ANNULLARE v.

0.1 annulla, annullando, annullao, annullar, annullaranno, annullare, annullari, annullarla, annullaro, annullaron, annullarono, annullasse, annullata, annullate, annullati, annullato, annullau, annullava, annullay, annullerà , annulleranno, annullerò, annulli, annulliamo, annullo, annullò, annullossi, anular, anulare, anulata, anulla, anullamo, anullando, anullano, anullare, anullari, anullarlu, anullarono, anullassono, anullata, anullati, anullato, anullau, anullavano, anullay, anullemmo, anulliamo, anullò.

0.2 Lat. tardo adnullare (DELI 2 s.v. annullare).

0.3 Cronica fior., XIII ex.: 1.2.1.

0.4 In testi tosc.: Cronica fior., XIII ex.; Stat. sen., 1298-1309; Stat. pis., a. 1327; Stat. volt., 1336; Stat. prat., 1347; Stat. lucch., 1362.

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Ridurre a nulla, cancellare, vanificare. 1.1 Rendere vano, inutile, inefficace. 1.2 [Dir.] Rendere nullo, non valido un atto pubblico; condonare, revocare. 1.3 Cancellare, rendere non più valido un impegno morale (come una promessa o un'offesa subita). 1.4 Sterminare, uccidere. 1.5 Emendare, purificare. 1.6 Calmare, placare. 1.7 Pron. Finire (detto dell'anno). 2 2 Togliere o perdere valore, svilire o svilirsi, umiliare o umiliarsi (anche pron.). 2.1 Ridurre in una condizione di inferiorità, togliere ricchezze, prestigio, potere. 2.2 Rinunciare a se stesso.

0.8 Roberto Leporatti 05.06.2000.

1 Ridurre a nulla, cancellare, vanificare (anche pron.).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 13, pag. 81.33: Sia da voi conceduto adunque che io prima, percosso da Antropos, renda lo spirito agl'iddii infernali co' precedenti morti insieme, che io sotto le mie braccia vegga il mio regno annullare -.

[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 13, pag. 58.5: perocchè il fuoco dell'amore, quando è molto grande, non si può spegnere subitamente, ma incominciasi a diminuire a poco a poco, tanto che si annulla.

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 90.24: O menti sciocche, una brieve particella d'una ora separarà dal caduco corpo lo spirito, e tutte queste vituperevoli fatiche annullerà , e il tempo, nel quale ogni cosa suol consumarsi, o annullerà prestamente la memoria del ricco, o quella per alcuno spazio con gran vergogna di lui serverà!

[4] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.92, pag. 97: Questa imbruttisce, consuma e delude / I corpi nostri, e le ricchezze annulla, / E ogni forza, da chi l'ha, ischiude.

[5] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 7.8, pag. 19: Lo degno e dolce amor del natio loco, / che nel cor di ciaschun Natura cria, / volge la mente mia, / Pisa, sovente ad contemplar tuo stato, / unde l'alma dolor sente non pocho, / però ch'io veggio ch'èe, per guerra ria, / tucta tua vigoria / e ogni tuo poder quasi annullato...

[6] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 32.37, pag. 72: Però Hone[s]tà, dignità, honore e stato, / choi beni che ci fanno li elementi, / Fortuna dà, perché le nostre menti / s'accendano ad amar<e> lo sommo bene; / et poi che 'l senso alquanto è dilectato, / ella va contra lui con aspri venti, / annullando li stati con tormenti...

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 10, pag. 101.33: Ch'eli sum alquanti chi studiam de bem far, per poer mermà' e anular la gracia e la fama d'atri, e no se passem de lo bem ch'eli fam, ma de loso per lo qua [se] reputam megloi e maoi che li atri.

1.1 Rendere vano, inutile, inefficace.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 207.20: Or dirai tu: se in mia podestade è posto mutare il proposto, io annullerò la Providenza, quando quelle cose ch'ella anticonosce, forse muterò. Io risponderò: per certo te potere il tuo proponimento piegare...

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 4. par. 3, pag. 97.12: Questa più che io non voleva mi spronava; questa ogni scusa che meco di lui faceva, quasi consapevole de' suoi fatti, annullava...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 26, pag. 313.6: Nel suo processo non avrà luogo il soffisticare delli avogadi, le gavillazioni de' procuratori o falsità di testimoni, né vani argomenti loici e ecezzione di sofista. Rotti fieno e anullati per certo dalla sua infinita sapienzia.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 39, pag. 208.6: Questo dicevano in celato quelli ch'erano nell'oste, conoscendo che la loro congiurazione era annullata per l'arte del consolo.

[5] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 9 O sola eletta, 60, pag. 54: Poi te recorda come el fe' ardente / col Spirito Santo la turba apostolica / a sofferir per noi morte innocente: / ché volendo ampliar la Fé cattolica, / non temêr mai affanno né martiro, / per annullar la fede diabolica.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 291.7: Ma yo, essendo instructo semelemente in la decta arte, per contrarie operaccione tucte le soy incantaccione destrussy et annullay e, como se dice che l'arte èy gabata per la semele arte, tanta vertute appero le mei arte contra quelle de Circe che yo con tucti li compagni ch'erano con mico me partive, lassando Circe multo angossusa.

1.2 [Dir.] Rendere nullo, non valido un atto pubblico; condonare, revocare.

[1] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta 16, pag. 330.21: e condemnato sarà per la decta prova, o per suo confessione: che quella condamnagione non possa essere revocataannullata per cagione di solemnità non servata, o che non fusse proceduto secondo ordine di ragione, o per alcuna substanzialità lassata, o pe[r] altra cagione...

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.19, pag. 199.19: Gran parte ebbe de' Grandi, però che odiavano i popolani pe' forti Ordinamenti della Giustizia fatti contro a loro; i quali promettea anullare.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 1, pag. 183.58: Et che tucte le sentencie che per li Maestri del Monte si dessino, o per la magiore parte di lloro, vagliano et tegnano sì come fussino date per lo Assessore della suprascripta Villa, et appellare o annullare non si possano in alcuno modo.

[4] Stat. volt., 1336, cap. 2, pag. 9.7: Et che da alcuna condenagione facta per li decti sindicatori de' predecti officiali non si possa o debba appellare, cassare, ritractare o annullare, et se si facesse non vaglia né tenga, ma sia nulla et di niuno valore...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 138.20: Vinni unu que avia nomu Surdinu, lu libertu di lu quali, zò Veniu, avia factu so heredi Geniciu et appellau a Menericu lu consulu, lu quali Manericu jrritau et anullau supra zò la jurisdiciuni di lu preturi...

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 16, par. 19, vol. 1, pag. 78.13: e, se troverà alcuno essere electo overo avere electo contra overo de fuore de la forma degle statute e degl'ordenamente overo de le reformagione de la citade de Peroscia, degga cotale electione cassare overo anullare e lo electo overo lo eligente condannare êlle pene contenute êlgle statute ...

[7] Stat. prat., 1347, cap. 4, pag. 12.26: E da quelle sentenze, overo comandamenti, overo gravamento, overo processo, non si possa nè debbia appellare, overo anullare, overo opporre.

[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 13, pag. 634.18: non possa cotale sentencia fire anullata, nì fire declarato nulla o per pretexto de pretericione, d'appellatione o de querela non possa per alcuno modo fire retractato, impugnato o infrincto, nì possa l'excusatione de quella per alcun modo fire impedita.

[9] Stat. lucch., 1362, cap. 65, pag. 115.27: Nè si possano li dicti processi o condannagioni o bandi rimettere, tollere, annullare, cassare, sospendere, infringere, menimare o mutare, o contra in alcun modo fare o dispensare, directe o per obliquo, per alcuno consillio della città di Lucha, se non per lo maggiore e generale Consillio di quella.

[10] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 63, terz. 62, vol. 3, pag. 205: Per la qual cosa veggendosi afflitti, / trattaron pace per lo lor migliore / co' lor Maggiori, annullando i delitti, / e trasser di prigione il lor Signore: / e questo basti de' Fiamminghi, avante / volendo mutar cibo a te, Lettore.

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 216.8: Maidisse e scommunicao Cola de Rienzi e chi avea frode, appellannolo patarino e fantastico, e annullao onne sio fatto e deoli onne maidizione che potéo.

1.2.1 Rimuovere da una carica pubblica o religiosa, destituire; eliminare (dall'ordinamento) una carica pubblica.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 88.18: Et perché il Papa, ad petitione dello Imperadore, non volle fare scomunicatione, se prima nol conoscesse per ragione, il decto Imperadore, auta victoria di bactaglia combactuta contra Ridolfo predecto, sì raunò la corte sua nella città di Brescia, e quanto per lui si poté fare, annullò e cassò il decto Papa, e dispuose ogni suo ordinamento; et a XXIIIJ vescovi fece eleggiere papa Guberto, il quale era arcivescovo di Ravenna, e fu chiamato Clemente terço.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 64, terz. 24, vol. 3, pag. 212: Seco menò la donna sua dabbene, / che figlia fu del Prenza di Taranto, / che nipote del Re Ruberto viene; / e dimorato in casa Mozzi alquanto, / tutte le Signorie fe giurare, / per lo Signor, che veniva d'accanto; / e' Priori insaccati fe annullare, / e fece d'altri nuova lezione...

1.2.2 Eliminare (dall'ordinamento) una carica pubblica.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 79, vol. 1, pag. 532.15: per iscampo e salute della città di Firenze sì annullarono il detto uficio de' XIIII, e si creò e fece nuovo uficio e signoria al governo della detta città di Firenze, il quale si chiamarono priori dell'arti...

1.2.3 Sciogliere (un ordine religioso).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 45, terz. 4, vol. 3, pag. 2: E 'l Papa, per levarlosi da dosso, / gli promise, anzi che da lui partisse, / di annullar tutto quell'Ordine grosso.

1.3 Cancellare, rendere non più valido un impegno morale (come una promessa o un'offesa subita).

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.9, pag. 190.24: credendosi, con colorate parole e con danari e con forza d'amici, annullare l'oltraggio fatto al Cardinale...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 3, pag. 68.21: e con sottile inganno la sua imaginazione mise in effetto, e del santo giardino voltò le prime creature, le quali per suo consiglio il precetto del loro creatore miserabilemente prevaricarono, e seguentemente loro con tutti li loro discendenti rivolse alle sue case, e rallegrandosi d'avere per sottigliezza annullato il proponimento di Giove.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 87, terz. 70, vol. 4, pag. 140: Per lor non fu nè patto, nè convegna; / le promesse di Lucca s'annullaro, / siccome fa chi di mal far s'ingegna.

1.4 Sterminare, uccidere.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 152.37: Cesare pensandosi essere in pace ne mandò le legioni a vernare, e li confini di Biorige movitore di tante battaglie guastòe con crudele mortalitade di gente; ma Iacano legato, battaglia trovòe apo Fitonia; dove grande moltitudine de' nemici la legione atorneòe, ed annullò quasi, venuti essendo tutti tagliati.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 1, pag. 63.17: e in brieve tempo con la sua forza e con gli promessi aiuti la recò a fine, posando il suo solio negli adimandati regni, avendo annullati i nemici di Giunone con proterva morte...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 26, pag. 187.7: Egina fu una contrada di Grecia nela quale venne sì grande corruzione d'aria che gl'uomini e le bestie vi morivano e le fiere dimenticando loro ferocità tutte si pelavano e venivano meno, e così nele città, nelle ville e nele selve gente, bestiame e fiere vi morì, che pochi ne camparo, onde lo re Cyaco, veggendo così anullata sua multitudine, favoleggia Ovidio ch'egli se n'andò al tempio di Giove e in questa forma adorò...

1.5 Emendare, purificare.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 268.4: 79. Procaccia pur ec. Segue il poema, mostrando che aveva già purgati de' VIJ peccati mortali due, cioè superbia ed invidia; e nota, che il peccato per lo pentimento s'anulla.

1.6 Calmare, placare.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30 proemio, pag. 441.11: La settima, de' modi d'annullare l'ira al cominciamento.

1.7 Pron. Finire (detto dell'anno).

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 204.96, pag. 239: Allora gli baron vegendo nulla / di questi tre, Filippo incoronaro, / correndo l'anno ch'ancor non s'anulla, / milletrecentoventotto, e signor caro / fu con valor, e sconfisse i Fiaminghi / dove a Casella sua forza provaro.

2 Togliere o perdere valore, svilire o svilirsi, umiliare o umiliarsi (anche pron.).

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 6, pag. 174.9: Maraviglisi chi vuole delle molte maraviglie che egli facea, della grande scienzia sua, della grande penitenzia e astinenzia; che io per me, Geronimo, di nulla mi maraviglio tanto, quanto di ciò: che tanta gloria e onore, quanta dal mondo ricevea, poté e seppe così vincere e conculcare, che quanto più il mondo lo magnificava, egli più vile si reputava e annullava.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 15, pag. 79.26: Ser Brunetto fu fiorentino e fu molto sciençiato. Esso fecie el libro che si chiama Thesoro, el quale parla di molte belle cose: questi fu vicino di Dante, e insegnò a Dante molte cose, e fu huomo molto mondano, e molto annullò e comandamenti di Dio e de la santa Chiesa; e infra gli altri viçii che ebbe, si fu grande sodomitto.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 30, vol. 1, pag. 280.19: E così s. Paolo dice, che siamo giustificati per grazia, e in molti luoghi vilifica, e annulla ogni nostra opera, e commenda sola la grazia.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 71, pag. 34.19: vogliono che «poeta» e «mentitore» sieno una medesima cosa: e per questo sprezano e aviliscono e anullano in quanto possono i poeti, ingegnandosi, oltre a questo, di scacciargli e di sterminargli del mondo...

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 90, pag. 208.34: Oh quanto egli è da commendare uno signore quando per uno vile uomo gli è fatto simile offensa, che egli se ne curi come curò costui, mostrando la sua magnanimità e l'animo liberale, il quale il fa grande, e montare fino alle stelle, per aver annullate, e fatto poca stima di quelle cose, le quali molti vili fanno maggiori, temendo che ogni mosca non gli offenda.

2.1 Ridurre in una condizione di inferiorità, togliere ricchezze, prestigio, potere.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 78, vol. 1, pag. 380.2: E allora fu rotto e annullato il popolo vecchio di Firenze, ch'era durato in tante vittorie e grande signoria e stato per X anni.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 23, vol. 3, pag. 361.26: Di nobili di contado, il conte da Certaldo e' figliuoli e' nipoti, il conte da Puntormo e' figliuoli e' nipoti; e con tutto ch'avessono nome di conti erano sì annullati, ch'erano al pari d'altri meno possenti gentili uomini...

[3] Stoppa de' Bostichi, Se la Fort., XIV pm. (fior.), 33, pag. 679: Il possente Ansuero / signor del mondo fu quant'altrui piacque; / e Alessandro altero / signoreggiò la terra, l'aria e l'acque, / e annullossi e tacque, / po' che Fortuna volse / e la vita gli tolse / quella che tutte cose mena a tondo.

[4] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 93.4: veduto come lo 'nperadore aveva con seco tutta la parte ghibellina e molti di Toschana e preghavano che dovesse disfare e anulare parte ghuelfa, e per questa sospezione e' ghibelini di Siena erano malvoluti ed erano tenuti a sospetto.

2.2 Rinunciare a se stesso.

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 256.18: Di questa profondissima umilità che Iesu Cristo mostrò nascendo, vivendo e morendo, parlava san Paolo [[...]]: Iesu Cristo essendo Iddio, essinianì e annullò sè medesimo, prendendo forma di servo ed abito d'uomo; cioè la carne della natura umana: umiliò sè medesimo, facendosi obbediente insino alla morte della croce.

[2] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), IX.113, pag. 405: Che vuo' Signor mio? / Quel che vuo' tu, non io, / sia fatto; di me, nulla. / Se vuoi, in te m'annulla / sí ch'io non senta amore . - / O alma annichilata, / liquida sempr'e dura / secondo ch'al maestro etterno piace...

[u.r. 04.09.2019]