0.1 apostema, aposteme, apostemi, apostemma, appostema, apposteme, appostemi, appostemma, appostemmi, postema, postèma, posteme, postemi, postemme, postuoma, pustem, pustema, pusteme.
0.2 Lat. apostema (LEI s.v. apostema).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.
0.4 In testi tosc.: Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Ingiurie perug., 1329; Ingiurie recan. (1351-96).
In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).
0.5 Al singolare, il lemma, con uscita in ‑a, è di genere prevalentemente femminile, solo in rari casi maschile. Al plurale, oltre all'uscita in ‑e (prevalentemente per il genere femminile, ma anche maschile), è attestata l'uscita in ‑i (per il genere maschile).
Locuz. e fras. apostema di capo 1.1; apostema di gola 1.1; apostema di occhio 1.1; apostema di orecchie 1.1; apostema di petto 1.1; che le venga apostema 1.2; che ti venga l'apostema 1.2.
0.7 1 [Med.] Ascesso, pustula; ristagno di umori infetti, infezione; piaga in suppurazione; tumore (anche di animali). 1.1 Apostema di orecchie, di capo, di petto, di gola, di occhio ecc. 1.2 Fras. Che le / ti venga (la) apostema (nelle imprecazioni). 2 Fig. Vizio morale. 3 Fig. Sciagura. 4 Vescica di muschio che si deposita all'interno del corpo dell'animale chiamato 'mosco'.
0.8 Raffaella Pelosini 27.01.1998.
1 [Med.] Ascesso, pustula; ristagno di umori infetti, infezione; piaga in suppurazione; tumore (anche di animali).
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 258, pag. 246: Li infirmi vermenusi dai virmni fin mondai, / Quii k'an pustem on plaghe illó fin medicai...
[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.12, pag. 135: Mal degli occhi e doglia de fianco / e l'apostema dal canto manco; / tiseco me ionga en alco / e d'onne tempo la fernosia.
[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 16.52, pag. 309: Posta alle tempia, il sangue del naso / Restringe per virtute e non per gelo. / Ogni tumore ed apostema sana.
[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 103.20: Per ciò che, conciofossecosa che, intra li aguati, il ferisse d'un coltello, sì li ruppe una postema, la quale da neuno medico sanare si potea, che lo liberò da lo pestilenzioso male.
[5] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 52, pag. 162.13: Et hae questa virtute, che lla polvere de quella, plantata suso una postema o en altra plaga, non lassa sentire dollore de cavo el qual fa el medico.
[6] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 318.14: Et se tue lo farai a modo d'unguento con mele et porra'lo ad alcuna ferita, cura la detta ferita che volesse venire im postema, la quale si chiama ingnis per[s]icus.
[7] Gl Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 29.25: al petto, tossa; sotto le costi dentro, apostema, la quale àe nome plearesis; al polmone, apostema, la quale s'apella tisis; et ancora molte altre infermitadi.
[8] Gl Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 30.2: al petto, tossa; sotto le costi dentro, apostema, la quale àe nome plearesis; al polmone, apostema, la quale s'apella tisis; et ancora molte altre infermitadi.
[9] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 238v, pag. 105.21: Pustula le... infirmitas, que dicitur pustema.
[10] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu Anticori, cap. 2, pag. 579.3: In perzò ki kista infirmitati oi vermi oi apostema esti assai propinqua a lu cori, divisi cun grandi sennu e guardia cavarisindi.
1.1 Apostema di orecchie, di capo, di petto, di gola, di occhio ecc.
[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 82, pag. 341.4: Se delo suo sangue ungerai alcuna postema d'orecchie, sarae curata la detta postema per essa untura.
[2] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 22.17: Onde per la negligentia di torre sangue, quanto e' bisogna, secondo che dice Rasis, nascono carbonculi et altre generationi di postema; febri et postemmedi capo...
[3] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 22.18: Onde per la negligentia di torre sangue, quanto e' bisogna, secondo che dice Rasis, nascono carbonculi et altre generationi di postema; febri et postemme di capo; reuma et apostema di petto...
[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 22.23: appoplesia di sangue, per la quale la faccia appare verde, o vero nera; apostemadi gola et lebra.
[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 58, col. 1.17: Item ad idem e al trimore e enfiazione e mitigha il dolore e istringne lo omore corrente agli occhi è buono a ongni maliçia degli occhi e buono al principio della ottalmia e all'apostemad'occhio, matura e sì lla rompe e purgha l'occhio e rende chiaro vedere e istringie ecc...
1.2 Fras. Che le / ti venga (la) apostema (nelle imprecazioni).
[1] Ingiurie perug., 1329, pag. 64.39: «Putana, rufiana, filgla del mendico, asena, dolgla de quisto luoco e che gle vengha postema en culo».
[2] Ingiurie recan. (1351-96), [1396], pag. 486.18: Asina, somiera, che tu ei, et scrofa de merda, che ti vengha la postèma ne la pocta.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 68, pag. 160.14: Così nel nostro animo sono alcune parti cagionevoli, delle quali si conviene prendere guardia, e consiglio. Che fo io nella mia oziosità? io medico la mia fedita. S'io ti mostrassi il piede enfiato, o la mano, o' nerbi delle gambe contratti, tu mi lascieresti giacere per guerire la mia infertà. Maggiore è la 'nfermità, ch'i' non ti posso mostrare, perchè l'omore è corrotto, e la postema ragunata dentro.
[2] f Cavalca, Pungilingua, a. 1342: Conciossiacosaché manifestare il peccato sia quasi un rompere l'occulta postema che ci affogava e quasi un vomitare il veleno che ci uccideva... || GDLI s.v. postema.
[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 12, pag. 31.26: «Romani, se voi volete cacciare i nimici, la postema delle genti venuta da lungi, io giudico, che voi botiate giuochi ad Apolline, li quali ciascuno anno si facciano comuni ad Apolline...
4 Vescica di muschio che si deposita all'interno del corpo dell'animale chiamato 'mosco'.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 215.25: Il moscado è una schianza, overo postema, d'una bestia a modo di cavriuolo: vedi che lla postema loro è moscado?
[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 71, pag. 102.22: Ell'è bella bestia. Lo moscado si truova in questa maniera, che quando l'uomo l'àe presa, l'uomo truova tra·lla pelle e la carne, dal bellìco, una postema, e quella si taglia con tutto 'l cuoio, e quello è lo moscado, di che viene grande olore.
[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 56.2: E in questo paese nasce il moscado, il quale genera una bestiuola come gatta, con quatro piè e con quattro denti lunghi tre dita; e quando è presa le si trova una postema tra la pelle e la carne in sul bellico...
[u.r. 07.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]