APÒCRIFO agg./s.m.

0.1 apocrifa, apocrife, apocrifes, apocrifi, apocrifu. cfr. (0.6 N) aprufica.

0.2 Lat. apocryphus (LEI s.v. apocryphus).

0.3 Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 La forma apocrifes, che si legge nel Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), cit. in 0.3, sembra essere un crudo gallicismo, derivato al testo del volgarizzamento dal suo diretto modello francese.

0.6 N Per la forma aprufica in Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), cfr. Minetti, Sondaggi, p. 94, che ipotizza un mediolat. apocryphus, con metatesi e il prob. signif. di 'eretico'.

0.7 1 [Relig.] Non veritiero, non autentico: rif. ai libri non canonici del Vecchio e del Nuovo Testamento. 1.1 Sost.

0.8 Raffaella Pelosini 10.12.1998.

1 [Relig.] Non veritiero, non autentico: rif. ai libri non canonici del Vecchio e del Nuovo Testamento.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 22, par. 18, pag. 382.1: ma però che ·ttanto Giesù Cristo che' suoi appostoli apertamente stabolirono l'opposito, medesimo nelle giuridizioni coattive, siccome della scrittura chiaramente è mostrato 4, 5 et 9 huius, dé la parola di sì diciendo vescovi le favole apocrifes essere contate.

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 4, vol. 2, pag. 58.19: Et ideo Matheu, peritu di li testi et di li glosi et di li apocrifi, autentica hic et canoniza lu scriptu apocrifu di Ieremia, comu supra scrissi ki Naason generau Booz de Raab, ut supra dicxi.

[3] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Prol. Par., vol. 4, pag. 7.16: Certo quello che il Salvatore dice che è scritto, egli è scritto. Dove che sia scritto, i settanta nol pon[gono], e la chiesa apocrifa nol sa. || Il sintagma chiesa apocrifa deve probabilmente intendersi con il signif. fig. di 'libri non canonici della Chiesa'.

1.1 Sost.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 16, par. 18, pag. 313.5: Son queste cose così come a non credere; perché quella storia o leggienda non pare in questa parte veracie senbiabolemente potere tenere, e come colli apocrifes dovere essere contata.

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 4, vol. 2, pag. 58.16: A kistu dubiu rispundi santu Ieronimus, ki in lu textu di li apocrifi di Ieremia illu lessi kisti paroli et kista sentencia.

[3] Gl Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. Pentateuco, vol. 1, pag. 19.13: La qual cosa molti ignorando, seguitano li deliramenti delli apocrifi, cioè li libri derisorii, non continenti in sè li suoi autori, preferendo le favole di Isponia a li libri autentici.

[u.r. 05.02.2018]