APPRENSIONE s.f.

0.1 apprehension, apprensione, apprensioni, aprehension, aprensione.

0.2 Lat. apprehensio, apprehensionem (LEI s.v. apprehensio).

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Dante, Convivio, 1304-7; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.7 1 Possesso; bene posseduto. 2 Apprendimento intellettuale, conoscenza. 2.1 Capacità intellettuale, intelligenza.

0.8 Fabio Romanini 06.07.1999.

1 Possesso; bene posseduto.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio par. 2, pag. 53.1: E simigliantemente non hanno le Fortune in questo secolo più fermezza nè istabilità che abbiano le prosperitadi; e a ciascuno n'è mostrato e donato per lo nostro Signore Iddio riparo alle nostre avversitadi e fortune. Adunque i fortunati che sono secondo le loro grosse apprensioni non mormorino, nè s'abbandonino, ma provedendo, considerino che quello che Fortuna ne dona sia per Divino Giudizio e sia ad assempro, e dottrina della nostra vita...

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 199, par. 1, vol. 2, pag. 276.31: Statuimo ke si sirà alcuno acusato de l'aprensione de la tenuta overo possessione de la cosa d'alcuno, overo d'entroito overo danno dato enn alcuna cosa d'alcuno e negherà la possessione de la cosa overo la cosa essere de l'acusatore, sia punito per ciascuna fiada en vintecinque libre de denare, e nientemeno la negatione per essa ragione sia nulla.

2 Apprendimento intellettuale, conoscenza.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 306.18: E` periglioso e visioso libro, lo quale n'è messo enansi per padri nostri in nostra prima eitade, ché cciò ch'essi àno letto, e nostri vicini anche e nostri amici, legàno adessa noi. Unde, leggendo in loro vita, aprendemo, e l'aprensione face talento, e talento fa uço, e uço lungo natura; e cosa ch'è fermata in natura e in voglia no è guaire leggero desradicare per sermone o per altro, sì ccome non leggera è erezìa.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III cap. 13, pag. 231.17: E di necessitate fare si conviene, ché, secondo che manifestamente appare, e nel seguente trattato per intenzione si ragionerà, grandissima parte delli uomini vivono più secondo lo senso che secondo ragione; e quelli che secondo lo senso vivono di questa innamorare è impossibile, però che di lei avere non possono alcuna apprensione.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 38, pag. 50.3: Elo è dito en lo capitolo .XXXII.. ke algun appetito seve no soa apprehension propria, sì co è le cose pure natural, ma seve la apprehension de Colu' el qual à enstituido la natura. Et algun appetito è el qual seve soa propria apprehension.

[4] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), titolo, pag. 43.8: A ciò che del frutto universale novellamente dato al mondo per lo illustre filosofo e poeta Dante Allighieri fiorentino con più agevolezza si possa gustare per coloro in cui il lume naturale alquanto risplende sanza scientifica apprensione, io Iacopo suo figliuolo per maternale prosa dimostrare intendo parte del suo profondo e autentico intendimento...

[5] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14. proemio, pag. 260.14: Circa la quale quistione si è da sapere, che odio è un movimento d'appitito, che discende da alcuna apprensione, o vero cognoscibilitade...

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 4, pag. 79, col. 2.44: E per questa divina anagogia di necessità è che l'intelletto s'informi d'abituale cognizione col toccamento dell'amore lasciando la divinissima cognizione. E non solamente è d'attendere della simplice apprensione de' sensi, ma anche del loro diletto in quanto riguardano la motiva cioè in quanto muovono.

2.1 Capacità intellettuale, intelligenza.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 25.31: La quinta ragione si è quasi simile alla predetta, cioè che le affezioni del cuore umano sono comuni, appo tutta gente. E però dunque, che le nostre affezioni si formano secondo l'apprensione del nostro intelletto, e della Fede nostra, come verbigrazia, perchè credo Dio potente e giusto, però mi s'ingenera affetto di temerlo: e perchè il credo buono, mi s'ingenera affetto di amarlo...

[2] Gl Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 7.20: et cului veramente che le suoi ciglia di peli arà rade, et quelle arà misurate, non troppo lunghe nè troppo corte, quel cutale omo dè essere naturalmente di buona prolazione, cioè parladura, di bona apprensione, cioè di bene apprendere e di fino intellecto.

[u.r. 05.02.2018]