ANNAFFIARE v.

0.1 annaffia, annaffiare.

0.2 Da lat. afflare (LEI s.v. afflare, 1, 1250.5-12).

0.3 Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.); Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.).

0.5 Per le forme aferetiche del tipo 'n(n)afiare v. innaffiare.

0.7 1 Bagnare con acqua a pioggia.

0.8 Chiara Coluccia 26.01.2000.

1 Bagnare con acqua a pioggia.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 11.63, pag. 285: «Vedi 'l paese che la Fame graffia / e donde l'Oreade già la tolse. / E come leggi in molte pataffia, / quest'è sì fuor d'ogni dolce pastura, / che poco giova se pioggia l'annaffia».

[2] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 13, pag. 91.9: ho fatto gli orti e giardini, ho annestato arbori d'ogni generazione; ho rifatti vivai d'acque per annaffiare le selvi de' legni che fanno frutto; ho posseduto e servi e le schiave, ed ho avuto grande famiglia...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 68, Pentecoste, vol. 2, pag. 647.19: Ecco il segno del loro riempimento; il pieno vasello trabocca, il fuoco nel seno suo non si può nascondere". Cominciaro ancora ad annaffiare le luogora d'intorno. Onde tanto tosto cominciò san Piero a predicare e convertìo tremilia uomini.

[u.r. 05.02.2018]