rotti sono i Turchi e fugono; i nostri militi con tutto l'animo gli caccino.

[3] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 25, vol. 7, pag. 486.17: [15] Questo dice lo Signore Iddio; però che i Palestini vendetta feciono, e sonsi vendicati con tutto l'animo, uccidendo e mandando a effetto le vecchie e le antiche inimistadi...

2 [Filos.] Principio di razionalità che conduce alla conoscenza e attributo distintivo della specie umana.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 1, pag. 141.15: Unde disse Petro Alifonso che la natura de l'uomo ha questo in sé, che quando l'animo è turbato per alcuna cosa non può discernere la verità né falsità.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 11, pag. 222.16: Onde nonn- è neuna cosa sì da odiare nè sì mortale come la cupi[di]tà; però che quanto ella è magiore tanto più acieca lo lume de l'animo.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 76.20: Memoria è fermo ricevimento nell'animo delle cose e delle parole e dell'ordinamento d'esse.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 132.7: e quelli di Beozia in aiutorio s'adiunsero, essendo Ificrate loro doge; il quale essendo giovane di venti anni, la sua fragile età si guernia per la maturità del suo animo.

[5] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 3, pag. 148.4: come dice Cato: «Ira inpedit animum ne possit cernere verum», cioè 'l'ira inpedisce l'a(n)i(m)o acciò ke non possa conosciare la verità'...

[6] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 22, pag. 400.8: E non dicesse alcuno che ogni appetito sia animo; ché qui s'intende animo solamente quello che spetta alla parte razionale, cioè la volontade e lo 'ntelletto.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 41, pag. 89.9: Se tu vuogli sapere, che quest'è: questo si è l'animo, e la ragione in lui perfetta, perocchè l'uomo è animale razionale.

[8] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 44.7: Ed ecco l'altro segno del savio, però che parlare con voce aguta e stridente mostra infiamagione di cuore, la quale hae la sua radice in ira, la quale impedisce sì l'animo, che non può discernere il vero.

[9] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 289.12: Questo fatto fu astinente per la sapienza de l'animo, ma il detto di quella puttanuzza fu molto cortese e sollazzevole.

[10] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 43, pag. 62.27: Ma però che 'l dolore e l'ira impedisce l'animo, conviensi dire con Tullio: o ira, partiti, però che teco non si puote operare dirittamente.

2.1 Fras. Ragione d'animo: sapienza.

[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 12.1: Sì come quando ordino di ritrarre dell'antiche scritte le cose che sono fatte lontane dalla nostra ricordança per loro antichezza, intendo che eloquenzia congiunta con ragione d'animo, cioè con sapienzia, piùe agevolemente àe potuto conquistare e mettere inn opera ad hedifficare cittadi, a stutare molte battaglie, fare fermissime compagnie et anovare santissime amicizie.

2.2 Capacità di astrazione della conoscenza sensibile, intelletto.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 11, pag. 70.24: E ciò è che si suol dire, che, affatigare l'animo fa lo 'ngenio gentile, e continuare lo studio fa sommità di bellezze.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 114, pag. 376.2: Lo 'ngegno non può avere altro colore, che l'animo. Se l'animo è savio, e ornato, sano, e misurato, lo 'ngegno eziandio sarà sobrio, e netto.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 17, pag. 251.10: E che la potenza dell'animo per sua sottilitade conosca alcuna volta quello che dee venire, mostrasi in ciò che uno avvocato, che ebbe nome Deusdedit, lo quale in questa città morì, ora sono passati anni due, di dolore di lato, uno poco inanzi che ello morisse chiamò lo fante suo, e dissegli che gli apparecchiasse le vestimenta sue, chè si voleva vestire ed uscire fuori.

2.3 Complesso delle facoltà intellettuali, ingegno.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 11, pag. 65.19: Lo studio è uno plicamento, cioè pensamento dell'animo, sopra una cosa, con gran desiderio.

[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 13b.71, pag. 92: Donque, provedimento, / per fede e spera voler seguitare, / e retto in Lui sperare / aver dé', 'n Quello che cotidio cria / remedi, e quai pensria / animo mai, sì pog'à percepensa, / ma Ei bensì, in cui somm'è prudensa.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 26, pag. 293.13: Egli andava vedendo con l'animo tutte quelle vie le quali possibili sono ad uomo di fare per pervenire a un suo intendimento, e niuna credea che non ne fosse stata fatta da Fileno, se bisogno gli fu.

[4] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), c. 2, pag. 437.32: Per che ordine [si] perviene a perfecto trovamento di dire. Ingengno è uno asottigliamento dell'animo e uno aguçamento d'intellecto.

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 208.24: Ché questo è cosa che desidera molto l'animo dell'uomo, di sapere le cose che debbono essere innanzi ch'elle sieno.

[6] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 434, pag. 778.10: Poi che per li scaltrimenti d'Ulixe Acille fu tratto del monesterio e, posta giù la rocca e lo stame, prese l'arme e co la compagnia de' suoi Greci dirizzò l'animo e le vele verso la assediata Troia, aportò all'isola di Lerne...

[7] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 117.9: perciò che, poi che, allenate le lagrime della morte di Beatrice, diede agli amici suoi alcuna speranza della sua vita, incontanente loro entrò nell'animo che, dandogli per moglie una giovane, colei del tutto se ne potesse cacciare...

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 7, pag. 57.32: e come veduto l'ebbe, incontanente gli corse nell'animo un pensiero cattivo e mai più non statovi, e disse seco: 'Vedi a cui io do mangiare il mio!'

3 Disposizione a compiere un'azione, intenzione; proposito.

[1] Gl Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Venus], pag. 33.23: E no te vergonçaras né no aver dobio de dir li toi anemi, çoè le toi volontade, a çascuna femena, ké apena serà dentre mile femene una la qual devede a ti quelo ke tu li damandaras.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 206.22: Et Micissa recipeo le lectere, afletteo lo animo suo de fare bene ad Iugurta.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 162.21: Quella causa è appellata mirabile la quale è di tale convenente che dispiace all'uditore, perciò ch'è di sozza e di crudele operazione. Et perciò l'animo dell'uditore è contra noi et è straniato dalla nostra parte...

[4] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 11, pag. 71.4: e [negli] anni di mezo che son passati abbo sì posto l'animo a le cose e alle deletanze del mondo, che advegnia che io sia molto riccho...

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 14, pag. 50.6: Le mogli de' quali, considerando che erano vedove e cacciate, pigliaro arme: e acciò che fosse uno animo tra loro per simigliante condizione, uccisero i mariti campati.

[6] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 11, pag. 13.20: «Con ciò sia cosa che quello c'avete inteso di sopra dicesse o facesse o desse opera quanto potesse di fare, adizava l'animo delle genti contra 'l comune o no?...

[7] Doc. venez., 1300 (6), pag. 30.14: abiando question e demandason insembre de (con)pagnia e de oltre soe rason(e) avanti lo dito Graciadio Vivian siando consolo a quello te(n)po, et intra(n)be le parte de plan anemo e de una voluntade inse(n)bre sì volse et sì alese soi çudesi albitri...

[8] Stat. sen., Addizioni p. 1303, pag. 55.5: Et che in ogne caso che si contiene nè sopradecti capitoli, unde si debbia pagare kabella dell'entrata o vero dell'escita, se sarà facto pagamento de le entrate e serà denunziato a' soprastanti che staranno alle porte, o vero a' soprastanti generali che stanno ne la città, et a loro si faranno scrívare, colle some o vero con altre cose che abbiano animo di trarnele, le some o vero altre cose.

[9] Doc. prat., 1305, pag. 454.21: (e) contra volontà di coloro che v' erano entro sì entrarono ronpendo le porti e ll' u[s]cia di quelle gualchiere p(er) animo di rubare li pa(n)ni che v' erano entro (e) di piglare li uomini e menarline a Castiglone p(er) farli rimedire...

[10] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 165.1: E perzò voluntera e con deletevol talent e' inclin l'anim mè a redur in plan volgar le scriture dey sant homeng e dey phylosoph e altr doctor e valent e de granda actorità e de longa experientia...

[11] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 7, pag. 63.24: Se tu facessi una nave per animo d'andare in Alexandria, questa sarebbe mala operatione.

[12] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.643, pag. 176: L'animo to ni lo voler / unca mai fim no pò aver, / ni compimento aver no dé / en queste cosse, che ver lo dé / se no in De' sorengamente, / de chi el è quaxi semejente.

[13] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 81, pag. 214.5: Ciascuna cosa si de' rendere con quel volere, e animo, chent' ell'è data.

[14] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 7.9: Retornado indredo l'imperadori Teodoxio et abiando anemo de hedificare la cità de Bologna per lo comandamente de miser sancto Ambroxo, ello sì se infermò, de la quale infermitade ello morìe.

[15] Lett. garfagn., 1328/32, pag. 258.12: Ala nobele (e) savia do(n)pnama Biaxina, Mu(n)dello salut(e) como l'animo nosso desidera.

[16] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.7: Maravigliasi ancora degli ochi rilucenti mostranti duo stelle, la ritonditade de' quali quasi composta pare come congiunture di giemme, artificiosamente vaghi di volubilitade e non d'aspetto prodighi, quasi mostrando costanzia d'animo fermo, li quali eziamdio le redine di peli delle lappe rifrenavano modestamente.

[17] Stat. moden., 1335, cap. 1, pag. 368.21: Inprimeramente ordenemo tuti de uno animo e de una voluntae, che in le kalende de zenaro dui ministri per la compagnia dibiano fir elleti...

[18] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 90.31: 7. Eya, or dicamu di una paricha di duy homini, li quali commu foru discordanti per animu di emulaciuni, cussì foru convinti et per iugu di virtuti et per compagnia di hunuri.

[19] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 67, par. 4, vol. 2, pag. 119.8: E acioché a tucte se tolla cagione e animo de pecare, la paura de la pena soprestaente, statuimo ke quegnunque conmecterà malefitio alcuno en la cità, contado overo destrecto de Peroscia [[...]] sia punito e punito essere degga per ciascuno del comuno de Peroscia offitiale de doppia pena pecuniaria, de la quale essere devesse punito se enn altre dì conmectesse el malefitio sopredicto, secondo la forma de lo statuto.

[20] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I., pag. 55.17: in mezo del giuoco, lo qual allora era sanza arte, lo re diede al populo segni di dimandar la preda. E lo populo incontenente si levó, manifestando l'animo suo con grida, e metténo li omini le lor mane desiderose adosso a le donne...

[21] Doc. fior., 1311-50, 68, [1349], pag. 667.1: dirai a' detti Anziani et Comune che nuovamente Parente Ciaccioni et Posarello da Petroio, con certi altri sbanditi, acompagnati di loro districtuali, acompagnati [sic], di Sa' Miniato, di notte tempo con animo et intentione di sovertere quella Terra...

[22] Lett. napol., 1356, 6, pag. 130.3: Noy, recepute le lict(er)e toe (et) examinata la co(n)tinentia loro, la quale ad assai n(ost)ro placere ne ave declarata Nicola de San Ge(r)man(o), breveme(n)te respondendo (et) co(n) diricta et purissima intention(e), conoscemo qua(n)to lu bonu animo tuo e lla tua volu(n)tate ène calda allo n(ost)ro placere...

[23] Stat. fior., 1338/70, cap. 23, pag. 286.7: e possano e sieno tenuti [[i rettori]] e debbano torre la detta pena di fatto, sança fare alcuno processo, ricevuta l'accusa o dinunçia dal rettore a cui fosse detta la villania, ricevuto il giuramento che sia vero e che nol faccia per animo di calunnia, ma per la verità.

[24] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, parr. 1-6, pag. 159.25: A la 6.a esso introduce Paulo Malatesta e Francesca de' Polenti, però che quisti con deliberato animo pecaron in questo vitio de luxuria non guardando a parentado.

[25] Tristano Veneto, XIV, cap. 596, pag. 548.34: Non, donqua io son tropo aliegro; adonqua ello vignerà, se a Dio plase, et certo segondo lo mio aviso questo serave gran vergoncia se Tristan murisse sença Isota, perché sempre nui semo stadi una cossa, uno cuor, uno animo et d'una volontade.

3.1 Locuz. e fras.

3.1.1 [Seguita da un'infinitiva retta da di:] locuz. verb. Avere (in) animo: avere intenzione

[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 89.25: Appresso, già vicino alla sua morte, compuose uno libretto in prosa latina, il quale egli intitolò De vulgari eloquentia, dove intendea di dare dottrina, a chi imprendere la volesse, del dire in rima; e come che per lo detto libretto apparisca lui avere in animo di dovere in ciò comporre quattro libri...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 3, pag. 44.12: Il Saladino conobbe costui ottimamente esser saputo uscire del laccio il quale davanti a' piedi teso gli aveva, e per ciò dispose d'aprirgli il suo bisogno e vedere se servire il volesse; e così fece, aprendogli ciò che in animo avesse avuto di fare, se così discretamente, come fatto avea, non gli avesse risposto.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 3, pag. 520.32: il quale avvedimento Idio gli aveva tolto o per ciò che la ventura non doveva esser sua o perché egli aveva in animo d'ingannare i suoi compagni, a' quali, come s'avedeva averla trovata, il dovea palesare.

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 43, pag. 103.8: Meglio s'avvide degli atti, che gli Aretini faceano contro a lui, uno cavaliere piccolo e sparutissimo da Ferrara, quando entrò capitano d'Arezzo, che non fece messer Macheruffo, però che nel principio del suo officio al giuramento tagliò la via a chi avesse animo d'appiccare orinali o fare simili frasche.

3.1.2 [Seguita da un'infinitiva retta da di:] locuz. verb. Essere in animo a qno: avere volontà.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 13, pag. 116.22: E per ciò a qualunque di voi è in animo di volere avanti morire, che tante acerbe cose vedere, a colui o a quelli è appo me oggi apparecchiato il mangiare, e a' saziati di vino e di cibo quello beveraggio, che a me sarà dato, fia portato d'intorno.

3.1.3 [Seguita da un'infinitiva retta da di:] fras. Mettersi in animo: concepire un det. proposito.

[1] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 70.25: E lo imperador, oldido questo, molto se meraveià e domandà-li penetençia del so pecado. Et adesso, abudo conseio, sì se messe in anemo de andar sete ani per lo mondo e de far granda astinencia.

3.1.4 [Seguita da un'infinitiva retta da di:] fras. Venire in animo a qno: concepire un det. proposito.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 343, pag. 255.5: Ultimamente, essendosi scoperta una congiurazione fatta contro a Nerone da molti de' senatori e da più altri dell'ordine equestre e da' centurioni e da altri cittadini, essendo di quella prencipe un nobile giovane di Roma chiamato Pisone, venne in animo a Nerone di farlo morire, non perché in quella colpevole il trovasse ma per propia malvagità e come uomo che era disideroso d'adoperare crudelmente la sua potenzia co' ferri.

3.1.5 Fras. Porre l'animo a, in qsa: rivolgere (a qsa) la propria attenzione o volontà.

[1] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 136, pag. 975.18: Va' vedendo i molti fiumi e va' pensando come corrono bene e come sono dilettevoli, e poni l'animo tuo in cotali cose.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 3, pag. 458.23: Il santoccio credendo queste cose, tanto l'affezion del figliuol lo strinse, che egli non pose l'animo allo 'nganno fattogli dalla moglie ma gittato un gran sospiro disse: «Io il voglio andare a vedere.»

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 150, pag. 316.6: E così si credea la buona femina; di che madonna Francesca incontanente in lui puose l'animo e l'amor suo.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 33, pag. 344.13: Scipione, estimando la strettezza del luogo fare per lui, perciò che più atto gli pareva dovere essere il luogo stretto a combattere al romano milite, che allo ispagnuolo, che in quel luogo era diminuita la schiera de' nemici perchè tutta la loro moltitudine non vi capeva, e ancora a nuovo consiglio puose l'animo...

[5] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Dan 6, vol. 8, pag. 59.6: [14] La qual parola udendo il re, fu assai contristato, e pose l'animo suo per Daniele acciò che lo potesse liberare, e sino al tramontare del sole s'affaticava di liberarlo.

3.1.6 Fras. Aprire l'animo: confessare, rivelare le proprie intenzioni.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 563.28: E così dicendogli alcuna volta per più accenderlo, avvenne che, parendo a messer lo maestro una sera a vegghiare (parte che il lume teneva a Bruno e ch'e' la battaglia de' topi e delle gatte dipigneva) bene averlo co' suoi onor preso, che egli si dispose d'aprirgli l'animo suo...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 45, pag. 149.24: Il quale, come a doverla fare il vide disposto, essendo essi in Napoli, segretamente fu col re Carlo secondo, re di Cicilia, a cui stanza il detto papa poco davanti aveva fatti dodici cardinali, e, apertogli l'animo suo, gli promise d'aiutarlo con ogni forza della Chiesa nella guerra sua di Cicilia...

[3] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 6, pag. 7.4: Quivi fu i rromore grande della madre, come pensare si puote, e la fanciulla andandosene suso al suo luogo usato, diliberò d'aprire l'animo suo a' suoi frategli, e così fece...

3.1.7 Locuz. avv. Con, di, in buono animo: con disposizione positiva.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 93.3: Et puotesi fare questione che ssi fa ora, in questo modo: «Sono i Fregelliani in buono animo verso lo comune o no?».

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 24, pag. 276.2: Sii addunque buono, e comanda bene e buone cose, acciò che li servi tuoi con buono animo ti servano...

[3] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 19, pag. 25.8: io vo perdono tutto quello fatto di buono animo e di buona volontà.

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 19, pag. 257.17: Unde veraxemente me dovite amare e con bon animo e coro dare a mi vostro ayturio e conseio, sì como a vostro fratre et amigo fedele.

[5] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 202, pag. 310.17: Ed alora cominciò a parlare con altri baroni de l'oste; e catuno parea che fosse in buono animo di volersi pentere di ciò ch'aveano fatto.

[6] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.05, pag. 158.23: Partironsi i capitani molto allegri e di buono animo, e cominciarono a convertire gli uomini e dire parole di piatà.

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 50.3: Molte cose, Pietro, pajono buone, che non sono, perciò che non si fanno con buono animo.

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 183.26: anco semo stati antichi amici e pare(n)ti, e così i(n)te(n)diamo d'essere p(er) i(n)na(n)çi e richiedere lui come fratello, e così può fare egli noi e poteva ogni volta, e così ce li proffera a ogni suo piacere, acceptando co(n) buono animo ciò che scrivi dele sue p(ro)ferte.

[9] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 127.19: e tutti e' signori e cittadini di Sardegnia di una volontà e di buono animo si rachomandaro al re di Cicilia e lui gli accettò chome si chonviene chon patti e modi onesti e ragionevoli...

[10] Doc. prat., fior., 1367, pag. 285.10: Sia manifesto a ciascuna persona che leggerà o udirà leggere questa scritta come noi Toro di Berto di Tieri da Firenze per una parte, e Francesco di Marco da Prato per l'altra parte, i detti due nominati sono d'accordo di puro e di buono animo di fare compagnia insieme in Vignone questo dì Lunedì XXV d'Ottobre...

[11] Stat. cass., XIV, pag. 73.26: Si la co(n)gregacione s(er)à maiore sialy daty <aiuto> solacia, (et) da quilli isse aiutato con bono animo adimple lu officio lu quale è (com)misso ad isso.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 278.12: E facto fo che in quisto modo li vassalli, appresso poco iorni, foro reconciliati e receppero li loro ry ne li riamy, de bono animo e voluntate.

3.2 Sede delle opinioni e delle convinzioni.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 167.12: Insinuatio è un detto il quale, con infingimento parlando dintorno, covertamente entra nell'animo dell'uditore.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 26, pag. 353.5: Fermeza è, secondo che si dirà di sotto, ferma stabilità dell'animo e perseverante in buono proponimento.

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), Prologo, pag. 1.10: E perchè Dio non considera la quantità grande che è data, ma della affezione dell'animo è guardatore, considerando due piccole monete che una vedova avea date, disse che più che neuno altro in corbonam avea messo.

[4] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 66, pag. 296.23: Conciosiacosachè molti peccati s'ingenarano e si fanno, e molte mali oppinioni ne nascono nelli animi delli uomini e de le femine per cagione de' brevi e di scripture che si fanno ne carte non nate...

[5] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 168.21: Della qual cosa Paris le rende grazie, e delle sue ricchezze le proffera co llargho animo.

[6] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.22, pag. 151.8: Tutti i Ghibellini tennono co i Cerchi, perchè speravano avere da loro meno offesa; e tutti quelli che erano dell'animo di Giano della Bella, però che parea loro fussono stati dolenti della sua cacciata.

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 49.4: poi si levò, e andò a[l] letto di Lucrezia; e non potendola piegare al suo animo con lusinghe, nè con minacce di morte, finalmente con minacce d'infamia la vinse...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 50, vol. 3, pag. 108.10: e dall'altra parte i Viniziani naturalmente sono stati d'animo imperiale e Ghibellini, e' Fiorentini d'animo di santa Chiesa e Guelfi...

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 86.7: Et chistu molineru, richipendu chista grandi iniuria, monstrau di fora comu non sindi curava nenti, ma dintru l'animu so deliberau di killa iniuria diviniarisindi, beni si divissi perdiri la persuna et tutti li cosi soy.

[10] Doc. fior., 1353-58, (1357), pag. 103.15: e che iscritto vi sia a piè con lettere grosse, che qualunque persona volesse aporvi alchuno difetto, debia fra otto dì venire agli operai o ad altri per loro a dirne l'animo suo, e sarà udito graziosamente.

[11] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 19, pag. 149.17: «Rade volte aviene che nelle città non abbia diversi animi e parti, per la qual cosa genera dubbio quando un mio pare vi si truova, e, benché per me non bisogni pigliare alcun sospetto, per più sicurtà di voi non vi voglio entrare».

3.2.1 Locuz. avv. Al mio animo, secondo il mio animo: a parere, secondo il parere del parlante.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 36.10: Se alquanti di mala maniera usano malamente eloquenzia, non rimane pertanto che ll'uomo non debbia studiare in eloquenzia, al mio animo (cioè per mia sentenza), acciò che' rei uomini non abbiano podere di malfare a' buoni né di fare generale distruzione di tutti.

[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu canuscimentu..., pag. 575.38: Sicundu lu meu animu lu pilu ki si chama baio et scuru mi plachi plui, e supra tuti esti da laudari.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 37, pag. 75.19: Sì che lo re conmandà tuti quelli che yera là qu'elli devesse prender la raina, e qu'elli la metesse in prexion «infin a tanto qu'ella sia per lo çudisio liberada over del tuto morta, inperciò che de questo afar sè quella messa in l'aventura, segondo lo mio animo».

3.2.2 Fras. Mutare animo: cambiare opinione.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 8, pag. 62.6: Come messere Ermino udì questa parola, così subitamente il prese una vergogna tale, che ella ebbe forza di fargli mutare animo quasi tutto in contrario a quello che infino a quella ora aveva avuto...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (ii), par. 27, pag. 166.22: né sì piccolo romore di guerra nasce che essi incontanente non temano delle mercatantie messe in cammino; e quanti sensali parlan loro, tanti fan loro mutare animi e consigli.

3.2.3 Fras. Aprire l'animo di qno a qsa: persuadersi a cambiare opinione.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 489.24: Quale altro troverrai tu che in arme, in cavalli, in robe e in denari possa star come tu starai, volendo il tuo amor concedere a costei? Apri adunque l'animo alle mie parole e in te ritorna...

3.2.4 Fras. Muovere l'animo: convincere, commuovere.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 49.21: quella [[civile scienza]] ch'è sanza lite si fa domandando e rispondendo, ma non per lite, ma per dare alla gente insegnamento e via di ben fare, sì come sono i detti de' poeti che ànno messo inn iscritta l'antiche storie, le grandi battaglie e l'altre vicende che muovono li animi a ben fare.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 24, pag. 25.8: Maravigliosamente muove l'animo dell'uditore questo ridicimento, e fiedelo al cuore vie maggiormente, sì come quando l'uomo è fedito in uno luogo due volte.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 221.17: Molte cose muovono lo mio animo; ma poi che co maggiore forza assalgo lo terzo piantone, dubiando se io favelli o se io taccia, uno lagrimabile gemito è udito dentro dal munimento...

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, pag. 113.14: Certo non che tutte queste cose, ma la minore parte di loro era sofficiente a muovere l'animo della pura fanciulla, non che tu ancora impalmasti la mia dritta mano colla tua.

[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. V, cap. 13, pag. 692.10: Delli quale simulacione, fictione et ingani e de ciaschuno de le predicte, per evidencia e per verisimili indicij, li quali movanno l'animo del zudese, fia cognosciuto e fia sentenciato, consciderate delle persone e di luoghi di tempi e de le cagione le condictione, le qualità e lle verisimile coniecture.

4 Disposizione psicologica e temperamentale nei confronti di difficoltà, avversità, pericoli. Locuz. nom. Fortezza, forza d'animo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 5, pag. 29.14: Forza d'animo principalmente è nel disidéro dell'uomo per contastare alle cose, che impediscono il suo bene.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 283.1: I cavalieri di Roma erano avviliti, che non ardieno di metter fuori il piede, ovvero fermare l'animo di venire a battaglia...

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 44.24: Adunque diligentemente i giovani scelti che per animo e per corpo agli altri sopra stanno, e stati in continua prova mesi quattro...

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 64, pag. 178.11: E perk'eo [non] cognosco persona alcuna ke de meglor animo e de meglor voluntate portasse l'encargi e le visende de voi et de vostra glesia, cum eo aio voluntate et animo de portare e de sustinere cum tuta mia possança...

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 81, pag. 325.23: eio no conosco persona alcuna chi de meiore animo né de meiore voluntae né più fedelemente portasse tuto vostro carigho e vexende e de tuti quigi de vostra casa como eo ò abiu' et ò et avrò sempre voluntà et animo de portare e de sustignire tuto tempo de mia vita quelle con tuta mia posança...

[6] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 1, cap. 2, par. 2, pag. 35.6: Fortezza di corpo debilezza d'animo, e debilezza di corpo le più volte è fortezza d'animo.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 31, pag. 71.9: Poi coloro, che s'affaticano per cosa onesta, quanto più s'affaticheranno, e meno lasciando crescere i vizj, tanto più gli loderò, e conforterogliene, perocchè quanto la fatica è maggiore, tant'è maggiore animo portarla leggiermente.

[8] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 146.19: Lo stemperato d'ira fremisce? animo di leone aver si creda.

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 184.31: tutti li Ghibellini induceano il detto Conte [[Giordano]] a disfare Firenze; se non che detto Messer Farinata s'oppuose con tanto animo e vigore, che lla difese contro a tutti, e 'l Conte assentìe a llui.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 119.22: Adonca non vuci preghivili nìn miserabili plantu di unu vetranu misu a lu turmentu, anti lu sou valurusu confortu mutau lu animu et lu statu di la cittati tutta.

[11] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 678.23: E avendo esso animo romano e senno ateniese, con assai acconcio modo i parenti di Gisippo e que' di Sofronia in un tempio fé ragunare, e in quello entrato accompagnato da Gisippo solo, così agli aspettanti parlò...

[12] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 21, pag. 131.6: Intra queste difficultà Cornelio pretore, ora consolando, ora gastigando, gli animi dei militi raumiliò, e tutte le terre le quali ribellate s'erano ridusse nella giurisdizione de' Romani...

- Locuz. avv. Con forte animo.

[13] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 47.2: Se questa condizione del consolato è data a me, aciò che tutte le acierbitadi, tutti i dolori, tutti i tormenti patisse, io le porterò no solamente con forte animo ma eziandio volontieri...

[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Rubricario, vol. 1, pag. 4.26: Cap. 8, di li patri qui sustinniru con forti animu la morti di li lur filyoli.

[15] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 60, pag. 338.24: sì come savio, con forte animo ascolta le mie parole.

[16] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 2, vol. 3, pag. 25.15: e acciò che l'ira di Dio più non si spanda sopra noi, e che pazientemente e con forte animo sostegnamo l'aversità, riconoscendo Idio onnipotente...

4.1 Capacità di reazione in situazioni difficili e rischiose, coraggio.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 195.1: Il savio uomo ciò che li aviene sì sofferrà con iguale animo, ché sa che ciò è avenuto per legge divina, da la quale tutte le cose procedono.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 14, pag. 301.1: La sesta cosa si è, ch'ellino sieno in un volere e d'un animo più che quellino dell'oste, perciò ch'allora sono più forti e men deboli ad eser vinti.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 30.5: Costui morto, Semiramis sua moglie gli succedette nel regno: uomo per animo, ma per abito portatore di figliuoli.

[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 103.25: ed a coloro che disperano cresce l'audacia per lo buono confortamento del doge, e se dà vista che non tema accresce l'animo de' suoi...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 8 rubr., pag. 207.19: Come Pompeo era molto dubbioso della battaglia; e come poi, fatto animo, spronò avanti il suo destriere e parlò a' suoi cavalieri.

[6] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 519, pag. 344: Or[a] vidissci plangere e duru scapeliare / ke façia lu Temore! / Tantu era de pocu animu ke nnon credia scanpare / fin demanu in aurora.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 24, pag. 52.12: Scevola poteva in quella guerra fare alcuna cosa, per la quale egli avrebbe avuto migliore avventura, ma e' non potea far cosa, nella quale e' mostrasse maggiore animo.

[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 22.21: O misera! se tu fossi campata da la fortuna sanza me, che animo averesti tu ora?

[9] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 327.6: Mario Mellio fu uno cavaliere di Roma molto valoroso sì d'animo e sì d'arme...

[10] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 65.26: la nave è più tosto profondata da la tempesta quando el governatore viene meno, e gli altri e quali sono sotto el suo reggimento perdono ell'animo e 'l consiglio: e così debbono avere forteçça nell'animo.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 41.14: audendu zò Marcu Curciu qui era nobilissimu iuvini et d'animu et di lignaiu [[...]], muntau a cavallu et, sperunandulu con tuttu so putiri, lu brucau; et insemblamenti con sicu se derupau in quilla vuragini.

[12] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 32, pag. 406.20: E li Romani e li nemici sono questi medesimi ch'essere sogliono per lo tempo passato; e hanno quel medesimo animo, e quella medesima forza del corpo, e quelle medesime armi.

[13] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 74.3: E per questo e' Fiorentini senpre da poi àno temuto di venire alle mani de' Sanesi e afrontarsi co' loro, inperoché loro avevano provato più volte l'animo e la prudenza de' Sanesi.

[14] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 19, pag. 46.28: M. Centenio Penula fu uomo ragguardevole intra' centurioni del primo pilo, sì per grandezza di corpo, e sì per animo.

4.2 Carattere violento.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 93.14: Lo boe lo quale è nero et ae piccole corne, è assay meno utele che non è lo rosso, e quando è castrato allora cresce due cose, la força e le corne, avegna che non sia de tanta fereçça né con tanto animo sì chome dinanzi.

[2] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. I, pag. 408.15: Dicoti che 'l capo del toro si carica coll'arato e ' cavalli che·ssono di grande animo pur s'atritano tra' denti per li freni.

[u.r. 26.03.2024]