APPIO (1) s.m.

0.1 acchi, achi, apio, apiu, apium, apiy, apli, appi, appii, appio, lappio.

0.2 Lat. apium (LEI s.v. apium).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1 [9].

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Forse s.f. in Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.) (appi).

Locuz. e fras.: appio acquatico 1.1; appio atraselinum 1.7; appio comune 1.2; appio d'acqua 2; appio domestico 1.2; appio ipposelino 1.3; appio macedonico 1.3; appio oreoselino 1.4; appio orientale 1.8; appio petroselino 1.5; appio ravino 1.9; appio sarmorinum 1.6; appio selvatico 3.

0.7 1 [Bot.] Nome comune di alcune specie di piante della famiglia Ombrellifere, genere Apio; indica gen. il sedano (Apium graveolens), i cui semi e le radici venivano adoperati nella preparazione di composti officinali. 1.1 [Bot.] [In partic.:] sedanina selvatica, eleoselino (Sium latifolium). 1.2 [Bot.] Locuz. nom. Appio comune, domestico: lo stesso che sedano. 1.3 [Bot.] Locuz. nom. Appio ipposelino, macedonico: lo stesso che ipposelino. 1.4 [Bot.] Locuz. nom. Appio oreoselino: lo stesso che oreoselino. 1.5 [Bot.] Locuz. nom. Appio petroselino: lo stesso che petroselino. 1.6 [Bot.] Locuz. nom. Appio sarmorinum: lo stesso che sarmorinum. 1.7 [Bot.] Locuz. nom. Appio atraselinum: lo stesso che atraselinum. 1.8 [Bot.] Locuz. nom. Appio orientale. 1.9 [Bot.] Locuz. nom. Appio ravino. 2 [Bot.] Locuz. nom. Appio d'acqua: lo stesso che crescione. 3 [Bot.] Locuz. nom. Appio selvatico: lo stesso che appioriso (?).

0.8 Fabio Romanini; Elena Artale 19.09.2006.

1 [Bot.] Nome comune di alcune specie di piante della famiglia Ombrellifere, genere Apio; indica gen. il sedano (Apium graveolens), i cui semi e le radici venivano adoperati nella preparazione di composti officinali.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 42, pag. 19.19: colla decotione dell'appio fa digestione alla solenne.

[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 54.34: Capitol de apiy.

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 100.1: e poi bere ciasquno giorno aqua chalda [[...]], overo eximèle senpice o conposto fatto di radici di finochio e di pretosemoli, d'appio, di sparago e di bruscoli.

[4] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 20r, pag. 19.20: Apium pii... quedam herba, que dicitur achi.

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 4, pag. 179.17: Aguale l'appio ben si semina ne' luoghi freddi, e caldi, e in qualunque terra vuogli; tuttavia vi sia omore continuo.

[6] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 79, col. 1.4: Aqua di semi maravigliosa: R. semi di finocchi e pretoselli e d'appi e d'anici e carvi e barbena an. d. III...

[7] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 9, pag. 19.11: [15] Item la radicata di li achi, purtata apisa a lu collu, soda lu duluri di li denti.

[8] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 74, pag. 193.26: In quale sianu cotte le frundi delli gebbi voi samuci, voi frundi de apli, voi de urtica, voi de senat(i)o(n)e; et de queste erbe li façça emplast(r)o et ponase callo alla inflatu(r)a.

- S.f. (?). || (Morino, Restoro 2, p. 244).

[9] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 4, pag. 157.33: e emperciò trovamo e·ll'erbe de molte bailie menta salvatica e domestica, e de molte bailie appi salvatiche e domesteche, e così de tutti.

- [Simbolo erculeo di vittoria, di gloria].

[10] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 68.4, pag. 627: Né ne' giuochi olimpiaci giammai / d'ulivo fu ghirlanda conceduta, / over ne' fizii delli pennei mai, / o d'appio ne' nemei ricevuta...

[11] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, par. 14, pag. 746.3: Quivi ancora abonda il serpillo, [[...]] e i copiosi appi co' quali Ercule per adietro solea coprire i suoi capelli.

- Appio montano. || Cfr. Ineichen, Serapiom, vol. 2, p. 64.

[12] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 199, pag. 210.22: E dixe che le medesine che se mescea cum questo sugo over ellacterio sì è queste, çoè lo aloes citrim, [[...]] la somença de l'apio muntam e del desmestego...

1.1 [Bot.] [In partic.:] sedanina selvatica, eleoselino (Sium latifolium). || (Ineichen).

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 289.10: La segonda spetia sì è apio, el quale nasce in le aque e in li luogi humidi.

- Locuz. nom. Appio acquatico.

[2] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 17, pag. 27.13: [6] Item lu apiu aquaticu, pistatu cum mullica di pani et implastatu, leva multu arduri di stomacu.

1.2 [Bot.] Locuz. nom. Appio comune, domestico: lo stesso che sedano. || (Ineichen).

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 288.30: La prima sì è apio domestego, nota a çascaduno. Del qualle Gallieno scrive che ello sì è caldo.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 289.27: Le qualle specie, segondo Gallieno, ha vertù simele a quelle de lo apio comun, se no che la quarta è più debelle cha la quinta.

1.3 [Bot.] Locuz. nom. Appio ipposelino, macedonico: lo stesso che ipposelino.

[1] Gl Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 289.25: La qui(n)ta fi dita apium yposselinum over apio macedonico. Le qualle specie, segondo Gallieno, ha vertù simele a quelle de lo apio comun...

1.4 [Bot.] Locuz. nom. Appio oreoselino: lo stesso che oreoselino. || Varietà di appio montano nell'es.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 289.41: E lo apio muntano fa etiandio questa operatiom. E sì ha tre spetie. Una se chiama apium orioselinum. E sì è una pianta, la quale fa el fusto longo circha un palmo, el quale ese da una radixe sotille, da la qualle esse multi fusti over virgole.

1.5 [Bot.] Locuz. nom. Appio petroselino: lo stesso che petroselino. || Varietà di appio montano in 1.5 [2].

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 4, pag. 180.3: E di suo generazione è anche l'appio petrosillino, cioè che somiglia petrosemolo: specialmente è questo ne' luoghi aspri.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 290.12: La altra spetia se chiama apiopetroselino, perché ello nasce solamentre in le prie.

1.6 [Bot.] Locuz. nom. Appio sarmorinum: lo stesso che sarmorinum. || Varietà di appio montano nell'es.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 290.24: La terça spetia fi dita apio sarmorinum. E fa una verga simelle a quella de lo apio domestego cum rame molte e foie, le qualle è più large cha quelle de lo apio domestego.

1.7 [Bot.] Locuz. nom. Appio atraselinum. || Varietà non det. Cfr. atraselinum.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 289.24: La quarta spetia se chiama apiumatraselinum.

1.8 [Bot.] Locuz. nom. Appio orientale. || Varietà non det.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 274, pag. 289.13: La terça spetia se chiama apioorientalle, del qualle Diascorides scrive che ello sì è maçore del domestego.

1.9 [Bot.] Locuz. nom. Appio ravino. || Varietà non det.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 290, pag. 314.25: ella sì è una pianta, la qualle fa la asta sotille, longa un braço e più, de la qualle esse ramelle no dure, in le qualle è foie simele a le foie de lo apio ravino, se no che elle sì è più belle, più molle e più bianche.

2 [Bot.] Locuz. nom. Appio d'acqua: lo stesso che crescione.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 306, pag. 336.3: Questa pianta [[ scil. senaticon]] apresso alguni fi chiamà apio de aqua.

3 [Bot.] Locuz. nom. Appio selvatico: lo stesso che appioriso (?). || Cfr. appioriso 1 [1].

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 462.4: Ambrosia ec. È un'erba, la quale li Latini chiamano AppioSalvatico; da' Greci è chiamata Mirofilon, ambrosia, cirsite, vicenzia, chilicefilon; li Franceschi la chiamano Muliscados; l'Italici Millefoglie.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 249, pag. 262.5: La segonda spetia someia a lo apiosalvègo. E sì ha uno odore aromatico acuto e un savore che punçe la lengua.

[u.r. 05.02.2018]