ANNOTTIRE v.

0.1 anottiscono, anutir, anutire, anuttiva.

0.2 Da notte.

0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.).

In testi sett.: Tristano Veneto, XIV.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Farsi notte, divenire buio. 1.1 Pron. Farsi scuro per il sopravvenire delle tenebre.

0.8 Roberto Leporatti 25.07.2006.

1 Farsi notte, divenire buio.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 578, pag. 536.30: «Signor, el comenza anutir, e se vui savé in qual parte nui posamo albergar oramai, sì andemo là».

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 15, pag. 23.6: E quando noi avemo andato insino a vespero, sì uscì la bestia del camino e intrò in una molto spesa selva da vilani, e tanto andò avanti e io apresso ched e' cominciò ad anutire.

1.1 Pron. Farsi scuro per il sopravvenire delle tenebre.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 3, pag. 225.38: Ed intanto lo sole si corica e li scuri monti sì si anottiscono. Noi cerchiamo la via e ispandiamo le alie delle vele; e già l'aurora arrossava, cacciate via le stelle, quando dalla lungi noi veggiamo li scuri monti e l'umile Italia.

[u.r. 25.07.2006]