APPRENDIMENTO s.m.

0.1 apprendimenti, apprendimento, aprendemento, aprendimento, 'prendimento.

0.2 Da apprendere.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

0.7 1 Acquisizione di conoscenza. 2 L'intraprendere, l'affrontare volontariamente.

0.8 Fabio Romanini 02.08.1999.

1 Acquisizione di conoscenza.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 81.10: Perciò lo sponitore priega 'l suo porto, poi ch'elli àe impresa altezza di tanta opera come questa èe, che a llui piaccia di sì dare l'animo a cciò ch'è detto davanti, spezialmente in connoscere il dimostrativo e 'l deliberativo e 'l iudiciale che sono il fondamento di tutta l'arte, e poi a quel che siegue per innanzi, ch'elli intenda tutto 'l libro di tal guisa che, per lo buono aprendimento e per lo bel dire che farà secondo lo 'nsegnamento dell'arte, il libro e lo sponitore ne riceveranno perpetua laude.

[2] Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.), XI.4.13, pag. 281: Ma ssai che quero, e sovente mi strido? / ver' arte und'è che non ha 'prendimento: / acel di monte pelle equo di stalla.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, II cap. 13, pag. 129.11: E lo cielo di Saturno hae due propietadi per le quali si può comparare all'Astrologia: l'una si è la tardezza del suo movimento per [li] dodici segni, ché ventinove anni e più, secondo le scritture delli astrologi, vuole di tempo lo suo cerchio; l'altra si è che sopra tutti li altri pianeti esso è alto. E queste due propietadi sono nell'Astrologia: ché nel suo cerchio compiere, cioè nello aprendimento di quella, volge grandissimo spazio di tempo, sì per le sue [dimostrazioni], che sono più che d'alcuna delle sopra dette scienze, sì per la esperienza che a bene giudicare in essa si conviene.

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 385.1: 2. L'anima sua, ec. ch'è sirocchia di te e di me, che siamo puramente anime, venendo su, non si potea venire sola; perchè al modo tuo e mio non guata per intelletto, ma guata come i mortali, che considerano per l'aministrazione de' sensati apprendimenti.

[5] Gl Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 4, pag. 78, col. 2.36: Onde quanto i Serafini sono più nobili che i Cherubini, tanto l'amore vero è più perfetto, e 'n ogni scienzia quanto la potenza motiva è più eccellente che la cognitiva, tanto è il cognoscimento, il quale si ha per l'amore unitivo, più chiaro e più potente a trapassare i secreti, che l'apprendimento cognitivo, ovvero che la scienzia dello intelletto...

2 L'intraprendere, l'affrontare volontariamente.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 19, pag. 22.8: Item: «Non è questa prudenzia ma follia, perché prudenzia è uno dispregio de pericoli e fatiche, acciò che la cosa bene e utilemente si faccia; ma follia è uno apprendimento di pericoli e fatiche, non considerando che del fatto si pò seguitare».

[u.r. 04.06.2008]