APPERTENERE v.

0.1 adpertengna, apertegna, apertegnano, apertegnea, apertegnenti, apertegnono, apertem, apertém, aperten, apertén, apertene, apertenente, apertenenu, apertenere, apertenese, apertenesono, apertenesse, apertenessono, aperteneva, apertenga, apertengano, apertengha, apertengna, apertengnono, apertengo, apertengono, aperteni, aperteranno, aperterrà , aperterrae, aperterrano, aperthiene, apertien, apertiene, apertieno, apertignise, apertignisse, apertigniva, apertinesse, apertineva, apertinia, apertinissi, apertinni, apertinnianu, appertenea, appertenente, appertenenti, appertenere, appertenesse, apperteneva, appertenga, appertengano, appertengna, appertengono, appertenia, appertiene, appertinente.

0.2 Lat. *appertenere (LEI s.v. *appertenere).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.2.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1274-84; Stat. sen., 1298; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. pist., 1313; Stat. volt., 1336; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Stat. casert., XIV pm.; Doc. orviet., 1339-68, [1368]; Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. cass., XIV; Stat. castell., XIV sm.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Appartenere, essere di proprietà di qno o qsa (anche pron.). 2 Essere di pertinenza di qno o qsa. 2.1 Riguardare, avere attinenza con qno o qsa (anche pron.). 2.2 Spettare, rientrare nei compiti di qno, nei diritti e nei doveri propri di una carica o di un ufficio. 2.3 Essere proprio di qno. 3 Essere legato a qno da parentela. 4 Convenire, esser meglio.

0.8 Niccolò Scaffai 04.04.2000.

1 Appartenere, essere di proprietà di qno o qsa (anche pron.).

[1] Doc. fior., 1274-84, pag. 475.22: Vergignio, ij Dieçalvi (e)' figliuoli d'Abonaçça, iij i figliuoli Giuliani Baldiseri, iiij il Chiaro; l'ottava peçça di terra posta ale Vie Crucci in luogho k'è nel populo di San Giusto: j via, ij Ridolfo f. Manni (e)' frateli, iij le rede Bencivenni del Buono, iiij il deto Benciveni; (e) tute altre terre (e) vignie (e) casse (e) posesione k'egli avesse o [c]h'a queste s'apertenese nel populo (e) nel piviere; avemo la parola dela seroghia; ène malevadore Bachera (e) Ottavante f. mess(er) Mangieri; chostoci lb. CC…

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 32, vol. 2, pag. 27.22: Et qualunque sopraprenderà in fra le castellaccia del comune di Siena, che apertenga al comune di Siena per alcuna ragione, constregnarò lui o vero quello cotale lassare quello che avarà soprapreso o vero sopraprese.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 227, vol. 2, pag. 329.7: Et se alcuno alcuna possessione, così scritta o vero denuntiata, dicesse a sè apertenere, et che avesse la carta de la compra o vero d'altro titolo, di colui el quale è ribello del comune, cotale carta si debia legere nel consèllio generale de la Campana del comune…

[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 530.2: E però che la Cicilia e la Sardegna sono state casgione e principio di questa nostra guerra, volglio ch'a li Romani libari s'apertengono...

[5] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 306.12: Questo Achilleyde cresceo e coronao lo suo fratiello Laumedonta re de Thesalia, lassando se stesso a lo quale raysonebelemente appertenea lo dicto regno e senza questo per amore dello fratiello ordenao ipso e comandao che tutti li Troyane chi erano in Grecia sotto alcuna servitute plenamente fossero liberati.

- [Detto di persone:] appertenere a un regno, a una terra: essere originario di quel luogo, risiedervi.

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 374, pag. 339.5: Vui me havé schonzurado d'una cossa dela qual io non son miga tropo çerto, che de tante bele done che apertien alo regname de Londres io ve debia dir la plui bela, la qual cossa molto serave dubiosa cossa et oschura a saver decernir la plui bella...

2 Essere di pertinenza di qno o qsa.

2.1 Riguardare, avere attinenza con qno o qsa (anche pron.).

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 45, pag. 285.8: Item statuimo et ordinamo, che ciascheduno maestro de la decta Arte possa avere parte e tenere a qualunque mercanzia apertiene a la nostra Arte, quando vi s'avviene, anzi che mercato ne fusse facto.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 2, pag. 3.8: Or qui lascio lo conto di parlare der ree Marco, perchè nonn apertiene a nnostra materia, e ritorno alo ree Meliadus de lLeonois, di cui si vuole divisare la storia veracie.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), Prologo, pag. 18.30: E similemente cioe che congnoveno e congnosceno per congnoscença de ragione, sì dona e donoe Dio all'omo, tutto lo chiami homo senno naturale, che Dio verace fee natura e ciò che apertiene a natura.

[4] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 45.7: L'albore ficcharo al mezo dela nave, et vela et altre cose che a governamento di nave s'apertengnono con seco aveano.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.204, pag. 581: E quando atrui vei consejar / no ge voler aproximar, / se demandao no g'è staito / o no t'apertén lo faito.

[6] Stat. volt., 1336, cap. 16, pag. 20.14: che ciascuno della decta arte possa liberamente tenere et avere et vendere nella sua bottega d' ogni cosa che a llui piacerà, et specialmente zendado, sciamito, catasciamito et seta lavorata et non lavorata et panni lini et lani et baracchani tinti et non tinti di qualunque conditione si sieno, et foderi et pelli et cappucci et coiame concio et non concio, et ogni altra cosa che appertenga alla decta arte della merciaria et pizicharia.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 10, vol. 2, pag. 220.4: 1. Ma li punzilyuni di la vindicta commu su agri, cussì sunnu justi; li quali incitati se smovinu vulendu ricumpensari la tristicia qui l'è stata facta. Li quali non s'aperteni a nuy di comprendirili troppu largamenti.

[8] Stat. viterb., c. 1345, pag. 166.3: Anque ordinamo che per riverentia del nostro signore (Iesu) (Cristo) crocifixo (e) per salute dele loro anime, tutti quelli dela fraternitade debiano essare humili e obedenti in tutte quelle cose ke dette sonno e apertengo a buono stato dela fraternitade.

[9] Doc. orviet., 1339-68, [1368], pag. 153.21: e comisaro a miss(e)r Giovanni d' Anicha giudicie del fischo dela co(r)te del Patrimonio o(n)ne loro autorità di fatti della frabicha di s(an)c(t)a Maria; cioè di rivedere rascione di ca(m)mo(r)lenghi e scuotare di testame(n)ti e pigliar tenute e fare o(n)ne altra assiguizione che ala detta op(er)a ap(er)tenesse.

[10] Tristano Veneto, XIV, cap. 170, pag. 160.11: Mo atanto lasso ora lo conto a parlar, inperçiò che questo non apertien çià in la mia ovra, et sì tornarò a Tristan per devisar la istoria verasia de lui.

[11] Stat. castell., XIV sm., pag. 148.5: Dicemo e ordenamo che quando alchuno di nostri conpanni enfermasse, faccialo sapere al priore overo sopriore overo suo vicario, a man a mano faccia cercare e visitare el detto emfermo p(er) li fermiri della detta fratenita ed esso enfermo pregare e recordare de recevare li sacramenti e del' altre cose ch' apertengono ala salute del' anima.

2.2 Spettare, rientrare nei compiti di qno, nei diritti e nei doveri propri di una carica o di un ufficio.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 539, pag. 257: Regratïa 'l Segnor de zo k'el è scampao. / Illora l'ortoran, vezand k'el è plu ben / Sperar in Iesú Criste ka in l'aver terren, / Sí torna a far lemosine segond ke i aperten; / Segond k'el feva dnanze per bona vïa ten.

[2] Stat. fior., a. 1284, I. par. 14, pag. 36.34: Qui apresso di sotto si contiene quelle cose le quali ci appertiene di fare. Unde, secondo che disse Santo Agostino, che non basta astenersi l'uomo dal male, se dopo quello nonn adopera bene.

[3] Stat. pis., 1304, cap. 62, pag. 697.24: Et ordiniamo che li consuli siano tenuti, in fra li mesi VI proximi dalla 'ntrata del loro officio, di fare exemplare in buone carte montonine vel caprette, lo Breve del comuno dell'arte predicta, […]; et tutte cose fare le quali a queste cose aperteranno di fare, a le spese della dicta corte.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 32.13: Et a li officiali predetti sia data piena fede di tutte quelle cose le quali si cognoscono che al loro officio appertengano, senza prestare spetialmente alcuno saramento, 've due, o vero tre, o vero più di loro saranno presenti.

[5] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 55, pag. 239.19: Ordinato e proveduto è che a ciascuna persona a cui s'appertiene di ragione di dovere avere, si dea e dare si possa copia di ciascune scritture e atti della Corte di Calimala…

[6] Stat. casert., XIV pm., pag. 58.24: Rubrica deli modi chi [a]pperteno ali (con)fratri. Tucti chilli chi voleno fare chesta s(an)c(t)a penetencia degiano obedire ali mastri (et) no(n) degiano annare de nocte p(er) nulla vanetate...

[7] Lett. volt., 1348-53, pag. 211.33: E poi quela chalonicha concedemmo ad uno prete sufficiente, sì chome de ragione a noi apertineva, al quale non la possiamo nè debiamo tolere chosì de fato, ma aconcio e disposto è de starne a conseglio de ragione de one savio e buono huomo.

[8] Passione genovese, c. 1353, pag. 35.42: Noy devemo intender e saver che alli Zué non era licito ocier nissunna persona, e quando elli trovavam alchum degno de morte, sì lo davam in le maym de Pillato, lo qual rezeyva la segnoria e era como iuexe de mal officio, e a ello s'apertegnea de dar morte e ocier quelli chi falliam e faxeam ovra de morir.

[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 1, pag. 622.6: Del modo de procedere sopra li malificij et excessi o quasi possa fire proceduto cum accusacione e denunciatione publica de cui apertene et ad modo d'inquisitione per officio, cioè quanto a l'inquisitione per officio in li casi concessi in la proxima constitutione chi segue et a la denuncia de questi modi inseme e separatamente et acomenciata l'una via possa tornare all'altra, a ciò che lli maleficij no remangnano che no siano puniti, servando l'ordine della ragione e la solempnità o non, non obstante alcuna ragione.

2.3 Essere proprio di qno.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 14, pag. 113.19: E appresso gli rendeo vera ragione perch'egli gl'avea così figurato di grado in grado quello che si aperteneva a ciascheduno, e disse come al re si convenia essere pietoso e amatore de' suoi, e molte altre cose che si tacciono per dir brieve.

3 Essere legato a qno da parentela.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 6.23, pag. 547: Quantunqua mente teng[n]a, / eo no poço trovare / omo ke mm'apperteng[n]a / o' me poça fidare...

[2] Stat. pist., 1313, cap. 29, pag. 192.28: salvo ke ' ditti operari no(n) possano nominare alcuno ke apertegna <d> ad alcuno di loro infine in quarto grado...

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 226, par. 5, vol. 2, pag. 301.7: E entendase parente cusì da la parte del pate co' da la parte de la mate apertenente en lo dicto grado.

[4] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 67.40: No serave 'lo gran beneficio, fio mio, se a ti siando insido del mio seme io avesse fato como pare a fio: certo sì ch'ela è comuna leçe da la natura, çoè ch'el pare faça al fio ogni ben. Ma io te faço asaver che tu no me apertien alguna cosa, e perçò tu no die' esser descognosente...

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 59, pag. 85.12: Et quando elli fo trati fora de prexion, lo re se lievà e prexe una gran spada e disse: "Fia, vedé vu qua do damiseli, li quali ha deservido la morte: l'uno te apertien e lo altro non, perqué l'un te xè cusin cerman; e tuti do son cussì qu'elli ha la morte deservido, et a raxion...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 166.25: Allo quale parlare Hector canosceo ca chisto era frate suo consobrino e chi le appertenia per parente.

4 Convenire, esser meglio. || Traduce il lat. expedit.

[1] Stat. cass., XIV, pag. 73.20: semp(re)may aia i(n) mente la parola divina che meretarà "quillu lu qualu scandalizaray unu de quisti minimy": apertene a quisto che i(n)nello sou collo sia appisa una mola asinaria (et) sia negato i(n) p(ro)fu(n)do de lu mare.

[u.r. 05.02.2018]