APPICCIARE v.

0.1 apiça, apiccia, apicciare, apicciasi, apiccio, apici, apicia, apìcialise, apiciare, apiciareano, apiciata, apiciate, apiciati, apiciato, apicio, appicci, appiccia, appìccialise, appicciaràte, appicciare, appicciaro, appicciàro, appicciase, appicciasi, appicciata, appicciato, appicciava, appicci, appicciò, appiczare, appizaruli, appizaulu.

0.2 Etimo non accertato.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Unire, unirsi o restare unito a qsa in modo solidale (anche pron.). 1.1 Legare, cucire. 1.2 Appendere, affiggere. 2 Afferrare, ghermire. 2.1 Pron. Azzuffarsi. 3 Accendere. 3.1 Fig. 3.2 Pron. Fig. Accendersi, cominciare (rif. al sonno).

0.8 Niccolò Scaffai 06.07.2000.

1 Unire, unirsi o restare unito a qsa in modo solidale (anche pron.).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 1, pag. 175.13: E vedemo quanto più è grossa, tanto li s'apiccia sù e più la rescalda; sì che movendose li raggi del sole e passando entro per la spera del fuoco e scendendo giù entro per la spera de l'aere freddissimo lo quale noi avemo detto de sopra, lo quale è gettato e enfreddato da la terra e da l'acqua, entra per esso, troval sutile, non rescalda e non li s'apicia sùe, e remane quello loco freddo; sì che non potendoli lo sole, portandolise l'acqua, endurarealise e farialese ghiacio...

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 03.13, pag. 71: Non udir le vanitate, / che te tragga a sua amistate: / più che vesco appicciaràte: / guarda!

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.49, pag. 352: Aiome veduto e ben pensato / che l'om perfetto a l'arbor se figura, / che, quanto più profonno è radicato, / tanto è più forte ad onne ria fortura; / de vil corteccia veiolo ammantato, / conservace l'umore e la natura; / de rame, foglie e frutto è adornato: / lavora d'onne tempo senza mura; / da puoie che lo frutto hacce appicciato, / conservalo, notrica e puoi 'l matura.

[4] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 44.8, pag. 20: Èvi una gemma, Sada, che ssi truova / in Caldeia, ed ha color prassino, / e truovasi per guisa molto nova. / In alto mare a ffondo è 'l su' dimino: / convien che nave sia che la rimova / quando di sovr' a llei fa suo cammino, / e nel passar che face sovr' ad ella / apicciasi a lo fondo allora quella: / sì va lo core a chi m'have 'n dimino.

[5] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 561, pag. 37: Signuri, ben sacciàtelo, quando lu lectu prese, / le mani vi·sse appicciàro, isso stesso se app[r]ese.

1.1 Legare, cucire.

[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 234, par. 5, vol. 2, pag. 314.12: E nullo sartore overo orfo overo merciaio overo alcun'altra persona possa overo degga, so' la dicta pena, esse entrecciature, corone overo fregiature overo fornementa overo pangne cuscire fare overo lavorare overo apiciare overo ponere, so' la dicta pena.

1.2 Appendere, affiggere.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 9, pag. 162.3: Ma vinendu l'aurora ià avia cachati li obscuritati di la nocti et la luchi di lu suli ià era spartuglata per li loki scuverti, quandu Turnu ordinau et costrinsi soy skeri; et prisiru li testi di killi dui homini morti, zoè di Eurialu et di Nisu, et appizaruli a li ferri di li lanzi.

2 Afferrare, ghermire.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 21.69, pag. 74: E 'l Nemico fa adunare mille de soi con forcuni, / e mille altri ne fa stare, che pagono co draguni: / ciascuno 'l briga d'appicciare e cantar le lor canzuni; / dicon: "Questo en cor te puni, ch'ètt'opo con nui morare".

2.1 Pron. Azzuffarsi.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 3, pag. 19.16: Una sera, quanno la iente lassa opera, appriesso allo cenare nella citate de Fiorenza se appicciaro doi cani.

3 Accendere.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 794, pag. 182: Ché tanto pocatello lo morto se offitiava, / Tre volte le candele alla caja appicciava.

3.1 Fig.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 15.19, pag. 54: "Como ta tene a mene fo appicciato amure, / simo reiunti en pene con etterno sciamure; / l'ossa contra le vene, nervi contra ionture, / sciordenati onne umure de lo primero stato".

3.2 Pron. Fig. Accendersi, cominciare (rif. al sonno).

[1] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 12.4, pag. 88: Chi 'n su la banca dorme e chi di frasche / ne la suo cella fa duri paltricci / e chi empie di paglia alcune tasche, / ove convien che 'l sonno suo s'appicci / in fin che di levarsi l'ora nasche...

[u.r. 18.02.2008]