APPÈTERE (1) v.

0.1 appete, appetere, appeterla, appeterle, appetesse, appeteva, appetono.

0.2 Lat. appetere (LEI s.v. appetere/*appetire).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1 [5].

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Con l'unica eccezione della forma appetere, Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), da ricondurre al lemma appetére per la sua posizione in rima con volere, tutte le forme sono indistintamente da riportare tanto al lemma appètere quanto al lemma appetére. Inoltre, sono comprese nel lemma le forme non incoative del presente indicativo e congiuntivo.

0.7 1 Desiderare, bramare (sia in senso materiale, sia spirituale). 2 Avvicinarsi (detto del tempo).

0.8 Raffaella Pelosini 25.06.1999.

1 Desiderare, bramare (sia in senso materiale, sia spirituale).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 13-18, pag. 236, col. 1.8: Quel Flegiàs che è sí veloce e corrente galleotto, hae per allegoría a significare lo disiderio de l'arrogante, lo quale è cossí pronto ad irarse e ad appetere vendetta.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 127.1: Ma se sono spiriti rei, e appetono quest' onore, tanto li dee più fuggire, ed avere in dispetto il fedele Cristiano, quanto li vede superbamente appetere quell' onore, che a loro non si conviene.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 17, pag. 135.27: E però, come si dice nelle Collazioni de' santi Padri, e anche secondo santo Antonio, questi doni, e queste grazie non sono da appeterle, nè da essere desiderate, ma piuttosto fuggite...

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 62.40: Veracemente chisto èy chillo dolce sapore lo quale attray con tanta dolcecce li misiri amaturi, de lo quale quanto plu nde assaporano plu lo desideranno, e tanto con gran voluntate che, né tanto sia lo stomacho saturo, non llo po' renunzare et intanto plu lo appetesse.

- [In senso erotico].

[5] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 8: R(espondo) ke la giovane ène calida (et) seccha sì ke per la calideçça continuamente appete, la vecchia ène frigida (et) humida sì ke se non comença per la frigideçça non appete...

- Sost.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 92.18, pag. 392: Mozzato da lui tutto, / e nulla perde e nulla pò volere; / onnia possede e de nulla è corrutto, / però ch'ello n'è mozzo onne appetere...

2 Avvicinarsi (detto del tempo).

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 10, pag. 394.12: Già appeteva il tempo delle comizie, quando da P. Licinio consolo furono a Roma lettere portate, sè e lo esercito di gravissima infermità essere afflitto...

[u.r. 05.02.2018]