0.1 annoctava, annotta, annottandusi, annottar, annottare, annottava, anocta, anotta, anottare, anottava.
0.2 Lat. parlato *adnoctare (DELI 2 s.v. annottare).
0.3 Paganino da Serzana, XIII (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Paganino da Serzana, XIII (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.).
In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Lett. sic., 1341.
0.7 1 Farsi notte, divenire buio; anche pron. 2 Sost. Il farsi notte, crepuscolo. 3 Signif. non accertato.
0.8 Roberto Leporatti 02.06.2000.
1 Farsi notte, divenire buio; anche pron.
[1] Paganino da Serzana, XIII (tosc.), 9, pag. 115: Contra lo meo volere / Amor mi face amare / donna di grande affare,- troppo altera, / per che lo meo servire / non mi porà aiutare / ver' lo suo disdegnare,- tant'è fera: / ché la sua fresca cera / già d'amar non s'adotta, / né giorno non anotta- là du' apari.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 34.5, vol. 1, pag. 583: «Come quando una grossa nebbia spira, / o quando l'emisperio nostro annotta, / par di lungi un molin che 'l vento gira, / veder mi parve un tal dificio allotta...
[3] Lett. sic., 1341, pag. 116.11: Ancora cuntaru, Signuri, kisti ki, annottandusi, anti ki ipsi sindi fugissiru, illi auderu grandi rimuri pir la hosti, gridandu: «a l'armi, a l'armi!»...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 305, vol. 2, pag. 472.23: ma a la fine tra per lo soperchio di gente, eperché s'anottava, que' de' Fiorentini si ritrassono alle schiere loro...
[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, parr. 1-5, pag. 487.9: Qui D. fa una comparatione che esso vedea li vexilli, idest li segnali, a modo che quando spira, idest se disippa una grossa nebia, o quando anocta questo nostro emisperio, idest questa parte dove noi abitemo, che non pò parere chiaro a la vista nostra...
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 18, pag. 180.6: Et appressemandosse la posta de lo sole, che yà lo iuorno annoctava, perzò la vattaglya fo despartuta, e ll'una parte e ll'altra se nde retornaro alle loro maysune.
2 Sost. Il farsi notte, crepuscolo.
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 357, pag. 421.12: E quando venne verso l'anottare, la reina Eccuba e Pollisena e l'altre dame e damigelle ch'erano al tempio venute si misero al riparo verso la città...
[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 49.62, pag. 833: E già veggendo delle stelle adorno / il cielo, in me dell'annottar doglioso, / quindi partimmi sanza far soggiorno.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 3.3542, pag. 335: Queste fatture e questi sortileggi, / E carmi che si fanno sopra l'acque / Io non credevo, di ciò mi correggi, / L'immagin dello stagno e della cira, / E vespertilio con scritta di sangue / Che con lo spago legato si tira, / E l'annottare delle prave vecchie / Che par che in cielo la stella s'insangue, / Spirti veder alcun pur che si specchie».
[u.r. 05.02.2018]