APPIANARE v.

0.1 achanaru, apianando, apianare, apianaro, apianata, apianati, apianato, apiani, appiana, appianandole, appianare, appianaro, appianate, appianati, appianato, appianerà , appiani, appianò, applanatu; f: apiana.

0.2 Lat. tardo adplanare (DELI 2 s.v. appianare).

0.3 Quindici segni, 1270-90 (pis.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Quindici segni, 1270-90 (pis.); Dante, Commedia, a. 1321; Simintendi, a. 1333 (prat.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362.

In testi sett.: Poes. ann. bologn., 1294-1339, [1339].

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. appianare alla terra 1.4; appianare il letto 3.1.

0.7 1 Rendere piana una superficie, sia nel senso di livellarne le convessità, sia nel senso di colmarne le concavità (anche fig.). 1.1 [Rif. alle superfici montuose della terra]. 1.2 [Rif. alla superficie del mare]. 1.3 [Rif. agli avvallamenti del terreno]. 1.4 [Rif. ad una città:] fras. Appianare alla terra: radere al suolo. 1.5 Fig. Sgonfiare, nel senso di vuotare un ingrossamento (detto della superbia). 1.6 Allisciare, eliminando l'ondulatura, la crespezza (detto dei capelli). 2 Raggiungere un luogo piano. 2.1 Estens. Salire. 3 Adagiare, stendere. 3.1 Fras. Appianare il letto: preparare, imbandire il letto, adagiandovi sopra le immagini votive degli dei? 4 Abbattere, distruggere. 5 Aprire, stendere (la mano), ad indicare la disposizione all'elemosina. 6 Carezzare. 6.1 Fig. Lusingare (le menti). 7 Fig. Mitigare, rendere sopportabile (una situazione o un sentimento). Anche intrans. e pron. Calmarsi; essere benevolo. 8 Fig. Rendere piano, intelligibile, spiegare.

0.8 Raffaella Pelosini 29.03.1999.

1 Rendere piana una superficie, sia nel senso di livellarne le convessità, sia nel senso di colmarne le concavità (anche fig.).

1.1 [Rif. alle superfici montuose della terra].

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 199, pag. 256, col. 2: Lo sexto tali sengni apparranno / che le valle crescerano, / e diventrano piani li monti; / e voi ne state tucti cointi / che la terra si grollerà, / che nulla cosa rimarrà / che sopra terra sia murata; / ciascuna serà dirocchata / e lle terre appianate; / et vollio che con vero sappiate / li albori tucti allora cadrano, / cità et castella dirochrano.

[2] Poes. ann. bologn., 1294-1339, [1339] 6.9, pag. 54: E' ò già visto gram monte appianato / ed essicato pellago di mare, / e rivo piciolo esser navicato.

1.2 [Rif. alla superficie del mare].

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero., pag. 186.13: Non si conviene che tu più abbi paura: sia ardito. Venus, la Dea che nacque nell'acqua, appianerà le vie del mare.

1.3 [Rif. agli avvallamenti del terreno].

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 133, vol. 3, pag. 262.3: con cenni di fuoco ordinati que' di Lucca a un'ora uscendo fuori co' nostri che v'andavano, si scontraro al luogo ordinato, ruppono parte delli steccati e apianaro i fossi, e sanza contasto entraro in Lucca sani e salvi.

1.4 [Rif. ad una città:] fras. Appianare alla terra: radere al suolo.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 387.5: sì valentemente soprastette per la salute della patria, che giacendo nel letticello d'Atene, la liberoe da le mani de' Lacedemoniesi ragguagliata e apianata alla terra da le armi de' nemici, a' quali Macedonesi era aggiunta.

1.5 Fig. Sgonfiare, nel senso di vuotare un ingrossamento (detto della superbia).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 11.119, vol. 2, pag. 187: E io a lui: «Tuo vero dir m'incora / bona umiltà, e gran tumor m'appiani; / ma chi è quei di cui tu parlavi ora?».

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 191.12: 118. Ed io a lui ec. . In queste parole l'Autore non vuole dire altro, se non che considerate le cose dette per Oderigo, [èlli] entrato nel cuore una umiltate, ed èlli tolto e appianato giù la grossezza della superbia...

1.6 Allisciare, eliminando l'ondulatura, la crespezza (detto dei capelli).

[1] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), L. 2, cap. 40, pag. 75.28: «Tutti gl'uomini vivi sono vanità». Però che qual cosa è piú vana che pettinare e capegli, appianare la zazera, lisciare le gote, pelarsi le ciglia, con ciò sia cosa che fallace sia la gloria e vana sia la belleza?».

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 178, pag. 446.1: E così non si finirebbe mai di dire delle donne, guardando allo smisurato traino de' piedi, e andando infino al capo; dove tutto dì su per li tetti, chi l'increspa, e chi l'appiana, e chi l'imbianca, tanto che spesso di catarro si muoiono.

2 Raggiungere un luogo piano.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 44, vol. 1, pag. 122.19: e andando un poco più innanzi, pigliando la via a mano destra, per l'andare di quatro passi, e poi ritto andando per la strada piccola, che sta alla sinistra, faccendo un poco di salita, e apianando, truovi il castello che fu di David profeta.

2.1 Estens. Salire.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.169, pag. 290: Al terzo ciel puoi puse mente: / più che sol era lucente; / tutta se 'nfiammò mia mente / de voler là su andare. / Per un arbor sì s'appiana: / caritate sì se chiama; / en alto stenne suoi rama, / e la cima è che non pare.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.65, pag. 286: Demoranno enfra la gente, / al nono ramo puse mente; / disseme :«Tu fai niente»; / comenzai a medetare. / Chi en tal stato è appianato, / da li troni è accompagnato...

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 87.8: Et non potendu li Normandi muntari supra killa petra, chì non era nisunu introitu di potiri muntari, et killi di supra appiru una corda et cum killa corda alcuni di li Normandi achanaru susu.

- Sost. L'atto del salire.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.84, pag. 287: 'N verso l'arbor levai el viso; / disseme con chiaro riso: / «O tu, omo, ove se' miso? / Molto è forte l'appianare».

3 Adagiare, stendere.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 186.12: Perseo si lava le vincitrice mani con l'attinta acqua; e acciò ch'egli no offenda lo capo pieno di serpenti nella dura arena, ammorvida la terra con le foglie; e appiana le verghe nate nella pianura del mare, e ponvi suso il capo di Medusa figliuola di Forco.

3.1 Fras. Appianare il letto: preparare, imbandire il letto, adagiandovi sopra le immagini votive degli dei? || Il glossatore allude con molta probabilità alla parola composta latina lectisternium di discussa etimologia (cfr. DELI s.v. lettisternio).

[1] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 301.22: sterno, nis, ni, tum, per apianare e per conciare el lecto et per piantire el palco et per sellare et per abattere, unde versus: Sternitur equivoce mare, lectus, asellus et hostis.

4 Abbattere, distruggere.

[1] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 78.5: E in questo modo fu fatto l'achordo tra Montepulciano e Siena a mal lor grado per quella volta; se non sarebono stati disfatti e apianati.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 251.30: Aizava la testa e resguardava lo aito colle, lo forte castiello, e considerava per quale muodo potessi confonnere e derovinare quelle edificia. Non levava lo sguardo de llà. Diceva: «Questo è quello monte lo quale me conveo appianare».

5 Aprire, stendere (la mano), ad indicare la disposizione all'elemosina.

[1] F Guittone, Rime, a. 1294 (tosc.), pag. 380, col. 1.2: e bello mi· sae / omo rico, che strae / la mano sua d'ongni larcheza vana, / e la· stende e l'apiana / a limosina fare d'allegro core. || CLPIO, V 163 GuAr.29; ma l'ed. utilizzata per il corpus legge piana: cfr. Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 34.29, pag. 94.

6 Carezzare.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 81.12: Lo carro mandato dall'aria era quivi presente. Nel quale poi ch'ella fue salita, e appianò gli infrenati colli de' serpenti, e ebbe mosse l'agevoli redine colle mani...

6.1 Fig. Lusingare (le menti).

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18. proemio, pag. 327.7: è da sapere che il ruffiano è il proposto delle meritrici, o vero soducitore, così chiamato, però che lenisce, e pialla, e blandisce, cioè fa morbide e inferme le menti de' miseri, e così appianandole, le inganna.

7 Fig. Mitigare, rendere sopportabile (una situazione o un sentimento). Anche intrans. e pron.. Calmarsi; essere benevolo.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 29.5, pag. 509: Agamenone di parte lontana / questo vedeva, tuttor combattendo; / per che, chiamata sua gente spartana, / in quella parte se ne gì correndo, / e gridò forte: - O Diomede, appiana; / troppo ci vai di dammaggio faccendo! -

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II., pag. 102.16: La cosa che t'è impossibile, usa e porteraila bene. La vecchieza appiana molte cose e l'amore stolto sente ogna cosa.

[3] Pianto di San Pietro, XIV (tosc.), 209, pag. 228: e da te sì mi vore' i' fugire, / ma io non pos[s]o, ch'io ti truovo andando: / te in ogne luogo sì permani; / dunque, s'i' m'arendo in tue mani, / o Signior mio, prego che t'apiani / inver'di me, pietoso perdonando.

8 Fig. Rendere piano, intelligibile, spiegare.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16. proemio, pag. 278.30: E così appiana la IIIJ parte.

[u.r. 05.02.2018]