APPENSATO agg./s.m.

0.1 ampensato, apensao, apensata, apensati, apensato, appensata, appensate, appensati, appensato.

0.2 V. appensare.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.5 Nota il francesismo ampensato in Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1794, pag. 238: cfr. Contini, PD, II, p. 238.

0.7 1 Capace di pensare; saggio, sapiente (rif. a persona). 1.1 Cauto, prudente. 1.2 Informato, consapevole. 2 Che è oggetto di pensieri, riflessioni; ponderato, assennato; premeditato (rif. al discorso o alle virtù). 3 [Dir.] Conveniente, commisurato (detto della pena). 4 Nobile (detto delle occupazioni dell'uomo). 5 Previsto, atteso. 6 Impensierito, preoccupato.

0.8 Raffaella Pelosini 15.03.1999.

1 Capace di pensare; saggio, sapiente (rif. a persona).

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 13.30: Ed in questa preghiera, che noi facciamo a Dio noi li cheggiamo il dono del Santo Spirito ch'è appellato dono di scienza, che fa l'uomo appensato e scienziato.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 106-117, pag. 545, col. 2.3: Ond'ei, c'avea laciuoli a grande divizia, zoè: scaltrimenti, respose fazandosse grosso e no apensato...

1.1 Cauto, prudente.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1779, pag. 238: E sie bene apensato, / s'un om molto pesato / alcuna volta faccia / cosa che non s'aggiaccia / in piazza né in templo, / no 'nde pigliare asemplo, / perciò che non ha scusa / chi altrui mal s'ausa.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 370, pag. 391.23: Sì vi dico che Acchilles non poté meglio fare, ché colui che non à misura né senno né non guarda legge né ragione né dritto né nobiltà né altezza né paraggio, sì glili fa fare, cioè Amore, contra cui nullo è savio né apensato.

1.2 Informato, consapevole.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 12, cap. 3, par. 2, pag. 247.19: Ambruogio, primo de officiis. Siccome i nimici, quando assaliscono coloro che non sono provedutiappensati, sono malagevole sostenuti...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 39.22: Allora ardentemente desideriamo di domandarlo e di chiarare le cagioni, non appensati di tante malizie e dell'arte de' Greci.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 57, pag. 439.27: Allora parlò Aala Servilio: «Io mi sono, diss'elli, sì lungamente taciuto, non mica per ciò che non fossi bene appensato e proveduto di quello ch'io dovessi dire (che niuno cittadino dee li suoi consigli dividere da' publici)...

2 Che è oggetto di pensieri, riflessioni; ponderato, assennato; premeditato (rif. al discorso o alle virtù).

[1] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 4.9, pag. 107: eo veo saglir lo non sagio in montanza / e sovrastar li savi adottrinati, / e li argomenti veduti, apensati / metter pazzia per folle oltracuitanza.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 66, pag. 80.21: Circa de la sua potensia e la sua ferocitade cioè feressa, ben è alcuno che mi osa dire che ciò non li adviene i lei per apensata prodessa, ma per ignoransa di no conoscere.

- Sost. Ponderatezza.

[3] F Inghilfredi, XIII sm. (lucch.): Ki non è sagio non dé amaestrare / e ki folle / cominça mal po' finir ke sagio si' aprovato, / peroké 'l meo cor sovente dé penare, / poi mala provedenza / vole giakir naturale apensato... || CLPIO P 29 InLu 16; ma l'ed. utilizzata per il corpus legge pensato: cfr. Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 4.16, pag. 107.

3 [Dir.] Conveniente, commisurato (detto della pena).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 42.10: Statuimo adunque fermando, che li eretici per qualunque nome sieno chiamati, in qualunque luogo per lo Imperio saranno dannati da la Chiesa et assegnati al giudicio secolare, sieno puniti di debita et appensata pena.

4 Nobile (detto delle occupazioni dell'uomo).

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 20, cap. 2, par. 4, pag. 333.19: Tullio, primo de officiis. Gioco e sollazzo è licito d'usare, ma come sonno e altri riposi, cioè allora che noi alle gravi e appensate cose aremo soddisfatto.

5 Previsto, atteso.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 12, cap. 3, par. 9, pag. 249.21: Seneca ad Lucillum. Molle è 'l colpo dell'appensato male.

[2] Colori rettorici, XIV m. (fior.), pag. 15.3: ma, sì come vuole Tulio, fortezza è apensato ricevimento di pericoli, prolungato sofferimento di fatica.

6 Impensierito, preoccupato.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.75, pag. 321: Nixum de lor sta apensao / d'oise dir: «Scaco zugao».

[u.r. 15.10.2008]