ANSARE v.

0.1 ansando, ansar, ansasse, ansava, ansando, anxante.

0.2 Da ansia.

0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.).

0.7 1 Respirare con affanno, ansimare.

0.8 Roberto Leporatti 07.06.2000.

1 Respirare con affanno, ansimare.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 6, pag. 296.17: E subitamente neuno colore le rimase nè 'l vedere, nè l'assettate zazere stettero ferme; ma il petto ansando, e la rabbia isboglientando i fieri cuori; nè mortalmente parlava.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 34.83, vol. 1, pag. 592: «Attienti ben, ché per cotali scale», / disse 'l maestro, ansando com'uom lasso, / «conviensi dipartir da tanto male».

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 186.12: e appena mi sviluppai da' duri abracciamenti del corpo. Egli contasta a me che ansava; e non mi lascia ripigliare forze...

[4] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 7.42, pag. 25: Rami e frondi rompeano nel trapasso, / forte rugghiando, superbi e squamosi, / ansando sì che ciascun parea lasso.

[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 10, pag. 94.8: Naso cogl'anari aperti e lati, iracundo e lussurioso. Bocca aperta come sempre ansasse, è di natura debile e non sano. Boce grave e fioca, uomo fragile e debile.

[u.r. 01.09.2022]