APPARENTE (1) agg.

0.1 aparente, aparenti, apparente, apparenti.

0.2 V. apparire.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. fior., 1310/13.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.5 Locuz. e fras. cosa apparente 3.1; cose apparenti 3.1.

0.7 1 Che si mostra allo sguardo, visibile con caratteristiche riconoscibili; esposto alla percezione sensoriale. 1.1 Splendente (anche fig.). 2 [Detto di cose e di persone, sia in senso positivo, sia negativo:] appariscente, vistoso; di bell'aspetto, di bella presenza; adorno, di fattura elegante. 2.1 Illustre, famoso. 3 Evidente, palese al giudizio. 3.1 Che si mostra, che è evidente a un giudizio superficiale, ma non corrisponde al vero, alla realtà sostanziale; fittizio, falso.

0.8 Raffaella Pelosini; Mariafrancesca Giuliani 11.04.2005.

1 Che si mostra allo sguardo, visibile con caratteristiche riconoscibili; esposto alla percezione sensoriale.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 4, pag. 188.24: Per fede s'acquista l'amor di Dio, la quale, secondo l'Apostolo è detta: argomento non apparente de le cose che si debbono sperare.

[2] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 358, pag. 505: E gli amici e ' parenti / No gli son aparenti: / Ciascun le ren' gli torna / E ciascun se ne torna.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 230, vol. 2, pag. 102.10: et fare ficcare termini di pietra grandi et apparenti sopra le strade et vie.

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, pag. 54.12: una perla candida che sia in una ghirlanda in sulla fronte d'una bella e candida donna, viene altrettanto forte, cioè altrettanto apparente alli occhi nostri; così quelle anime con pochissima sustanzia si mostrano alla sua speculazione.

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, proemio, pag. 521.20: La fede è propiamente di quelle cose che non si veggiono; fede è detta delle cose non apparenti, però ch'ella è certezza delle invisibili.

- [In una considerazione dualistica dell'ente, come composto di sostanza ed aspetto fenomenico:] apparente di fuori.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, III cap. 8, pag. 199.5: E che è ridere se non una corruscazione della dilettazione dell'anima, cioè uno lume apparente di fuori secondo sta dentro?

- Segno, segnale apparente.

[7] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 9, pag. 17.17: Chè la rinomea del mondo è solamente segno apparente della nostra bontà, e perciò che la nostra beatitudine non è solamente nel segno de la bonità, anzi èssi bonità perfetta, che l'uomo non la die méttare nella gloria e nella rinomea di questo mondo.

[8] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 68, pag. 81.28: poi che al luogho fue venuto molto humilemente e quietamente, monstrava a l'abate et alli altri frati della casa questa sua dolia per assai apparentisegni.

[9] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 23, pag. 406.8: Poi quando comincia: Ubidente, soave e vergognosa, mostra quello per che potemo conoscere l'uomo nobile alli segni apparenti, che sono, di questa bontade divina, operazione...

[10] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero., pag. 183.4: Io riguardo spesse volte se le tue pedate appariscono nella soffice rena, siccome ella mi serbasse di te gli apparentisegnali.

[11] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 542.5: Item, che tutti et singuli cavalli, palafreni et ronzini et muli consignare si debbiano per pelo et per sengno, et marcare col ferro caldo con segno apparente...

[12] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 78, pag. 574: Or piangni, or ti contrista, or ti despera, / Che serva te vedray vegnir d' altruy, / S' in ti non fallan gli apparenti segni!

1.1 Splendente (anche fig.).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 110.22: E poi ch'essi fuoro partiti, e la notte tolle il lume del dì, e le stelle apparenti confortano i sonni, sola piange nella camera senza Enea, e giace abbandonato il letto.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, C.XIV(ii) Esp.all. par.27, pag. 660.9: e 'l petto di questa statua, volendo per questo disegnare che, quanto l'ariento è più lucido metallo che l'oro, in quanto egli è bianchissimo e il bianco è quel colore che più ha di chiareza, così, dopo la inocenzia de' primi parenti, l'umana generazione essere divenuta più aparente e più chiara che prima non era...

2 [Detto di cose e di persone, sia in senso positivo, sia negativo:] appariscente, vistoso; di bell'aspetto, di bella presenza; adorno, di fattura elegante.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), vol. 2, pt. 2. docum. 5.855, pag. 249: Libri non chera scolaro apparenti, / quanto sufficienti, / ché drappi cari poco / ànno in asio più loco, / et esser bella scritta la sciença / non cresce fama, se la mente è sença.

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 4, pag. 113.24: e credendosi egli incoronare di tale reame, molta sollecitudine mette così in privati tradimenti, come in apparenti assalti con asprezza d'armi.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 108, vol. 3, pag. 531.6: Ciascuno di detti ambasciadori per ordine del Comune si vestiro di roba di scarlatto a tre guernimenti federate di vaio. E ciascuno con due o tre compagni vestiti tutti insieme d'un panno divisato molto apparente.

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 74, pag. 165.5: Molto si dovrebbe più guardare, quando l'uomo manda gli ambasciadori, che non si fa. Vogliono essere attempati e savi, e apparenti; altrimenti chi gli manda n'ha poco onore, e vie meno eglino che sono mandati.

2.1 Illustre, famoso.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 27, pag. 439.13: «Sono molti, certo desiderosi d'essere apparenti e gloriosi, che tolgono alli altri per dare alli altri, credendosi buoni essere tenuti [ver li loro amici, se li] arricchiscono per qual ragione essere voglia [[...]]».

2.1.1 Sost. Chi ostenta, ricerca una fama fittizia, chi è vanaglorioso.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 7, pag. 21.1: E quanti ne sono già stati che hanno procacciato d'essere Gonfalonieri e Capitani, e d'avere l'insegna e reale e dell'altre, solo per vanagloria, ma dell'opere non si sono curati! E di questi apparenti ne sono stati, e tutto il dì sono più che degli operanti.

3 Evidente, palese al giudizio.

[1] Stat. fior., 1310/13, cap. 37, pag. 36.11: Sì e in tal modo che le dette spese si facino e fare si debbiano per apparente utilità e bene de la detta arte.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 53, pag. 318.33: «Noi vogliamo e richieggiamo che cosa manifesta ed apparente sia al senato, che abbiamo più di speranza in equità e in ragione che in forza d'arme [[...]]».

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 55.15: E per questa vaghezza credo che oltre ad ogni altro studio amasse la poesia, veggendo, come che la filosofia ogni altra trapassi di nobiltà, la eccellenzia di quella con pochi potersi comunicare, e esserne per lo mondo molti famosi, e la poesia più essere apparente e dilettevole a ciascuno, e li poeti rarissimi.

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 16, par. 11, pag. 95.10: E ccierto tale e altressì ciertanamente non può donare succiessione per natività, ch'è molte volte fortuito e aventuroso, dunque questo è apparente per l'induzzione in tutti i reami che così ricievono monarcia.

[5] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 33, pag. 708.13: E ffa tre contradizioni apparenti a noi: primo cominciamento d'orazione, cioè dove dicie Vergine, imperò che mai non partorì veruna vergine altro che questa di chui noi parliamo.

3.1 Che si mostra, che è evidente a un giudizio superficiale, ma non corrisponde al vero, alla realtà sostanziale; fittizio, falso.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 4: ma la invidia nulla utilità, nullo bene né apparenteexistente raporta, né utile né delectevole né honesto.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), vol. 3, pt. 7, docum. 3.136, pag. 68: Guardati da coloro / che lemosine loro / fanno palesemente / o digiuno apparente, / picchiansi 'l petto forte, / mostran che chegian morte / e tingonsi la faccia / e vestonsi di straccia.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 23, vol. 1, pag. 181.8: Non vi conosco, partitevi da me. Per la quale sentenza si conclude, che, come dice lo proverbio comune, ciò che luce non è oro, cioè che molti hanno santità apparente, e non esistente, e che la superbia di voler piacere guasta ogni virtù.

- [Filos.] Sillogismo apparente.

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn./venez.), C. 10.133-148, pag. 248, col. 2.6: Invidiosi veri, çoè che leggeva li lenchi, in li quai selegeça siloçisimi apparenti e non veri, e però sono siloçisimi che hanno invidia al vero.

- Locuz. nom. Cosa/e apparente/i: che riguarda esclusivamente l'aspetto fenomenico (e non la sostanza); bene vano ed effimero.

[5] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 16, pag. 211.19: E dunque, se la gentilezza secondo la credenza del popolo, cioè quella ch'è per lignaggio, è cosa apparente, e la gentilezza dei buoni costumi è cosa secondo verità, perciò che la verità è meglio che l'apparenza, elli conviene che quellino che sono gentili secondo lignaggio abbiano buoni costumi e i beni dell'anima...

[6] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 501-10, pag. 132.2: Ma in ciò mi par che tu erri, e gravemente; primieramente in ciò che tu, lasciando il vero, seguiti l'opinione del popolazzo, il quale sempre più alle cose apparenti che alla verità di quelle dirizza gli occhi.

[7] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 21, pag. 282.11: Dunque la vita, conosciuta difettuosa e abominevole, puote essere giudice nella morte; avegna che noi per le cose aparenti giudichiamo, ma Iddio giudica per le intrinseche.

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, C. XI par.58, pag. 551.19: negli uomini, li quali il più giudicano delle cose esteriori e aparenti, per ciò che le intrinseche e nascose sono loro occulte, e per questo non le posson così biasimare e dannare...

- Sost.

[1] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 34.9, pag. 81: Non córa doncha per ogno aparente / chi saggiamente vuol ben operare, / fin ch'à pensato a ciò discretamente.

[u.r. 15.10.2008]