APPENA (2) cong.

0.1 apena, a pena, apenna, appena.

0.2 Da a 2 e pena.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. appena che 1.1, 2, 2.1; appena che non 2.1.1.

0.7 1 Immediatamente dopo (il fatto espresso nella frase che ne dipende). 1.1 Locuz. cong. Appena che. 1.2 [Rimarcando la quasi perfetta sincronia tra due azioni connesse logicamente o cronologicamente:] non accade ancora che (con il cong.). 2 [Con valore di frase:] locuz. cong. Appena che: quasi che; avviene, può avvenire a stento, con fatica, difficilmente, improbabilmente che (con il cong.). 2.1 Locuz. cong. Appena che: a stento, difficilmente (avviene che) (con l'ind.).

0.8 Niccolò Scaffai 03.07.2000.

1 Immediatamente dopo (il fatto espresso nella frase che ne dipende).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 502, pag. 311: Per l'inspengia grandissima del popul congregao / Apena 'l corp d'Alexio poëss fí consignao / A quella gesia grande o el fiva portao...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 17, pag. 404.21: Antonio, appena vinto uno castello, pace con Antioco fece...

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 47, pag. 50.19: Apena queste cose compiute di dire, venne Saturnino e disse: - Arrenditi, bacalare, se non se' morto.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 7 rubr., pag. 51.2: Come gli Elvezî, appena seppero la congiura di Vergetorige, gli ordinarono che si venisse a scusare...

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 9, par. 21, pag. 702.14: E appena levati gli occhi da lei, all'altra non men bella li torce...

[6] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 36, pag. 114.7: Appena avea detta Benedetto l' orazione, l' anima ritornò nel corpo del fanciullo...

[7] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 46, pag. 195.26: Appena gli Etrusci ebbero agio d'ordinare le loro battaglie, elli lasciarono andare le lance...

1.1 Locuz. cong. Appena che.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3. cap. 17, pag. 243.3: Et un altro disse: appenache tu pensi, guarda che cului, da cui tu domandi consiglio, ti sia fedele e provato.

1.2 [Rimarcando la quasi perfetta sincronia tra due azioni connesse logicamente o cronologicamente:] non accade ancora che (con il cong.).

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 96.12, pag. 641: Perch' io m' aveggio mo' che gamba corta / non se convèn ch' alto scalone ascenda, / onde mia scusa per voi se comprenda. / Ed a pena el pentir chiuda la porta, / ché, ben che colpa perpetuale sia, / pena per penetér, tòllese via.

2 [Con valore di frase:] locuz. cong. Appena che: quasi che; avviene, può avvenire a stento, con fatica, difficilmente, improbabilmente che (con il cong.).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 31, pag. 524: Apena qe d'amore saipa dire nïente / quel omo che no ama e d'amore no sente...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 296.13: E poi fo molto agravato de freve et in quello die morio, ke morio lo patre in Savini et appena ke nullo homo lo credessi lo pianto ke ne fo in Roma e in tucta la provincia de la soa morte.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 229, pag. 141: Apenake 'l dolor in lé poëss caver, / Tant era stradurissimo e grand lo so doler...

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 22.54, pag. 77: con quelle rosce gegnìe, che pago pur sanguìe, / chi rider lo vedesse a pena che non moresse, / con quello esguardo orribele e la faccia terribele.

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 179.41: Questo, segondo che diseva Iosefo, in tuti li suoi fati lu era moroso, onde quando ello faxeva procuradori in le provincie, apena che mai ello li mudasse.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 85, pag. 471.22: Ancora è in questa torre, tra le cento camere, una che di bellezza tutte l'altre avanza: e certo appenache quella dove Giove con Giunone ne' celestiali regni si posa, si possa a questa agguagliare!

[7] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 1.51, pag. 5: dimandianne queste genti / s'egli è morto, o Maria, / ch'apena che vivo sia, / tanta angoscia li ànno data!».

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 117, pag. 504.11: Io ti bacerei centomila volte; e appenache queste mi bastassero!

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 117, pag. 504.20: Viverò io tanto? Appenache io il creda.

[10] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 1, pag. 472.22: Or contempla il cielo, che appena che tu vi trovi così felice stato.

[11] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 327.16: Poi, venduto il grano e sgombrata la piazza, dovete chredere che a pena che il terzo della gente n' avesse il detto dì.

[12] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2 part. 2, pag. 46, col. 2.16: così se l'anima in questi movimenti unitivi dell' amore una volta al dì ella non si distende desiderando il bascio dello sposo: appena che ella non diventi tiepida in se medesima, e che ella non perda alcuna cosa del suo cioè della sua altezza.

[13] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII. 10, pag. 581.15: E se io vorrò al presente vendere la mercatantia la quale ho qui, per ciò che non è tempo, appenache io abbia delle due derrate un denaio...

[14] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 85, pag. 166.4: Questo è quello stato eccellentissimo che, essendo anco mortale, gusta tra gl'immortali. Unde spesse volte viene a tanta unione, che a pena che egli sappi se egli è nel corpo o fuore del corpo...

[15] San Brendano ven., XIV, pag. 36.11: E montando nui su la nave e navegando, sovravene nuvole che ne covrì da ogni parte e sì fortemente che apena che quelli de pope 'nde podea veder da proa...

[16] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 78, pag. 172.23: L'altra mattina seguente fu andato alla campana da casa Tornaquinci, dove sempre stanno beccamorti alla bottega d'uno speziale, e appena che si vedesse lume, fu bussato...

- Locuz. cong. Appena che: quasi non è ancora avvenuto che (con il cong.).

[17] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 63, pag. 636.11: E certo io n'ho un piccolo figliuolo, al quale appena che il sesto mese sia compiuto, e è 'l suo nome Lelio...

2.1 Locuz. cong. Appena che: a stento, difficilmente (avviene che) (con l'ind.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4. cap. 29, pag. 358.19: secondo ke si legge ne li Decreti: ke appena ke vengnaro a buon fine le cose ke sono incominciate cum mal cominciamento.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 72.17: Ancora delle due insegne de l'aguglia appena che il primo feditore potea divellere di terra l'una; e l'altra debolmente disficcata per sè stessa si travolse sottosopra.

[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 541.19: e se vui ve guardà in lo spechio en meça la ira, appenache alguna cognoscerà la soa faça.

[4] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 481-90, pag. 129.16: e avessel voluto fare. Ma questo mi par che sarebbe impossibile, ché appena, che io credo, che non che tanti, ma che un altro se ne trovasse che così ne potesse divenire abbagliato come tu divenisti.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 70.15: Ma da quillu tempu que la citati fu facta, èstinci unu cultellu con qui li malvasi homini et li micidari se aucidinu; et esti tuttu maniatu di rubigini et apena que issu basta ad fari so ministeriu.

[6] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [son.] 66.6: La vostra ingrata e rusticata voglia, / la qual ora ver' noi s'è discoperta, / il mio sonetto manda a faccia aperta / per darvi pena, pestilentia e doglia, / aseni cancellieri, arcier' di moglia, / ch'a pena che 'l suo pane hom de voi merta, / recettator' de chi vi dona offerta, / che mal de fianchi e de gotte vi toglia!

2.1.1 Locuz. cong. Appena che non: manca poco che (con l'ind.).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 21, pag. 155.21: Allora elli, ripieno di smisurato dolore, appenache la seconda volta non ricadde, e disiderato avrebbe d'esser subitamente morto...

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.207, pag. 168: Consumar mi fecer, più penare, / quando per ambendun' piei lo pilgliaro, / et per tal força gli fecer tirare, / c'apena che le man' non si schiantaro...

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 174, pag. 272.9: Quando i· re vide questo, sì n'ebbe sì grande ira ch'a pena che no morìo, perché non avea più figliuoli che costui, né a cui egli lasciasse i· reame.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 134, pag. 135.23: Bon amigo, - disse lo re - or podé saver che in questo paixe sè sì boni chavalieri como vui ssé'. Et apena che vui non fosse morto per le vostre folìe.

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 171, pag. 160.29: Et apena qu'ello non me olcideva, inperciò che io li contradiseva.

[u.r. 08.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]