0.1 apostema, apostemà , apostemade, apostemare, apostemato, apostemè, apostemò, appostemati.
0.2 Da apostema.
0.4 In testi tosc.: Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.6 N L'es. dal Libro della consolazione, cit. a partire da Crusca (5) s.v. apostemare, è passato poi in GDLI s.v. apostemare e in LEI s.v. apostema. Sull'attribuzione del testo al Bencivenni cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 66-69.
0.7 1 Venire in suppurazione, produrre apostèmi (anche pron.; rif. anche ad animali).
0.8 Raffaella Pelosini 11.09.2006.
1 Venire in suppurazione, produrre apostèmi (anche pron.; rif. anche ad animali).
[1] f Guglielmo da Piacenza volg., c. 1300: Molto e leggiermente questa parte sì si apostema. || Crusca (5) s.v. apostemare.
[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 68, pag. 324.8: Nota che li buoi sì ànno lo male dele podraghe dunde elli si muoiono subitamente, et segno ène quando lo piede apostema; dunde se tue ungerai incontanente le corna con cera strutta, overo con olio caldo, sarae curata incontanente la detta infermitade.
[3] f Zucchero Bencivenni, Libro della consolazione, XIV pm.: Sta la colloquintida ne' villi dello stomaco appiccata e nelle involuzioni, e apostema e rompe. || Crusca (5) s.v. apostemare.
[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 352, pag. 391.18: E 'np(er)çò la ulcera, e fa le piage ulcerare e apostemare.
[u.r. 07.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]