ANSIARE v.

0.1ansciare, ansia, ansiando, ansïare, ansiato, ansiava, ansierà , ansio, anxïar, anxiava.

0.2 Da ansia.

0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Respirare affannosamente. 1.1 Sost. Respiro affannoso, ansito. 2 Provare angoscia, preoccupazione, timore. 2.1 Fig. Esprimere un tormento interiore, morale, attraverso un gesto fisico (nel caso specifico digrignando i denti). 3 Angustiare, opprimere.

0.8 Roberto Leporatti 08.06.2000.

1 Respirare affannosamente.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Canz. 2.66, pag. 9: Cusì, odendo lor, turba'mi molto / e per tropo ansïare / lo sangue perso- e verso- di la vena / c'atorno el cor bulìa, / per le menbre mi se redusse al volto, / sì che di contempiare / me restiti,- e viti- che apenna / de mi ebbi baylia.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, pag. 20.30: E stando Equizio alquanti giorni predicando fuora del monasterio, avvenne che una monaca del monasterio, del quale Equizio avea cura, la quale secondo la putredine di questa carne era molto bella, incominciò ad avere la febre per grande riscaldamento; e fortemente ansiando con grande voce e stridi gridava...

[3] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 10, pag. 88.26: loda gli antichi e sprezza e moderni, vitupera el tempo presente e commenda el passato, sospira e ansia, impigrisce e inferma.

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 39, pag. 265.10: E çà lo so corpo in tuto l'estremitae era morto, ma su lo pecto era un poco de calor vital, per lo qua ancora un poco ansiava.

1.1 Sost. Respiro affannoso, ansito.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 3, pag. 348.1: Quello che diletta, argomentilo e le boci e l'ansciare; ahimè, io mi vergogno; || Cfr. Ov. Ars am. III, 803: «anhelitus»; gli altri volgarizzamenti hanno: A angoscia, C anelito.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 168.6, pag. 116: Ché adesso me sentì' la vertù punta / d'un anxïar, ch'eo persi onni valore, / non per noya, non per alcun timore, / non ch'el non fuse bella donna çunta, / ma propriamente per amare troppo...

2 Provare angoscia, preoccupazione, timore.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 53.96, pag. 158: / Le grave colpe / Fanmi cader le polpe / A tal che gode, / Perchè de l'altrui rode, / E s'ansia chi l'ode.

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 100.19: Et zo dictu si misi dananti la Sibilla, et benkì in lu intrari di li porti Eneas non avissi unu sulu culuri ma diversi, sulamenti guardandu la Sibilla, et poy ki li apresentau multi duni et rikicci, incumminzau a trimari però ki la menti li anxiava et lu cori tuctu li buglia.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 38.6, pag. 647: Allor Teseo ad Emilia voltato, / la quale intra le donne sospirava / dolente molto, col capo chinato, / e le parole tututte ascoltava / con animo da nulla ancor piegato, / tanto più duol che altro l'ansiava, / a cui el disse: - Emilia, hai tu udito? / Quel che io vo' farai che sia fornito.

2.1 Fig. Esprimere un tormento interiore, morale, attraverso un gesto fisico (nel caso specifico digrignando i denti).

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 111, vol. 5, pag. 478.7: Vederà il peccatore, e adirarassi; colli suoi denti ansierà , e verrà meno; il desiderio de' peccatori perirà. || Cfr. Bibbia, Sal. 111.10: «dentibus suis fremet et tabescet».

3 Angustiare, opprimere.

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 101, vol. 5, pag. 434.10: Orazione del povero, quando era stato ansiato, e dinanzi al Signore sparse le sue preghiere.

[u.r. 30.07.2006]